be' noi parliamo il toscano che di contatti con la realtà di chi lo parla ora non ne aveva pressocchè nulla
comunque tralasciando le, pur interessanti, discussioni sula questione della lingua mi sà Pius che non hai capito una mazza di quello che ho detto
(ti concedo anche che forse, ma solo in ipotesi, non mi sono spiegato bene
)
io non voglio mica costringere nessuno a parlare latino ma imporre il latino come lingua della burocrazia e della politica. Ovvero i testi di leggi varati dalli UE verrebbero redatti in latino, i testi delle sedute del parlamento, gli atti pubblici etc... poi ogni stato (o magari uno stesso organo europeo preposto a ciò) ne fornisce una traduzione, più o meno, ufficiale. l'eventuale presidente parlerebbe la sola propria lingua (e se ne conosce qualcun'altra è meglio) ma i suoi discorsi ufficiali verrebbero diffusi in latino (sempre con la storia di qualcuno che ne fornisce la traduzione) mentre se dovesse parlare a tutti sarebbe un casino
per questo più che una forma presidenzial io preferirei, almeno all'inizio, una forma parlamentare: in questo modo voti un partito e non uan persona copsa che in una situazione estremamente eterogenea come la nostra andrebbe bene perchè i socialisti italiani si fanno e propaganmda in italia e quelli francesi i francia ma in fin dei conti sarebbe un partito solo.
tutto questo ambaradan del latino per non dare privilegi ad una lingua sola perchè viste le situazioni di sostanziale parità fra il numero di persona che parlano una lingua (penso ai grandi grupi linguistici in europa: italiano, francese, spagnolo, tedesco, inglese) favorendone uno si partirebbe con il piede sbagliato.
e poi che cazz... se l'inglese è la lingua dell'informatica lasciala parlare agli informatici