partito democratico

Credo che siano i tempi maturi per iniziare il partito democratico,una casa dei moderati…
Iniziamo a costruire un cantiere di proposte,oggi in una società moderna e progredita non c è più spazio per l’ideologie…
Dobbiamo superare i steccati e le vecchie divergenze che non contano nulla mai,siamo in continua evoluzione,ma abbiamo l’ obbligo di dare speranza soprattutto hai giovani le parole sono finte e ora di muoversi…
Parlare di partito democratico non significa fare un compromesso,ma è una organizzazione democratica con il compito difendere i valori che sono la base della costituzione...

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Scritto da: vox red 06/06/2006 20.02
zooropa1993.altervista.org/

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difficile accedere al tuo sito, comunque grazie per l'invito.

sull'urgenza di dar vita al partito democratico, concordo pienamente.

Partito Democratico, Prodi accelera «Stavolta lo facciamo davvero», dice il premier. Che attacca sul referendum: «No al pastrocchio, serve una riforma condivisa»

ROMA - «Stavolta il Partito Democratico lo facciamo davvero». Fisicamente non c'è all'iniziativa di «Incontriamoci» (la grande community nata al tempo delle primarie), ma il messaggio che Romano Prodi lancia via video ai suoi supporter arriva chiaro e forte al teatro Quirino: «Dopo il referendum - dice il premier - avanti con il partito democratico, con la realizzazione di un disegno storico iniziato 11 anni fa, che ha avuto lunghe marce indietro ma che ora proseguirà. Stavolta - assicura Prodi - il partito democratico lo facciamo davvero».

MESSAGGIO VIDEO - Il Professore si scusa per la sua assenza («ma anche oggi sono in giro per l'Europa»), e ammette rivolto ai partecipanti: «Senza il vostro contributo sarebbe stato difficile, anzi impossibile, vincere le elezioni. Avete svolto un'attività straordinaria per tutte le parti d'Italia, con un entusiasmo che molti consideravano poco duraturo e invece abbiamo vinto». E ora, insiste Prodi, il traguardo del partito democratico: «C'è il contributo dei partiti, ma guai- sottolinea il leader del centrosinistra- se manca il contributo della società civile. Dunque - esorta nel video messaggio Prodi - continuate in questa opera di informazione, di critica delle nostre proposte. Molti di voi- dice - saranno chiamati ad assumere la responsabilità di entrare nell'arena politica».
REFERENDUM - Ai militanti il Professore chiede infine un «ultimo sforzo». Impegnarsi per la vittoria del no «per difendere la Costituzione e per fare una riforma condivisa, ampia e meditata». «Bisogna impedire il pastrocchio tirato fuori da una baita - dice riferendosi agli appuntamenti di Lorenzago in cui la Cdl ha steso il testo della riforma -. Un pastrocchio senza nemmeno un minimo di coerenza giuridica che queste riforme devono avere».
17 giugno 2006

Il Professore accelera sul Partito democratico
Martedí 04.07.2006 16:30

Ulivo/ Veltroni striglia i compagni: "Subito il Partito democratico"

Dramma Ds/ D'Alema si vendica di Fassino: frenata sul partito democratico per lasciarlo a bocca asciutta. E sostituirlo con il fedele Bersani

Il Professore ha deciso di dare un segnale. Di indirizzare la coalizione e spostarla sulla sua lunghezza d'onda. Di fronte alle uscite pubbliche dei dirigenti Ds raccolte in questi giorni dalla stampa, dopo le frenate di Gavino Angius via D'Alema e di Piero Fassino dietro le quinte, il premier ha scelto di far sapere che ne pensa del Partito democratico, aderendo alle dichiarazioni di Walter Veltroni e sollecitando le forze del Centrosinistra a fare presto.

Il suo intervento è uno schiaffo piuttosto duro alle volontà del Botteghino di rallentare sul processo unitario. Prodi ha fatto capire che asse preferisce: meglio Rutelli - Veltroni che D'Alema - Fassino.

