siamo tutti un pò tesi?

nene71
00lunedì 18 luglio 2016 11:38
non so se l'impressione è solo mia, non so se dipenda dal periodo terribile legato agli attentati per non dire ai femminicidi o anche a quello che succede per le strade in America ma l'impressione è che siamo tutti un po' tesi; che le reazioni di tutti o di molti sia come dire "un po' sopra alle righe".
L'altro giorno al supermercato ho assistito alla scena di un signore che in fila alla bilancia pesafrutta suggeriva alla signora che stava creando la fila di andare a vedere il codice per evitare di cercare a caso. La signora ha iniziato ad urlare ed inveire... cosa diavolo avete tutti? siete nati tutti imparati e le cose le capite solo voi... adesso non prendo più nulla... e lancia i limoni insacchettati come al lancio del peso [SM=g27782]
questa mattina in ufficio spiego ad una signora che deve chiamare lei il manutentore della caldaia (da contratto è così) e questa senza nemmeno darmi il tempo di spiegarle come funziona il tutto gira i tacchi e se ne esce sbraitando che mette una bomba in questi uffici e nel suo appartamento.
E questi sono solo gli episodi degli ultimi due giorni
Ora, o io sono più sensibile (può anche essere) oppure l'aria è un po' tesa...anche dalle vostre parti è così?
Alpnu
00lunedì 18 luglio 2016 15:23
Io vivo ritirata nella mia spelonca ed esco pochissimo, quindi non ti saprei dire più di tanto.
Però penso che sia anche l'incertezza economica che in molti casi ti riempie di brutti pensieri e brutte reazioni al prossimo. Magari non incertezza nell'immediato, ma ad esempio avere un contratto che scade che so, a settembre e non si sa come portare a casa il pane da ottobre in poi. O peggio sapere che non riuscirai a trovare uno straccio di posto nemmeno in nero o coi voucher. Incertezza che magari non riguarda in prima persona ma riguarda il partner (e magari avete un mutuo ventennale sulle spalle che avete pagato a metà).
Incertezza che ti porta magari anche a risparmiare su eventuali terapie che dovresti fare e non rimandare "a tempi migliori".
Aggiungici la preoccupazione, fondata o meno che sia (magari Reggio Emilia non è Milano o Roma o Nizza o Parigi), di un attentato.
Una cosa è certa: non viviamo dei gran bei tempi.
Che peraltro non credo ci siano mai stati sul serio, se non per pochi, pochi anni (solo in Italia, ricordo i lunghissimi anni della cosiddetta "strategia della tensione").
eloelo
00martedì 19 luglio 2016 09:11
Eh Nene, meno male che ne parliamo.

ATTENZONE DISCORSO LUNGO.
Si, c'è moltissima tensione in giro. E la cosa mi stanca e mi spaventa. C'è insicurezza nel futuro da parte di chi non ha un contratto per arrivare a fine anno, ma vedo che c'è insofferenza anche in ceti che in teoria avrebbero ben poco da lamentarsi.

La mia opinione è lunga ed articolata, e probabilmente filtrata da studi di storia, ma ho l'impressione che siamo in un ricorso storico.
E' vero che ci sentiamo "poveri" rispetto a parametri che non sapremmo definire, ma è anche vero che poveri non siamo. O meglio, non siamo quanto pensiamo.
Chiariamoci, ho ben chiaro in mente cosa voglia dire essere poveri, ho ricordo di mia madre che mangia il pane togliendo la muffa, perchè è rimasto solo quello. E di risotto con le bietole ( che puoi raccogliere nei campi) non ne posso piu' vedere. cosi' come mangiare zuppa di piseli secchi per una settimana.
Ma anche la povertà relativa di mia mamma ( che ha una pensione di 400€ scarsi), le consente di avere acqua calda, internet, e cibo in tavola tutti i giorni ( pur risparmiando su tutto). E io mi rendo conto che siamo piu' ricchi di prima solo per il fatto che siamo in grado di darci uan mano a vicenda e siamo comunque autonomi nel sostentamento quotidiano.

