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martygrissom
00lunedì 4 settembre 2006 16:11
CALCIO
ERA PRESIDENTE DELL'INTER DAL 2004
E' morto Giacinto Facchetti
Si è spento all'età di 64 anni oggi a Milano per un male incurabile
Mazzola: «E' stato un compagno di squadra meraviglioso»
4/9/2006



Giacinto Facchetti

MILANO. È morto Giacinto Facchetti, attuale presidente dell'Inter. Aveva 64 anni, si è spento per un male incurabile oggi a Milano.

Nato nel 1942 in provincia di Bergamo, Facchetti era dal gennaio 2004 alla guida della società di via Durini, dopo l'abbandono della carica da parte di Massimo Moratti. Vice-presidente dalla morte di Peppino Prisco, il quasi 64enne bergamasco era da sempre una bandiera dell'Inter, nelle cui fila ha militato come difensore dal 1961 al 1978.

«Quando ho appreso la notizia della morte di Giacinto ho avuto un nodo alla gola. Abbiamo passato una vita insieme, sono cose che ti lasciamo male». Sono state queste le prime parole di Sandro Mazzola sulla scomparsa dell'ex compagno di squadra. «Era una grande figura sia in campo che fuori. E' stato un compagno di squadra meraviglioso, uno dei punti di riferimento della squadra. Sempre pronto a lottare, un grande».

«Una grande persona. Molto più grande sul piano umano rispetto a quello sportivo. Fuori dal campo valeva molto, molto di più». Gianni Rivera ricorda così Facchetti: «Abbiamo trascorso tanti anni insieme, ci siamo visti anche dopo, quando avevamo smesso di giocare. C'era un rapporto personale molto forte».
_____________

Giacinto Facchetti é nato a Treviglio, in provincia di Bergamo, il 18 luglio 1942. E' stato uno dei migliori giocatori italiani di sempre, interpretando per primo il ruolo di terzino d'attacco nell'Inter e in Nazionale legando la carriera, anche da dirigente alla società nerazzurra di cui ha finito da presidente. Inizia il suo percorso nella squadra del suo paese, la Trevigliese, curiosamente da attaccante, anche per la statura piuttosto alta.

Herrera, l'allenatore argentino della grande Inter, lo nota e lo porta con sé a Milano nella stagione '60-'61 cambiandogli il ruolo per sfruttarne lo scatto. Fu la sua fortuna e quella dell'Inter che vivrà l'epopea migliore della sua storia. Il suo esordio in Serie A avviene il 21 maggio '61, in un Roma-Inter finito 2-0 per gli ospiti. Facchetti non gioca bene ma il suo tecnico, HH, commenta: «Questo ragazzo sarà una colonna fondamentale della mia Inter». La sua Inter, e quella di Mazzola, Suarez, Picchi, Burgnich, Jair, Domenghini solo per citare alcune delle straordinarie stelle di quella stagione, vince la Coppa Campioni nel '64 e nel '65, lo scudetto nel '63, nel '65, nel '66 e nel '71, due Coppe Intercontinentale e una Coppa Italia. In campionato Facchetti veste per 476 volte la maglia nerazzurra.

In Nazionale fa il suo esordio il 27 marzo 1963 contro la Turchia, gara valida per le qualificazioni all'Europeo '64, convocato da Edmondo Fabbri. Vincono gli azzurri 1-0, fu la prima di 94 partite, di più in Nazionale hanno giocato solo Zoff e Paolo Maldini. «Giacinto Magno», come lo chiama Brera, è capitano azzurro a 24 anni, nel '65 raggiunge il podio del Pallone d'Oro dietro solo ad Eusebio, vince gli Europei '68 (scegliendo la faccia giusta della moneta che farà superare la semifinale contro la Jugoslavia per sorteggio) e si arrende solo al Brasile di Pelé nella finale del Mondiale '70.

La discrezione, l'eleganza, la lealtà e la correttezza (una sola espulsione in carriera) sia con la maglia dell'Inter che con quella della Nazionale ne hanno fatto un dirigente appena smessa l'attività di calciatore. Anzi durante, visto che nel '78 fu nomimato dirigente accompagnatore, una sorta di capitano non giocatore, al Mondiale argentino. Arriva nel torneo dopo aver finito la carriera da libero, convicendo Suarez a provarlo in quella posizione. Anche in quest'occasione dimostra la correttezza che lo contraddistingue: in condizioni imperfette dice al ct Bearzot di convocare un altro.

