medici a bordo campo, ambulanze, defibrillatori

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FUORI AREA
00venerdì 25 luglio 2008 20:48


Questa volta vorrei che di attenzione verso la sicurezza e di interventi preventivi si cominci a parlare ben prima dell'inizio dei campionati. Il nostro forum ha sempre dimostrato una grande sensibilità verso l'argomento quindi suggerisco di far sì che ogni società, ogni genitore, ogni ragazzo si impegni a confrontarsi su questo tema per attuare qualcosa di realmente significativo. Dal mio umile punto di vista ritengo che ogni società debba riflettere almeno sull'utilizzo di una di queste opzioni .Che ne dite?

A)Acquisto di un defibrillatore semi-automatico e corso per i dirigenti. Costo sui 1000 euro


b)Medico a disposizione nei week end (sabato pomeriggio-domenica mattina) .Magari neo-dottori o specializzandi in grado di intervenire come primo soccorso .Il costo in questo caso è indicativo, ma credo che si aggiri su cifra tra 70-100 euro/settimana


c)rete di ambulanze private come già ipotizzato dal Pro Roma. Costo sconosciuto

PIERLUIGI47
00venerdì 25 luglio 2008 22:39
PER EVITARE POI INUTILI PIAGNISTEI LEGGETE ATTENTAMENTE I NUOVI MASSIMALI CONCORDATI DALLA FIGC IN CASO DI INFORTUNIO
Condivido in pieno l'iniziativa di Fuoriarea e ritengo indispensabile una forte presa di posizione coinvolgendo anche le Associazioni dei consumatori (come il Codacons, Unione Consumatori, ecc.) in questa giustissima battaglia a tutela della salute e dell'integrità fisica di tanti ragazzi. Con l'occasione ricordo che sotto il profilo assicurativo c'è ancora molto da fare. Infatti i limiti massimi di indennizzo in caso di infortuni di gioco sono piuttosto bassi anche dopo la nuova polizza stipulata dalla FIGC con la Compagnia assicuratrice CARIGE e valida fino al 30 giugno 2012. Invito quindi tutti - toccando ovviamente ferro, o meglio, acciaio - a leggere il lungo comunicato della FIGC scaricabile da internet. Ogni calciatore ed ogni genitore si deve rendere conto da subito che se si vuole davvero essere garantiti e dormire sonni tranquilli questa polizza CARIGE appare del tutto insufficiente. Sarebbe, invece, opportuno stipulare con la stessa CARIGE o con altre Compagnie delle polizze assicurative con massimali davvero adeguati e rispondenti sia agli attuali costi delle strutture sanitarie, sia agli attuali valori di risarcimento per ogni punto percentuale di invalidità permanente. Sarebbero poi inutili i piagnistei da parte di coloro che dopo un infortunio si accorgerebbero di avere diritto a indennizzi del tutto insufficienti. Anche su questo è necesasrio cambiare mentalità e ragionare di più come gli inglesi, attentissimi da sempre nell'assicurarsi. Non sarebbe, forse, assurdo spendere cifre rilevanti nell'acquisto degli scarpini di grandi marche internazionali e non garantirsi poi per pochi euro un vero risarcimento in caso di infortunio! Sarebbero soldi mal risparmiati. Mi raccomando leggete con calma, ma con molta attenzione il lungo comunicato qui sotto. Ne vale davvero la pena. E scoprirete quanto vale la frattura di un piede, di una gamba, di un braccio, ecc..

Basta cliccare su questi siti:

1) www.figclazio.it/misc/_carige/index.html

2) www.figclazio.it/misc/_carige/convenzione.pdf.

3) www.figclazio.it/misc/_carige/modulo_denuncia_sinistro.doc),

4)www.figclazio.it/misc/_carige/procedure_da_seguire_in_caso_di_sinistr.
Infine una particolare attenzione va prestata alla nuova tabella lesioni, che si può scaricare dal sito:

www.figclazio.it/misc/_carige/tabella_lesioni.pdf.

Buona lettura!
mauro cicchinelli
00sabato 26 luglio 2008 08:32
PROBLEMA PIU' VOLTE DISCUSSO , MA................................

Su questo problema avevo aperto una discussione in tempi non sospetti , ma senza avere molte risposte in verita'.
Ora ringrazio la redazione ( in particolare Luca Lo Iacono )che abbia messo in evidenza questo problema , che e' per la sicurezza dei ns figli e dei giocatori in genere .
fausto1969
00sabato 26 luglio 2008 11:41
Re:
FUORI AREA, 25/07/2008 20.48:



Questa volta vorrei che di attenzione verso la sicurezza e di interventi preventivi si cominci a parlare ben prima dell'inizio dei campionati. Il nostro forum ha sempre dimostrato una grande sensibilità verso l'argomento quindi suggerisco di far sì che ogni società, ogni genitore, ogni ragazzo si impegni a confrontarsi su questo tema per attuare qualcosa di realmente significativo. Dal mio umile punto di vista ritengo che ogni società debba riflettere almeno sull'utilizzo di una di queste opzioni .Che ne dite?

A)Acquisto di un defibrillatore semi-automatico e corso per i dirigenti. Costo sui 1000 euro


b)Medico a disposizione nei week end (sabato pomeriggio-domenica mattina) .Magari neo-dottori o specializzandi in grado di intervenire come primo soccorso .Il costo in questo caso è indicativo, ma credo che si aggiri su cifra tra 70-100 euro/settimana


c)rete di ambulanze private come già ipotizzato dal Pro Roma. Costo sconosciuto




Argomento che anche a me, come saprete, sta a cuore...

