blacky23
00giovedì 21 ottobre 2004 18:57
ROBERT FROST
Ci sono istanti nella vita di due persone, poniamo due coniugi, in cui, in uno dei due, qualcosa si rompe dentro: e allora tutto si spezza, tutto precipita in un vuoto sospeso, in un'assenza che è molto simile alla morte. Robert Frost (1874-1963) è il poeta americano che con più rigorosa ascesi ha saputo cantare, sullo sfondo del New England in cui aveva fatto l'insegnante e l'agricoltore, il teso rapporto tra uomo e Natura. Questa sua lirica è davvero, tematicamente, un'eccezione.
L'impulso improvviso
Per lei era troppo solitario
e troppo desolato,
e poichè erano loro due soltanto,
senza bambini,
e il lavoro era poco nella casa,
lei era libera
e andava dietro a lui che arava nei campi
o tagliava gli alberi.
Si riposava su un tronco, gettava
lontano le schegge cadute,
e un canzone per sè soltanto
aveva sulle labbra.
E una volta ella andò a spezzare un ramo
di nero ontano.
Così lontano si spinse che appena l'intese
quando lui la chiamò...
E non rispose - non parlava - nè
tornava indietro.
Restò ferma, poi corse, si nascose
in mezzo alle felci.
Lui non la trovò più, benchè cercasse
ovunque, e chiese
in casa di sua madre se mai là
lei si trovasse.
Improvviso e rapido e lieve così
si spezzava il legame,
ed egli seppe che c'erano altri modi
di finire - non solo nella tomba.
:neve:
sara:write: