op_s (4 mani con fil0diseta)

il_complice
venerdì 7 novembre 2008 19:42
Teniamolo segreto, questo tavolo e il paralume
a ricette che furono di un film sul mare
quando vendetti l’anima al castello
per comprare argenteria e cibarie

Ivi sfogliavo quadri ai capostipiti
quasi pagine di diario
allo shioccar di dita op, tra la polvere e una telefonata
Il verde fuori galleria i bachi e i gelsi
messi di grumo all’aia.
lega la fascia
legala sul mento, taglia, taglia lega
inganniamoci le messi
con le conigliette e un bacio del fattore
che le sfoglia sul lunario come macchie di ketchùp

e dividi i colori, metti le ombre, acchiappa
acchiappa farfalle a Vivaldi, come i violini sulle scale
op, ballano le dita dal premio ai pulcinelli
ancora a guardarmi tra le punte e la stiva
i colli delle quaglie in piedi sul vassoio
tra il ribes e un golfo di vento

È tempo per la piena, che trascini via i quaderni
lo zaino vuoto anche di sigarette quelle
che seppi al lago tra i rosmarini e i tuoi occhi spenti
Mi son sempre chiesta dei bracieri, delle donne
e i fazzoletti , delle pergamene o i pesci, se il greto sia di cenere
se si nasconda lì la luna
teniamola segreta questa notte, che sia
la nostra notte dei segreti
che poi ci pagheremo
le lucciole nei campi fuori casa

-una notte successe-

una notte,
successe al tramonto
che successe al giorno in cui

-successe così,
inconsapevolmente- ops

ho lasciato il mosto a riposare
domani sarà carico d'odio
contratto_malumòre di
una stupida attesa- ops

tutto questo non è
che un panorama vuoto
e davanti al Dio dell'Abbondanza
restiamo chini,
a chiedere colore

è tempo per la piena,
che faccia di noi quello che vuole
-nel fondo
siamo noi,
che ci spegnamo-

.

.


.


mi sono sempre chiesto degli odori
di come sarebbe,
per un momento nell'eternità
sentirsi estate,
volare come rondine
in quello sconosciuto azzurro
che nasce dai miei occhi






fil0diseta
venerdì 7 novembre 2008 21:41
note sui brani musicali
Composta su brani musicali scambiati. Nell'ordine:


Mouth of the Tobique- Sharon Shannon- Live in Galway (da Francesco a Daniela)


There Ain't No Santa Claus on the Evenin'...- Captain Beefheart and the Magic Band- Spoltigh Kid- Clear Spot
(da Daniela a Francesco)




Maredinotte
venerdì 7 novembre 2008 22:23
op... [SM=g27989]

al_qantar
venerdì 7 novembre 2008 23:11
idem... [SM=g27989]
il_complice
sabato 8 novembre 2008 02:55
Re: note sui brani musicali
fil0diseta, 07/11/2008 21.41:

Composta su brani musicali scambiati. Nell'ordine:


Mouth of the Tobique- Sharon Shannon- Live in Galway (da Francesco a Daniela)


There Ain't No Santa Claus on the Evenin'...- Captain Beefheart and the Magic Band- Spoltigh Kid- Clear Spot
(da Daniela a Francesco)








grande Dani coi lettorini :)
fil0diseta
sabato 8 novembre 2008 10:26
Re: Re: note sui brani musicali
il_complice, 08/11/2008 2.55:




grande Dani coi lettorini :)





EHEHEHHEHE, ho provato in centro, che dici???? se ti piacevano di più prima li sposto, come i palloncini




[SM=g27985]


anumamundi
sabato 8 novembre 2008 14:43
Immagino, da quello che dite, che ognuno di voi abbia composto un testo che si ispirasse al relativo brano inviato dall’altro, compito, questo, che reputo non certo facile.
Ascoltando i due brani, e l’interpretazione poetica di ognuno, non posso fare a meno di notare una consequenziale dissonanza (dettata dalla diversità degli stili musicali) nei due testi proposti. Mi spiego meglio. Di solito il quattro mani cerca di esprimere, tramite un mezzo (la poesia in questo caso), la capacita di amalgama di due persone che posseggono stili differenti. Più questa capacità si rivela elevata, più il risultato sarà espressione di sensazioni ed emozioni comuni; dunque si ottiene, in genere, un testo unico (o due testi separati) che siano la miscellanea dei due stili o che rappresentino una continuazione emozionale l’uno dell’altro.

In questo caso, fra i due testi sopra proposti si nota una certa discrasia che, a mio avviso, è sia di contenuti che di tecnica. Apprezzo davvero molto i due autori ed il loro modo soggettivo di fare poesia ma, per quanto riguarda i singoli testi, forse ha giocato molto la pressione di dover comporre qualcosa che fosse aderente al brano musicale, dimenticando che alla fine quello che conta non è solo il prodotto del singolo, ma la capacità di instaurare soprattutto un feeling con l’altra persona.
Di questo è testimone il fatto che oggi, dopo la pubblicazione del 4 mani i due autori, separatamente, hanno proposto dei testi personali assolutamente di pregio.
In conclusione mi piacerebbe vedere ripetuto l’esperimento su basi diverse anche se il risultato di questo non è assolutamente da disdegnare.

[SM=g28002]


il_complice
sabato 8 novembre 2008 16:01
Re:
anumamundi, 08/11/2008 14.43:

Immagino, da quello che dite, che ognuno di voi abbia composto un testo che si ispirasse al relativo brano inviato dall’altro, compito, questo, che reputo non certo facile.
Ascoltando i due brani, e l’interpretazione poetica di ognuno, non posso fare a meno di notare una consequenziale dissonanza (dettata dalla diversità degli stili musicali) nei due testi proposti. Mi spiego meglio. Di solito il quattro mani cerca di esprimere, tramite un mezzo (la poesia in questo caso), la capacita di amalgama di due persone che posseggono stili differenti. Più questa capacità si rivela elevata, più il risultato sarà espressione di sensazioni ed emozioni comuni; dunque si ottiene, in genere, un testo unico (o due testi separati) che siano la miscellanea dei due stili o che rappresentino una continuazione emozionale l’uno dell’altro.

In questo caso, fra i due testi sopra proposti si nota una certa discrasia che, a mio avviso, è sia di contenuti che di tecnica. Apprezzo davvero molto i due autori ed il loro modo soggettivo di fare poesia ma, per quanto riguarda i singoli testi, forse ha giocato molto la pressione di dover comporre qualcosa che fosse aderente al brano musicale, dimenticando che alla fine quello che conta non è solo il prodotto del singolo, ma la capacità di instaurare soprattutto un feeling con l’altra persona.
Di questo è testimone il fatto che oggi, dopo la pubblicazione del 4 mani i due autori, separatamente, hanno proposto dei testi personali assolutamente di pregio.
In conclusione mi piacerebbe vedere ripetuto l’esperimento su basi diverse anche se il risultato di questo non è assolutamente da disdegnare.

[SM=g28002]






ti rispondo anche qui ;)
onestamente quella delle canzoni è stata una mia idea.. io non riesco a scrivere senza una melodia e ho voluto proporre a fil0 questo esperimento che, a parer mio, è andato alla grande..
non sono daccordo con la capacità di amalgama, e forse con la tua concezione del 4 mani.. o magari non lo sono solo in parte; se la dinamica fosse stata differente, ossia anzichè una strofa a testa avessimo scritto un pezzetto alla volta, alternandoci o consultandoci a riguardo, o tentando di raggiungere un "compromesso stilistico", magari sarebbe uscito sì un lavoro piu omogeneo, ma sicuramente meno genuino per entrambe le parti scriventi (fil0, alla fine io parlo ma tu correggimi ed esponiti con libertà).
io sento molto uniti i miei versi a quelli di fil0, del resto non è la melodia che è importante in un 4 mani, ma la capacità di sentire propri i versi dell'altra persona e riuscire ad evolverli in un proprio percorso personale. ovviamente le due canzoni sono differenti in ritmo e stile e forse proprio per questo si è creato quello (a parer mio) stupendo gioco di luce ed ombra che, nella poesia e con la poesia, descrive due ottime faccie della stessa medaglia, dando una chiara idea anche della via di mezzo, che non è altro che l'unione dei due opposti ;)

ma ovviamente il 4 mani è una prova ardita, assolutamente criticabile da chiunque (in bene e in male) benchè (forse peccherò di presunzione) il risultato finale è quello che i due poeti hanno voluto stringere, ed accettare, insieme..

[SM=g28002]
anumamundi
sabato 8 novembre 2008 21:23
Re: Re:
il_complice, 08/11/2008 16.01:




ti rispondo anche qui ;)
onestamente quella delle canzoni è stata una mia idea.. io non riesco a scrivere senza una melodia e ho voluto proporre a fil0 questo esperimento che, a parer mio, è andato alla grande..
non sono daccordo con la capacità di amalgama, e forse con la tua concezione del 4 mani.. o magari non lo sono solo in parte; se la dinamica fosse stata differente, ossia anzichè una strofa a testa avessimo scritto un pezzetto alla volta, alternandoci o consultandoci a riguardo, o tentando di raggiungere un "compromesso stilistico", magari sarebbe uscito sì un lavoro piu omogeneo, ma sicuramente meno genuino per entrambe le parti scriventi (fil0, alla fine io parlo ma tu correggimi ed esponiti con libertà).
io sento molto uniti i miei versi a quelli di fil0, del resto non è la melodia che è importante in un 4 mani, ma la capacità di sentire propri i versi dell'altra persona e riuscire ad evolverli in un proprio percorso personale. ovviamente le due canzoni sono differenti in ritmo e stile e forse proprio per questo si è creato quello (a parer mio) stupendo gioco di luce ed ombra che, nella poesia e con la poesia, descrive due ottime faccie della stessa medaglia, dando una chiara idea anche della via di mezzo, che non è altro che l'unione dei due opposti ;)

ma ovviamente il 4 mani è una prova ardita, assolutamente criticabile da chiunque (in bene e in male) benchè (forse peccherò di presunzione) il risultato finale è quello che i due poeti hanno voluto stringere, ed accettare, insieme..

[SM=g28002]



Vedi Francesco, secondo me il concetto di 4 mani non è così soggettivo come tu asserisci.
Quando si compone a quattro mani è proprio la melodia che deve essere unica, deve esserci un unico filo conduttore e quindi la capacità, come dicevo prima, di amalgamare diversi stili in un nuovo stile che è il frutto dell’unione dei due.
Quello che tu intendi come 4 mani, e cioè un testo per uno (non una strofa come dici tu) raccordandosi in maniera più e meno azzeccata ai versi dell’altra persona, io lo chiamo canto e controcanto, ma nulla ha a che vedere con il 4 mani.
Ti faccio un esempio: il quattro mani al pianoforte. Due persone con un feeling particolare che suonano sulla stessa melodia, si amalgamano a vicenda; se ognuno dei due adottasse una diversa melodia ed andasse per conto suo, ne verrebbe fuori un guazzabuglio.
Ecco perché quando dico che il vostro non è stato un vero e proprio 4 mani non credo di dire una eresia. Del resto di questi esempi fatti da voi due (di composizioni dettate dal sentire il testo dell’altro) ce ne sono moltissimi sul forum stesso, guarda per esempio al_qantar e Francesca Coppola, loro fanno degli stupendi canti e controcanti ogni volta che iniziano un testo si raccordano armoniosamente al testo precedente e lo fanno molto spesso. Certo non ricorrono alla musica di accompagnamento, ma i risultati sono evidenti.
Che tu possa sentire uniti i tuoi versi e quelli di filo non c’è alcun dubbio, come non ce ne sono sul fatto che tu possa vedere lo stupendo gioco di luci ed ombre. Anche io lo vedo, ma in ogni singola poesia presa nel suo contesto, nell’insieme continuo ad essere dell’avviso che i due testi presentino una evidente discrasia.
Uno parla di meravigliosi fagioli e l’altro di ottimi ceci, ma sono cotti in pentole diverse ed il risultato non è una stupenda zuppa di legumi, ma due piatti a sé stanti con sapori assolutamente diversi tra loro.

Ma in fondo questo è il mio pensiero e non una verità assoluta. Più che filodiseta mi piacerebbe sentire il parere di quelli con gli occhiali che hanno commentato prima [SM=g27987]



Maredinotte
domenica 9 novembre 2008 02:02
salve salvino!!!

bene..io concordo con anumamundi sul senso della poesia a quattro mani, ritenendo che questa debba essere unica e omogenea, amalgamata al punto da fondere i due stili per farne uno nuovo. è ovvio che una cosa del genere è complicatissima da ottenere e questa, in realtà, non vorrebbe nemmeno assomigliarle... a quanto ho capito!

ho preso questo esperimento precisamente per quello che leggo e che forse è: due poesie scritte sulla scia empatica di due musiche diverse... il sentire dell'uno trasmesso attraverso la musica, amalgamato al sentire dell'altro attraverso le parole (per il primo brano e per il secondo)
trovo che abbiano diversi punti in comune, sebbene il ritmo sia -naturalmente- diverso e mi piace moltissimo, poichè veramente mette in risalto luci ed ombre.

altro non saprei dire...altrimenti, probabilmente, l'avrei già scritto! [SM=g27988]
fil0diseta
lunedì 10 novembre 2008 16:34
Re: Re:
il_complice, 08/11/2008 16.01:



onestamente quella delle canzoni è stata una mia idea.. io non riesco a scrivere senza una melodia e ho voluto proporre a fil0 questo esperimento che, a parer mio, è andato alla grande..
non sono daccordo con la capacità di amalgama, e forse con la tua concezione del 4 mani.. o magari non lo sono solo in parte; se la dinamica fosse stata differente, ossia anzichè una strofa a testa avessimo scritto un pezzetto alla volta, alternandoci o consultandoci a riguardo, o tentando di raggiungere un "compromesso stilistico", magari sarebbe uscito sì un lavoro piu omogeneo, ma sicuramente meno genuino per entrambe le parti scriventi (fil0, alla fine io parlo ma tu correggimi ed esponiti con libertà).
io sento molto uniti i miei versi a quelli di fil0, del resto non è la melodia che è importante in un 4 mani, ma la capacità di sentire propri i versi dell'altra persona e riuscire ad evolverli in un proprio percorso personale. ovviamente le due canzoni sono differenti in ritmo e stile e forse proprio per questo si è creato quello (a parer mio) stupendo gioco di luce ed ombra che, nella poesia e con la poesia, descrive due ottime faccie della stessa medaglia, dando una chiara idea anche della via di mezzo, che non è altro che l'unione dei due opposti ;)

ma ovviamente il 4 mani è una prova ardita, assolutamente criticabile da chiunque (in bene e in male) benchè (forse peccherò di presunzione) il risultato finale è quello che i due poeti hanno voluto stringere, ed accettare, insieme..


[SM=g28002]




Sarebbe ora che mi facessi viva con un mio intervento. Lo farò al più presto. per ora quoto le parole di Francesco con tutto l'entusiasmo che hanno dentro.


al_qantar
giovedì 13 novembre 2008 09:41
Ho letto e riletto attentamente e non posso, sotto alcuni aspetti, non essere daccordo con Anumamundi e Roberta. Premio la volontà e la capacità degli autori ma, secondo me, e solo secondo me, ci troviamo di fronte a due testi belli ed interessanti poco sincronizzati.
Il dinamismo diacronico che trovo in questi due testi mi piace perche spinge ad un tipo di evoluzione, anche se forzata, del linguaggio, però credo che le due diacronie, per paradosso, non siano sincronizzate fra loro e questo lo attribuisco alla scelta(?) delle musiche che mi sembra non siano continuative ne complementari, cosa molto importante in un 4 mani che richiede una grande capacità di amalgama e/o fusione. Non si tratta, come avevo supposto in una prima lettura, di contrasto generazionale, bensì, credo di poca sperimentazione del sistema di scrittura. Credo nelle capacità di Francesco e conosco la poetica di Daniela per cui stiamo parlando di autori di tutto rispetto ma per riuscire a far evolvere con continuità un linguaggio bisogna di molta più comunicazione e sperimentazione. Sempre secondo me.


Ripasserò dopo l'intervento di Filodiseta, per ridiscutere la cosa in base anche alle sue opinioni/dichiarazioni.

