riforma sciopero trasporti

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titoit
00giovedì 26 febbraio 2009 15:44
Come avrete letto sui giornali il Governo sta per presentare un disegno di legge delega per la riforma del diritto di sciopero nei servizi pubblici.
Non è ancora chiaro se la riforma riguarderà solo i trasporti pubblici o tutta la galassia del servizio pubblico (sanità, scuola, RAI, ecc.).
In pratica si introducono limitazioni ai cd. scioperi selvaggi, prevedendo una soglia di rappresentatività del sindacato o dei lavoratori per indire ed effettuare uno sciopero. Non solo ma sono previste penali e sanzioni in caso di infrazioni o di annunci di scioperi poi revocati.

Lo so che si va a ledere un diritto costituzionale, quale è lo sciopero, però bisogna anche comprendere che negli ultimi anni con il proliferare di sigle, siglette la situazione è diventata insostenibile con la conseguenza che l’utenza è completamente in balia del sindacato di turno.
E che spesso l’utenza, di fronte a scioperi selvaggi, inaspettati, assurdi (come quelli regionali delle FS) finisce per “odiare” la categoria dei lavoratori, invece che magari, in certi casi, comprenderne le ragioni.

Forse di tutte le (!!!!) iniziative [SM=g27996] di questo Governo, questa è una delle più giuste.
em66
00giovedì 26 febbraio 2009 16:06
Mi sembra che per treni e bus gia` con l'attuale regolamentazione (treni per cui era comunque garantito il servizio) i disagi per l'utenza fossero davvero minimi.
Anzi mi e` capitato spesso che i treni garantiti nelle giornate di sciopero fossero piu` puntuali delle giornate "normali".
Non capisco poi perche` gli scioperi regionali FS sarebbero assurdi. Immagino che dipendano dalla organizzazione di FS su base regionale.
titoit
00giovedì 26 febbraio 2009 16:53
Em, su, dai non puoi negare che nel settore dei trasporti pubblici gli scioperi siano troppi, non coordinati e spesso aventi rivendicazioni solo da "orticello".
La legge attuale garantisce fino ad un certo punto. Non è raro, almeno ultimamente, che si blocchino per 7-8 ore tutti i trasporti urbani e contemporaneamente il trasporto ferroviario regionale.
Per non parlare poi del traffico aeroportuale.....

Gli scioperi regionali sono quanto di più assurdo ci possa essere.
Non sono mai divulgati a livello nazionale e creano situazioni paradossali per cui magari un treno IR o D Livorno-Torino si blocca a Genova perché il COBAS o la CGIL regionale del Piemonte ha proclamato uno sciopero. E chi è partito da Livorno e non è stato messo al corrente che fa?
Ma poi che senso hanno gli scioperi regionali?
Vuoi dirmi che ci sono rivendicazioni sindacali che sono diverse tra Piemonte, Liguria o Emilia?
em66
00giovedì 26 febbraio 2009 17:10
Ad essere sincero non mi sembra ci siano tutti gli scioperi che dici (a parte il caso Alitalia). Come gia` detto con l'attuale regolamentazione per treni e bus (che utilizzo quotidianamente) quasi non mi accordgo che ci sia sciopero.
La contemporaneita` degli ultimi scioperi di treni e bus era conseguenza della richiesta del contratto unico per le due categorie.

Sul fatto che avvisi nelle stazioni, giornali, radio e tv siano carenti nell'informazione sugli scioperi concordo anche io... certo non e` colpa dei sindacati, semmai delle ferrovie.
Comunque su internet le informazioni su tutti gli scioperi si trovano.
Infine mi sembra palese che in una realta` articolata come le ferrovie ci possano essere situazioni diverse tra le diverse regioni e di coneguenza anche rivendicazioni (magari di tipo organizzativo) diverse.
Scioperi regionali o per singolo stabilimento ci sono per tutte le categorie, non vedo pperche` non dovrebbero esserci nei trasporti.
euge1893
00giovedì 26 febbraio 2009 17:45
La notizia è insidiosa perché si presta a strumentalizzazioni da qualunque parte la si guardi.

Alcuni vedono il disegno di legge come una vendetta generica nei confronti del sindacato, e in particolare della CGIL e della sua attitudine di organizzare scoiperi politici più che rivendicativi. Trovo che i provvedimenti normativi non dovrebbero mai essere guidati dalla vendetta o dal pregiudizio contro questa o quella categoria (come quelli di Bersani dell'anno scorso), ma dall'utilità del provvedimento stesso per la vita dei cittadini. Pertanto il giubilo generalizzato che ho sentito da parte di chi è esasperato dai continui sciperi che rendono problematico da decenni, in particolare, il viaggiare, mi pare fuori luogo in quanto indirizzato contro il Sindacato.

