sistema di governo UE

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Lux-86
00sabato 22 luglio 2006 10:43
mi chiedevo: secondo voi come dovrebbe essere il sistema do governo della UE?
dimao per scontato che sarà di stamnpo repubblicano (al massimo imperiale [SM=x751551] [SM=x751553] ) ma dovrà essere una federazione presidenzialista come l'america, una confederazione sul modello elvetico, uno stato unitario e centralista?

questo problema si lega anche a quello dei veri confini europei, perchè va da sè che una cosa è una confederazione con 25 lingue diverse ed un'altra una con tre-quattro lingue. nel primo caso l'unica soluzione è parlamentare, nel secondo un presidente che conoscesse tutte le, poche, lingue potrebbe farsi campagna elettorale in tutti i paesi senza discriminazioni.
Pertinax
00sabato 22 luglio 2006 10:55
sarebbe bello se fosse un insieme di repubbliche popolari [SM=x751545]
Pius Augustus
00sabato 22 luglio 2006 11:06
Repubblica parlamentare ma nel futuro presidenziale.
Riccardo.cuordileone
00sabato 22 luglio 2006 11:31
Una confederazione come la Svizzera, poi in un futuro remoto, quando gli attriti nazionali saranno diminuiti, si potrà inserire anche la figura presidenziale.
Caio Logero
00sabato 22 luglio 2006 11:56
Per adesso l'unica che forma che vedo possibile è una Confederazione, in modo di rispetttare ogni nazione.
Il maggiore ostacolo è che queste nazioni non sono nè recenti nè povere, ma nazioni spesso con una tradizione millennaria e abbastanza forti economicamente e dunque sono delle forze che hanno costruito anche imperi coloniale, dunque il passare a stato confederato, dover dividere con un altro organismo la sovranità è qualcosa di forte da ingoiare.
L'allargamento a 25 secondo il mio modesto parere ha allungato il periodo di amalgamazione dei vari stati, oltre che a renderlo un pò instabile, poichè ho letto da qualche parte che l'intera istituzione UE era nata per cinque-sei membri e la presenza di 25 membri da diversi problemi.
Comunque penso che un modo di attaccare le genti all'UE è creare una cultura, una tradizione, insomma creare la nazione europea ed infine fare in modo di dare ai vari stati una doppia nazione come ai latini del IV a.c.... se si va solo sul piano economico rimane un accordo di vertice, completamente non-sentito e dunque "come provvisorio".... inoltre questa volere creare una culturia, tradizione della nazione europea non mi è parsa una politica molto adottata dall'UE, sopratutto in merito alla questione del cristianesimo..... [SM=x751530]
= L o r e n z o =
00venerdì 4 agosto 2006 21:41
Io credo, anzì il problema sono i confini dei singoli stati. I confini dei paesi europeo sono principalmente geografici-storici-etnici, ma in parte minore anche politici. Vedi l'Italia che detiene territori che potrebbero essere austriaci, tipo il sud-Tirolo, oppure territori francesi che in realtà dorvebbero essere italiani, tipo Savoia e Corsica. E così via dicendo.

[Modificato da = L o r e n z o = 05/08/2006 11.42]

=Caesar86=
00sabato 5 agosto 2006 08:06
Re:

Scritto da: Pertinax 22/07/2006 10.55
sarebbe bello se fosse un insieme di repubbliche popolari [SM=x751545]



si, che magari aboliscano la proprietà privata... [SM=x751545]
te piacisse... [SM=x751571]
Tercio Real
00sabato 26 agosto 2006 21:08
Re:

Scritto da: Caio Logero 22/07/2006 11.56
Per adesso l'unica che forma che vedo possibile è una Confederazione, in modo di rispetttare ogni nazione.
Il maggiore ostacolo è che queste nazioni non sono nè recenti nè povere, ma nazioni spesso con una tradizione millennaria e abbastanza forti economicamente e dunque sono delle forze che hanno costruito anche imperi coloniale, dunque il passare a stato confederato, dover dividere con un altro organismo la sovranità è qualcosa di forte da ingoiare.
L'allargamento a 25 secondo il mio modesto parere ha allungato il periodo di amalgamazione dei vari stati, oltre che a renderlo un pò instabile, poichè ho letto da qualche parte che l'intera istituzione UE era nata per cinque-sei membri e la presenza di 25 membri da diversi problemi.
Comunque penso che un modo di attaccare le genti all'UE è creare una cultura, una tradizione, insomma creare la nazione europea ed infine fare in modo di dare ai vari stati una doppia nazione come ai latini del IV a.c.... se si va solo sul piano economico rimane un accordo di vertice, completamente non-sentito e dunque "come provvisorio".... inoltre questa volere creare una culturia, tradizione della nazione europea non mi è parsa una politica molto adottata dall'UE, sopratutto in merito alla questione del cristianesimo..... [SM=x751530]