In più proporrei anche il sondaggio che c'è sul sito di Alessanro Bini e che ho riportato anche sul mio forum:

TUTELA SUI CAMPI DA GIOCO: Secondo voi qual'è il tema che richiederà piu attenzione?

X La sicurezza negli impianti Sportivi
X La tutela dei giovani atleti.
X La figura del resposabile della sicurezza.
X Il primo intervento nel corso di un infortunio.
X La necessità di introdurre nuove regole per la sicurezza.

Grazie Fuori Area e a tutti coloro che daranno un aiuto tangibile a questa causa.
Fausto


PIERLUIGI47
00sabato 26 luglio 2008 12:59
medici a bordo campo, ambulanze, defribillatori
Tra circa 1 mese la FIGC Giovanile del Lazio renderà noti i calendari dei prossimi campionati Allievi regionali di Eccellenza e "B" riservati a ragazzi del 1992-1993, cioè di 15-16 anni. Vorrei, però, sapere se anche quest'anno sarà fissato d'inverno l'inizio delle gare di domenica alle 9 - anche se il campo è quasi gelato e soprattutto se per le partite in trasferta c'è da compiere un lungo viaggio da Roma.

Credo che sia inutile continuare a parlare di sicurezza e di salute dei ragazzi se nessuno a livello federale si preoccupa davvero del loro benessere. Affrontare partite di 80' di durata dopo essere stati costretti a levatacce mattutine di domenica per arrivare nello stadio di destinazione almeno alle 8 del mattino per il necessario riscaldamento è davvero un toccasana o si rischia, invece, di causare guai muscolari a molti ragazzi in una delle più delicate fasi della loro crescita, obbligandoli a lunghe assenze dai campi e ad un successivo calvario di visite di ortopedici e a lunghe sedute di fisioterapia e massaggi?

Trattandosi poi di giocatori di età lontana ancora dalla patente auto, non viene in mente alla FIGC che prima di fissare gli orari dovrebbero essere preventivamente coinvolti anche i genitori, costretti anch'essi ad alzarsi di domenica all'alba per accompagnare i figli in queste lunghe trasferte?

Segnalo che in uno dei gironi degli allievi regionali "B" vi saranno 3 squadre (Montalto Calcio, Montefiascone e Vigor Alta Tuscia Laziale di San Lorenzo Nuovo sul lago di Bolsena), che distano da Roma, rispettivamente 105, 125 e 150 Km (naturalmente, poi, da raddoppiare per il ritorno).

Propongo quindi che quando una squadra deve giocare in trasferta d'inverno a più di 30 Km. di distanza la partita non possa mai iniziare di domenica prima delle 10,30. Altrimenti le squadre di casa ne sarebbero ingiustamente avvantaggiate. Siete d'accordo?
mauro
00sabato 26 luglio 2008 16:30
Re: medici a bordo campo, ambulanze, defribillatori
[POSTQUOTE][QUOTE:84470064=PIERLUIGI47, 26/07/2008 12.59]Tra circa 1 mese la FIGC Giovanile del Lazio renderà noti i calendari dei prossimi campionati Allievi regionali di Eccellenza e "B" riservati a ragazzi del 1992-1993, cioè di 15-16 anni. Vorrei, però, sapere se anche quest'anno sarà fissato d'inverno l'inizio delle gare di domenica alle 9 - anche se il campo è quasi gelato e soprattutto se per le partite in trasferta c'è da compiere un lungo viaggio da Roma.

Credo che sia inutile continuare a parlare di sicurezza e di salute dei ragazzi se nessuno a livello federale si preoccupa davvero del loro benessere. Affrontare partite di 80' di durata dopo essere stati costretti a levatacce mattutine di domenica per arrivare nello stadio di destinazione almeno alle 8 del mattino per il necessario riscaldamento è davvero un toccasana o si rischia, invece, di causare guai muscolari a molti ragazzi in una delle più delicate fasi della loro crescita, obbligandoli a lunghe assenze dai campi e ad un successivo calvario di visite di ortopedici e a lunghe sedute di fisioterapia e massaggi?

Trattandosi poi di giocatori di età lontana ancora dalla patente auto, non viene in mente alla FIGC che prima di fissare gli orari dovrebbero essere preventivamente coinvolti anche i genitori, costretti anch'essi ad alzarsi di domenica all'alba per accompagnare i figli in queste lunghe trasferte?

Segnalo che in uno dei gironi degli allievi regionali "B" vi saranno 3 squadre (Montalto Calcio, Montefiascone e Vigor Alta Tuscia Laziale di San Lorenzo Nuovo sul lago di Bolsena), che distano da Roma, rispettivamente 105, 125 e 150 Km (naturalmente, poi, da raddoppiare per il ritorno).

