Re:
barnabino, 02/08/2020 11:41:
No, parlo di una preghiera innalzata dall'assemblea riunita in un momento liturgico, come quelle che la prima congregazione rivolgeva a Dio per mezzo di Gesù.
Guarda che queste preghiere venivano rivolte a Gesù, questo significa pregare Dio per mezzo di Gesù, alla stessa maniera di come vede il Padre chi vedeva Gesù:l'oggetto della vista era Gesù e non Geova.
Ma Stefano non è ebreo, ha accettato che Cristo ha ricevuto da Dio l'autorità di risorgere i morti.
Deve essere una vostra tecnica consolidata quella di rispondere andando OT quando siete in difficoltà.
Cosa c'entra adesso la nazionalità di Stefano. Ho detto che il paradigma religioso corrente era quello per cui lo spirito tornava a Dio. Che Gesù sia colui che prende il posto di Dio è qualcosa di blasfemo anche se questo potere è stato concesso da Dio stesso. Se una creatura, per concessione di Geova, assume tutti i suoi poteri, diventa uguale a Dio, non ci vuole tanto a capirlo. Questa è blasfemia per gli ebrei.
Un preghiera come atto di culto non è rivolta ad una persona presente, quando Gesù era sulla riceveva molte richieste, non erano certo preghiere cultuali.
Non è presente perchè Dio è in cielo, ma se domani Geova decide di materializzarsi in un angelo, cosa fai, non ti prostri in adorazione davanti a Lui perchè è presente? Mah
Nessuno parla di formula prefissata, ti faccio solo notare che non ci sono preghiere rivolte a Gesù come quelle rivolte a Geova, le preghiere rivolte a Dio sono collettive e rivolte ad un essere invisibile.
Io non ho parole leggendo quello che scrivi.
Per i TdG la preghiera è tale se:
1) E' rivolta ad un essere invisibile. Quindi in tema di falsa adorazione, la bestia (Nerone l'imperatore romano) non poteva essere adorato in quanto presente e visibile.
2) Bisogna essere in tanti, uno solo non può ritirarsi nella propria camera per pregare, così come del resto Gesù non si ritirava in disparte per pregare il Padre, ma faceva solo preghiere collettive.
Ma vi rendere conto di quello che dite?