ma se Ulisse

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bibba
00mercoledì 10 gennaio 2007 17:12
anziché tornare ad Itaca si fosse fermato a giocare con le sirene cosa sarebbe successo dei Proci? Avanti...
vediamo sin dove riusciamo ad arrivare [SM=x1284503]
alter fritz
00giovedì 11 gennaio 2007 00:15
beh, a parte che le sirene me pare che non volessero giocà, te facevano solo sfracellà sullo scoglio omonimo..

magari facciamo che ulisse se ne stava con circe a giocà, oppure se nel frattempo era diventato gay ( sai, 20 anni per mare tutti uomini..) poteva farsi una storia con polifemo che era uno che c'aveva occhio.. ( lo so, ultrascontata... [SM=g27829] )

cosa avrebbero fatto i proci? penso che avrebbero fatto i..... proci. [SM=x1284568] avrebbero magnato, bevuto e fatto i maiali con le schiave.. fino a quando penelope sarebbe diventata troppo vecchia e cessa per essere appetibile e pure povera in canna, dato quello che se magnava sta torma di proci.. e allora sarebbero andati negli stati uniti e avrebbero rapito le figlie di bush spargendo nel contempo la voce che era stato josef blatter coadiuvato da raymond domenech, cosicchè bush secondo avrebbe dichiarato guerra alla FIFA e alla nazionale francese di calcio oramai priva delle testate nucleari di zizou..

risultato di tutto sto bailamme, la fifa e la nazionale francese vengono occupate dai marines, blatter viene impiccato e i proci se ne vanno dalla mamma di zidane a mangiare a sbafo specialità algerine per un altro ventennio o giù di lì..

si poteva scrivere così? o dovevo scrivere cose più serie? nel caso cancellate. [SM=x1284496]


nel caso qualcuno si sentisse offeso non era mia intenzione, lo assicuro [SM=g27821]

bibba
00giovedì 11 gennaio 2007 10:55
Riparto dalle sirene
Molto bene Gatto Fritz, molto bene, mettiti al comando dei tuoi neuroni defatigati da una sana e corroborante notte, e sviluppa l'attacco dei marines ai proci, che io riparto dalle sirene...o che cantavano cantavano cantavano allegre canzoncine come questa


[SM=x1284500] e la nave ulissea sbandava che era una meraviglia: il movimento disperato dell'eroico intelligentone nel tentativo di slegarsi dalle strettissime catene con le quali i suoi compagni di bevute lo avevano legato (non all'albero maestro come sarebbe logico immaginare, ma alla polena, che raffigurava un nerboruto lottatore di sumo in fase eccitativa) faceva ondeggiare paurosamente l'imbarcazione, in un violento beccheggio che procurava dei bagni forzati e dei dolori lancinati allo fondoschiena dello sventurato. Che però voleva ascoltare e ascoltare e ascoltare e ascoltò la canzone che con voce gentile cantò Zobeide , la sirena di Forlimpopoli , famosa per il suo attillato vestito leopardato in similscaj di poliuretano, con intarsi di corda di canapa e il suo famoso trucco capace di trasmutarla in qualsiasi immagine nella mente apparisse. Ulisse dondolava e soffriva (anche se ogni tanto il ricordo del turgore polifemico lo faceva sorridere) e non si poneva requie nel chiedere ai suoi compagni, insensibili perché non lo sentivano avendo infilato la cera di alcune steariche nei condotti uditivi, di liberarlo sì da raggiungere quelle creature ammalinti e bellissime. Al che, guardando bene la Zobeide, uno degli accompagnatori, lasciò i remi e porse un paio di occhiali all'ulisseo viso, nel dubbio che il troppo sale gli avesse fatto calare la vista.

