non ho parole !!! solo vergognatevi !!!

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tode 75
00mercoledì 30 aprile 2008 19:23
e poi c'è ancora chi ha il coraggio di difendere la gentaglia di sx....comunisti e company



AGENZIE ENTRATE SOSPENDE PUBBLICAZIONE REDDITI ONLINE

(AGI) - Roma, 30 apr. - L'Agenzia delle Entrate ha sospeso la pubblicazione on-line sul suo sito delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti italiani. Lo si apprende da una nota "Nei giorni scorsi l'Agenzia delle Entrate ha predisposto e inviato a ciascun comune mediante sistemi telematici, i relativi elenchi nominativi dei contribuenti che hanno presentato le dichiarazioni dei redditi e dell'imposta sul valore aggiunto relative all'anno d'imposta 2005", recita la nota. "Gli elenchi sono stati resi pubblici ai sensi dell'articolo 69 del Dpr 600 del 1973 e dell'articolo 66 bis del Dpr 633 del 1972 - prosegue l'Agenzia - a causa dell'elevato numero di accessi al sito dell'Agenzia ed al fine di fornire ulteriori delucidazioni al Garante per la protezione dei dati personali, e' sospesa la disponibilita' degli elenchi nella sezione uffici dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competenti del sito internet www.agenziaentrate.gov.it".

30/04/2008 - 17:43
tode 75
00mercoledì 30 aprile 2008 19:28
cavolo ora non sapremo mai quanti soldi ha preso il fabbro nel 2005
e nemmeno il falegname....
tode 75
00mercoledì 30 aprile 2008 19:30
Su Internet i redditi dei contribuenti
Garante blocca l'Agenzia delle entrate

+ Il sito dell'Agenzia delle Entrate
+ Grillo: "Una follia". Ma il popolo del blog insorge
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Sul sito le dichiarazioni di vip e gente
comune. Ma la Privacy ordina lo stop.
Visco: «E' democrazia». Il Pdl insorge
ROMA
È bufera sulla pubblicazione dei redditi degli italiani on line. L’Agenzia delle Entrate decide l’operazione «trasparenza» e mette alla portata di tutti le dichiarazioni del 2005. Ma monta subito la polemica. Nel giro di poche ore interviene il Garante della privacy che impone lo stop. L’agenzia fa dietrofront e sospende tutto. La nuova maggioranza si scatena contro il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco. Anche i consumatori, con poche eccezioni, vanno all’attacco e parlano di «violazione della privacy» e di «ghiotta informazione» fornita su un piatto d’argento ai criminali.

L'altolà del Garante
Il provvedimento, con il plauso di Visco, è stato firmato dal direttore generale, Massimo Romano, nel marzo scorso. Da ieri la decisione è operativa. E scatena la corsa a verificare con un click la situazione del vicino di casa, del vip o del politico di turno, che intasa l’accesso al sito già da metà mattina e si apre una querelle con il garante della privacy. Romano nel suo provvedimento afferma che in questa direzione andavano due decisioni dell’autorità a tutela della privacy, la prima nel 2001 e la seconda nel 2003, quando sulla poltrona di garante sedeva Stefano Rodotà. Per tutta risposta il Collegio del Garante, attualmente presieduto da Francesco Pizzetti, risponde che «non se ne sapeva nulla» e, dopo una riunione di oltre due ore, chiede lo stop della pubblicazione degli elenchi.

Il dietrofront dell'Agenzia delle Entrate
Dopo pochi minuti l’Agenzia fa dietrofront e spiega: «A causa dell’elevato numero di accessi al sito dell’Agenzia ed al fine di fornire ulteriori delucidazioni al Garante per la protezione dei dati personali è sospesa la disponibilità degli elenchi nella sezione uffici dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competenti del sito internet www.agenziaentrate.gov.it».

Consumatori sul piede di guerra: «Violata la privacy»
All’attacco del provvedimento di Romano vanno i consumatori, con l’eccezione del Movimento Difesa del Consumatore (che definisce il provvedimento un «atto di trasparenza democratica»). L’Adoc parla di «violazione della privacy» e di «ghiotta informazione» fornita su un piatto d’argento ai criminali; il Codacons afferma che la vicenda è «preoccupante»; Adusbef e Federconsumatori si dicono «indignate per la pubblicazione on-line» e chiedono la «tempestiva rimozione di quei funzionari dell’Agenzia delle Entrate che hanno autorizzato la pubblicazione della "colonna infame", che espone i contribuenti ad atti ritorsivi, mentre lascia indisturbati i soliti evasori».

