pane quotidiano

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ciccioriccio
00martedì 28 agosto 2007 19:58
Facciamo una premessa: secondo il metodo Montignac e in generale quelli che considerano l'indice glicemico degli alimenti il pane bianco fa alzare troppo rapidamente la glicemia...

Ma in ogni modo io sono seguace dei pani bio-bio, cioè mi faccio dare la pagnotta ai cereali integrale di una nota catena di supermercati bio; in alternativa , volendolo bianco, mi piace l'altamura e il toscano.
Mara_z
00martedì 28 agosto 2007 20:22
sul pane mi piace spaziare e sfiziarmi

apprezzo anche io l'altamura

ma amo molto un buon pane locale: il Vicovaro

quando la cucina è particolarmente saporita, o con salumi e salsiccie prediligo il pane sciapo, secondo me esalta maggiormente il salato

spesso prendo anche il pane di grano duro

non sono particolarmente patita del pane integrale, però talvolta ci sta bene

ciccioriccio
00martedì 28 agosto 2007 20:23
perchè non hai provato certi integrali...squisiti

il vicovaro ? mica ce l'ho presente...
Mara_z
00martedì 28 agosto 2007 20:57
Re:
ciccioriccio, 28/08/2007 20.23:

perchè non hai provato certi integrali...squisiti

il vicovaro ? mica ce l'ho presente...



non credo che arrivi da voi, è il pane di roma per definizione:

"All' inizio degli anni Cinquanta nel paese di Vicovaro esistevano ben 18 forni che lavoravano a pieno ritmo tutto il giorno e servivano le città di Roma e di Tivoli. Alimentati con il legno di ginestra raccolto nei dintorni di Vicovaro, cuocevano pani grandi dalla fragranza unica. La produzione era di circa duemila pagnotte ogni giorno. Tutte le famiglie erano impegnate nella panificazione: ogni mattina, dopo aver infilato i pani ancora caldi in zaini e sacchi di tela azzurra, donne, uomini, ragazzi prendevano il primo treno diretto in città e andavano a fare le "poste", cioè a vendere il pane a domicilio. Oggi i forni non sono più così tanti: ne sono rimasti solo due, ma il pane di Vicovaro è ancora molto buono. I pani sono rotondi o a filone, del peso di circa mezzo chilo o di 1 chilo, con due o più tagli sulla crosta, e sono prodotti con farina di grano doppio zero, a lievitazione mista (in parte con pasta acida in parte con lievito di birra). Ma non tutti i fornai praticano l' impasto indiretto, cioè la doppia lievitazione come un tempo: bisogna richiederlo espressamente. L' impasto indiretto prevede una prima lievitazione di circa mezz' ora e poi una successiva alla lavorazione, sulla spianatoia, per un' ora e mezza o due ore. La differenza tra i pani realizzati con impasto "indiretto" e quelli impasto "diretto" (ossia una sola lievitazione) è molto evidente: la qualità dei primi è decisamente migliore."




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