Riuscirà il nostro eroe a liberarsi dalla dolorosa fitta gluteale polenica e a accalappiare i piaceri voluttuosi della sirena Zobeide? [SM=x1284524]

[Modificato da bibba 11/01/2007 14.37]

[Modificato da bibba 11/01/2007 20.23]

danzandosottolaluna
00venerdì 12 gennaio 2007 12:44
Eppure già nell'antichità vi sono versioni sul mito di Ulisse che smentiscono quella più accettata.
-Secondo Elio Donato, Odisseo scoprì i tradimenti di Penelope con i Proci, per cui fuggì subito da Itaca e andò errando per il mondo.
- Secondo Duride di Samo, Erodoto, e lo stesso Elio Donato (340-260 a.C.), Penelope aveva avuto rapporti sessuali con tutti i Proci, e per questo aveva partorito Pan.

e tante altre sono le notizie, a qu [SM=g27833] esto proposito...
bibba
00domenica 14 gennaio 2007 14:40
continuiamo la nostra avventura
Grazie per i suggerimenti, danzatrice di selene. Avevamo lasciato Ulisse alle prese con il magico canto di Zobeide, la sirena. E mentre i suoi compagni tentavano di remare il più in fretta possibile per allontanarsi da quel luogo di periglio, l'odisseo agitandosi nel beccheggio, in preda al delirio canoro e per il dolore simil a quello per il quale si usa la Preparazione H, inizio anche lui a cantare



e mentre cantava, Zobeide e le altre sirene proruppero in un interminabile grido di disperata richiesta d'aiuto: le scaglie d'oro che ricoprivano le loro code ittiche iniziarono a distaccarsi e a disperdersi tra i flutti, i turgidi seni che tanto piacevano ai marittimi del tempo deflagarono tutti allo stesso tempo mostrando indubbie testimonianze di aiuti siliconici e le loro voci, ferite dal tanto gridare si trasformarono in dei miserrimi suoni di bestial e ferina simiglianza. Ripresosi dai dolori al fondoschiena e visto l'orrendo spettacolo, mentre le scogliere delle sirene si allontanavano rapidamente, Ulisse chiedeva ai suoi compagni di liberarlo da quella dolorosa postura, sì che il periglio canoro era finito. Ma mal gliene incolse per il fatto che ancora le gocciole di stearica permanevano nei condotti uditivi dei marinai suoi compari. Fu allora che Ulisse pregò gli dei di, almeno, passare dal beccheggio al rollio. E mentre questi fatti accadevano, ad Itaca come tutti i giorni, si ripeteva un turpe mercimonio: una lunga fila di aitanti giovanotti dalle terga ignude era in fila davanti alla porta del talamo nuziale odisseo, ed all'interno della stanza una donna, lei, Penelope, si ungeva di olii profumati ed adornava i lunghi capelli di fiori colorati mentre cambiava le pile ai diversi giochini gommosi con i quali si dilettava in compagnia di quei giovin signori. Costoro erano i Proci, ensemble di laidi viscidotti, signori di isolette dei mari della Grecia in cerca di nuovi possedementi. E, poiché erano renitenti alla leva della guerra di Troia, non persero tempo e si recarono nell'isola di una vera tr...emebonda moglie in attesa del rientro glorioso del marito. Ma questi, come ben sappiamo, facevasi aspettare tra sirene e beccheggi, ed allora, da esperta delle cose del mondo, Penelope non volle mandare al macero tutto quel ben di Zeus che aveva nel suo corpo e si adoperò per una corroborante e attivissima ginnastica pelvica e non solo con tutti i pretendenti al trono di Itaca, che nel frattempo erano diventati parecchie decine. E siccome lei non voleva farsi mancare nulla, aveva fatto una scommessa: se uno solo dei Proci l'avesse fecondata lei l'avrebbe sposato! Per evitare questo problema, la perfida cornificatrice escogitò un trucchetto: tesseva robusti cappucci di tela di lino e cardo con i quali proteggeva le asperità dei Proci nell'atto dell'amore, che essi ben poco riuscivano a fare così costretti nelle loro ricchezze. Ed Ella, degna figlia di Ilio, la tirava sempre per le lunghe, mentre fuor della porta del talamo la fila si ingrossava, e secondo qualche testimone, non solo la fila.... [SM=x1284562]
EffeCi61
00lunedì 15 gennaio 2007 21:09
[SM=g27828] ...sembra un fumetto di Panebarco...
bluezlee
00martedì 23 gennaio 2007 17:08
Se Ulisse restava con le sirene, Penelope gli dava 'na mazzata di telaio in testa a tutti i Proci e li sterminava perchè intanto atena faceva un incantesimo al telaio che diventava una specie di arma letale. Così, sterminati tutti i proci la regina si metteva a regnare al posto di quel disgraziato menefreghista di Ulisse, ed emanava una serie di leggi:
Diritto di voto solo per le donne.
Abolizione della castità per i preti.
Possibilità di unioni miste e pacs.
Legalizzazione dell'eutanasia.
Legalizzazione delle droghe leggere.
Divieto agli esseri(inferiori) di sesso maschile di occupare posti di comando.
Tassa sulla masturbazione maschile.
E così Itaca diventò il paradiso terrestre e di qui nacquero Adamo ed Eva. [SM=x1284478]
alter fritz
00martedì 23 gennaio 2007 18:52
Re:

Scritto da: bluezlee 23/01/2007 17.08
Se Ulisse restava con le sirene, Penelope gli dava 'na mazzata di telaio in testa a tutti i Proci e li sterminava perchè intanto atena faceva un incantesimo al telaio che diventava una specie di arma letale. Così, sterminati tutti i proci la regina si metteva a regnare al posto di quel disgraziato menefreghista di Ulisse, ed emanava una serie di leggi:

Diritto di voto solo per le donne. TE LO QUOTO, UN LAVORO INUTILE IN MENO

Abolizione della castità per i preti. ANCHE QUESTO TE LO PASSO, ANCHE SE IL TRAPANATORE MILINGO TI HA PRECEDUTA..

Possibilità di unioni miste e pacs. GRAZIE, SEI UN CUORICINO [SM=x1284475]

Legalizzazione dell'eutanasia. QUOTO

Legalizzazione delle droghe leggere. NON MI TANGE, MA PER ME E' OKK

Divieto agli esseri(inferiori) di sesso maschile di occupare posti di comando. IL MIO SOGNO E' DI FARE IL NONNO DI HEIDI IN UNA FATTORIA, QUINDI.. TE SUPER ARCI STRA-QUOTO. [SM=x1284501]

Tassa sulla masturbazione maschile. E STI POVERI RAGAZZINI?






per me basterebbe dare tutto il potere alle donne..... tutto il resto verrà di conseguenza [SM=g27828]



[SM=x1284568]

[Modificato da alter fritz 23/01/2007 18.53]

bluezlee
00martedì 23 gennaio 2007 21:35
maddai! si scherzava... [SM=x1284550]
alter fritz
00martedì 23 gennaio 2007 22:08
[SM=g27823]
ma anche io scherzavo, trinity.


[SM=x1284545]


[SM=x1284568]
bluezlee
00martedì 23 gennaio 2007 22:24
A proposito, dimenticavo una riforma importantissima:
abolizione del gioco del calcio. [SM=x1284504]
bibba
00martedì 23 gennaio 2007 23:28
qui si trascende
vi richiamo all'ordine: o si ucronizza o niet! Allora, dove eravamo rimasti? C'erano i compari di Ulisse che non lo sentivano perché c'avevano le steariche nelle orecchie, l'odisseo che sentiva il pungolo della polena a forma di lottatore di sumo che sperava nel rollio, mentre Penelope che tesseva cappuccetti glandiali per i Proci, sperava che la fila si ingrossasse sempre più, che lei mica poteva perdersi quel ben di Zeus. Ora, Penelope, si stava anche inizando a stufare dei proci, voleva qualche cosa di diverso, che so, un Lucano, ed ecco che sotto le mentite spoglie del cane, Argo -un cane che scaldava il cuore come una caldaia-, lu cano, si celava quel bischeraccio di Pan, che mandato da Atena a fare casino, si presentò ad abbaiare e latrare sotto le finestre penelopee mentre la diletta signora che filava e filava la lana con tutti li proci si accorgeva che mentre filava il talaio tagliava. E sentendo Pan/Argo, lu cano, abbaiare e latrare, si chiese sorpresa e curiosona: ma che vorrà? na cagna? E guardandosi intorno si accorse che c'era solo lei, e cambio discorso., e siccome lu cano non la smetteva prese il primo procio che in attesa del suo turno ravanava sotto il gonnellino per tenersi in allenamento (non avevano ancora inventato le fluffer...) e lo scagliò fuori della finestra. Ma Pan/Argo, lu cano, visto il grosso affare trasvolante se la diede a coda levata, non senza aver prima salutato con un signorile "sta zoccola fedifraga ma ce lo dico io a lu pathrone che cuando ne ritorna da lo mare grande, ci fa due cosi così...", e corse in riva al mare a latrare, mentre da tutti gli angoli de lu mare giungevano barchette tutte azzimate piene di proci, sempre più di dubbia origine, ma sempre più lesti ad ingrossare la fila. E Intanto le Sirene ormai non le sentiva più nessuno tranne Ulisse che andava ripetendosi l'ultimo allegro motivetto che le sue frastornate orecchie accompagnate dal doloroso retto avevano udito uscire dalla bocca di Zobeide e le sue compagne.... to be continued