Per contro, da Girotondisti, travagli vari ed estrema sinistra si interpreta l'iniziativa governativa come un sintomo del prossimo ritorno del fascismo. Non mi sono stupito di certe reazioni da parte dei settori più conservatori e complottisti dello scacchiere politico: alle volte i problemi fa più comodo non vederli e mettersi ad urlare che affrontarli nel merito.

In attesa di leggere il disegno di legge (che non è un decreto legge, almeno stavolta il Governo non ha abusato dello strumento della decretazione d'urgenza), che è l'unico dato tangibile che può essere commentato, mi vengono alcune considerazioni.

Io credo che soprattutto in alcuni settori - in primis i trasporti - dello strumento dello sciopero, sacrosanto e riconosciuto dalla Costituzione (con i limiti dati dalle leggi che - da pochi anni e in modo insufficiente - lo regolamentano) si sia enormemente abusato. Lo strumento, da leva principe per rivendicazioni sindacali, è purtroppo diventato un veicolo omnibus per proteste politiche e comunque metasindacali.
Io trovo che un certo sindacato sia purtroppo l'alfiere delle più bieca conservazione in primis del proprio potere politico, occupatore dello stesso e percettore di privilegi fuori e soprattutto dentro le fabbiche e luoghi di lavoro. Un sindacato protettore dei pensionati d'oro e dei lavoratori fannulloni e privilegiati e non dei lavoratori più deboli e bisognosi di una tutela in un mercato del lavoro che a livello mondiale non è più ingessato come quello di vent'anni fa.

Credo che una regolamentazione ben più rigorosa dell'attuale del diritto di sciopero, specie in settori delicati per l'appeal economico di un paese, come quello dei trasporti, sia necessaria. Ovviamente contemperando la stessa con il diritto che deve rimanere salvaguardato, magari valorizzandone la finalità sindacale in senso stretto.
Credo che un sindacato moderno dovrebbe confrontarsi su questi tempi senza tesi preconcette e preclusioni. Spero che lo faccia, ma devo dire che ho qualche dubbio, come ho dubbi che l'articolato proposto dal Governo sia una proposta coerente e ben fatta. Sono curioso di leggerlo.
em66
00venerdì 27 febbraio 2009 09:05
Potresti fare qualche esempio concreto delle problematiche di cui parli? Mi sembrano un po' generiche.
Tra l'altro dalla indiscrezioni sulla riforma mi sembra che il risultato sara` quello di rafforzare i privilegi dei sindacati maggiori e non di diminuirli.
Comunque secondo me l'attuale regolamentazione funziona bene, per quel che riguarda bus e treni, nel limitare i disagi.
euge1893
00venerdì 27 febbraio 2009 09:12
Aspetto di poter leggere il DDL
giambo64
00venerdì 27 febbraio 2009 09:53
Ovviamente io sono di parte, sono tranviere, sono di sinistra, sono della CGIL...
Attenti ad esultare su di un pezzo di Costituzione che se ne va...
Oggi tocca ai tranvieri, domani ad altri, un giorno potrebbe toccare a voi.
euge1893
00venerdì 27 febbraio 2009 10:11
ciao giambo:
1) spiegaci un po' chi è che sta esultando su questo forum;
2) la propaganda sindacale è OT in questa sezione;
3) se hai voglia di entrare nel merito senza slogan questo è il posto giusto.
[SM=g27985]
titoit
00venerdì 27 febbraio 2009 10:28
Giambo, anch’io sono simpatizzante CGIL. Non per questo cerco di pensare con la mia testa e non preconfezionarmi delle tesi ideologiche.
Ci sono battaglie della CGIL giustissime (precari, sicurezza, ecc.) che questo sindacato conduce da solo (vista l'inconsistenza di UIL e CISL) e ce ne sono altre un po' ideologiche.
Un problema c’è e lo sappiamo tutti noi che siamo utenti dei servizi pubblici, per cui quando siamo dall’altra parte della barricata (lavoratori) facciamo un po’ di autocritica e cerchiamo di capire che gli scioperi selvaggi, indiscriminati, parcellizzati sono un danno in primis per il lavoratore e il sindacato che perdono totalmente di credibilità e anche quel poco di solidarietà degli altri lavoratori.


em66
00venerdì 27 febbraio 2009 10:38
Dovresti portare qualche esempio concreto... a parte il caso Alitalia scioperi come quelli di cui parli non mi sembra ce ne siano nei trasporti, vista l'attuale regolamentazione.
em66
00venerdì 27 febbraio 2009 10:39
Re:
euge1893, 27/02/2009 9.12:

Aspetto di poter leggere il DDL


Sara` un DDL delega... quindi e` probabile che bisognera` aspettare i decreti del Governo.