Infatti, i due pupilli che aspirano alla leadership del nuovo soggetto sono intervenuti nello stesso giorno, lanciando un segnale fortissimo all'indirizzo del Botteghino, che a questo punto ha di che riflettere, per evitare di annegare nel mare della fusione fra i due partiti.

"Se non andiamo a passo veloce finiremo col cadere. Se ci si ferma, riprendere poi il cammino é quasi impossibile". E' il monito che il presidente del Consiglio Romano Prodi lancia alla platea dell'iniziativa sul Partito Democratico, presenti anche i leader di Ds e Margherita, Piero Fassino e Francesco Rutelli. Dunque, per Prodi non si può più attendere: il Partito Democratico deve nascere. E infatti, concludendo il suo video messaggio, Prodi rivolge un appello, "un invito, non dico alla fretta che é sempre negativa, ma ad avere un ritmo veloce". Ma oltre al passo rapido, Prodi chiede anche di "avere coraggio. Sono i cittadini a chiedercelo e, allora, un minimo di coraggio lo dobbiamo proprio avere".

Il nuovo non si costruisce con i bilancini, col pesare ogni aspetto, ogni forza, ogni punto". E' chiaro il messaggio che il presidente del Consiglio Romano Prodi invia ai leader dei partiti dell'Ulivo, presenti in sala dove l'associazione per il Partito Democratico ha organizzato un incontro, affinché si superino gli stalli e si proceda alla costruzione del Partito Democratico. Costruzione che, appunto, si realizza "con la mente rivolta ai problemi dell'Italia, perché noi siamo convinti che serve un punto di riferimento per la nuova Italia", il Partito Democratico.

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Ma se il nuovo soggetto non può nascere con i bilancini, non può nemmeno farlo "a freddo. Dobbiamo fare in fretta - torna ad esortare Prodi - e dobbiamo fare in modo che i soggetti coinvolti non coincidano con il perimetro di chi é già oggi interessato al Partito Democratico". Insomma, per Prodi, quella che li attende "é una grande sfida, quasi mai i nuovi partiti nascono in modo razionale, meditato, ma di solito avvengono per accidenti della storia. Noi, invece, dobbiamo muoverci, farlo noi, ed é ovvio che ci siano dei rischi".

Io sento la responsabilità di governo, ma in questo passaggio - spiega Prodi nel videomessaggio inviato all'iniziativa sul Partito Democratico - non é sufficiente e bisogna dare una mano al grande processo politico che ci ha portato passo per passo verso un cambiamento politico di rilevanza importante. Questo cambiamento é un mio punto di riferimento e, ora, dobbiamo andare avanti per avere delle proposte al fine di costruire quel grande processo" che porti al Partito Democratico e che vada di pari passo alle riforme, innanzitutto quella della legge elettorale, da realizzarsi "in stretto rapporto con l'opposizione". Così da "interrompere il processo di frammentazione".

Insomma, scandisce Prodi, "i partiti attuali hanno un'importanza fondamentale, siamo a loro legati, ma molti condividono la necessita' di avere un nuovo soggetto politico". Prodi non nasconde le difficoltà: "E' ovvio che ci sono dei rischi, come quello verticistico, cioé che il partito Democratico nasca dalla classe dirigente dei due attuali partiti e basta".

Ebbene, "pur riconoscendo l'importanza insostituibile di Ds e Margherita per la costruzione del nuovo partito, é chiaro che noi dobbiamo andare più avanti, dobbiamo avere un partito nuovo, aperto, che nasca da un lungo processo democratico, che si ispiri all'esperienza delle primarie e che sappia dare ai due partiti pilastri la competenza che da soli non possono più avere perché la storia degli ultimi anni ha trasformato la capacità di penetrazione dei partiti".

Dalla parte del Professore, come ovvio, si è schierato anche Francesco Rutelli. "Il prossimo congresso sarà quello in cui sarà dato ufficialmente il via al Partito democratico. Abbiamo deciso di farlo - ha detto il vicepremier- d'intesa con tutti". E poi ha parlato ai Ds: "Non dobbiamo fare gare, ma correre insieme".