Propongo quindi che quando una squadra deve giocare in trasferta d'inverno a più di 30 Km. di distanza la partita non possa mai iniziare di domenica prima delle 10,30. Altrimenti le squadre di casa ne sarebbero ingiustamente avvantaggiate. Siete d'accordo? [/QUOTE][/POSTQUOTE]


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L'idea non e' male , ma cosi' le giornate domenicali finirebbero alle 15,00 del pomeriggio per quelle societa' che hanno molte squadre e di inverno non cambierebbe nulla con l'oscurita'e il freddo .
Da verificare bene.................molto bene .
PIERLUIGI47
00sabato 26 luglio 2008 18:30
Perchè gli orari di gioco non sono uguali per tutte le 16 squadre di ogni girone Allievi regionali?
E' una giusta osservazione. Ma è un inconveniente cui si può rimediare con equilibrio e buon senso. Infatti si possono far giocare alle 9 le partite di squadre locali e spostare alle 10,30 le partite contro squadre costrette a fare molti km.. D'altronde la Figc cambia continuamente gli orari delle partite e li rende noti ben 10 giorni prima nel comunicato ufficiale via internet. Se si riesamina quanto accaduto nell'ultimo campionato Allievi regionali finito da pochi mesi emerge una grave anomalia, in quanto vi sono state squadre come il Tuscia Viterbo che ha giocato le partite in casa di domenica mattina alle 9, costringendo i ragazzi di quelle romane ad un'alzataccia. E per evitarla c'è solo l'alternativa di andare a dormire in albergo a Viterbo come - stando ai si dice - avrebbe fatto la squadra che ha poi vinto il campionato scorso. Viceversa la maggior parte delle squadre romane ha giocato in casa di domenica alle 10,30 e/o alle 11. Di conseguenza i ragazzi del Tuscia e i loro genitori sono potuti partire molto più tardi da Viterbo ed essere più riposati.
Insomma, delle due l'una: o l'orario è uguale per tutte le 16 squadre partecipanti di ogni girone o se per alcune di esse è diverso come nello scorso campionato è necessario che la FIGC giovanile sia più flessibile anche nell'interesse dell'incolumnità fisica dei ragazzi. Mi ricordo, ad esempio, il lastrone di ghiaccio, lungo almeno una quarantina di metri e largo almeno un paio a fianco della linea laterale sinistra, presente alle 9 di mattina prima di Natale sul campo del Cerveteri battuto da un forte vento di tramontana. Molti giocatori vi sono scivolati sopra con i tacchetti. Per fortuna nessuno si è fatto male. Ma di chi sarebbe stata la colpa se si fossero infortunati?
fausto1969
00martedì 29 luglio 2008 09:41
SICIREZZA NEL CALCIO GIOVANILE !
Secondo me, stiamo spostando troppo il tiro...
Fare delle levatacce, per giocare una partita a km e km di distanza è davvero una cosa poco carina, è vero...
Ma vorrei prima vedere campi dove di può giocare in assolutata sicurezza, con ambulanze, defibrillatori e medici...
E' solo una mia opinione, scusate, ma credo che prima dovremmo pensare a questo e poi al resto...
...
00martedì 5 agosto 2008 17:57
Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:84467828=fausto1969, 26/07/2008 11.41]

[COLORE]#0501FF[=COLORE][G]Argomento che anche a me, come saprete, sta a cuore...

In più proporrei anche il sondaggio che c'è sul sito di [URL=http://www.associazionealessandrobini.org/]Alessanro Bini[/URL] e che ho riportato anche sul mio forum:

TUTELA SUI CAMPI DA GIOCO: Secondo voi qual'è il tema che richiederà piu attenzione?

X La sicurezza negli impianti Sportivi
X La tutela dei giovani atleti.
X La figura del resposabile della sicurezza.
X Il primo intervento nel corso di un infortunio.
X La necessità di introdurre nuove regole per la sicurezza.

Grazie Fuori Area e a tutti coloro che daranno un aiuto tangibile a questa causa.
Fausto[/G][/COLORE]

[/QUOTE][/POSTQUOTE]

bella l'idea del sondaggio...


MAURO
00giovedì 7 agosto 2008 15:21
Re: Perchè gli orari di gioco non sono uguali per tutte le 16 squadre di ogni girone Allievi regionali?
[POSTQUOTE][QUOTE:84479141=PIERLUIGI47, 26/07/2008 18.30]E' una giusta osservazione. Ma è un inconveniente cui si può rimediare con equilibrio e buon senso. Infatti si possono far giocare alle 9 le partite di squadre locali e spostare alle 10,30 le partite contro squadre costrette a fare molti km.. D'altronde la Figc cambia continuamente gli orari delle partite e li rende noti ben 10 giorni prima nel comunicato ufficiale via internet. Se si riesamina quanto accaduto nell'ultimo campionato Allievi regionali finito da pochi mesi emerge una grave anomalia, in quanto vi sono state squadre come il Tuscia Viterbo che ha giocato le partite in casa di domenica mattina alle 9, costringendo i ragazzi di quelle romane ad un'alzataccia. E per evitarla c'è solo l'alternativa di andare a dormire in albergo a Viterbo come - stando ai si dice - avrebbe fatto la squadra che ha poi vinto il campionato scorso. Viceversa la maggior parte delle squadre romane ha giocato in casa di domenica alle 10,30 e/o alle 11. Di conseguenza i ragazzi del Tuscia e i loro genitori sono potuti partire molto più tardi da Viterbo ed essere più riposati.
Insomma, delle due l'una: o l'orario è uguale per tutte le 16 squadre partecipanti di ogni girone o se per alcune di esse è diverso come nello scorso campionato è necessario che la FIGC giovanile sia più flessibile anche nell'interesse dell'incolumnità fisica dei ragazzi. Mi ricordo, ad esempio, il lastrone di ghiaccio, lungo almeno una quarantina di metri e largo almeno un paio a fianco della linea laterale sinistra, presente alle 9 di mattina prima di Natale sul campo del Cerveteri battuto da un forte vento di tramontana. Molti giocatori vi sono scivolati sopra con i tacchetti. Per fortuna nessuno si è fatto male. Ma di chi sarebbe stata la colpa se si fossero infortunati?
[/QUOTE][/POSTQUOTE]



