non me ne vogliate se sono "scarso"
filodiseta, 04/11/2008 12.16:
(virgola), con ammiccamento strusciato a mezza scala, con la stola che cala e la sottana che scalcia
quando mi lasci, ballo da sola
corda di chitarra per le tue dita
poggiata alla scagliola, sono mille
sui lampadari a goccia ritorco l’onda
scompiglio il rosso al collo cavo, scavo
il gesso addosso abbianca a mezza scala
non senti che ti chiamo sul davanti
Quando ti lascio non farmene una colpa
se sotto al portico il mio occhio
si sviluppa oltre l’incarnato.
Ci sono istanti in cui uno sguardo,
il semplice ondeggiare delle anche
o quei capelli sciolti sulle spalle
ispirano molto più di Schopenhauer
E’ quando maliziosa abbassi gli occhi
o sostieni il mio sguardo cercandone il contatto,
che la mia mente vaga
ed il davanti s’erge su cime tempestose.