Il concetto di povertà si è molto relativizzato, e la percezione di povero è cambiata. Spesso chi si lamenta di esserlo ti scrive comunque da un telefono che costa almeno 400€ e va in vacanza almeno una volta all'anno.
E siamo diventati invidiosi, tanto. Quindi se arriva qualcuno che ci fa solamente notare che alla fine della fiera siamo ancora fortunati, ci fa incazzare come una bestia anche perchè spesso ha ragione.

Poi abbiamo accesso a qualsiasi informazione. Solo che non c'è modo di filtrarla. Ad esempio, la mia sorellina segue un blog di un tizio che ribadisce ovvietà e "populismi" (che mania quella degli "ismi") e lei non ha nessun filtro per distinguerlo dalla realtà. Io pens che il tizio sia uno che ha visto bene come fare soldi su internet, ma lei questa capacità non ce l'ha.
Per esempio nella sua testa, il sindaco di londra vieta le campagne pubblicitarie con donne in bikini perchè è mussulmano.
Non perchè la campagna arriva a conclusione dopo due anni di dibattito sull'eccessiva magrezza delle modelle e sugli stereotipi di donnache vengono proposti ( discorso lungo e articolato), iniziato molto prima che lui fosse anche solo candidato a sindaco. No, esiste una soluzione semplice? adotto quella.
Attentato? Piu' poliziotti armati. Poliziotto uccide innocente? Vergogna.
Ma che le due cose sono due facce della stessa medaglia sfugge completamente.
Sfugge addirittura il concetto che una medaglia abbia due facce.

La memoria e l'analisi necessaria a vedere piu' in la del proprio naso è fuori moda. Lo studio? Sforzo obsloleto.
Il giudizio e l'insulto gratuito? Fa figo.
Ci sconvolgiamo perchè si da dell'handicappato a qualcuno che è oggettivamente portatore di handicap, o perchè un genitore da uno sculaccione a suo figlio ma ci si sente tutti titolati a dare del "coglione" a chiunque.
Le bacheche su FB traboccano odio in una maniera spaventosa.
Sei d'accordo con me? sei nel giusto. Non lo sei? sei servo di qualcuno.
Logica lineare e completamente binaria, che non riesce ad includere la quasi totalità delle emozioni umane.

Poi c'è il terrorismo. Posto che in italia le bombe abbiamo smesso di mettercele da 20 anni, e in sardegna anche da meno. Perchè tutti si ricordano gli anni 70, ma capaci era il 92 ( eh... ma era mafia), Via dei georgofili? 1993. In Francia negli stessi anni esplodevano le bombe nei mercati.
Ma Alpnu ha ragione quando dice che i bei tempi andati non ci sono mai stati.
Ad andare bene, nei bei tempi andati non c'era inquinamento, ma c'era fame. O l'intervallo tra una guerra e l'altra.

Ci si sente insicuri, anche perchè manca completamente un modo per affrontare questa paura che è tipica della mortalità dell'uomo. Una volta questa paura era colmata dalla religione. Ora essere religiosi è considerato un disvalore. E si vuole essere atei. Ma ad essere atei ci vuole piu' coraggio che ad essere credenti ed il coraggio scarseggia.

Soluzione? Io continuo ostinatamente a guardare e a spingere verso il bello. Guardo il mio vicino e vedo un uomo o una donna, con vite diverse dalle mie. Vedo nella diversità un arricchimento, anche quando non sono d'accordo e a volte penso che persone brillanti ed intelligenti si stiano comportando da perfetti cretini. Penso anche che loro abbiano la stessa opinione di me.
Non prendero' le armi, e non penso che nessuna soluzione radicale possa risolvere nulla.
Le soluzioni radicali portano radicalizzazioni.
Alpnu
00martedì 19 luglio 2016 14:23
Assolutamente d'accordo.
nene71
00martedì 19 luglio 2016 15:06
Direi che hai colto a pieno quello che intendevo dire; hai fatto un’analisi di quello che vedo attorno a me ma che non riesco a riassumere.

