per la vita

pazzas
00lunedì 12 giugno 2006 12:55
smettiamo di esistere e cominciamo a VIVERE!
Cobite
00lunedì 12 giugno 2006 14:03

Certamente, ma cosa intendi per vivere?
Perchè, vedi, penso che se non esisti neppure puoi vivere.



- Non i gabbiani, ma la fantasia ha vere ali spiegate nel libero volo - (Cobite)-

[Modificato da Cobite 12/06/2006 14.04]

pazzas
00lunedì 12 giugno 2006 14:20
tutti noi sulla terra esistiamo, ma in pochi vivono la vita a pieno in ogni suo attimo, felice o triste che sia! [SM=g27817]
Cobite
00lunedì 12 giugno 2006 14:25


Allora vuoi dire "continuiamo ad esistere e impariamo a vivere".

[SM=g27833] Ma ancora ripeto la domanda: cosa intendi per vita o per vivere oltre che ad esistere?

[SM=x142838] Giancarlo
pazzas
00lunedì 12 giugno 2006 14:30
esistere vuol dire il semplice respirare, nutrirsi e tutte le azioni che ci permettono di non morire fisicamente!
per vivere intendo apprezzare le piccole cose di ogni giorno come svegliarsi accanto al tuo lui o lei e vederlo/a dormire a 2 centimetri da te, vuol dire respirare l'aria come se tutto fosse nuovo, guardare un tramonto come se fosse la prima volta! cioe' sentire ogni giorno di essere vivi!
Fiumi di porpora
00venerdì 16 giugno 2006 13:11
Bella frase..molto statica e superficiale però,sai perchè?perchè chi l'ha scritta è ancora seduto a commentarla
darky81
00lunedì 19 giugno 2006 09:04
Se posso permettermi... sono d'accordo con Pazzas.
Tutti sono capaci di esistere. Pochissimi sanno davvero vivere. [SM=g27823]
Cobite
00lunedì 19 giugno 2006 14:09



Secondo me, per uno che sta per morire il massimo di vivere è esistere. Per altri invece vivere significa poter dimostrare la propria potenza opprimendo e violentando i suoi simili.
Questi naturalmente sono due estremi.
Detta come sopra la frase mi appare assolutamente opinabile e non esprimendo il concetto di vita che intende non esprime granché, ne' saggiamente ne' emozionalmente.

Ma non te la prendere, siamo qui anche per imparare gli uni dagli altri. [SM=x142923]

Ti aspetto con un nuovo pensiero

[SM=x142892] Giancarlo

darky81
00lunedì 19 giugno 2006 14:30
Posso provare a spiegare come la vedo io.

Molte persone la mattina aprono gli occhi, brontolano al suono della sveglia, pensano con rammarico che è ora di alzarsi, che un'altra giornata di lavoro li aspetta. Vanno a lavorare svogliati, fanno automaticamente quello che è il loro lavoro, tornano a casa, si incollano alla tv, scambiano distrattamente due chiacchiere con i famigliari o altri, vanno al bar, stanno un po' con gli amici a parlare svogliatamente del più e del meno, quando è ora si coricano contenti che la giornata sia finita, e con mille pensieri negativi, perché magari le cose non vanno benissimo. Questo per me è sopravvivere.

Altre persone aprono gli occhi al mattino felici di una nuova giornata che li attende, anche se sarà difficile. Escono di casa respirando a pieni polmoni, si rallegrano del canto degli uccellini, guardano incantati il miracolo della natura, che durante la notte ha fatto sbocciare decine di fiori. Arrivano al lavoro e vi si buttano a capofitto, impegnandosi al massimo. Sono felici per il messaggio di un amico. Finito di lavorare escono e fanno una passeggiata a piedi, apprezzando quanta vita ci sia anche nel solo camminare. Tornati a casa si dedicano a coltivare i propri interessi, o passano ore con gli amici semplicemente per la gioia di stare con loro.
Andare a dormire con il sorriso, perché domani un'altra giornata ci attende. E anche se le cose non vanno benissimo, il solo fatto di esistere è meraviglioso.

