the famous last word

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elionet
00domenica 15 ottobre 2006 15:38
Solo per dovere di cronaca……..e il bello è che hanno fatto e faranno sempre i moralizzatori………e il peggio deve ancora venire…………………………...che schifo.

Il Crotonese
Tangenti in Provincia, inflitte cinque condanne


Dunque la corruzione c’è stata; le tangenti sono state pagate; il denaro è passato di mano in mano; l’ente pubblico è stato truffato. A sancirlo c’è una sentenza del Tribunale; un verdetto pesante come un macigno, forse più per i suoi risvolti politici che giudiziari, sulla vicenda scaturita dall’acquisto di un immobile in via Cutro che la Provincia ha effettuato nel 1998, all’epoca in cui era presidente Carmine Talarico, di proprietà della società Drug srl della quale era titolare di fatto l’imprenditore Donato De Pietro; immobile adibito dall’ente a sede dell’istituto scolastico Ipsia malgrado la destinazione a civile abitazione. Quella compravendita, a quanto pare, ha consentito a Talarico di ottenere, quale tangibile contropartita dall’amico imprenditore, un contributo in denaro (frazionato tra l’ottobre 1997 e il febbraio 1999 e complessivamente pari a poco più di 100 milioni di vecchie lire). Denaro che l’ex presidente avrebbe poi destinato all’acquisto di un appartamento.
Certo, si tratta ancora del primo grado, anzi del primo tempo come affermano alcuni difensori che amano gigioneggiare. Ma è sintomatico che sulla vicenda delle tangenti che sono transitate sui libretti bancari denominati con involontaria ironia “qui quo qua” abbiano espresso un verdetto univoco almeno altri tre giudici: quello delle indagini preliminari che ha ritenuto talmente chiaro il quadro accusatorio da considerare superfluo l’arresto delle persone coinvolte; quelli del tribunale del riesame, che per la seconda volta hanno rifiutato l’arresto degli indagati ribadendo che non ci fosse il pericolo di inquinare prove fin troppo evidenti; quello dell’udienza preliminare che ha ravvisato la sussistenza di elementi sufficienti per mandare tutti sotto processo. A occhio e croce, dunque, con la sentenza emessa martedì dal Tribunale, dovremmo essere già ai tempi supplementari.
Nonostante tutto è stato necessario attendere altri tre anni e la celebrazione di 26 udienze per avere la conferma che l’impianto accusatorio messo in piedi dal sostituto procuratore della repubblica Pierpaolo Bruni, grazie anche al certosino lavoro svolto dagli investigatori della Guardia di finanza e dai consulenti, era fondato; finché la decisione, inesorabilmente, è arrivata alle ore 14,30 di martedì quando il collegio giudicante (Maria Luisa Mingrone presidente, Gloria Gori e Maria Rosaria Di Girolamo a latere) è rientrato in aula per leggere il dispositivo della sentenza che riguarda l’ex presidente della Provincia, l’editore dell’emittente televisiva Rti ed altre quattro persone accusate a vario titolo di corruzione aggravata, truffa e falso ideologico. Nessuno dei quali era presente in aula.
La condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno è stata inflitta a Carmine Talarico e Donato De Pietro, ritenuti responsabili di corruzione aggravata e truffa; i primi tre anni di pena, comunque, vengono condonati a entrambi in virtù dell’indulto. Talarico, poi, è stato assolto dalle accuse di falso e peculato mentre è stata dichiarata prescritta quella di abuso d’ufficio. L’ex presidente della Provincia, inoltre, è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e dichiarato incapace di contrattare con la pubblica amministrazione per 2 anni. Anche Donato De Pietro è stato assolto dall’accusa di falso, nonché interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e dichiarato incapace di contrattare con la pubblica amministrazione per 2 anni. Nella sua requisitoria il pubblico ministero aveva chiesto la condanna per Talarico e De Pietro a 4 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno per tutte le accuse contestate.
Il Tribunale, inoltre, ha inflitto 2 anni e 6 mesi di reclusione al funzionario della Provincia Antonio Leone, ritenendolo responsabile di truffa e falso; il pm Bruni aveva chiesto 2 mesi di reclusione in continuazione con la precedente sentenza di patteggiamento. E ancora l’architetto Gaetano Cerminara è stato assolto dall’accusa di truffa e condannato a 1 anno di reclusione per falso (il pm aveva chiesto 2 anni); il dirigente scolastico Aldo Santopietro è stato assolto dalle accuse di corruzione aggravata e truffa e condannato a 8 mesi di reclusione per falso (il pm aveva chiesto 2 anni). A tutti e tre, comunque, le pene vengono condonate in virtù dell’indulto. E’ stato assolto, infine, da tutte le accuse Paolo Polimeni, indicato come l’uomo di fiducia dell’imprenditore De Pietro al quale avrebbe fatto da prestanome.
Il Tribunale ha inoltre condannato De Pietro, Talarico e Leone a risarcire il danno alla Provincia da quantificare in un separato giudizio. Il rappresentante di parte civile, l’avvocato Leo Sulla, aveva chiesto una provvisionale di 300 mila euro.


Carmine Talarico è stato per oltre dieci anni l'uomo di punta dei democratici di sinistra nel nostro territorio....

[Modificato da elionet 15/10/2006 15.46]

elionet
00lunedì 16 ottobre 2006 17:49
x musa
Grazie musa per le tue parole, anche se a molti sicuramente hanno dato fastidio, comunque grazie, ciao a tutti!

[Modificato da elionet 16/10/2006 17.51]

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