Fondamentale questo. Ulteriori allungamenti ritarderanno la consolidazzione del concetto nazionale di "europa".
Caio Logero
00martedì 29 agosto 2006 13:00
Re: Re:

Scritto da: Tercio Real 26/08/2006 21.08



Fondamentale questo. Ulteriori allungamenti ritarderanno la consolidazzione del concetto nazionale di "europa".



Esattamente. Non si può creare un cruologio di popoli, bisogna "creare" un popolo, perchè altrimenti la convivenza è difficile e le rivalità accese.
Le manovre di allargamento allontano ogni possibilità di amalgamazione.
smea37gollum
00mercoledì 30 agosto 2006 10:26
federazione presidenziale come l'america, nulla di più e nulla di meno.
Caio Logero
00mercoledì 30 agosto 2006 11:35
Re:

Scritto da: smea37gollum 30/08/2006 10.26
federazione presidenziale come l'america, nulla di più e nulla di meno.



Ma più o meno l'america è un popolo. Per diventare un federazione presidenziale come l'america dobbiamo sempre più stringere, violare gli orgogli nazionali.
Un disastro... convinci un francese a imparare come lingua madra una fantomatica lingua inglese ufficiale per l'UE, o peggio il contrario....
Non è possibile farlo
smea37gollum
00mercoledì 30 agosto 2006 14:16
Re: Re:

Scritto da: Caio Logero 30/08/2006 11.35


Ma più o meno l'america è un popolo. Per diventare un federazione presidenziale come l'america dobbiamo sempre più stringere, violare gli orgogli nazionali.
Un disastro... convinci un francese a imparare come lingua madra una fantomatica lingua inglese ufficiale per l'UE, o peggio il contrario....
Non è possibile farlo



Ma che c'entra, è chiaro che si dovrebbe lasciare a ogni stato il compito di tutelare la propria cultura.
Caio Logero
00mercoledì 30 agosto 2006 15:45
Re: Re: Re:

Scritto da: smea37gollum 30/08/2006 14.16


Ma che c'entra, è chiaro che si dovrebbe lasciare a ogni stato il compito di tutelare la propria cultura.



C'entra, perchè non pensi che alla fine gli stati più saranno capaci di diventare degli oppressori?
Già questo atto avviene con gli USA figurati con un governo europeo guidato da un presidente di una nazione come francia, spagna o inghilterra cosa succederebbe....
e poi pensi che la Gran bretagna che non ha mai intesa l'UE come stato ma come unione europea possa rifiutare alla loro sovranità, alla loro corona o al loro parlamento.... non è possibile un unione all'americana
Arvedui
00mercoledì 30 agosto 2006 15:59
Repubblica presidenziale simile agli Stati Uniti, con un sistema rappresentativo (camera dei rappresentanti e senato) sul modello americano, però con un sistema federale più marcato con più autonomia ai singoli stati in fatto di lingua e cultura nazionale. Un presidente ed un governo forti controbilanceranno i forti poteri agli stati federati, almeno io la vedo così.
-Kaname-chan
00mercoledì 30 agosto 2006 23:45
Come risultato ultimo spero la federazione come gli USA. Adotterei addirittura l'identico sistema di elezione presidenziale, che per noi è perfetto. Gli stai però dovrebbero avere forse autonomia maggiore rispetto alla già vasta autonomia dei singoli stati della federazione nordamericana. Per ottenere un risultato simile però bisogna bloccare ogni ulteriore allargamento e ricominciare il processo di approfondimento dell'integrazione per passare poi al progressivo abbandono del metodo inergovernativo per potenziare la Commissione e soprattutto il Parlamento. Già in questi decenni si è intrapresa questa strada, ma in modo veramente timido
-Kaname-chan
00mercoledì 30 agosto 2006 23:47
Re:

Scritto da: Arvedui 30/08/2006 15.59
Repubblica presidenziale simile agli Stati Uniti, con un sistema rappresentativo (camera dei rappresentanti e senato) sul modello americano, però con un sistema federale più marcato con più autonomia ai singoli stati in fatto di lingua e cultura nazionale. Un presidente ed un governo forti controbilanceranno i forti poteri agli stati federati, almeno io la vedo così.