Tu dici che la tua analisi è filtrata da studi di storia e io ti dico che proprio per questo coglie nel segno e solleva domande interessanti; parli di analisi, di memoria, di sforzo dello studio, di superficialità, di incapacità al filtro

Ecco quello che mi preoccupa, come dici tu la tensione che si coglie è sfibrante, stancante, ma mi demoralizza in certe giornate il pessimismo che mi porta a pensare che tutto questo sia un processo un po’ irreversibile.

Io ho una famiglia “sbilanciata” :
una madre casalinga con alle spalle una terza elementare, qualche anno di lavoro come sarta e poi due figlie.Mio padre ha voluto ed ottenuto che lei stesse a casa a crescerci e così è stato.

Mio padre a scuola era bravissimo, orfano di padre sin da piccolissimo ha interrotto gli studi dopo il diploma per aiutare sua madre a portare avanti la famiglia, con due lavori e facendosi un detto culo ha tirato avanti una famiglia di 4 persone (tirando la cinghia all’osso ma non abbiamo mai patito la fame) e si è fatto carico per anni anche di sua sorella e dei tre figli abbandonati per anni dal padre

E’ una persona molto intelligente e curiosa e credo mi abbia insegnato che le cose bisogna guadagnarsele, che c’è più dignità nel sudore che nella pappa pronta, che serve farsi domande, tante domande per capire come vanno le cose , come stanno le persone e cosa si può fare nella vita, che bisogna essere onesti prima di tutto con sé stessi ma subito dopo anche con chi ti è al fianco, che le persone valgono più delle cose, che ci vuole passione nel farle le cose , che servono poche parole spesso ma tanti fatti.
Lavorava come un somaro ma evidentemente nel tempo che ci dedicava le cose sono passate.

Con i miei figli è stato ed è un nonno incredibile, con Federico in modo particolare perché l’età gli ha permesso di fare maggiori sforzi ma ora io ho la preoccupazione di non riuscire a passare ai miei figli tutto quello che gli servirà per essere uomini nel senso più compiuto della parola.
Mi spaventa la scia di egoismo e superficialità che vedo in Federico, la non voglia di approfondire, di faticare, di cercare di capire e farsi domande.

So che non è una questione “di presenza” ma forse oggi ai genitori serve più tempo, più fatica, più sforzo, per far passare ai figli ciò che un tempo era più quotidiano…., oggi passano meglio l’arroganza, la strafottenza, la capacità di metterla nel …..a tutto e tutti il più velocemente possibile, la capacità di farla franca…

Sono un po’ spaventata, più per loro che per noi, ho paura che questo impoverimento spirituale e oso dire anche culturale li metterà in condizioni di perdersi qualcosa, qualcosa di bello, forse come dici tu la capacità di spingersi verso il bello anche quando intorno le correnti sono altre,

forse noi questa capacità ancora l’abbiamo ma loro?
eloelo
00martedì 19 luglio 2016 16:16
Nene il problema è che questa capacità non è che non ce l'hanno loro.
Non ce l'ha piu' nemmeno la tua di generazione.

Tuo padre si è fatto un mazzo tanto, e ne è venuto fuori positivo, ma altri nella stessa generazione ne sono venuti fuori arrabbiati.
Nei confronti di un prima che reputavano migliore, e nei confronti di una generazione che reputavano dvovesse avere gli stessi e maggiori diritti della loro.

E i diritti erano facili. Non parlo di ruoli dove di diritti non ce n'erano (anche in termini di lavoro). Cioé: non è che hai diritto ad essere pagato per il lavoro che fai anzichè come un servo. Devi avere il diritto al posto pubblico. O al posto fisso. E possibilmente dopo nessuno deve venire a romperti le balle.
E per nessuno intendo controlli sulla produzione. Ma anche cambio della tecnologia che ti obbliga a reinventarti. Cambio della situazione sociale che ti obbliga ad aggiornarti.
il pericolo viene dal padrone, ma anche dall'estero, dalla tecnologia etc.

Il risultato che tu vedi in tuo figlio, non è l'errore di una generazione, ma di almeno 3.
La generazione di tuo figlio è il prodotto finale, di 3 generazioni in cui di fame ce n'è stata poca, guerra nemmeno una. Ma concorrenza invece ce n'è a quintali, di gente di tutti i tipi e di tutti i colori.
E la risposta è che se vuoi salvarti devi farti un culo come una capanna.