Si ritira dal calcio giocato proprio in quel '78 e nello stesso anno e finisce subito dietro la scrivania: prima rappresentante all'estero dell'Inter, poi vicepresidente dell'Atalanta prima di essere richiamato da Massimo Moratti alla case madre. Direttore generale, poi vicepresidente dopo la scomparsa di Prisco, quindi presidente dal gennaio 2004 quando Moratti decide di defilarsi.

Nella sua carriera dirigenziale in via Durini raccoglie due coppe Italia, due Supercoppe italiane e l'agognato scudetto, assegnato a tavolino dopo lo scandalo calciopoli.

L'ultimo riconoscimento che gli é stato tributato è il Golden Foot, premio assegnatogli qualche giorno fa perché tra i più grandi di sempre assieme a Raymond Kopa, Alcides Ghiggia, Zico e Ferenk Puskas.

la stampa web
martygrissom
00sabato 3 febbraio 2007 13:14
Catania-Palermo derby di sangueUcciso un poliziotto, il calcio si fermaUn momento degli scontrill calcio si ferma. Non per un minuto di silenzio, non per un fine settimana. Il calcio si ferma, senza termine e senza dare appuntamento. Un ispettore di polizia, Filippo Raciti, morto a 38 anni che lascia moglie e 2 figli per una bomba carta mentre la Serie A celebrava l'anticipo della 22.ma giornata tra Catania e Palermo. L'ispettore capo è morto per arresto cardio-respiratorio a seguito delle esalazioni di una bomba carta gettata all'interno dell'autovettura in cui si trovata. Le manovre di rianimazione cardio-respiratoria,ricostruiscono i medici, sono state immediate malgrado l'altissima affluenza di feriti. "Trascorsa un' ora - aggiungono dalla Rianimazione del Garibaldi - constatata la mancata ripresa dell'attività cardio-circolatoria, respiratoria e neurologiche, le manovre di rianimazione sono cessate". La Procura della Repubblica di Catania ha aperto un'inchiesta: si indaga per omicidio.
La disperazione della madre - "Fatemelo vedere, voglio vedere mio figlio...". E' entrata in lacrime nell'ospedale Garibaldi di Catania la madre dell'ispettore capo Filippo Raciti. Accompagnata da agenti di polizia la donna è entrata nel pronto soccorso dell' ospedale aggiungendo: "Date aiuto a mio marito che sta male..."
Il venerdì nero del calcio - E pensare che il venerdì era iniziato con il minuto di raccoglimento in memoria del dirigente Ermanno Licursi dirigente di una squadra amatoriale morto a 44 anni per le conseguenze di una rissa che cercava di sedare su un campo di terza categoria. Poi sono partiti i primi fuochi d'artificio e i cori, arrivati dalle stesse tribune, che hanno dato il via ad una vera e propria escalation: i fumogeni, gli scontri all'esterno dello stadio Massimino sfociati nel lancio di lacrimogeni, una partita interrotta per 33 minuti conditi dalle accuse incrociate tra i dirigenti di Catania e Palermo e dall'ingresso inspiegabile di un cane randagio nel terreno di gioco. E ancora il gioco che riprende nella normalità più assoluta, i gol festeggiati e contestati fino ad arrivare al fischio finale.
La dimanica degli incidenti - Sarebbe stato l'arrivo dei tifosi del Palermo, quando già era cominciato il secondo tempo e la squadra rosanero era in vantaggio per 1 a 0, a scatenare la reazione furibonda di alcuni supporters del Catania che hanno atteso gli "avversari" all'esterno bersagliandoli con una fitta sassaiola. Le forze dell'ordine, che avevano scortato i pullman provenienti da Palermo, si sono frapposte evitando il contatto diretto tra le due tifoserie. Anche dopo l'ingresso nello stadio dei sostenitori della squadra ospite, gli ultras del Catania hanno continuato la loro guerriglia, lanciando fumogeni e bombe carta.
Fuori dallo stadio la guerra: 9 arresti - I segni si trovano nelle strade attorno allo stadio dove ci sono i resti' i cassonetti e di auto bruciate. Gli scontri tra forze dell'ordine e ultras sarebbero stati numerosi e in diverse parti del rione Cibali. Secondo stime ancora approssimative i feriti sarebbero stati un centinaio, di cui circa 70 appartenenti alle forze dell'ordine. Tra le persone portate nell'ospedale Garibaldi di Catania c'è anche un agente di polizia ricoverato con la prognosi riservata ma che non sarebbe in pericolo di vita. Sono nove i tifosi fermati dalla polizia dopo gli scontri. Di questi, quattro sono maggiorenni. La posizione dei nove fermati è in queste ore al vaglio degli investigatori e del sostituto procuratore della Repubblica, Ignazio Fonzo, che conduce l'inchiesta
Pancalli: stop a tutti i campionati e lunedì vertice a Palazzo Chigi - La decisione di bloccare tutti i campionati, compresa la Nazionale, "è quella principale da prendere in questo momento", ma da parte dei vertici dello sport e del calcio italiano non sono escluse ulteriori contromisure". Così ha deciso il commissario straordinario della Figc. Pancalli ha aggiunto: "E' una situazione che non riesco a commentare, ho sentito tutti e sono d'accordo con il presidente del Coni Gianni Petrucci", ha affermato ancora Pancalli, "abbiamo bloccato tutto. Altre misure? In questo momento, da uomo di sport e da cittadino italiano, sto vivendo tutto in maniera drammatica. E' inaccettabile, la vita umana non ha prezzo. Questa decisione era quella principale da prendere, nel rispetto della famiglia e nel rispetto dello sport" e ha annunciato "Un tavolo d'emergenza" con i ministri Amato e Melandri a Palazzo Chigi per superare una volta per tutte il problema della violenza nel calcio.