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E LE SQUADRE CHE GIOCANO IL SABATO POMERIGGIO ??????????
QUELLE CON COPPE LAZIO,JUNIORES E SETTORE GIOVANILE??????? A CHE ORA LA SERA FINIREBBERO???????????????
E L'INVERNO E' DURO ANCHE E SOPRATUTTO LA SERA...............
fausto1969
00mercoledì 13 agosto 2008 16:15
sondaggio
Ho inserito un sondaggio di questo problema sul forum di Settebagni:

CLICCA QUI PER VEDERE

Chiunque possa farlo ed è interessato alla cosa, è pregato di farlo nei forum o siti della propria zona...
SPARGIAMO LA VOCE E SENSIBILIZIAMO LE PERSONE!
PIERLUIGI47
00domenica 7 settembre 2008 23:53
La drammatica vicenda del calciatore Borgonovo
Segnalo l'articolo di Daniele Lo Monaco pubblicato ieri sul sito de "Il Romanista" sulla drammatica vicenda del calciatore Borgonovo. Credo che meriti più di una riflessione.

Petrini: Tanti come Borgonovo nell'ombra...

DANIELE LO MONACO

Carlo Petrini, tu la storia di Borgonovo la conoscevi da tempo.
«La conoscevo e mi era capitato anche di citarla in qualche dibattito. Capisco la volontà della famiglia, ma io sono dell’idea che bisogna parlarne il più possibile di queste cose. Che senso ha tener nascosta questa malattia come fosse un delitto? Bisogna mettere in guardia i ragazzi di oggi».
I numeri con l’incidenza sulla categoria dei calciatori sono spietati, da brividi.
«Il calcio rifiuta questi morti e rifiuta questi malati, me come tutti gli altri. Io non l’ho visto, ma m’hanno detto che tra le poche cose che ha detto attraverso il macchinario che gli serve per parlare, Borgonovo ha affermato che il calcio in tutto questo non c’entra. Ma lui ha giocato a calcio, non ha fatto il minatore. Escludere a priori che il calcio non c’entra è assurdo, secondo me qualcuno glielo mette in bocca».
Chi può avere questo interesse?
«L’interesse ce l’ha il mondo del calcio. Chi gioca oggi, almeno chi gioca oggi, ha il diritto di sapere. Per evitare altre bombe di cortisone e tutte quelle altre schifezze che a noi hanno permesso di giocare e poi ci hanno ridotto così, come degli stracci usati. Invece hanno paura a dirlo, perché poi il giocatore magari si rifiuta di giocare se sta male, e si interrompe lo spettacolo. Questo è lo schifo».
Ibrahimovic è stato l’ultimo: dice che non gioca più con le infiltrazioni.
«Ha ragione, lo facessero tutti. Per evitare un giorno di ritrovarsi come me. Cieco e con un cancro».
Gli occhi come vanno?
«Ormai un disastro. Ho la cosiddetta cecità bianca, non riesco a distinguere niente, vedo solo ombre e non riesco più a capire se davanti ho un cane, una macchina o un uomo. E sai perché? Perché dopo l’operazione al cervello mi hanno dovuto fare un trattamento pesante di cortisone che ha spento l’occhio buono piano piano. E allora, quando ripenso a quante fiale di cortisone ho assunto per giocare, non sono autorizzato a pensare che il glaucoma che mi ha fatto perdere un occhio nel 1991 sia stato causato proprio dall’abuso di cortisonici? Con i miei 4 decimi all’altro occhio potevo essere un re. E invece adesso non so se sul piatto ho una bistecca o dei pomodori».
E quel ricamino in testa come ricordo.
«Per il momento sopravvivo con la chemioterapia. La realtà però è che ormai siamo in troppi, troppi malati, troppi morti. Vengono dubbi a tutti. Quando giocavamo ci facevano in continuazione punture endovenose, prendevamo esafosfina, neoton, micoren, cortex, tutto in maniera scellerata. A loro interessava solo se potevi dare una mano alla squadra».
Anche quando eri alla Roma?
«Meno. Ma anche lì ricordo, per esempio, prima di un Roma-Juventus io, Negrisolo, Spadoni, Prati, Morini eravamo in albergo ad aspettare il medico argentino Rubens Oliva, e quel giorno ci infiltrò tutti per poter giocare. Non sapevamo neanche che cazzo ci sparavano dentro perché aveva bottigliette senza etichetta. Giocavamo ma poi la sera non ci reggevamo neanche in piedi».
Ora si sta diffondendo una comune presa di coscienza.
«E’ la mia battaglia. Tutti devono sapere come siamo ridotti. Soprattutto noi che siamo ancora sopravvissuti. E tutto per aver fatto un piacere a un allenatore che se ne sbatte le palle se l’anno dopo non ci sei più».
I medici non hanno abbastanza potere?
«Guarda Volpi che l’anno scorso si era ribellato. E’ dovuto andare in rotta di collisione con Mancini. A me i dottori non mi hanno detto che cosa potevamo rischiare. Anzi, ai miei tempi erano addirittura consenzienti. Il dottore bravo per una squadra di calcio non è quello che cura. Ma quello che rimette in piedi in tempo».
Ce ne sono tanti nell’ombra come Borgonovo?
«So che ce ne sono. Ma anche le percentuali conosciute su questa malattia sono già così piuttosto significative. Tutti noi viviamo nel terrore. E invece di metterlo in risalto qui si cerca di nascondere».
fausto1969
00martedì 9 settembre 2008 23:03
Anche se un po' fuori topic, questo è un'altro argomento a cui tengo molto... il doping!
Un altro cancro da estirpare su TUTTI i campi.
...
Piccolo riflessione.... c'è ancora chi in questo mondo critica un certo Zeman...
:(

