rinascimento 'oggi' o presa per il culo?

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albert314
00giovedì 4 luglio 2019 14:30
Lo sapeva bene uno che ha precorso di molto i tempi circa 150 anni fa: F. Dostoevskij; scrive infatti coraggiosamente nelle "Memorie dal sottosuolo", assai prima dunque di Freud, "Sono un malato... Sono un malvagio. Sono un uomo odioso. Credo d'aver male al fegato... Io, non dico malvagio, ma niente son riuscito a diventare... E ora trascino la vita nel mio angolo, tenendomi su con la maligna e magrissima consolazione... Solennemente dichiaro che molte volte ho voluto diventare un insetto. ma neanche quest'onore m'è stato concesso...." (Traduzione del grande-quasi dimenticato, in questo Paese, Tommaso Landolfi). "Vi giuro", prosegue Dostoevskij, "che aver coscienza di troppe cose è una malattia, una vera e propria malattia". - Infatti anche Nietzsche è risultato d'altronde una vera e propria malattia, che t'invade in pieno con tutte le sue problematiche e poi non riesci più a liberartene: se n'era perfettamente accorto il migliore studioso italiano-nicciano, Giorgio Colli e così pure il suo imperscrutabile&inscindibile collaboratore Mazzino Montinari. D'altronde anche un raffinato saggista come Heidegger alla fine della propria fiera-intellettuale, sosteneva che Nietzsche gli aveva effettivamente distrutto la vita: soprattutto, credo, a causa della morte di Dio nicciana, ossia dello tsunami che quel filosofo 'nichilista' aveva provocato nei confronti della metafisica. Quando avevo vent'anni, nel '68, tenevo per molto tempo con me l'opera di Heidegger di quasi mille pagine "L'essere e il nulla", ma ora non riuscirei più a concentrarmi su tali 'dionisiaci' dettàmi, preferendo per es. concentrarmi sul Viaggio in Italia di Goethe, di cui altrove ho già parlato a lungo.
albert314
00giovedì 4 luglio 2019 17:37
...io, dalle parole ritengo una perfettibile fortuna il rifiorire, anche per riflettere sempre a lungo, ma non per questo mi azzarderei mai di parlare di attual 'rinascimento', anche perché ritengo onestamente in primo luogo di non essere un uomo-massa, non ci tengo; inoltre preferirei andar ramingo in 'catalessi'... Oppure in altri luoghi fuor dalla penisola italica, magari a 'sto punto su un altro pianeta; per me esiste specie per la gente italiota una specie d'eterno medioevo finto post-moderno, così simile a grossolana barbarie dilagante, da cui ella stessa non si scuoterà affatto perché la resta immatura... Dunque questa attuale 'damnatio memoriae' che riguarda secondo me in particolare l'Italia, la dedico alla memoria di due invisibili protettori italiani della cultura vera: il Bene Carmelo ed il Pasolini, aggiungerei anche il Sciascia. "Quando mi dipartii da Circe"(26° canto dell'Inferno) con la fragrante bevanda corroborante denominata 'ciceone' - nell'agonia di un'epoca che si trova anche zodiacalmente alla fine d'un ciclo terrestremente (ed un po'tristemente) cosmico, significa essere quantomeno consapevole, innanzitutto: che i cosiddetti buffoni di corte hanno preso il posto un po' dovunque sul pianeta, dei presunti re o reggenti effettivi. Pazienza: vorrei essere lo stesso una stella danzante: il pensiero più il corpo. Mi sono salvato fin'ora perché non credevo in quasi niente, credo un pochino ancora in me stesso, una piccola forza che mi fa andare avanti; questo 'pochino' forse mi porterà lontano, specie una volta che sarà finita definitivamente quest'epoca massacrante perché implacabilmente materialista ed illusoria coi suoi 'comandanti'. Dostoevskij: "Ma, signori, chi potrebbe menar vanto delle proprie malattie, e addirittura trarne pretesto per darsi arie d'importanza?"
albert314
00giovedì 4 luglio 2019 18:00
Andate a dire al prof che io non c'entro quindi con l'Italietta (attuale), son grande come Schiller, o Dino Campana amato dal Bene Carmelo in "La poesia dimenticata"; mi trovo ad uno stadio piuttosto avanzato: spero un distruttore di maschere della mia epoca (come disse quel tizio di Brixia in viale Bornata, sulla via che conduce al lago di Garda, a Desenzano per es. dove ora però si gode pogh al lag perché anche la visuale permane un po' tutta IMPACCHETTATA)...