Ecco la differenza, secondo me!
sab66
00martedì 20 giugno 2006 14:46
Mi piace Giancarlo perchè è un vero provocatore.
Io penso che non si può identificare la vita con la felicità,
in fondo chi veramente lo è?
La vera felicità può durare un istante durante una vita intera, non per questo si può dire di non aver vissuto.
Forse la differenza sta nel vivere più o meno intensamente.
Anche chi brontola dalla mattina alla sera ed e insoddisfatto di tutto quello che lo circonda vive...magari male è ovvio.
Credo che chi non vive intensamente sia colui che rinuncia a lottare per se stesso, che non insegue le proprie aspirazioni ed inspirazioni, chi non coltiva interessi, e si accontenta di essere guidato da altri, facendo spesso ciò che fanno gli altri, vivendo la fotocopia della vita degli altri [SM=x142866] .
Noi spero di no.. [SM=x142935]

Aries2006
00martedì 20 giugno 2006 20:21

Cara darky81

Mi piacerebbe conoscerle queste persone così perfette, giusto
per chiedere loro come fanno a godersi il miracolo della natura
e lo sbocciare dei fiori, mentre io mi alzo tutti i giorni
alle 6.15 per andare a lavorare e non ho neanche il tempo di gioire del nascere del nuovo giorno perchè ho un sonno...boia!! [SM=x142866] [SM=x142865] . Mah........credo sia utopistico
vivere la vita come l'hai descritta, si possono apprezzare delle cose che ad un altro darebbero fastidio ( a me piace il
cinguettio festoso degli uccellini, mentre c'è chi lo trova
un rompimento di scatole la mattina presto). La vita ognuno
l'ha impostata come può o come vuole....basta accontentarsi.

Ciao [SM=g27811]

D.
Geneshys
00martedì 20 giugno 2006 20:40
partecipo anche io... dal dizionario:

ESISTERE

v. intr. (pass. rem. io esistei o esistetti , tu esistesti ; part. pass. esistito ; aus. essere ) 1 Essere, nel tempo e nell'attuale realtà. 2 Essere vivo. ETIMOLOGIA: dal lat. exsistere, ‘spuntare (sistere) fuori (ex)’.

Infatti mi stonava la cosa... come fa ad esserci vita senza esistenza? Perchè Pazzas diceva "smettiamo di esistere"....

Ecco le parole giuste, secondo me, sono volere e potere, qui si gioca la vita di ognuno di noi...

Un saluto
Gae


darky81
00mercoledì 21 giugno 2006 09:20
Credo che Pazzas non adducesse al significato etimologico del termine. Certo, tutti esistiamo, è naturale. Ci sono però le persone che si accontentano di esistere, ossia di lasciar scorrere i giorni uno dopo l'altro, facendosi scivolare addosso gli eventi, e ci sono le persone che vogliono anche vivere, che vogliono essere protagonisti della propria esistenza, che vivono le cose in prima persona, e non le subiscono.
La definizione che avevo dato precedentemente in effetti era un po' fumosa. In concreto è questo che intendo quando dico di trovarmi daccordo con Pazzas. Troppa gente sopravvive e basta.

x Aries: Certo, uno la vita la imposta come meglio crede, ma deve esserne protagonista, non spettatore passivo. Credo che a tutti capitino, prima o poi, momenti in cui si sentono trascinati dagli eventi, quasi incapaci di scegliere e decidere. Però sono solo periodi. Altre persone, invece, conducono un'esistenza da spettatori... e questo, secondo me, non è vivere...

ciao
Geneshys
00mercoledì 21 giugno 2006 11:34
Sai Dark forse ESISTENZA è soltanto esserci, però essa è il primo gradino che ti porta nella scala della vita(altro che smettere [SM=g27828] ), e VIVERE è dare un senso a questo esserci, pertanto credo che vivere sia veramente dare significato al nostro cammino, senza consapevolezza rischiamo solo di essere, come dici tu spettatori passivi
Tutto il resto poi è soltanto "stile di vita".


Saluti
Gae


[Modificato da Geneshys 21/06/2006 11.34]

darky81
00mercoledì 21 giugno 2006 12:06
Si Gae, sono d'accordo. Vivere è proprio dare un senso alla propria esistenza. Non avrei potuto trovare definizione più appropriata!!! [SM=g27811]

Ciao
[SM=g27823]
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