Cmq ritornando a tema, ci sono novità, sulla sicurezza nei campi???
Si sa niente di ambulanze, defibrillatori etc.?
PIERLUIGI47
00venerdì 12 settembre 2008 12:01
Defibrillatori - Convegno a Viterbo il 15 settembre: “Lo sport per la vita – non la vita per lo sport”.
La Delegazione Provinciale di Viterbo nel suo odierno comunicato Ufficiale N. 5 (erroneamente datato 12/08/2008) ha invitato le Società a partecipare al Convegno “Lo sport per la vita – non la vita per lo sport” organizzato dal Gruppo Sportivo BARCOMURIALDINA per lunedì 15 settembre alle ore 18 presso la Sala delle Assemblee della Fondazione Carivit, Palazzo Brogiotti – via Cavour n. 67 – Viterbo. In tale occasione verranno consegnati 23 attestati abilitanti all’uso dei due defibrillatori donati dalla Fondazione Carivit e dalla F.I.G.C. a n. 23 istruttori e dirigenti accompagnatori della Società BARCOMURIALDINA rilasciati dalla A.S.L..
Interverranno il Dott. Melchiorre Zarelli presidente del C.R.Lazio LND e il Dott. Mario Brozzi responsabile sanitario dell’AS ROMA SPA e direttore del Centro Superiore di Etica dello Sport dell’Università di Tor Vergata.
fausto1969
00venerdì 19 settembre 2008 19:11
Re: Defibrillatori - Convegno a Viterbo il 15 settembre: “Lo sport per la vita – non la vita per lo sport”.
PIERLUIGI47, 12/09/2008 12.01:

La Delegazione Provinciale di Viterbo nel suo odierno comunicato Ufficiale N. 5 (erroneamente datato 12/08/2008) ha invitato le Società a partecipare al Convegno “Lo sport per la vita – non la vita per lo sport” organizzato dal Gruppo Sportivo BARCOMURIALDINA per lunedì 15 settembre alle ore 18 presso la Sala delle Assemblee della Fondazione Carivit, Palazzo Brogiotti – via Cavour n. 67 – Viterbo. In tale occasione verranno consegnati 23 attestati abilitanti all’uso dei due defibrillatori donati dalla Fondazione Carivit e dalla F.I.G.C. a n. 23 istruttori e dirigenti accompagnatori della Società BARCOMURIALDINA rilasciati dalla A.S.L..
Interverranno il Dott. Melchiorre Zarelli presidente del C.R.Lazio LND e il Dott. Mario Brozzi responsabile sanitario dell’AS ROMA SPA e direttore del Centro Superiore di Etica dello Sport dell’Università di Tor Vergata.



Se ne puà sapere di più?
Come è andata a finire il convegno?
Cosa è emerso?
PIERLUIGI47
00mercoledì 24 settembre 2008 10:58
x Fausto1969
Purtroppo del Convegno di Viterbo non sono state per ora riportate notizie sul sito FIGC Lazio.
Ma è vero che a Settebagni durante l'ultima partita degli juniores regionali si sarebbe sfiorata una nuova tragedia? Se la notizia fosse esatta non varrebbe la pena parlarne?
fausto1969
00venerdì 26 settembre 2008 17:13
Re:
PIERLUIGI47, 24/09/2008 10.58:

x Fausto1969
Purtroppo del Convegno di Viterbo non sono state per ora riportate notizie sul sito FIGC Lazio.
Ma è vero che a Settebagni durante l'ultima partita degli juniores regionali si sarebbe sfiorata una nuova tragedia? Se la notizia fosse esatta non varrebbe la pena parlarne?