Trammax
00venerdì 27 febbraio 2009 12:06
Paolo, io ritengo che gli "scioperi selvaggi" siano già preclusi con la normativa vigente, che già pone precisi limiti e stabilisce delle fasce di garanzia, generalmente rispettate. Il rischio concreto è che si vadano a criminalizzare i settori più radicali del sinadacato e dei lavoratori, non adeguatamente rappresenatati dai sindacati "doc" (oggi CISL e UIL ma anche la CGIL quando il governo era in altre mani)pronti a piegarsi ad ogni compromesso, e cronicamente affetti da fughe di iscritti (tra i quali il sottoscritto). Ricordo infine che lo sciopero, purtroppo, è uno strumento che deve creare disagio, per ottenere una visibilità e quindi un'attenzione altrimenti impossibile. Ci sono circostanze in cui un'eccesso di buonismo rischia di danneggiare gli interessi di tutti. E questa è una di quelle.

P.S. poi mi puoi spiegare cosa intendi per "ideologico"; perchè questo aggettivo viene utilizzato a man bassa (con evidente connotazione negativa)ma ho l'impressione che serva a designare chi non è disposto a farsi sfilare la mutande senza fiatare. O sbaglio?
euge1893
00venerdì 27 febbraio 2009 12:36
Re: Re:
em66, 27/02/2009 10.39:


Sara` un DDL delega... quindi e` probabile che bisognera` aspettare i decreti del Governo.




Più precisamente occorrerà attendere:
1) il disegno di legge delega predisposto dal Governo;
2) la legge delega licenziata dal Parlamento;
3) i decreti delegati che predisporrà il Governo sulla base di 2)
[SM=g27985]
em66
00venerdì 27 febbraio 2009 14:10
Non sono del tutto d'accordo con Tranmax sul fatto che uno sciopero debba portare disagio all'utenza per essere utile. Secondo me uno sciopero dovrebbe portare un danno economico all'azienda e l'eventuale disagio all'utenza dovrebbe essere un effetto secondario. E` pur vero che, almeno per le ferrovie, con l'attuale regolamentazione probabilmente non si ha danno per TI (che penso sia ben lieta di non effettuare i treni e risparmiare gli stipendi continuando ad incassare i contributi statali e regionali) e disagi minimi (se non addirittura nulli) per gli utenti che utilizzano i treni garantiti.
titoit
00venerdì 27 febbraio 2009 18:55
Lo sciopero nei trasporti crea disagio SOLO agli utenti e non alle aziende....
La proliferazione di sigle sindacali e l'alta litigiosità tra confederali e autonomi hanno esasperato la lotta intersidacale.
Si arriva al paradosso che una piccola sigla indice lo sciopero e si blocca l'intero sistema, ovvero non lavorano neppure coloro che sono aderenti ad altri sindacati e che magari non sono d'accordo con l'astensione.
Questa situazione frammentaria, litigiosa fa scattare immediatamente un meccanismo di intolleranza nell'utenza; un tempo i lavoratori solidarizzavano in caso di scioperi, oggi la frequenza e la dispersione del fenomeno esaspera gli animi, anche perché spesso non si comprende neppure la ragione dell'astensione (salario?, condizioni di sicurezza?, ristrutturazioni aziendali, esternalizzazioni?)

I servizi minimi garantiti ci sono, è vero, meglio che niente, ma la cosa incomprensibile che accade in Italia (solo la Francia ci supera) è il numero di scioperi.
giambo64
00sabato 28 febbraio 2009 15:04
Quando a Genova scioperano i CUB i disagi sono minimi data la bassa adesione. Non so in ferrovia, ma nel trasporto urbano non mi sembra esista il problema delle piccole sigle sindacali.Io non appartengo a quelli che non vogliono nessuna regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici, anzi ritengo doveroso mantenere un servizio essenziale ad esempio verso gli ospedali. Ora però siamo di fronte non ad una regolamentazione, che dovrebbe essere frutto della concertazione, ma di un atto di forza del Governo forte della complicità di una gran fetta di sindacato che, come dice Trammax, è pronto a farsi sfilare le mutande senza fiatare.Ovviamente questo è inserito nella logica di questa epoca dove la solidarietà non esiste. Oggi noi della categoria ci lamentiamo di esser lasciati soli, dimenticandoci che all'interno del nostro stesso posto di lavoro ci sono i dipendenti dell'impresa di pulizie a cui è stato dimezzato l'orario e lo stipendio, senza che, da parte nostra, si levasse la minima voce di solidarietà...
xoth
00sabato 28 febbraio 2009 17:20
Intanto confindustria chiede già di estendere questa regolamentazione a tutti i casi di sciopero:

www.asca.it/news-SCIOPERI__MARCEGAGLIA__SI__REFERENDUM_ANCHE_FUORI_TRASPORTI-812032-O...


SCIOPERI: MARCEGAGLIA, SI' REFERENDUM ANCHE FUORI TRASPORTI


(ASCA) - Milano, 27 feb - Allargare anche al di fuori del settore dei trasporti il referendum per proclamare lo sciopero in situazioni di rappresentatitivta' sindacali inferiori al 20% del totale. E' la forte richiesta lanciata dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel giorno del via libera del Cdm sul ddl delega in materia di scioperi nel settore dei trasporti.

fcz/mcc/ss

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