Non ti avevo letto, altrimenti avrei evitato di postare [SM=x751545] Aggiungo che il sistema elettorale americano è perfettamente confacente ad un'Europa federale, più confacente a noi che a loro! [SM=x751545]
Lux-86
00mercoledì 30 agosto 2006 23:53
il problema è che, per farla banale, in USA parlano una lingua sola. [SM=x751539] come farebbe un eventuale presidente a farsi propaganda in stati che hanno tutti lingue diverse? va con il traduttore? manda un suo fido? [SM=x751545] ce le vedete un tedesco a farsi propaganda elettorale in polonia? [SM=x751575]
l'unica è andfare in svizzera e copiare pari pari la costituzione [SM=x751525] oppure imporre come lingua ufficiale della UE il latino (o l'esperanto) e costringere la politica ad usare solo quella. la genete ci metterà un po' a capirla ma almeno non verranno fatte ingiustizie [SM=x751543]
Caio Logero
00giovedì 31 agosto 2006 11:21
Re:

Scritto da: Lux-86 30/08/2006 23.53
il problema è che, per farla banale, in USA parlano una lingua sola. [SM=x751539] come farebbe un eventuale presidente a farsi propaganda in stati che hanno tutti lingue diverse? va con il traduttore? manda un suo fido? [SM=x751545] ce le vedete un tedesco a farsi propaganda elettorale in polonia? [SM=x751575]
l'unica è andfare in svizzera e copiare pari pari la costituzione [SM=x751525] oppure imporre come lingua ufficiale della UE il latino (o l'esperanto) e costringere la politica ad usare solo quella. la genete ci metterà un po' a capirla ma almeno non verranno fatte ingiustizie [SM=x751543]



Il Latino è la lingua neutrale per eccellenza, adattissima per esprimere i più difficili concetti e adattta dunque alla diplomazia.
Inoltre è la lingua che hanno parlato la maggior parte dell'Europa in epoche diverse, dunque un elemento comune.
Peccato che sia complicato in generale (magari si potrebbe operare per una semplificazione), ma sarebbe veramente giusto adoperarlo come lingua neutra e potrebbe mettere fine alla sudditanza angloamericana con l'inglese.
Peccato che però è solo un idea utopica...
Pius Augustus
00giovedì 31 agosto 2006 12:42
è abbastanza ridicolo pensare che si possa mettere il latino co me lingua ufficiale UE.La storia ci insegna che la lingua ufficiale della diplomazia o dei governi è sempre quella delle nazioni più forti,così è stato per il latino,per il francese,per l'inglese.
La lingua UE deve essere l'inglese o il francese.
Lux-86
00giovedì 31 agosto 2006 12:45
l'inghilterra è praticamente fuori dalla UE e la lingua più diffusa è il tedesco (ma col cazzo che qualcunio accetterà come lingua ufficiale la lingua dei crucchi)
comunque la svizzera non ha neanche una lingua ufficiale, ma siccome il nome è confederatio helvetica teoricamente è proprio il latino [SM=x751551]
a livello teorico se si puo' studiare l'inglese si puo' studiare anche il latino, il fatto che è una lingua morta addirittura rende più facile la cosa.
Pius Augustus
00giovedì 31 agosto 2006 13:09
Re:

Scritto da: Lux-86 31/08/2006 12.45
l'inghilterra è praticamente fuori dalla UE e la lingua più diffusa è il tedesco (ma col cazzo che qualcunio accetterà come lingua ufficiale la lingua dei crucchi)
comunque la svizzera non ha neanche una lingua ufficiale, ma siccome il nome è confederatio helvetica teoricamente è proprio il latino [SM=x751551]
a livello teorico se si puo' studiare l'inglese si puo' studiare anche il latino, il fatto che è una lingua morta addirittura rende più facile la cosa.