Scoppia la polemica politica
Non mancano le polemiche politiche. Secondo Vincenzo Visco «è un fatto di trasparenza e di democrazia che c’è in tutto il mondo». Il vice ministro dell’Economia ha apiegato che tutto «era già pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi». Il Pd plaude e Matteo Colanninno dice che la pubblicazione in rete delle dichiarazioni dei redditi «è una cosa che non mi sorprende». Insorge invece il Pdl. È una «Viscata», un «atto vergognoso», attacca il parlamentare di Forza Italia Guido Crosetto. Secondo Urso (An) «occore coniugare la trasparenza con il diritto alla privacy». Pannella promuove invece l'iniziativa dell'Agenzia delle entrate: «Non capisco quale problema ci sia». E sul tema è intervenuto anche Beppe Grillo: «I redditi online? Una follia...».
tode 75
00mercoledì 30 aprile 2008 19:39
I redditi degli italiani finiscono on line. Bufera sul Fisco, il Garante dice stop
redazione Mercoledì 30 Aprile 2008 alle 11:27
7 commenti


Il muro a protezione del segreto su quanto ogni cittadino dichiara e guadagna, prima caduto, ora è tornato. A rimetterlo in piedi il Garante dela Privacy che ha detto stop alla pubblicazione online sul sito dell’Agenzia delle entrate, di tutti i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi degli italiani.
L’occasione di poter scoprire con un clic quanto guadagna (o meglio guadagnava visto che i dati sono relativi al 2005), un amico, un vicino di casa, il capoufficio, o qualche personaggio celebre, per gli amanti del gossip, si era mostrata molto ghiotta. E infatti, grazie a un passaparola fulmineo, dopo poche ore il sito dell’Agenzia era già collassato. Tutti a cliccare per soddisfare la curiosità di sapere, la voglia di curiosare tra le cartelle fiscali degli altri.
Dal sito www.agenziaentrate.gov.it, si cliccava sul link Uffici (in alto a destra), quindi su “elenco uffici”, da qui su “elenchi nominativi dei contribuenti” e infine, su “consultazioni elenchi dichiarazioni”, scegliere la regione della persona che si sta cercando, sulla provincia e sul comune e, dopo aver inserito un codice di sicurezza presente sulla pagina stessa, si poteva scaricare il file contenente i dati richiesti.
Gli elenchi, in ordine alfabetico e suddivisi in base al comune di appartenenza, sono formati sulla base del domicilio fiscale e riguardano le dichiarazioni presentate da persone fisiche, società, associazioni tra artisti e dagli enti non commerciali. Tutte le informazioni sono desunte dall’Anagrafe Tributaria e oltre al reddito era possibile sapere per ognuno l’età, il volume d’affari, cioè l’IVA, e il modello con cui la dichiarazione dei redditi è stata presentata: Cud, 730 o modello Unico. Tutto pubblico, tutto free: la categoria prevalente di reddito, l’ammontare del reddito imponibile, l’imposta netta e (per chi ce l’ha) l’ammontare del reddito d’impresa.
Il provvedimento di pubblicazione pare rispondesse a un’esigenza di trasparenza tra Agenzia delle entrate, Comuni e cittadini. Infatti, il primo commento all’archivio on line era del viceministro all’Economia Vincenzo Visco che ha avuto un ruolo determinante per la sua creazione: “È un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c’è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano. Era già pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi”.
E la privacy? Appunto, proprio in nome della riservatezza, si è scatenata la protesta e la bufera sull’Agenzia. Oltre che la paura. L’Adoc afferma di aver ricevuto migliaia di telefonate da parte di cittadini preoccupati e impauriti: “È una palese violazione della legge sulla privacy, la 196/2003, e un pericolo per l’aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte d’informazione per i criminali” commenta Carlo Pileri, Presidente dell’Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori. “Tra l’altro” continua Pileri “nella modulistica di dichiarazione dei redditi non risulta prevista nè un’informativa riguardo la pubblicazione di tali dati né una clausola specifica di autorizzazione alla pubblicazione che costituisce ulteriore violazione della legge stessa”.
Da parte dell’Agenzia, ribatteva il direttore Massimo Romano: “L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato la pubblicazione degli elenchi con decisioni del 17 gennaio 2001 e del 2 luglio 2003″. La privacy, insomma, non è stata violata: “È tutto regolare” ha detto Romano, “è un normale adempimento di legge”.
A risolvere il giallo, ci hanno pensato gli uffici del Garante una volta scoperta la pubblicazione online delle dichiarazioni dei redditi. E dopo una riunione straordinaria di due ore e mezza l’organismo presieduto da Francesco Pizzetti ha dato lo stop alla pubblicazione, chiedendo “formalmente e con urgenza ulteriori delucidazioni all’agenzia” e l’ha invitata “a sospendere nel frattempo la diffusione dei dati in Internet” si legge nella nota diffusa dagli uffici dell’autorità per la privacy. “Per tale forma di diffusione sussistono allo stato evidenti e rilevanti problemi di conformità con il quadro normativo in materia. L’Autorità ha invitato i mezzi di informazione a non divulgare i dati estratti dagli elenchi resi disponibili in internet dall’agenzia”.
A dire il vero a rendere inaccessibili, nel giro di poche ore, le pagine interne del sito che permettevano di accedere agli elenchi dei contribuenti, ci avevano già pensato i troppi contatti: ai contemporanei tentativi di accedere al sito compariva un’unica risposa: “Impossibile visualizzare la pagina”. Successivamente - non è ancora chiaro se a causa della bufera che si è scatenata sull’iniziativa - i link sono stati eliminati.