Chiaro che è una risposta che in pochi vogliono sentire.
L'accesso ad un numero altissimo di informazioni permette poi di trovare facilmente degli alibi e degli altri a cui dare la colpa.
E se ci fai caso la colpa è sempre di "altri" che raramente puoi identificare. Ed è un fiorire di "Tutti" " Altri" "Loro" e via generalizzando.
Ora le sparatorie le vedi in diretta su periscope. Prima si sparavano uguale, ma se non vedevi la sezione esteri del tg delle 20 l'informazione non ti arrivava.

E tra l'altro una sparatoria è facilmente comprensibile anche per chi ha meno capacità di filtro.
La lettura è facile ed ha due dimensioni (generalizzo):
1- uomo cattivo armato spara uomo buono.
2- uomo buono armato ma esasperato spara uomo cattivo.

La stessa facilità di lettura non si puo' applicare ad una qualasiasi iniziativa politica che ha per definizione (relativa a molti) tante dimensioni e tante influenze diverse che hanno portato a quel risultato.
quindi chi vende notizie e chi legge notizie in molti casi è interessato solo alla parte facile delle notizie (sparatorie, omicidi, violenze) e magari si disinteressa totalmente del cambiamento di una legislazione che invece lo riguarderebbe molto piu' da vicino.

Attenzione pero' perchè tutto questo non è un processo irrevesibile. I processi irreversibili non esistono, esistono solo soluzioni costose e faticose per venirne fuori.
Ad esempio, se tirassero un'atomica sull'Europa ( esempio drammatico di processo irreversibile) scomparirebbe un bel po' di roba, ma dopo un certo numero di anni probabilmente si ricostruirebbe la stessa situazione attuale.
Certo, il costo di una roba del genere ( qualche migliaio di anni, decine di milioni di vite, piu' ovviamente i soldi) è tale che in pochi hanno intenzione di affrontarlo.

Poi, cinicamente riguardo il discorso che tu voglia passare ai tuoi figli tutto cio' che gli serve per essere uomini: Attenzione che non sta a te farlo. A te sta dargli quello che puoi e questo lo fai già, "tutto cio' che gli serve" lo devono imparare anche da altre fonti. Dalle delusioni, da esempi negativi, da persone che non vorresti mai che frequentassero, e in molti casi lo imparano dopo. Il valore di molte cose si impara dopo averle perse. Solo che adesso non si accetta piu' di perdere alcun che.



nene71
00martedì 19 luglio 2016 17:29
Bene, queste tue riflessioni mi mettono un po’ in crisi e mi serve sempre un po’ di tempo per rifletterci e risponderci su…

Quindi secondo te tre generazioni fa i rompicoglioni come li chiamo io ; quelli che non è mai colpa loro, quelli che ne hanno per tutti, quelli che loro non c’erano, quelli che io ho diritto a questo e quello e doveri non ne ho, quelli che le so tutte io ma non voglio mettermi in gioco….ecc..non esistevano o erano in numero davvero ininfluente perché tutti erano costretti a farsi il mazzo?

E in queste tre generazioni hanno avuto terreno fertile per crescere a moltiplicarsi perché le condizioni erano favorevoli?... può essere, probabilmente è così

Però è demoralizzante, è senza prospettiva, senza speranza quasi… per processo irreversibile intendevo quello che dici tu, reversibile sono con grandi avvenimenti che sconvolgano la vita di tutti per parecchi anni,

ma io guardavo egoisticamente al mio orticello, ai miei figli, alla speranza di dar loro magari non tutto quello che gli serve per essere uomini ma almeno gli strumenti (almeno alcuni) che possano esser loro utili per imparare come dici tu.

Perché se non hai gli strumenti e non impari “Dalle delusioni, da esempi negativi, da persone che non vorresti mai che frequentassero” allora quando succede soccombi, ti deprimi o diventi incazzato ed aggressivo e nessuna di queste due cose poi ti porta all’analisi, al metterti in discussione e al rialzarti
eloelo
00mercoledì 27 luglio 2016 16:48
Nene scusa se non ho risposto prima, ma serviva tempo e ne avevo poco.

