perchè vivere?

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ciukina.
00martedì 31 marzo 2009 16:50
Avevo 18 anni e tanta voglia di morire.
Sfinito, disgustato, ero in una profonda depressione, ed avevo l'impressione di rastrellare foglie morte fino ad ammassarne così tante da non riuscire più ad andare avanti...
Ma desideravo morire senza soffrire e mi venne l'idea di ricorrere al cianuro, che credevo rapido ed indolore. Come procurarmi del cianuro senza attirare l'attenzione? Dove abitavo era difficile. Preferii fabbricarmelo da solo con le nozioni di chimica apprese al liceo.
Una mattina di febbraio, approfittando del fatto che ero rimasto solo a casa mi chiusi nel bagno per fabbricare il mio prodotto. Una scintilla avrebbe dovuto provocare la reazione. Ma l'esperimento fallì.
Ero così deciso a farla finita che andai in cucina per aprire il gas... sarebbe stato sicuramente più efficace, anche se più pericoloso per gli altri.
In quel momento qualcuno suonò alla porta di ingresso. Certamente il postino... Se non avessi aperto, avrebbe suonato alla vicina, che faceva le pulizie in casa nostra. Lei avrebbe portato la posta, e si sarebbe messa a lavorare, impedendomi di suicidarmi.
Allora andai ad aprire. Fuori faceva un freddo terribile quell'inverno: nella notte il termometro doveva essere sceso a 5 gradi sotto zero. Alla porta c'era un mendicante, aveva passato la notte all'aperto. L'avevano mandato da noi, perché mia madre si occupava dei poveri della parrocchia.
Mia madre non c'era. Che fare? Ero tentato di mandarlo via subito e di tornare al mio proposito. Ma tremava. Le sue mani erano blu dal freddo. Ero talmente instupidito, che fu il ricordo di una pagina che avevo letto a guidarmi: far entrare quell'uomo ed offrirgli un caffè caldo.
Rimase in casa a lungo, forse due ore; il tempo di riscaldarsi, prima di poter bere e mangiare.
Mi chiese dei soldi: gli avevano proposto un lavoro, ma lui non osava presentarsi a causa dei capelli lunghi e della barba irsuta. Prima voleva andare da un barbiere.
Gli diedi quei pochi soldi che avevo in tasca. E dopo la sua partenza, presi dalla cassa di famiglia i soldi per andare al cinema e pensare ad altro.
Sentivo che mi aveva salvato il fatto di accogliere una persona più povera di me.

Pietro

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