tiscali
inglesino
00sabato 3 febbraio 2007 14:03
morire per una partita di calcio... assurdo! [SM=g27812] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27831]
AmunKhef
00sabato 3 febbraio 2007 22:31
[SM=g27816] [SM=g27826]
martygrissom
00lunedì 5 febbraio 2007 17:41
DERBY SOSPESO A ROMA: NON CI FU COMPLOTTO
ROMA - Non ci fu complotto ordito dalle curve di Lazio e Roma dietro la diffusione della falsa notizia della morte di un bambino, durante il derby capitolino del 21 marzo 2004, sospeso , all' inizio del secondo tempo, per le intermperanze scaturite dalla voce del decesso di un giovane tifoso, a causa di una carica della polizia. Lo ha stabilito l' inchiesta giudiziaria che si è conclusa con il deposito degli atti per sette indagati. Tutti rischiano di finire sotto processo per aver scavalcato il recinto di gioco (violazione della legge sulla sicurezza negli stadi) ed uno, Roberto Maria Morelli, anche per procurato allarme. Delle originarie ipotesi di reato contestate agli indagati, tutti romanisti, sono cadute quelle di violenza privata ed istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato, mentre non sono emersi elementi per configurare l' ipotesi del complotto. Gli indagati, oltre a Morelli, sono Stefano Carriero, Stefano Sordini (che furono ripresi dalle telecamere mentre si rivolgevano a Francesco Totti chiedendogli di non proseguire il match), Andrea Frasca, Daniele De Santis, Antonio Schiavo e Gianluca Lucani.

L' indagine, condotta dai pm Elisabetta Ceniccola e Vittoria Bonfanti, si è conclusa dopo circa tre anni. A tutti e sette gli indagati - è detto nel capo di imputazione - si contesta di aver "scavalcato indebitamente il divisorio di vetro che delimita la zona riservata al pubblico della Curva Sud dello stadio Olimpico e di aver invaso il terreno di gioco durante Lazio-Roma; condotta da cui derivava il pericolo concreto per i presenti in considerazione della particolare affluenza di pubblico e del clima di tensione creatosi sia in campo sia sugli spalti". A Morelli, inoltre, viene contestato il procurato allarme per aver "diffuso pubblicamente, consapevole della falsità di quanto dichiarava, circostanze avvaloranti la notizia della morte di un giovane tifoso a seguito dell' investimento da parte di un mezzo delle forze dell' ordine; notizia circolata tra il pubblico presente allo stadio. Notizia e circostanze idonee a turbare l' ordine pubblico in quanto comunicate sul campo di gioco ai calciatori e, in particolare al capitano della Roma Francesco Totti". Il derby fu sospeso dall' arbitro Roberto Rosetti, dopo una consultazione con l' allora presidente della Lega Calcio Adriano Galliani. Contro la sospensione si pronunciarono il questore Nicola Cavaliere e il prefetto Achille Serra, quella sera presenti in tribuna. Quest' ultimo, proprio ieri, ricordando la circostanza della scarcerazione, il giorno dopo il derby, di Morelli, Carriero e Sordini "giusto in tempo per assistere alla partita di coppa Roma-Villareal" che si disputò nei giorni successivi, ha rivendicato la necessità di modificare l' ordinamento. Per le violenze avvenute fuori lo stadio prima e dopo la sospensione del derby sono attualmente sotto processo 11 tifosi di Lazio e Roma.

ansa

[Modificato da martygrissom 05/02/2007 17.42]

inglesino
00martedì 6 febbraio 2007 11:48
Sembra che il campionato riprenda sabato! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27826]
Orange Juice
00martedì 6 febbraio 2007 12:57
uhm, io un annetto di pausa me lo farei.
in più vieterei il comporsi di gruppi di tifosi,
ma metterei i numeri di riconoscimento su
TUTTI i poliziotti, carabinieri, finanza, etc.