La mia idea (e ribadisco che è una mia idea) è che 3 generazioni fa la situazione piu' o meno fosse la stessa.
Solo che non lo si sapeva.

Non è che ci fossero meno aggressioni, stupri, rapine, guerre o idioti.
Solo non c'era una connessione tale da consentire a persone distanti tra loro geograficamente, di unirsi in branco.

Ti faccio l'esempio dei giardinieri. Se non ci fosse stato internet, una comunita' di giardinieri in grado di cambiare il mercato in italia non si sarebbe potuta riunire come invece ha fatto. E tanti dei cambiamenti nel mercato nelle sempre piu' numerose fiere, e persino nelle stupidissime trasmissioni in tv non ci sarebbero state. Perchè non c'era modo di quantificarne l'interesse.

La cosa vale anche per chi ha visioni totalmente opposte e per gli stronzi.

se sei uno stronzo ignorante e sei solo in paese, magari ti dai una regolata. O fai parte di un piccolo branco che tutto sommato fa poco male in giro (a parte alle vittime dirette che comunque sono ignorate).

ma se gli stronzi hanno modo di rendersi conto che di stronzi come loro in giro ce ne sono altri, per quanto possano essere una minoranza, si sentiranno leggitimati dall'esistenza di un branco ad essere ancora piu' stronzi. perchè non sono soli.

ora, se ti metti a guardare solo quello non ne vieni fuori. perchè di gente stronza ce n'è veramente veramente tanta.

Non ditemi che il crudele con gli animali quando eravate piccoli non c'era. perchè c'era quando ero piccola io. solo che era "normale" e ben lontano da you tube.

Io guardo la cosa molto lucidamente, e nel quotidiano guardo IL BELLO: e mi ostino costantemente a voler guardare il bello. Perchè la speranza vive di bellezza.

lo strumento che puoi dare a tuoi figli è insegnargli il valore delle cose. Hai mai verniciato una panchina o una cancellata? perchè fidati che dopo che l'hai fatto ci pensi due volte a rivinare il lavoro di qualcun altro.

E la cosa vale un po' per tutto. Gli strumenti che ci sono stai dati sono il valore del lavoro, la capacità di distinguere tra opinioni diversi e modi di comunicare diversi.

La prospettiva non è ne positiva nè negativa. Per ogni stronzo c'è almeno una brava persona. Ma devi aver voglia di vedere la brava persona.


Poi c'è una cosa, nel tuo ufficio le possibilità che tu frequenti gente strana sono altissime. proprio per il tipo di lavoro che fai.

Quando ero in call center, ci mostrarono i dati delle chiamate. Il 90% delle chiamate erano fatte sempre dalle stesso 30% di persona.
Non è che in azienda "non funzionasse un cazzo" è che avevamo a che fare con le stesse persone tutti i giorni che si lamentavano in continuazione per le stesse cose.

Il 70% dei clienti non solo non si lamentava, ma era pure contento. Solo che evidentemente non chiamava per dircelo.

Poi io l'unico consiglio che posso darti per i tuoi figli e di farli viaggiare il piu' possibile, perchè aiuta a capire le differenze come poche cose al mondo.

Ad esempio, io mio amato marito, per dove è cresciuto, era nu filo omofobico. Lo sapeva e ne parlava, ma intanto si sentiva a disagio.
Solo che un suo simpaticissimo collega ha deciso che cambiava sesso, e si è smazzato tutto il percorso continuando a lavorare. Compresa la mail in cui ha detto a tutti che d'ora in poi sarebbe stata una brunetta sui tacchi.

Mio marito aveva stima di questo collega ed ha capito di piu' da questa esperienza che da decine di lezioni in classe o ramanzine della mamma ( o di chiunque altro).

Falli viaggiare, amplia i loro orizzonti il piu' possibile. E abbi fiducia in loro. [SM=g2711734]
Manuela.71
00domenica 31 luglio 2016 17:54
Avete detto praticamente tutto.

Per la traquillità di Nene mi sento di portare la mia esperienza con Lorenzo.