[SM=x1284522]

[Modificato da bibba 23/01/2007 23.30]

bluezlee
00mercoledì 24 gennaio 2007 09:47
Ma STIAMO ucronizzando. Cioè, io STO ucronizzando(credo) solo che tu (scusa la critica ma te la devo fare perché io dico sempre quello che penso, anche se poi mi prendo certe sberle che non ti dico, ma è un mio difetto) sei a volte un po' prolisso e ridondante, suppongo per deformazione professionale, mentre io che sono una che i siti web oltre che leggerli li fa, so che non bisogna mai esagerare con le lunghezze dei testi, per quanto interessanti e scritti bene, perchè poi chi li legge si rompe. Mò, devo dirti la verità, quando i tuoi interventi superano le 15 righe io leggo solo l'inizio e la fine. Però questo mi dispiace perché tu scrivi benissimo e usi una terminologia incredibile quasi paragonabile allo stile di Bufalino in "Diceria dell'untore". Per tale motivo, "mi consenta", non posso continuare la sua versione di Ulisse perchè non ho letto la parte centrale!!!Non volermene male, Bib!!! [SM=x1284525] [SM=x1284495]

bibba
00mercoledì 24 gennaio 2007 10:59
nema problema
tranquilla, non peserei all'incirca 120 chili..non per niente maured quando parlo di qualche fatto il gesto più frequente che mi fa è stringere ripetutamente il pugno nel senso di "STRINGI" [SM=x1284556] COmunque ti risolvo un probleme: scrivo in anteprima e poi divido in due o tre capitoli....le hai lette le altre righe? attendo ipotesi sul telaio tagliante ...
bibba
00mercoledì 24 gennaio 2007 11:51
comunque...
la fantasia non può aver limiti di righe...è come mettersi a contare i petali di un fiore, hai mai provato con un crisantemo o con una rosa? E' differente che contare quelli di una margherita....infatti le righe erano 18 [SM=x1284555] E infatti dopo aver ascoltato nel suo cuore l'allegro motivetto di Zobeide and Sister Sirens Ulisse volò con il ricordo ai dolci momenti di Itaca, mentre consumava le sue giornate ad affilare le spade, a pulire la cacca del pannolino del figlio Telemaco, a raccogliere la cacca del fido Argo che lo scaldava con il suo alito caldissimo nelle lunghe nottate di pesca allo smataflone striato (rarissimo pesce senza carne che però ha delle durissime spine che vengono utilizzate in corso di filatura coem aghi), e lui, l'odisseo, non sapeva spiegarsi perché la sua amata Penelope gli chiedesse così tanti smatafloni striati...ahhh il lottatore di sumo....lo riportò alla dura realtà.... [SM=x1284545]

[Modificato da bibba 24/01/2007 11.53]

