Ciao Michele, noto con piacere che il forum cresce, e con il tuo contributo, penso che riusciremo ad avere un interlocutore autorevole e importante per fare in modo che questo forum serva veramente a qualcosa. Spero tanto che tutta la gente che legge i vari messaggi non si diverta alle nostre spalle quando ci perdiamo in futili e inutili polemiche, ma vorrei che capisse che le nostre discussioni nascono dal cuore di chi vuole dare un contributo, alla vita del paese, e questo ci coinvolge emotivamente(si vede che ci teniamo e molto) a tal punto da farci perdere di vista la missione che con tanto spirito combattivo ci eravamo prefissati, ma forse servono anche le polemiche accese, per incuriosire, oppure per fare parlare il più possibile della situazione del nostro paese. E poi il succo del tuo intervento, e penso le domande più ricorrenti di chi vive a Carfizzi, cioè “ma se ci tengono cosi tanto allora perché non tornano” oppure “ma perché sono partiti allora” l’abbiamo sentita e trattata molte volte sul forum eppure costantemente ritorna, come temporale, come se fosse un peccato che abbiamo commesso e adesso ci chiedete di scontare la pena oppure di tacere per sempre. Ma mi sorge il dubbio che forse non siamo riusciti a far capire bene come stanno le cose, oppure è un qualche cosa che per chi vive in paese, non ha una risposta, forse pensa che la partenza sia frutto dell’egoismo di chi vuole tagliare le sue radici per sempre, oppure di chi non gliene frega niente del paese dove è nato, e dove invece ritorna col pensiero ogni volta che può. Ma capisco, non è cosi facile, e non soprattutto facile spiegare il comportamento dell’uomo soprattutto quando è giovane, e si sente forte fiero padrone del mondo e Carfizzi gli sta stretta, perché nella sua anima c’è una scintilla che fa girare il mondo e le altre stelle e allora pensa di poter portare il mondo sulle spalle ed è cosi è normale che sia cosi non soltanto per i giovani di Carfizzi per tutti, e credimi mi piange il cuore quando in estate torno e mi sento dire, quasi con un po’ di invidia, dai giovani che sono rimasti te hora “avete fatto bene ad andarvene”, e allora quali sono le speranze di Carfizzi? se anche la maggior parte di quelli che ci stanno non aspettano altro che partire?
questo me lo dovresti spiegare tu, visto che dici che le opportunità ci sono, e credimi ti faccio queste domande senza la minima intenzione di fare polemica e spero nella tua sincerità per continuare a parlare in modo da chiarire tutti i possibili malintesi. Per quanto riguarda il fatto di tornare personalmente non posso e non voglio perché oramai ho le mie responsabilità, forse se un tempo ci fosse stato il forum ci avrei pensato un po’ più su prima di partire, ma credo che alla fine sarei partito lo stesso, e visto che come dici “in questo paese esiste ancora la Libertà” continuo a dire e a credere che qualcosa si possa dare a Carfizzi anche da lontano, ed è quello che farò in questa e nelle altre sedi che verranno. A questo punto mi torna in mente l’articolo messo in evidenza da Garias sul suo intervento, quello delle scale mobili, ed è vero che ognuno di noi cerca sempre qualcosa che non ha, qualcosa che gli sfugge, e noi che abbiamo lasciato il paese, abbiamo dato un taglio netto alla nostra vita, la nostra vita e ripartita da zero ci è toccato scalare montagne sconosciute, a volte con pericoli e ingiustizie ma poi piano piano ti arrampichi, ti compri una casa e cominci a pagare il mutuo, nascono i figli e da soli bisogna educarli e crescerli e basta non voglio dire altre cose che qualcuno sa benissimo e forse a qualcun altro non interessano. Poi arriva un momento che la salita si fa meno dura finalmente, e allora ogni tanto ti puoi fermare, sederti riposare e guardare giù con soddisfazione la strada che hai fatto, ma laggiù, infondo, dietro la strada che d’improvviso è franata e ti ha fatto cambiare direzione c’è Carfizzi ed è illuminato da una luce particolare e la luce della tua giovinezza dei tuoi ricordi felici dei tuoi vecchi amici dei tuoi genitori dei parenti del falò di Natale, e allora da dove ti trovi cerchi di urlare mentre vedi che altri fanno la tua strada e che come te si sono illusi che quella strada da qualche parte nasconde una scorciatoia che ti riporta indietro e invece non c’è, perché non si può tornare indietro nel tempo, poi ti alzi e vai ancora avanti sperando di trovare prima possibile la funivia, di nome pensione, che ti può portare avanti e indietro da Carfizzi fino a quando l’ombra del vento non mi porti dove devi tornare per sempre e allora qualcuno li scriva “dopo tanto errare il meritato riposo”. Per ora chiudo qui non mi piace tirarla per le lunghe anche perché ora le lacrime non me lo permettono.
[Modificato da byggym 15/09/2006 20.00]