Ti stupirai, ma non ne ero al corrente...
Tra un po' vado a vedere Lorenzo (il mio cuginetto del '96) e chiederò se qualcuno ne sa più di me.
Comunque, sai come la penso, vale SEMPRE la pena di parlarne...
Ciao Pierluigi e grazie!
PIERLUIGI47
00sabato 27 settembre 2008 12:52
Ancora una volta dimostrata la necessità del medico in campo e di un'ambulanza nei pressi
Nel 2008 non si può rischiare la vita giocando a pallone. Ritengo quindi opportuno riprendere integralmente quanto scritto poco fa nel forum da Fausto69 perchè a mio parere merita una meditata discussione trattandosi del problema n. 1, quello della sicurezza dei ragazzi in assenza di ambulanza fuori del campo:
"Domenica scorsa si è sfiorata a Settebagni una tragedia...
Durante una partita dei juniores in uno scontro, del tutto fortuito, due giocatori, nel cercare di prendere il pallone di testa, si sono scontrati violentemente e il calciatore ospite è rimasto per terra privo di sensi.
Fortunatamente era presente un medico, che ha tirato fuori la lingua del malcapitato ed ha iniziato le prime cure... mentre si aspettava l'ambulanza...
Che è arrivata dopo circa mezzora!
Avevano addirittura sbagliato strada e per fortuna che la Polizia Stradale è andata a recuperarla e portarla sul campo da gioca...(stavano già pensando di far arrivare l'elicottero)
Da quel che sappiamo il ragazzo ora sta meglio, ma certo una conferma sarebbe a noi molto gradita."
fausto1969
00mercoledì 1 ottobre 2008 16:37
Ho saputo che il ragazzo ora sta meglio, ed ha parteciapato addirittura alle successiva gara (anche se stava in panchina)
Meglio così...
MA IL PROBLEMA RIMANE!!!
PIERLUIGI47
00venerdì 17 ottobre 2008 20:19
Progetto Elisir: iniziata la consegna dei 105 defibrillatori
Il sito della FIGC informa che é iniziata il 16 ottobre la distribuzione dei 105 defibrillatori ai Comitati Regionali ed alle Delegazioni provinciali della Lega Nazionale Dilettanti prevista dalla fase attuativa del Progetto Elisir. Grazie all'iniziativa della LND e di Technostar, in collaborazione con Limonta e Poste Italiane, la campagna di sensibilizzazione sul tema della mortalità da arresto cardiaco nel calcio entra nel vivo, con la consegna dei defibrillatori alle sedi periferiche della LND. “Con la consegna dei defibrillatori - ha dichiarato il vice presidente federale e presidente della Lega Dilettanti Carlo Tavecchio - si chiude la prima fase del progetto, ma l'obiettivo finale è quello di dotare ogni campo di uno strumento in grado di salvare la vita agli atleti. Di concerto con le amministrazioni locali, che abbiamo l'obbligo di coinvolgere in maniera diretta, sono convinto che un risultato così ambizioso sia raggiungibile”. Nel giro di due settimane i defibrillatori saranno consegnati ai Comitati Regionali di competenza per poi venire distribuiti in provincia con lo scopo di rendere più visibile la campagna pro life lanciata dalla LND.
fausto1969
00lunedì 27 ottobre 2008 10:17
Progetto Elisir
[IMG]http://i33.tinypic.com/2ppc8ht.jpg[/IMG]



Calcio - Progetto Elisir, inizia la consegna dei defibrillatori, grazie all’iniziativa della LND e di Technostar
Ecco i defibrillatori, inizia la distribuzione dei 105 apparecchi “salvavita” ai Comitati Regionali ed alle Delegazioni provinciali della Lega Nazionale Dilettanti prevista dalla fase attuativa del Progetto Elisir.

Grazie all’iniziativa della LND e di Technostar, in collaborazione con Limonta e Poste Italiane, la campagna di sensibilizzazione sul tema della mortalità da arresto cardiaco nel calcio entra nel vivo, con la consegna dei defibrillatori (dotati di tecnologia GE Healthcare Clinical Systems) ad altrettante sedi periferiche della LND. La prevenzione si articola capillarmente sul territorio, rivoluzionando l’approccio alla tutela della salute dell’intero movimento dilettantistico italiano, iniziando dalle sedi periferiche federali dove si organizzeranno corsi per il corretto utilizzo di un utile strumento al servizio di chi fa sport.

“Con la consegna dei defibrillatori – ha dichiarato il presidente della Lega Dilettanti Carlo Tavecchio - si chiude la prima fase del progetto, ma l’obiettivo finale è quello di dotare ogni campo di uno strumento in grado di salvare la vita agli atleti. Di concerto con le amministrazioni locali, che abbiamo l’obbligo di coinvolgere in maniera diretta, sono convinto che un risultato così ambizioso sia raggiungibile”.


Nel giro di due settimane i defibrillatori saranno consegnati ai Comitati Regionali di competenza per poi venire distribuiti in provincia con lo scopo di rendere più visibile la campagna pro life lanciata dalla LND ed esemplificata da immagini schematiche su un totem “porta defibrillatore”. L’utilizzo comunque è estremamente semplice: unico bottone, elettrodi precollegati e non polarizzati, ed assistenza vocale.

L’obiettivo di Elisir è chiaro: gli apparecchi acquisiti non devono essere dimenticati in qualche cassetto, al contrario vanno tenuti sempre da conto per essere utilizzati ad ogni evenienza. Infatti il totem Elisir (coperto da brevetto) è dunque il luogo ideale per riporlo, per individuarlo ed usarlo senza perdere secondi preziosi. Anche per individuare il luogo più idoneo dove collocarlo, sia per visibilità che per accessibilità, Technostar ha previsto una consulenza tecnica per definire il sito per l’installazione.

Al servizio degli addetti all’utilizzo di queste macchine “salvavita” è stato aperto già da mesi un sito web dedicato ( www.defibrillatori.it ) dove è possibile scaricare video, leggere news e commenti sui lavori scientifici ed ogni altra curiosità inerente ad un corretto utilizzo, oltre a telefonare al numero dedicato 051-343922.

A dare maggiore garanzia del successo di questa iniziativa c’è l’affidabilità del prodotto, all’avanguardia in questo settore, che la LND ha avuto come prerequisito nella scelta del partner in Elisr, il quale ha messo a disposizione anche una consulenza fiscale, legale e medica da richiedere con appositi form nel sito www.defibrillatori.it, oltre all’assistenza tecnica qualificata.