direi di no,noi parliamo di un europa ideliazzata ed unita,quindi che comprenda anche l'inghilterra,in assenza di questo l'inglese sarebbe comuqnue la lingua da scegliere perchè è in ogni caso la lingua dell'informatica e della tecnologia oltre che dei grandi centri finanziari mondiali.
Io credo che imporre una lingia morta sarebbe controproducente,tanto più sarebe folle farlo imparare come lingua corrente.
Ve lo immaginate il premier europeo fare discorsi in latino?
e i greci lo accetterebbero mai?
-Kaname-chan
00giovedì 31 agosto 2006 13:28
Re:

Scritto da: Lux-86 30/08/2006 23.53
il problema è che, per farla banale, in USA parlano una lingua sola. [SM=x751539] come farebbe un eventuale presidente a farsi propaganda in stati che hanno tutti lingue diverse? va con il traduttore? manda un suo fido? [SM=x751545] ce le vedete un tedesco a farsi propaganda elettorale in polonia? [SM=x751575]
l'unica è andfare in svizzera e copiare pari pari la costituzione [SM=x751525] oppure imporre come lingua ufficiale della UE il latino (o l'esperanto) e costringere la politica ad usare solo quella. la genete ci metterà un po' a capirla ma almeno non verranno fatte ingiustizie [SM=x751543]



Appunto per questo dico che bisognerebbe introdurre il sistema elettorale americano! Quasi sempre nessuno lo nota ma "de jure" non è un'elezione diretta bensì indiretta! Ogni stato è diviso in circoscrizioni in cui gli elettori votano delle persone (i cd. "grandi elettori") le quali si riuniscono ed eleggono il presidente. Un sistema simile in america è solo una finzione ormai, ma da noi riacquisterebbe la sua valenza, in quanto non ci sarebbe bisogno che il candidato tedesco vada a parlare in Polonia (rischiando anche pesanti gaffes sia linguistiche che culturali), perché la campagna elettorale per lui la farebbero i "grandi elettori" che sarebbero ovviamente tutti politici locali. Imporre il latino non ha senso, non lo parla nessuno ed è anche difficile da imparare. Sicuramente il progetto fallirebbe
Caio Logero
00giovedì 31 agosto 2006 16:56
Eppure una versione semplificata potrebbere essere accettata in quando nel latino hanno radice molte lingue europee.
Poi per il fatto si dovrebbero rifiutare di imparare il Latino, insomma non ci sono due mezzi e due misere: perchè io italiano devo impararmi una lingua mercantile come quella inglese e non può il greco impararsi il latino che è sempre meglio del latino...
insomma andiamo al sodo, senza mettere compromessi: perchè dobbiamo parlare l'inglese facendo divenire definitivo il dominio dell'USA sul mondo attraverso la globalizzazione, che non è altro lo stesso modo usato dai romani con la romanizzazione...
insomma non la chiamerei neanche globalizzazione, bensì americanizzazione.
Personalmente mio rifiuto di accettare questo stato di cose, per quando utopica sia la mia scelta.

Che sia lingua neutra, non importa quale, o è meglio pari trattamenti continuando con le traduzioni che la tecnologia e la presenza di molti esperti permettono con facilità.
Pius Augustus
00giovedì 31 agosto 2006 18:30
Re:

Scritto da: Caio Logero 31/08/2006 16.56
Eppure una versione semplificata potrebbere essere accettata in quando nel latino hanno radice molte lingue europee.
Poi per il fatto si dovrebbero rifiutare di imparare il Latino, insomma non ci sono due mezzi e due misere: perchè io italiano devo impararmi una lingua mercantile come quella inglese e non può il greco impararsi il latino che è sempre meglio del latino...
insomma andiamo al sodo, senza mettere compromessi: perchè dobbiamo parlare l'inglese facendo divenire definitivo il dominio dell'USA sul mondo attraverso la globalizzazione, che non è altro lo stesso modo usato dai romani con la romanizzazione...
insomma non la chiamerei neanche globalizzazione, bensì americanizzazione.
Personalmente mio rifiuto di accettare questo stato di cose, per quando utopica sia la mia scelta.