Dico no ai gruppi di selvaggi, in entrambi
gli schieramenti.
inglesino
00martedì 6 febbraio 2007 14:35
sei d'accordo con Caruso quindi... attento a te.... [SM=g27827]: [SM=g27825]
Orange Juice
00martedì 6 febbraio 2007 15:59
io darei un colpo al cerchio ed uno alla botte.
ed uno anche a...

inglesino
00martedì 6 febbraio 2007 16:09
a...?
AmunKhef
00martedì 6 febbraio 2007 21:48
I metodi inglese ed irlandese sono fantastici! solo che qui non attecchirebbo a causa del contrasto che si avrebbe con la nostra costituzione (che ritengo lacunosa ed impostata male)
AmunKhef
00martedì 6 febbraio 2007 21:49
Re:

Scritto da: Orange Juice 06/02/2007 12.57
uhm, io un annetto di pausa me lo farei.
in più vieterei il comporsi di gruppi di tifosi,
ma metterei i numeri di riconoscimento su
TUTTI i poliziotti, carabinieri, finanza, etc.

Dico no ai gruppi di selvaggi, in entrambi
gli schieramenti.



QUOTO!
Orange Juice
00mercoledì 7 febbraio 2007 10:17
Re:

Scritto da: inglesino 06/02/2007 16.09
a...?



a... boh... Elisabetta Canalis ?
Federica Fontana ?
Eleonora Pedron ?
fate voi
inglesino
00mercoledì 7 febbraio 2007 13:05
[SM=g27811]
AmunKhef
00mercoledì 7 febbraio 2007 20:40
[SM=g27827]: [SM=g27811]
Orange Juice
00venerdì 9 febbraio 2007 14:16
sai, quando uno ha l'imbarazzo della scelta...

AmunKhef
00venerdì 9 febbraio 2007 18:03
[SM=g27811] [SM=g27827]:
AkaneTendo!
00sabato 10 marzo 2007 22:09
Ragazziiiii,si parla di una cosa seria e voi vi mettete a discutere a chi dare una botta...la Pedron??Ti prego
I vostri gusti non li capisco proprio [SM=g27820]:
Orange Juice
00domenica 11 marzo 2007 11:42
ammazza che gli vuoi dire alla pedron ???

AkaneTendo!
00domenica 11 marzo 2007 12:08
insipida,non sa di un tubo.Bocciata.Molto meglio quella che fa la gatta nera che tu hai bocciato.
Ma che ti piacciono le insipide???Bah [SM=g27833] ...de gustibus....
inglesino
00lunedì 12 marzo 2007 14:34
chi è la gatta nera?
Orange Juice
00lunedì 12 marzo 2007 18:43
sulla gatta nera ho un buco...

poi basta dire bocciato...

gli esami per me sono finiti....

AkaneTendo!
00lunedì 12 marzo 2007 22:00
Ainette...qualcosa.Quella bella ragazza di colore che ha anche un bel decoltè.
Comunque parliamo anche di maschietti: Raul Bova [SM=g27811]
Gabriel Garko [SM=g27811] Antonio Banderas [SM=g27811] Lorenzo Crespi [SM=g27811]
Orange Juice
00martedì 13 marzo 2007 10:36
boh....

hanno un po' tutti la stessa faccia....

AkaneTendo!
00martedì 13 marzo 2007 11:01
Non credo proprio!!!
inglesino
00martedì 13 marzo 2007 12:19
non è affatto male Ainette Stephens [SM=g27811]
m@io
00martedì 13 marzo 2007 18:02
[SM=g27823] [SM=g27824] [SM=g27827]:
AmunKhef
00martedì 13 marzo 2007 21:43
Veramente una bella donna! [SM=g27811]
Orange Juice
00mercoledì 14 marzo 2007 09:48
bah, non mi ispira grande interesse
AkaneTendo!
00giovedì 15 marzo 2007 22:39
Da donna quando la guardo penso:beata lei. Se fossi un uomo mi piacerebbe anche perchè c'è da toccare a differenza di tante che sono senza forme....cmq de gustibus...
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