I defibrillatori sono garantiti 7 anni e tra l’altro dal totem si può sempre vedere una luce verde che conferma la funzionalità del sistema. In caso di malfunzionamento, il defibrillatore dal totem avvia una sirena che avverte la necessità di un intervento realizzato da GE in tutta Italia in 24 anche con la sostituzione temporanea dell’apparecchio. Il costo del totem elisir si aggira intorno ai 2000 euro, tra l’altro finanziabili da GE con formule vantaggiose, ad esempio la dilazione del pagamento della totalità dell’importo fino ad un massimo di cinque anni, e di poter detrarre fiscalmente l’intero ammontare del prodotto.

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fausto1969
00giovedì 20 novembre 2008 09:42
NEWS DA ANCONA...

Defibrillatori: corsi per l'abilitazione all'uso
I corsi per l’abilitazione all’uso dei defibrillatori presenti in 15 impianti sportivi della città di Ancona si faranno entro la fine dell’anno.


dal Comune di Ancona
www.comune.ancona.it

Gli uffici competenti hanno già predisposto e inviato una lettera alle società sportive con la richiesta dei nominativi di chi frequenterà il corso, che sarà condotto da esperti del 118.

Lo ha riferito questa mattina alla giunta, riunita a Palazzo del Popolo, l’assessore allo Sport Franco Brasili, il quale ha anche impegnato gli uffici ad eseguire controlli periodici sulla reperibilità, l’efficienza e l’utilizzo dei macchinari consegnati. Gli impianti cui sono stati consegnati i defibrillatori sono: campo sportivo Conti di atletica leggera, campo sportivo Brisighelli di Ponterosso; campo sportivo Vallemiano; campo sportivo Aspio Vecchio, Complesso sportivo Figc Via Schiavoni; Palascherma; Palasport Via Veneto; complesso sportivo Carlo Urbani presso scuola Falcone; Piscine del Passetto, di Ponterosso, Domenico Savio; stadio Dorico; struttura geodetica di Via Miano; palestra Verbena; Palarossini.
fausto1969
00mercoledì 26 novembre 2008 11:18
DAL SITO DI FUORI AREA...


SICUREZZA SUI CAMPI.
ECCO LA LETTERA DI ALCUNI GENITORI
Un gruppo di genitori della società Pro Roma ci ha scritto in merito alla questione sicurezza
per sollecitare le istituzioni in merito all'impiego delle ambulanze sui campi.




Siamo un gruppo di genitori i cui figli, molti ancora minorenni, fanno parte della Società calcistica A.S.D. Pro Roma, Società con sede nel quartiere Largo Preneste della nostra Città e precisamente in Via Verrio Flacco, 41.
Dopo la presentazione - e prima di passare a rappresentare i motivi di questa missiva vogliamo cogliere l'occasione per manifestare la nostra soddisfazione per la scelta dei ragazzi, incoraggiata con slancio, nella consapevolezza di quanto importante può essere un contesto di sana aggregazione e un momento di genuino agonismo giovanile, forieri di valori che ci pare riduttivo esternare.
Lo affermiamo con convinzione, testimoni del riverbero positivo di questi valori nella quotidianità dei ragazzi e per questo anche noi sempre più spesso partecipi e presenti alle loro iniziative, pronti a organizzare, proporre, aiutare per ogni consentito impegno.
Non manca, ovviamente, qualche apprensione per possibili infortuni, incidenti, evenienze che pure rientrano nell'ordine normale delle cose.
In tale ambito nondimeno le preoccupazioni derivano dalla totale assenza il più delle volte, di ogni forma di assistenza, di primo pronto soccorso (in termine di personale specializzato e mezzi) nel corso delle manifestazioni sportive, con conseguenze talvolta gravissime, come il verificarsi di fatti anche recenti purtroppo ci ricorda.
Nel nostro piccolo abbiamo cercato di rimediare ricevendo l'adesione e il generoso contributo della nostra Società Pro Roma che, almeno per le partite disputate in casa ha recepito la nostra istanza provvedendo già - da alcuni mesi (e precisamente dalla scorsa stagione calcistica) - a stipulare apposita convenzione con una Società specializzata nel settore che consente la presenza di quanto richiesto.
Per impegni in trasferta, invece, abbiamo provveduto in proprio, assicurando la necessaria assistenza ai ragazzi (usufruendone già in alcune circostanze) con la precisazione di aver sensibilizzato sul punto anche altri gruppi di genitori e Società, nella speranza di veder condivisa la nostra iniziativa.
Con la presente siamo a chiedere un autorevole intervento, per quanto di rispettiva competenza e presso ogni pertinente sede, finalizzato a "istituzionalizzare" l'assistenza più volte menzionata nelle forme ritenute più opportune (presenza di personale specializzato, idonei mezzi, etc,) al fine di ridurre al minimo i pericoli accennati.
Confidiamo nella sensibilità delle Autorità politiche ed Amministrative nonché, dei Rappresentanti di Enti a cui ci rivolgiamo, consapevoli di quanto particolare rilievo assume per i nostri ragazzi - inequivocabilmente così impegnati in contesti davvero meritevoli di considerazione per valori che esprimono - le problematiche connesse alla sicurezza, fiduciosi, dunque, in un Vostro aiuto, in un Vostro forte contributo.
Con molti rispettosi saluti.
fausto1969
00sabato 13 dicembre 2008 11:59
ROMA 12 DICEMBRE 2008 - Stiamo viaggiando sulla strada corretta. Così si può riassumere l'esito della conferenza tenuta al centro "Olimpia" di Pomezia in cui si è dibattuto sul tema della sicurezza nel dilettantismo. Un doppio punto di vista, quello medico relativo alla prevenzione e quello strutturale legato all'impiantistica laziale.