Che sia lingua neutra, non importa quale, o è meglio pari trattamenti continuando con le traduzioni che la tecnologia e la presenza di molti esperti permettono con facilità.



ti ho già spiegato che imporre una lingua morta non ha contatti con la realtà:la lingua internazionale è SEMPRE la lingua dei centri di potere.
Inoltre nessuno accetterebbe di imparare il latino come lingua corrente;lingua senza alcun riferimento attuale e poi sarebbe ridicolo chiamare un computer calculatorius o la playstation ludusstationem [SM=x751525]
addirittura il latino non riuscì ad essere imposto nella parte greca dell'impero quando era la lingua dei dominatori,figuriamoci oggi che è una lingua morta!
inoltre basta con le utopie,torniamo con i piedi per terra.
Caio Logero
00giovedì 31 agosto 2006 19:58
Re: Re:
so che è così, Pius, l'ho capito da molti anni. ma non voglio rassegnare a vedere la scomparsa della lingua italiana... [SM=x751563]
Lux-86
00giovedì 31 agosto 2006 20:30
be' noi parliamo il toscano che di contatti con la realtà di chi lo parla ora non ne aveva pressocchè nulla [SM=x751551]
comunque tralasciando le, pur interessanti, discussioni sula questione della lingua mi sà Pius che non hai capito una mazza di quello che ho detto [SM=x751599] (ti concedo anche che forse, ma solo in ipotesi, non mi sono spiegato bene [SM=x751545] )

io non voglio mica costringere nessuno a parlare latino ma imporre il latino come lingua della burocrazia e della politica. Ovvero i testi di leggi varati dalli UE verrebbero redatti in latino, i testi delle sedute del parlamento, gli atti pubblici etc... poi ogni stato (o magari uno stesso organo europeo preposto a ciò) ne fornisce una traduzione, più o meno, ufficiale. l'eventuale presidente parlerebbe la sola propria lingua (e se ne conosce qualcun'altra è meglio) ma i suoi discorsi ufficiali verrebbero diffusi in latino (sempre con la storia di qualcuno che ne fornisce la traduzione) mentre se dovesse parlare a tutti sarebbe un casino [SM=x751545] per questo più che una forma presidenzial io preferirei, almeno all'inizio, una forma parlamentare: in questo modo voti un partito e non uan persona copsa che in una situazione estremamente eterogenea come la nostra andrebbe bene perchè i socialisti italiani si fanno e propaganmda in italia e quelli francesi i francia ma in fin dei conti sarebbe un partito solo.

tutto questo ambaradan del latino per non dare privilegi ad una lingua sola perchè viste le situazioni di sostanziale parità fra il numero di persona che parlano una lingua (penso ai grandi grupi linguistici in europa: italiano, francese, spagnolo, tedesco, inglese) favorendone uno si partirebbe con il piede sbagliato.

e poi che cazz... se l'inglese è la lingua dell'informatica lasciala parlare agli informatici [SM=x751545]
Pius Augustus
00giovedì 31 agosto 2006 20:42
Re:

Scritto da: Lux-86 31/08/2006 20.30
be' noi parliamo il toscano che di contatti con la realtà di chi lo parla ora non ne aveva pressocchè nulla [SM=x751551]
comunque tralasciando le, pur interessanti, discussioni sula questione della lingua mi sà Pius che non hai capito una mazza di quello che ho detto [SM=x751599] (ti concedo anche che forse, ma solo in ipotesi, non mi sono spiegato bene [SM=x751545] )

io non voglio mica costringere nessuno a parlare latino ma imporre il latino come lingua della burocrazia e della politica. Ovvero i testi di leggi varati dalli UE verrebbero redatti in latino, i testi delle sedute del parlamento, gli atti pubblici etc... poi ogni stato (o magari uno stesso organo europeo preposto a ciò) ne fornisce una traduzione, più o meno, ufficiale. l'eventuale presidente parlerebbe la sola propria lingua (e se ne conosce qualcun'altra è meglio) ma i suoi discorsi ufficiali verrebbero diffusi in latino (sempre con la storia di qualcuno che ne fornisce la traduzione) mentre se dovesse parlare a tutti sarebbe un casino [SM=x751545] per questo più che una forma presidenzial io preferirei, almeno all'inizio, una forma parlamentare: in questo modo voti un partito e non uan persona copsa che in una situazione estremamente eterogenea come la nostra andrebbe bene perchè i socialisti italiani si fanno e propaganmda in italia e quelli francesi i francia ma in fin dei conti sarebbe un partito solo.