Sguardo fulcro di piaghe, e chi le può nascondere?
Speranza che sul finire non risulti follia...
A mezzogiorno ricorderai neri cipressi di Van Gogh,
lo scontro dello scricciolo col vento, prima che cada.

Un tempo mi domandavo ingenuo (pensando a Jim Morrison):
"Perché morire? Giovani semidei!"
Eraclito decretò l'eterno ritorno (nicciano)
e Democrito lo pose a compimento nel meriggio
di purissime belve danzanti.

Ascolto il fischio doloroso dell'acqua nella ruggine,
schioppettìo insopportabile della ragione tormentata.

(by alberto nicola giulini; sul lago gli disse un certo Gino muratore: "Té man, n'è?" ovvero "Sei matto, è?", ma lui lo diceva per scherzare un po' a tutti i ragazzi, pur tenendo l'espressione della faccia seria).
albert314
00giovedì 4 luglio 2019 20:22
Non si tratta di tecniche strategiche, di tensione o meno dei muscoli o del bacino pelvico ecc. Il pensiero d'una stella danzante non si manifesta tanto danzando col corpo, o meglio con un corpo... come possono fare in tanti, anche i più bravi ballerini. La stella danzante è soprattutto interiore, significa il movimento continuo del flessibile pensiero (il corpo può anche stare inerte a riposo intendo, per es. in meditazione yoga...) - ma il flessibile pensiero si snoda intanto a seconda dei vari comandi istintivi tra Apollo e Dioniso. Non so esattamente cosa intendesse Nietzsche per stella danzante, ma io la intendo così, ora, ed è inutile che anch'io cerchi di sviscerarlo come vogliono fare in troppi, preferisco interpretare me stesso perché mi trovo come un attore e un trapezista al ballo o in balìa di un pensiero puro che non so mai bene dove mi porterà, poiché è 'questo' magari anche in dissolvenza incrociata - che governa in definitiva le mie vene come un tosto 'ciceone' (tipo di droga antica ovvero mitica, facendo cmq attenzione a ciò che ti andrebbe all'occasione offrendo 'attualmente' una qualche Circe in giro per il mondo).
gioiaedolore
00mercoledì 24 luglio 2019 09:22
applausi!! scrivi ancoraaaaaaaaa!! 😃
albert314
00mercoledì 29 gennaio 2020 12:34
GRAZIE, ZIO! a presto..😎
albert314
00domenica 1 gennaio 2023 12:46
il carmen..
Il Carmen ha probabilmente come amante saltuario un transgender (termine 'umbrella'...), immagino che gli dia ovviamente un po’ di soldi, per la verità nn gliel’ho mai chiesto, non ne abbiamo mai parlato, mica vado a ficcare il becco in una sua possibile piaga - se poi piaga fosse, ma potrebbe essersi così risolta almeno in parte quella sua forma di desiderio un po’ perverso erotico-emozionale… Non saprei neppure se lui conosce il termine intellettuale, chiamato “perverso polimorfo” da diversi artisti ma prevalentemente da psico-terapeuti (a partire proprio da Freud nei 3 saggi del 1905) - tuttavia per approfondire tale questione il Carmen dovrebbe essere per me un effettivo sodàle ossia ‘compagno’ (come doveva essere nell’antichità romana o greca), invece non v’è proprio nulla di fisico tra noi, se non una sporadica frequentazione di certi locali con vari amici che avevamo in comune, quando si viveva un po’ più liberi e molto meno allineati&controllati. Lui cmq in fondo, faceva parte fin dagli anni ‘80 di quell’idea per me un po’ idiota che, se uno stava o pensa di stare “dalla parte della gente” - diventava già allora una specie di moda essere contro Dio o cmq indifferenti nei confronti del ‘divino’ a meno che non fosse inerente agli affari materiali, socio-economici-politici ecc… Invece io, specie dopo l’uscita nel 1985 del celebrato film-cult con quel francese bravo attore, affetto nella sua realtà quotidiana da una grave miopìa, C. Lambert, “...L’ultimo immortale”, non mi ponevo altri sofismi perché mi ero persuaso ‘semplicemente’ di sentirmi io stesso un immortale, e stop: non v’erano pour moi altre considerazioni degne di nota. Ed ora, che mi sento un anziano proprio stanco morto e dunque nauseato di tutto ossia fondamentalmente scazzato, è tutt’altra faccenda, in ben altra epoca, questa, dove tutto mi pare alla Leopardi 'definitivamente' svilito e ultradegradato.
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