n

n

Il sito dell’Agenzia delle entrate ha pubblicato le cifre dichiarate e le tasse pagate da ogni cittadino nel 2005. Secondo voi è giusto?

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RSS 2.0 CommentiCi sono 7 commenti a I redditi degli italiani
finiscono on line. Bufera sul Fisco, il Garante dice stop

Il 30 Aprile 2008 alle 15:43 natale63 ha scritto:
Penso che sia una cosa positiva. Sia un mezzo di contrasto all’evasione. Una sorta di gogna mediatica per gli evasori. Chi, dipedente, paga sino all’ultima lira non ha nulla da temere - neanche i sequesti come afferma Beppe Grillo, perchè i disonesti ne sanno più del Fisco -, ma autonomi e professionisti dovranno spiegare alla gente perchè hanno villa e bmw ma guadagnano meno di me.

Il 30 Aprile 2008 alle 15:59 meni1940 ha scritto:
Non è una novità, già 10 anni fa era possibile consultare i tabulati nell’ufficio di Via Manin (per i non milanesi ufficio delle tasse).
E’ bene che tutti sappiano con certezza
quanto sono fiscalmente ‘Cittadini Onesti’ tanti predicatori televisivi,politici,sindacalisti,confindustriali,professionisti celebri o meno.
Per questa volta dico bravo a Visco, però mi assale un dubbio perchè ha aspettato la sconfitta?

Il 30 Aprile 2008 alle 16:16 natale63 ha scritto:
Evidentemnete perchè sapeva che era una misura impopolare (specie nel nord-est degli evasori…) e non voleva perdere voti pure per questo …

Il 30 Aprile 2008 alle 16:54 grisostomo ha scritto:
E’ una solenne porcheria, che scatenerà la gente nello sport della delazione e dell’odio.
Solo uno sporco comunista (ma abusivista edilizio), un ladro ed un vampiro come Visco poteva pensarla. Maledetto lui e maledetto Prodi.
Bisogna fare qualcosa, e io la farò: non farò più dichiarazioni dei redditi.
Maledetti!

Il 30 Aprile 2008 alle 16:59 grisostomo ha scritto: “STOP A ELENCHI ONLINE DEI REDDITI”
Lo ha deciso il Garante della Privacy.

Il 30 Aprile 2008 alle 17:45 ppx ha scritto:
ultima (speriamo) prodiata

Il 30 Aprile 2008 alle 18:09 bepiro ha scritto:
Siamo alle solite: ennesima manifestazione di odio e di astio dei frustrati di sinistra nei confronti dei ricchi.
La profonda differenza tra un uomo di destra e uno di sinistra è che il primo non odia il ricco ma anzi lo ammira e si dà da fare per cercare di diventare come lui; il secondo invece lo odia e si dà da fare per fargli del male.
Non cambieranno mai, purtroppo per noi e per loro, insomma purtroppo per questa povera Italia.



Il 30 Aprile 2008 alle 19:35 tode75 ha scritto:
l'ultimo commento è il piu bello hahhahhaa
Alle37
00giovedì 1 maggio 2008 21:41
hai davvero bisogno di SAPERE quanto denunciano altre persone che non conosci?

che uso puoi fare di questa informazione? Un bel niente


....



