piccoli coni d'hombres
Quando il cuore manca,
è tutto un tragitto della mente.
Nasce quella menzogna che ci copre, riportandoci alla foglia di fico, a quel coprire non la nostra differenza - che allora nasce dalla perdita dell'ingenuità-, ma le nostree vergogne, a scompigliare lo scenario per evitarle, a mistificarlo in spiritualità inesistente, a dargli sembianze del "non sapevo".
Nasce l'alibi. il precostituito, il preconfezionato alle spalle dell'ignoranza: Io ignoravo di dover fare questo! essi dicono, trasformando la parola: un fare procedurale va a sostituire un operare (fare sostanziale: operare);
nasce il Dolo,
luogo opposto a quello della Poesia.
La poesia, lacerando la mente, cerca di avvicinarla al cuore, qui, invece, siamo a coprire, nascondere, il nostro cuore, che diventa così il nostro pezzo di carne, nelle acque della finta ignoranza.
siamo al dipinto, avendo persa l'essenza dell'Essere. alla finzione, e quindi alla solo scena, o scenografia già dipinta alle spalle (body art) per poterci poi così difendere.
Alle ali degòli angeli sostiuiamo il torbido. ci stiamo approssimando alla caduta agli inferi, ossia sulla terra, terreno fertile della con-venienza: Stiamo con-venendo (di dire così).
Ecco che la Parola si svuota, e perde la sua Anima, il suo Significato originario.
E con la perdita del cuore, del salto dell’animo, smarrisci così anche le idee, e tutto diventa verbale /da redigere a nostra difesa), procedurale.
La parola perde il suo significato originario e cerca solo di difendersi, innanzi al tribunale della logica formale, del procedurale.
La chiamavo la stagione dei documenti, non molto tempo fa, per opporla a quella del cuore, a quella, della verità, del nostro incontro quotidiano con dio.
Come facciamo a cercare il nostro Simile, dunque? sembra questa la domanda da porci.
E questo accade all’ombra del timore, e dissero: Noi abbiamo tre.
Se era un tre di cuore o di coppe ( o di coppini, piccoli coni - d'hombres), nessuno lo ha mai partecipato.
evidentemente per questo Castaneda diceva:
Ogni via è soltanto una via.
Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla,
se è questo che vi suggerisce il cuore.
Ma la decisione di continuare per quella strada, o di lasciarla, non deve essere provocata dalla paura o dall'ambizione.
Osservate ogni strada attentamente e con calma.
Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario.
Poi rivolgete una domanda a voi stessi.
Questa strada ha un cuore?
Tutte le strade sono eguali.
Non conducono in nessun posto.
Questa strada ha un cuore?
E' l'unico interrogativo che conta.
Se ce l'ha allora è una buona strada.
Se non ce l'ha, è da scartare.
Don Juan - Indiani Yaqui
se avrò tempo, continuerò dopo, questa mia sveglia mattutina.
ciao
[Modificato da walter.w 08/06/2007 13.39]