tutto questo ambaradan del latino per non dare privilegi ad una lingua sola perchè viste le situazioni di sostanziale parità fra il numero di persona che parlano una lingua (penso ai grandi grupi linguistici in europa: italiano, francese, spagnolo, tedesco, inglese) favorendone uno si partirebbe con il piede sbagliato.

e poi che cazz... se l'inglese è la lingua dell'informatica lasciala parlare agli informatici [SM=x751545]



Io dico solo che sarebbe antistorico,finora ci sono sempre stati motivi concreti per la crescita di una lingua e la sua affermazione,come appunto la potenza degli stati che la parlano.Non è mai successo che una lingua morta venisse ripescata ed adottata da una nazione per motivi artificiali.
Personalmente la trovo una specie di barzelletta la cosa. [SM=x751545]
Arvedui
00giovedì 31 agosto 2006 21:22
Re: Re:

Scritto da: Pius Augustus 31/08/2006 20.42

Personalmente la trovo una specie di barzelletta la cosa. [SM=x751545]



Esatto, voler ritirare fuori il latino è da barzelletta [SM=x751578]
Lux-86
00giovedì 31 agosto 2006 21:42
allora rimanete a godere del trionfo dell'inglese se vi piace tanto [SM=x751545]
io personalmente non mi fido di una lingua che non distingue un lombardo da un longobardo [SM=x751526]

EDIT

comunque in finlandia il latino è a livello di seconda lingua ufficiale ma come fidarsi di gente la cui presidente si fà sedurre da berlusconi? [SM=x751560]

[Modificato da Lux-86 31/08/2006 21.43]

Caio Logero
00venerdì 1 settembre 2006 11:41
Re:

Scritto da: Lux-86 31/08/2006 20.30
be' noi parliamo il toscano che di contatti con la realtà di chi lo parla ora non ne aveva pressocchè nulla [SM=x751551]
comunque tralasciando le, pur interessanti, discussioni sula questione della lingua mi sà Pius che non hai capito una mazza di quello che ho detto [SM=x751599] (ti concedo anche che forse, ma solo in ipotesi, non mi sono spiegato bene [SM=x751545] )

io non voglio mica costringere nessuno a parlare latino ma imporre il latino come lingua della burocrazia e della politica. Ovvero i testi di leggi varati dalli UE verrebbero redatti in latino, i testi delle sedute del parlamento, gli atti pubblici etc... poi ogni stato (o magari uno stesso organo europeo preposto a ciò) ne fornisce una traduzione, più o meno, ufficiale. l'eventuale presidente parlerebbe la sola propria lingua (e se ne conosce qualcun'altra è meglio) ma i suoi discorsi ufficiali verrebbero diffusi in latino (sempre con la storia di qualcuno che ne fornisce la traduzione) mentre se dovesse parlare a tutti sarebbe un casino [SM=x751545] per questo più che una forma presidenzial io preferirei, almeno all'inizio, una forma parlamentare: in questo modo voti un partito e non uan persona copsa che in una situazione estremamente eterogenea come la nostra andrebbe bene perchè i socialisti italiani si fanno e propaganmda in italia e quelli francesi i francia ma in fin dei conti sarebbe un partito solo.

tutto questo ambaradan del latino per non dare privilegi ad una lingua sola perchè viste le situazioni di sostanziale parità fra il numero di persona che parlano una lingua (penso ai grandi grupi linguistici in europa: italiano, francese, spagnolo, tedesco, inglese) favorendone uno si partirebbe con il piede sbagliato.

e poi che cazz... se l'inglese è la lingua dell'informatica lasciala parlare agli informatici [SM=x751545]



la mie stessa idea.

In ogni caso mettere il latino come lingua neutra da utilizzare nella diplomazia e nei rapporti internazionali come è il parlamento perchè dovrebbe essere antistorica?
In fin dei conti i vescovi di tutto il mondo tra di loro la usano!
Aspettare rassegnati che l'americanizzazione ci distrugga la nostra cultura e la nostra bellissima lingua non la considero certamente un atto corretto.
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