prima denuncia decreto urbani

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ashura666
00giovedì 10 giugno 2004 12:47
L'europarlamentare della Lista Bonino Marco Cappato ha reso noto di aver presentato un esposto alla Polizia amministrativa e postale nei confronti dei gestori del sito web del Ministero dei Beni Culturali per violazione della Legge Urbani.
Stando alla denuncia di Cappato, predisposta in collaborazione con l'avvocato Fabrizio Veutro e con il direttore di Linux Magazine Emmanuele Somma, il Ministero ha violato il comma 1 del Decreto legge 22 marzo 2004 n.72 convertito in legge con modificazioni dalla Legge 21 maggio 2004 n.128, la Legge Urbani appunto.
La violazione riguarda la pubblicazione via Internet di una grande quantità di contenuti protetti da diritto d'autore in un modo ritenuto illegale. "Il sito del Ministero - afferma Cappato - immette in rete numerose opere dell'ingegno prive dell'idoneo avviso prescritto dalla legge".
"In questo momento - ha dichiarato Cappato - praticamente tutti i siti web potrebbero essere in violazione della Legge Urbani, perfino quello del Ministro che ha voluto la legge". "Non è chiaro peraltro - ha continuato - l'ambito di applicazione di questo idoneo avviso, che forse si trasformerà in un bollino virtuale con il regolamento tecnico e l'intervento della SIAE. Forse dovrà applicarsi a tutta le rete Internet, svelando così l'assurdità di una pretesa legislativa praticamente inattuabile e giuridicamente risibile. Forse invece riguarderà solo gli operatori italiani, che allora rimarranno ingiustamente discriminati rispetto agli stranieri privi di simili incombenze".
Nell'imporre la visualizzazione di normative e ammonimenti vari sulle sanzioni previste dalla legge sul diritto d'autore, la Legge Urbani sembra muovere dall'erroneo principio per cui la diffusione di un'opera dell'ingegno debba essere sempre controllata o gestita dall'originario titolare dei diritti, e che al di fuori di tale controllo sia sempre illecita, dimenticando così che la comunicazione e la riproduzione di un'opera in rete sono diritti che l'autore può anche decidere di concedere agli utenti, impiegando una licenza libera quale la GPL per il software o una licenza Creative Commons per le altre opere. "In definitiva - ha concluso Cappato - si tratta di una legge miope e protezionistica che nel dichiarato intento di "promuovere la diffusione al pubblico e la fruizione per via telematica delle opere dell'ingegno", di fatto realizza l'effetto esattamente opposto".
X-Engine
00giovedì 10 giugno 2004 17:22
INCREDIBILE[SM=x181083]
thescavenger
00venerdì 11 giugno 2004 12:31
Ma sti tizi non si rendono conto che è praticamente impossibile monitorare 60.000.000 di italiani??

Come c***o fanno a vedere fra tutti i siti esistenti chi non viola la legge e chi invece se ne sbatte?[SM=g27815]

Una cosa è certa : in Italia, prima di pensare a queste cose, bisogna fare una grande figura di m...a, rendersene conto in seguito dei progetti inattuabili, ed infine essere derisi da tutto il mondo per le baggianate che solo il nostro paese è in grado di realizzare.

Punto [SM=x181085]
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