A fare gli onori di casa il Presidente del Pomezia Giovanni Santodonato che ha introdotto gli ospiti di questa "tavola rotonda". Su tutti Mario Brozzi, medico sociale dell'AS Roma, che ha reso alla platea la testimonianza di come sia nato il protocollo che porta il suo nome. Una storia drammatica, nata dall'esigenza di aiutare i giovani dopo aver rischiato di perdere la figlia sedicenne entrata nel tunnel dell' anoressia e uscitene grazie alla volontà di aiutare i ragazzi con altri disturbi.

Il Protocollo Brozzi ha già salvato diverse vite, grazie agli approfonditi esami svolti sui giovanissimi atleti. Un esempio su tutti, il figlio di Vito Scala (personal trainer di Francesco Totti), a cui è stato riscontrato lo stesso disturbo cardiaco che provocò la morte di Giorgio Castelli. Operato a cuore aperto, il figlio di Scala ha poi ripreso l'attività sportiva. Riflessioni che inevitabilmente si spostano sul versante del rapporto genitore-figlio e sulla difficoltà a focalizzare gli aspetti cruciali dell'attività sportiva, che non si riducono allo scarpino da centinaia di euro, ma che devono riguardare prevenzione e cultura della vita. L'invito è chiaro, non risparmiare sulle visite mediche di inizio anno, spesso inutili per verificare il reale stato di salute dei ragazzi. Per questo molte società si sono rivolte al Prof. Brozzi stipulando delle convenzioni con Villa Stuart per far effettuare delle visite approfondite che ricalcano in toto quelle svolte dai calciatori professionisti. Il tutto a un costo di 100 euro (assicurazione compresa).

Sul versante dell'impiantistica, invece, il cammino è ancor più arduo. Troppe infatti sono le strutture non a norma che dovrebbero chiudere, ma salvate costantemente da deroghe comunali. Il dato statistico parla di oltre 350 campi senza certificato di agibilità. Importante, in tal senso, l'impegno preso dal CR Lazio con il Presidente Zarelli di monitorare la situazione con crescente attenzione (relazioni annuali sullo stato degli impianti sportivi) sembra essere il primo passo verso una presa di coscienza sull'importanza di garantire sicurezza ai ragazzi. Ma ovviamente non basta.

In certi casi, riportando dati e storie così crude, si può essere accusati di terrorismo, ma di questi tempi la paura è forse l'unico alleato a disposizione per far si che un cambiamento radicale abbia luogo.



Un approfondimento, con interviste, in relazione alla Conferenza sarà compiuto nel corso della trasmissione Fuoriarea, in onda su SuperNova (ch. 47) con inizio alle ore 19,30.

FONTE: PASSIONE CALCIO
fausto1969
00domenica 8 febbraio 2009 08:32

IN RICORDO DI ALESSANDRO BINI


Ad un anno dalla scomparsa di Alessandro Bini, è stata istallata una stele all’interno del parco di Via Rocca di Papa per ricordare la giovane vittima del nostro calcio






di Marco Gaviglia
marco.gaviglia@hotmail.it

Roma, 2 Febbraio 2009 – Ad un anno esatto dalla sua prematura scomparsa, Alessandro Bini è stato ricordato con una cerimonia all’interno del parco di Via Rocca di Papa. Alla presenza dei genitori e di alcuni ex compagni di squadra, è stata inaugurata una stele commemorativa e piantato un ulivo.
Sopra la stele, un libro con su scritto “Divertiamoci insieme e corriamo incontro alla vita” by Ale Bini.
Visibilmente commossi i genitori di Alessandro, Delia e Claudio, che hanno evitato di fare discorsi per non venire travolti dalle lacrime. Una sola frase per Delia Santalucia che ha invitato i presenti “ad essere sempre al nostro fianco”.
Dopo questa inaugurazione, alle 19 vi sarà una messa in memoria di Alessandro nella chiesa di S. Gaspare del Bufalo e a seguire una fiaccolata che partirà dalla chiesa e terminerà davanti alla stele inaugurata nel primo pomeriggio.
La prossima settimana, Lunedi 9 Febbraio, in occasione della ricorrenza del compleanno di Alessandro, verrà presentato un libro dal titolo “La terza porta – Vita breve di un giovane campione”.

Ad un anno dalla scomparsa di Alessandro, il bilancio sulla sicurezza degli impianti non può che essere negativo. E' stato fatto troppo poco per ritenersi soddisfatti. Sono ancora la maggioranza gli impianti che evidenziano pericoli per i ragazzi, a partire dal campo per destinazione fino ai muretti non protetti che si trovano ai bordi del campo e dietro le porte.
Occorre una nuova campagna di sensibilizzazione affinchè parta da giocatori e genitori una richiesta di maggiore sicurezza per svolgere attività sportive. Continuare a pensare "tanto non accadrà mai a mio figlio" è il primo passo verso la sconfitta di tutto il movimento giovanile.
fausto1969
00domenica 15 febbraio 2009 11:56

fausto1969
00venerdì 30 ottobre 2009 15:22
GIGI DI BARTOLOMEO: " chi mi ha defibrillato m'ha salvato la vita!"
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Per vedere l'intervista integrale realizzata dal Corriere Laziale
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