Lorenzo, definito da tutti un "bravo ragazzo", in questo momento si trova in veste di aiutante ad un campo scout, esperienza proposta dall'Inzaina.
Luca mi chiama al telefono ieri sera, all'apparenza anche emozionato, per decantare le meravigliose qualità di mio figlio: carattere eccezionale, dotato di carisma e pazienza, disponibile e accattivante, maturità rara e inusuale in un ragazzo di 18 anni. Ha conquistato tutti.

Ecco, stava parlando dello stesso Lorenzo che voleva diventare un guru del "cazzo me ne.."; lo stesso maturo ragazzo che litiga col fratello perché gli fa fatica apparecchiare; lo stesso attivo ragazzo che a casa trascorre mediamente 12 ore al giorno spalmato sul divano, che mi fa uscire le tonsille quando gli urlo dietro di darmi una mano.
Lo stesso simpatico individuo che se gli chiedo di tagliare l'erba col degespugliatore mi falcia le rose apposta perché non glielo richieda [SM=g27785]

Mi fa uscire fuori dai gangheri, ma vedo che , quando non è a casa, si comporta come è stato educato; che a parte un periodo di ribellione tra i 12 ed i 14 anni (quando mi ha fatto fare delle discrete figure di cacca, oltre a farmi preoccupare seriamente per il suo futturo) adesso sta diventando un giovane uomo responsabile.
L'esempio in casa conta tanto, fidati [SM=g27768] .
niknik962
00lunedì 1 agosto 2016 13:40
Manu, mi hai descritto Luca!
Forse eravamo anche noi così ma non ce lo ricordiamo più.
Si semina, si coltiva poi ad un certo punto li si lascia volare e tutte quelle cose che hanno fatto finta di non sentire vengono fuori...
LucaI
00giovedì 1 settembre 2016 10:43
Re:
Manuela.71, 31/07/2016 17.54:

Avete detto praticamente tutto.

Per la traquillità di Nene mi sento di portare la mia esperienza con Lorenzo.

Lorenzo, definito da tutti un "bravo ragazzo", in questo momento si trova in veste di aiutante ad un campo scout, esperienza proposta dall'Inzaina.
Luca mi chiama al telefono ieri sera, all'apparenza anche emozionato, per decantare le meravigliose qualità di mio figlio: carattere eccezionale, dotato di carisma e pazienza, disponibile e accattivante, maturità rara e inusuale in un ragazzo di 18 anni. Ha conquistato tutti.

Ecco, stava parlando dello stesso Lorenzo che voleva diventare un guru del "cazzo me ne.."; lo stesso maturo ragazzo che litiga col fratello perché gli fa fatica apparecchiare; lo stesso attivo ragazzo che a casa trascorre mediamente 12 ore al giorno spalmato sul divano, che mi fa uscire le tonsille quando gli urlo dietro di darmi una mano.
Lo stesso simpatico individuo che se gli chiedo di tagliare l'erba col degespugliatore mi falcia le rose apposta perché non glielo richieda [SM=g27785]

Mi fa uscire fuori dai gangheri, ma vedo che , quando non è a casa, si comporta come è stato educato; che a parte un periodo di ribellione tra i 12 ed i 14 anni (quando mi ha fatto fare delle discrete figure di cacca, oltre a farmi preoccupare seriamente per il suo futturo) adesso sta diventando un giovane uomo responsabile.
L'esempio in casa conta tanto, fidati [SM=g27768] .



Eh sì, è proprio così. Contano l'esempio, e la capacità di fare in modo che loro sappiano interiorizzare i valori verso i quali li educhiamo.
E' un mestiere difficile quello di educare, servono sensibilità, pazienza, coerenza...e un sacco di altri strumenti specifici anche per l'età che i nostri figli attraversano.
Ma quando meno te l'aspetti, emergono tutti i lati positivi che sono stati pazientemente coltivati.

P.s. ERO emozionato. E, non più tardi di ieri sera, erano ben 6 gli adulti (attempati, diciamocelo) che adulavano il tuo splendido figliolo per garantirsi il suo supporto nel futuro.

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