bluezlee
00mercoledì 24 gennaio 2007 15:29
Meno male, credevo che mi cacciassi a calci dal forum! Cmq, sono riuscita a leggere (più o meno)tutta l'Odissea secondo Bibba e ho capito che stai scrivendo una versione porno della storia, perchè sta Penelope che si fa tutti i Proci del pianeta è proprio da mente contorta!!! Poi non ho capito esattamente la funzione del cane e del lottatore di sumo...non mi dire che quest'ultimo rappresenta te! [SM=x1284522]
bibba
00venerdì 26 gennaio 2007 00:43
e il cane Argo
mentre i proci dormivano, caldissimo qual era, si aggirava circospetto per Itaca, ma siccome era caldissimo quando passava tutti sudavano tantissimo e si svegliavano, e gli davano sempre una passata di crocchie, perché li attendeva una dura giornata di file in attesa che Penelope aprisse le cos...ehm aprisse le danze e filasse, filasse filassecantando un allegro motivetto che sempre la metteva di buon umore, ma siccome era terribilmente stonata, il Procio maggiore, il Procione le aveva imposto di scriversela e rileggerla, in silenzio per non far tremare le pareti
"Nella guerra di Valois il signor di Vly è morto,
se sia stato un prode eroe non si sa, non è ancor certo.
Ma la dama abbandonata lamentando la sua morte
Per mille anni e forse ancora piangerà la triste sorte.
Fila la lana, fila i tuoi giorni,
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d'amore apri le pagine al suo dolore.
Son tornati a cento e mille i guerrieri di Valois,
son tornati alle famiglie, ai palazzi e alle città.
Ma la dama abbandonata non ritroverà il suo amore
e il gran ceppo nel camino non varrà a scaldarle il cuore.
Fila la lana, fila i tuoi giorni,
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d'amore apri le pagine al suo dolore.
Cavalieri in battaglia ignorate la paura
stretta sia la vostra maglia, ben temprata l'armatura.
Al nemico che vi assalta siate presti a dar risposta
perché dietro a quelle mura vi s'attende senza sosta.
Fila la lana, fila i tuoi giorni,
illuditi ancora che lui ritorni,
libro di dolci sogni d'amore chiudi le pagine sul suo dolore
."

... e mentre l'odisseo cercava di liberarsi dalla dura morsa sumosa, i suoi compari all'improvviso si ricordarono di lui e, un po' di malavoglia si misero a liberarlo da quella fastidiosa posizione. E subito il baldo giovanotto si mise ad impartire ordini, che senza pensarci troppo due degli odissei gli dettero una botta in testa con un remo, mentre le ultime note del canto delle sirene si sperdevano finalmente nell'aere sempre piu tempestoso

perché, senza volerlo, gli ordini di Ulisse non li avevano capiti e si ritrovarono vicini ad una nuova isola, buia, tenebrosa e molto molto ventosa...sarà mica questa Itaca? lo Scopriremo alla prossima puntata per chi vorrà scriverla...

[Modificato da bibba 26/01/2007 0.48]

bibba
00martedì 13 febbraio 2007 21:08
era un'isola ventosa
ma molto, molto much ventosa e i compari di Ulisse non sapevano che fare...c'era un vento da nord freddo e tumultuoso che spazzava le gengive e spezzava le reni alla Grecia (ecco da dove aveva preso il Por Duce [SM=x1284556] ) e uno dei rematori ormai con il sudore trasformatosi in lastre di ghiaccio esclamo "Ecchecaz" e tutti pensarono che fosse il nome del vento. Ed allora cercarono di risvegliare l'Odisseo bastonato alzandolo e tenendolo fermo in piedi e lui disse "Ecchecaz" e allora tutti dissero che sì, era proprio il vento ecchecaz. Ma c'era anche un vento da sud caldo, e appiccicoso, che si portava appresso una puzza tremenda, e al sentire quel fetore tutti si girarono a guardare da dove venisse: guarda di quà e di là nessuno indizio logico tranne, forse, che si erano dimenticati di svuotare la latrina che era proprio sopravento. Allora l'odisseo risoluto si fece avanti ma gli sforzi del lottatore di sumo lo avevano un poco indebolito e insomma loffa di quà loffa di là tutti i compagni di viaggio stavano cominciando a pensare se non fosse stato meglio buttarlo a mare. Ma lui con rapido gesto si portò sopravento ed emise un fortissimo peto sonoro che squassò le tavole della nave e fece sobbalzare tutti, causando interminabili ondeggiamenti che si ripercuoterono anche negli stomaci dei naviganti che in quel preciso momenti udirono una voce che fuorisciva dalla montagna alta alta dell'isola grande grande che avevano davanti...la voce diceva "avviso ai naviganti: moto ondoso in aumento nel canale di Sicilia, mare forza sette nel golfo di biscaglia, tormente nel mar del tonchino e forti emissioni gassose dal ventre odisseo: e siccome questa è casa mia e qui comando io ogni dì voglio sapere ogni dì voglio sapere chi viene e chi va....". Era Eolo il dio dei venti, un tantinellininino incacchiato per quello strano fetore! [SM=x1284563]

[Modificato da bibba 14/02/2007 0.52]

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