...



però sarebbe stato interessante scuriosare i redditi del fabbro dei cancelli, del mastro di chiavi e dell'agende del filo elettrico!

Hehe!!!
Alle37
00giovedì 1 maggio 2008 21:59
allego un commento che mi è piaciuto (Di Vico, cds)


"Non c’era dunque alcun bisogno che Visco, a tempo elettorale ampiamente scaduto, regalasse nuovo consenso ai vincitori delle elezioni e versasse altro sale nelle ferite del Partito democratico. E non c’era nemmeno bisogno che la sua collega Livia Turco entrasse nel mirino del centro-destra per quelle che sono definite «forzature» nell’applicazione della legge 40. La vendetta è uno dei pochi piatti che notoriamente va servito freddo. Caldo, tradisce solo il nervosismo del cuoco che evidentemente ha solo voglia di spegnere i fornelli e andarsene a casa al più presto."
perazz73
00venerdì 2 maggio 2008 11:51
mi ciapo poco
Jackpero
00lunedì 5 maggio 2008 08:27
Il solito qualunquismo e perbenismo all'italiana. I dati sono sempre stati disponibili su carta... da che sono consultabili on-line hanno violato chissà che libertà di ogni cittadino.

Ma come mai certa gente ha paura di far sapere quello che prende? Sui tg ne ho sentite di ogni, da quella che teme il rapimento fino a quello che teme l'aumento di criminalità... credete, io se fossi un ladro non andrei mai a vedere il 730 di nessuno: voglio soldi e cose di valore, non carta straccia: un riccone può andare in giro con la Punto del 93 e un operaio può fare leasing per l'auto. Rendo l'idea?

Oltre al coglione-Grillo, che forse sperava nessuno scoprisse che in un anno si è beccato 4,5 milioni di euro. Ma dico io, tutti con le fiorentine sugli occhi? Figa fa spettacoli a destra e a manca, quando ero andato ad ascoltarlo avevo preso il biglietto (spendendo anche di più di qualche concerto)... possibile ci sia gente che si scandalizza? Porca merda, lui per primo, cos'hai da nascondere? Cosa deve dimostrare? Che lui è uno povero? Mavaccagheeeeer!

Tutti a scandalizzarsi per cosa? Credete che sia difficile per un povero cristo comune reperire dati su qualsiasi attività o persona? Ho l'accesso a Cerved, in due minuti posso vedere di ogni di qualsiasi persona fisica o giuridica. Non siete registrati a cerved? (sito a pagamento, ovvio) Ci sono migliai di società di servizi che vi diranno vita morte e miracoli di chiunque... e noi stiamo a scandalizzarci se c'è in rete una dichiarazione dei redditi?


Vecchie stupide ancoraggini di un tempo...


Daltaddo
00lunedì 5 maggio 2008 12:26
il problema non è pubblicarli in sè...
la questione è la protezione dei dati, ovvero

quei dati erano già disponibili, bastava fare richiesta NOMINATIVA, indicando una MOTIVAZIONE, e si poteva avere accesso a tutti i dati

e così si fa in tutti i paese civili del mondo, i dati sono accessibili a chi dimostri di avere un interesse a conoscerli...

ma noi si sa siamo il paese dell'invidia e della curiosità morbosa, il paese che fa la coda per assistere ad una udienza in tribunale del processo ai mostri di Erba o alla Franzoni...

maxtac
00lunedì 5 maggio 2008 12:27
la cosa che + mi fa godere di questa faccenda, è che il buon grillo se l'è presa in culo, cadendo nella sua stessa trappola... hi hi hi hi hi hi hi
maxtac
00lunedì 5 maggio 2008 12:28
I grillini si ribellano

Anche il reddito di Beppe Grillo è stato reso pubblico: nel 2005 sono entrati nelle tasche del comico genovese 4.272.591.000 eurio. "E' folle pubblicare dati privati, così si siuta la mafia" ha commentato inferocito Beppe Grillo, ma i suoi fedeli sostenitori non la pensano esattamente così: "Che cos'ha da nascondere sui suoi 4milioni di euro?" si chiede il popolo dei vaffa day. I grillini dal loro guru si aspettavano un plauso alla trasparenza che lui da sempre invoca, invece sono rimasti delusi. "Facciamoci il V-day 3, anche contro Grillo, se lui non è d'accordo!" si legge sul blog del comico.
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