Vi abbraccio


Sebastiano
filodiseta--
giovedì 20 novembre 2008 09:03
visto che la sto tirando lunghissima, dato il mio stato attuale di difficoltà a mettere a fuoco quello che tento di scrivere, comincio a postare la prima parte della replica, prendendomi ancora un po' di tempo per rivedere la seconda, che trovo ancora dispersiva e poco convincente [SM=g27995]



Piccola storia
Eccomi qui a raccontare di questo 4mani nato dall’invito di Francesco con l’idea di scrivere su pezzi musicali scambiatici in precedenza. La prima cosa che mi ha colpito di Francesco, che ho oltremodo apprezzato, è che lui mi abbia dato campo libero sulla scelta del brano che gli avrei mandato, escludendo la musica disco, che anch’io non amo.
Per il resto, tenendo conto della nostra differenza di età, e dei commenti od opinioni precedenti, non posso che essere sempre più convinta della piena riuscita dell’esperimento. Anzi, proprio grazie ai precedenti interventi, sono giunta a focalizzare il vero valore di questo lavoro comune (che cercherò di spiegare al meglio nella seconda parte della replica). Lui mi manda un pezzo di musica celtica, io un brano rock blues, operando una scelta al fine di proporre di sottolinerare le diversità e non i nostri punti in comune. Per Francesco è d’abitudine scrivere con la musica di sottofondo, per me è stata la prima volta.
La scrittura mediante l’ascolto di una melodia celtica, incalzante, veloce, quasi senza respiro, mi ha fatto entrare in uno stato di pathos totale, da evocare immagini sovrapposte, cronologicamente distanti, flash ai quali non riuscivo a stare dietro con la tastiera. Una corsa di fretta, come ben mi ha fatto notare una persona che mi ha commentata in privato. Ho fin temuto di avere scritto troppo, ma quando ho dato il pezzo da leggere a Francesco, lui non ha fatto obiezioni su questa mia spontaneità. Ricordo mi disse che avrebbe scritto la parte in ombra della mia poesia. E così è riuscito a fare su quel pezzo di Captain Beefheart, che ben gli ha consentito di essere la mia differenza, la faccia scura che non sta nei giri del celtico che, per me, ostenta il suo primo piano in luce. E' quando l'ombra non si vede nelle pieghe, che prende corpo di conseguenza, scissa dalla luce in piena, ma sempre unita ai vertici.





A questo punto mi viene da esprimere una caratteristica di ombra virtuale. La improvviso (eheheheh). Nella realtà l'ombra si unisce alla luce, sulla base. Qui il punto di unione è la mente (avrò detto una banalità, se è così, perdonate la diretta) [SM=g27987]
maschere
lunedì 24 novembre 2008 10:10
Credo che lo stare insieme, tra soggetti appartenenti a generazioni distanti, il coesistere, il collaborare sia sempre ardua impresa da ambo le parti. Qui c'è la volontà di fare qualcosa assieme nel pieno interesse reciproco, rispetto e libertà. Il risultato introduce comunque ad elementi comportamentali di generazioni diverse. La "fretta", così definita dalla stessa autrice, di stare al passo, di poter dire tutto, a una generazione che ormai corre, nel modo migliore per farsi ascoltare. Che la propria storia entri a fare parte di quella del giovane, quasi messa al suo servizio. E la risposta che arriva è invece lenta, in ombra, come se comunicasse la presenza, la pazienza che spesso si accusano i giovani di non avere. Arriva su quel fiume in piena che vorrebbe solo scorrere al sole, ma che inevitabilmente passa in zone in cui gli alberi si protendono ad oscurarlo, con dubbi, incertezze, contraddizioni (un po' mi aggancio alla poesia di F. Coppola).
La fusione che ricerca chi ha commentato in precedenza, sarebbe la più grande contraddizione in questo tipo di approccio. Trovo che questo sia un quattro-mani in piena regola, che caratterizza la difficoltà e il timore di incontrarsi, ma ne sottolinea la piena volontà, se non che la soddisfazione finale di avercela fatta. Complimenti ad entrambi! A quando la prossima???

filodiseta--
martedì 25 novembre 2008 08:20
Cara maschere, mi hai fregata

sai che avevo detto di avere nel cassetto la seconda parte del mio intervento e di non riuscire ad esplicare chiaramente quello che volevo?

Ecco, leggendo te, vedo che hai messo a fuoco bene quello che a me non riusciva. Gira e rigira, volevo proprio dre quello che tu hai scritto così semplicemente. ehehehehehhe, mi hai risparmiato la fatica di arrovellarmi ancora [SM=g27987]

Riguardo alla prossima, con Francesco ne avevamo già parlato, solo che ultimamente non riusciamo a beccarci. Verrà tempo e luiogo, ne sono certa.

Grazie a te

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