tratto da lascivia sine morbo...

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alchimistanero+++
00sabato 1 novembre 2008 15:11
lascivia sine morbo di francesca frattini..
This is an intro (Laboratory theater) taken from a draft text does not yet outgoing ...(... We are being defined for a first print publishing, whether underground.Even if I have to redefine lasciviousness sine disease,
fragmentation as a "cyber-punk", written in a hermeneutics - classicist,if nothing else able to reach a wide audience of women ... say versatile...
my greetings...

Calabrese massimo.
alchimistanero+++
00sabato 1 novembre 2008 15:14
°sans poupée lombard pour l`environnement central°


Imperversano, in questo fatuo mondo,
deliri di onnipotenza e di losche impertinenze sociali.
Una sera incontrai un viandante:
trascinava sul suo volto contratto le fattezze spente dell’Individuo Odierno.
Dell’illusione di sopravvivenza di mille anime.
Ai piedi,
consunte calzature d’interminabili percorsi,
andirivieni di tentativi di conquista di una dimora propria,
ove costruire una libera esistenza.
Ascoltavo le sue amare parole:
lui sognava stanze rassettate,
luoghi possibili da visitare comodamente,
somme ottenute con minimi interessi,
ipermercati di automobili su cui accomodarsi al primo giro.
Aveva appeso la sua tunica multiforme allo stendardo di una parete divisoria:
dal lato invisibile,
risate di costosi bicchieri,
che ubriacavano l’onnipotenza di una festa tra amici,
abiti da passerella che gonfiavano i sazi ventri,
cerimonie di convenienza per accedere al mondo del consumismo d’alto bordo.
Dalla nostra direzione,
umido permesso di soggiorno,
da consumare in scantinati poco agevoli,
dovuta riverenza alle regole morali,
per non perdere i sudati privilegi.
Parsimonia degli acquisti giornalieri,
per non sconfinare in bollette troppo onerose.
Privazioni necessarie,
per non allietare i cumuli creditizi appesi al vano d’ingresso – vita che riscontra le magagne sottopeso -
Era un discorso interessante,
il suo, questione di punti d’appoggio ad intermittenza,
da fare i conti col prezzo in rialzo delle concessioni bancarie,
l’alta mortalità di lontani paesi indigenti,
scompigli tecnologici e sorrisi d’acciaio per assicurarsi il predomino e –perche no? - il plagio mentale della folla ignorante.
Il paesaggio dagli schermi televisivi,
o dalla telecamera di una strada qualunque,
dalle gradinate di uno stadio ululante,
o di una periferia fatiscente,
l’attrito delle contraddizioni economiche che sprigionava nauseabondo malessere:questo il gravame dei suoi occhi tristi.
Questo,
il timone del suo smarrimento appeso al filo delle illusioni,
che rendeva il suo variegato volto schiavo dell’indolenza,
prossimo abisso per decapitare i Sogni,
che saliva dai bassifondi di quella ripida parete,
e la consolidava con l’alimento delle comuni debolezze ed incertezze d’azione.
Gli avrei detto di non essere d’accordo difronte a queste patinate rovine, che il senso del viaggio imponeva una ferma direzione,
che la scelta della deriva non poteva essere dettata dalla poca scaltrezza della rassegnazione,
che l’invidia dei piani alti avrebbe dovuto condurre soltanto ad una spirale di migliorìe,
senza alcuna arrendevolezza.
Seduti,
l’uno di fronte all’altra,
occhi nei suoi mille occhi,
il mio pensiero sulle sue aride labbra,
divenne formula del fiscalismo degli insiemi…
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