LEZIONE N° 11: COME CAGARE IL CA$$O:
PHRASEOLOGIA TIPICA
...esempi vissuti, visti o sentiti raccontare...
G = Gaggio: AG = Amico del Gaggio; J = Jollone
- G: "itta è ghi ses castiendi?
- J: "no no..scusa, non stavo guardando te"
- G: "ma itta mi ses pighendi po' culu...la ghi rindi bogu is ogusu. La ghe ti faccio la faccia così"
- G: "cos'è che mi hanno detto? Hai picchiato a mio fratellino?"
- J: "guarda che deve esserci un errore...io non lo conosco neanche tuo fratello"
- G: "La ghi no ri deppis permitti"
- G: "oh....oh.....aschò vieni un attimo. Me la sai dire l'ora?
- J: "mi dispiace, non ho l'orologio"
- G: "minca, meno male ...che altrimenti te lo avevo già sgobbato" (l'orologio in realtà l'aveva...ma essendo previdente, vale a dire "essendosela fragata*", per evitare di farselo sgobbare, lo tiene in tasca per poter mostrare all'occorrenza il polso libero!!)
*voce del verbo fragarsela (immaginare, presagire, aver sentore), es: "Mi da seu fragara e inzà mi 'ndi seu fuiu" (avendo avuto sentore di un pericolo incombente ho visto bene di fuggire gambe in spalla). Sinonimo: sgammarsela.
- G: " oh...ascò...ce lo dai un passaggio a me e al mio amico?"
- J: "non posso, non ho un altro casco e poi non si può andare in tre"
- G: "eh...infatti tu scendi e ci dai il motorino"
Il gaggio e l'amico raccontano l'episodio al resto della cricca : "Minca, l'abbiamo treppato e li abbiamo pure sgobbato lo scarabeo" ( qualche tempo fa sarebbe stato un F10). Gli amici commentano: " minca mia a tui...sei solo scoppiato".
- G: "scusa...me lo fai vedere un attimo il telefonino se è uguale al mio"
- J: "si, tieni"
- AG: "..minca, matto questo telefonino, cosa è uno startac?"
- J: " si, è uno startac 130"
- G: "glielo regali al mio amico, che gli piace?"
- J: "...non posso, mi dispiace, l'avrei fatto ma è un regalo di mio babbo"
- G: ".....ceee...oh tanalla. Toh ascò...vai prima che mi venga il nervoso.....e ringrazia che non ti sgobbo pure il motorino"
La stessa scena succedeva più o meno nello stesso modo quando andavano di moda i ray-ban modello tartarugato o pieghevole.
A questo dialogo ho assistito personalmente qualche tempo fa sull'1:
- G: "scusa...te la posso chiedere una cosa?"
- J: " si certo, dimmi pure"
- G: "ma di dove sei..."
- J: "di...******* ( il nome di un quartiere a caso...tanto non importa ai fini dell'esempio. NDR)"
- G: " ceeee.....di ******!! Asco...e il mio amico lo conosci, la ghe anche lui è di *******"
- J: "...emh...no, veramente non mi pare di conoscerlo, mi dispiace"
- G: " ...ma tu è il tuo amico in due lo picchiate al mio amico?"
- J: "...emh...non credo...e poi non vedo per quale motivo dovremmo azzuffarci"
- G: " ceeee...oh passivu...ma cosa ti stai, passando?...La di non farti lo scemino con me, as cumprè?"
- J: "...no no...non mi permetterei mai..."
- G: " cosa è...? "
- J: "...ma dai perchè non ci lasci in pace?...non ti abbiamo fatto niente"
- G: "itta è ghi è?...non ti ho sentito bene...."
- J: "...dicevo che non ti abbiamo fatto niente...dai, lasciaci in pace"
- G: "mi di non alzare la voce"
.....ecc. ecc.....poi sono dovuto scendere e mi sono perso la fine di questa simpatica chiacchierata.
Per concludere questo breve esempio di ordinario gaggiume vorrei raccontarvi un gustoso aneddoto accaduto qualche tempo fa all'uscita di uno dei licei cagliaritani.
Un noto sbertidori cagliaritano, chiamiamolo X, per rispettarne la privacy, era stato mandato all'uscita di scuola per un "corso di recupero" ad una persona colpevole di uno sgarro verso non so chi.
X, evidentemente non bene informato dell'identità dell'oggetto delle sue attenzioni, suonata la campanella, non appena hanno iniziato ad uscire i primi studenti ha acchiappato uno che vagamente ricordava la persona per cui era li e, dopo le formalità di rito ( cos'è che mi hanno detto,...la ghi no ri deppis permitti...ecc), ha iniziato con il repertorio di cartoni e schiaffoni. Nel frattempo è sopraggiunto il mandante che, accortosi dello scambio di persona, ha subito bloccato l'amighisceddu che nel frattempo, però, aveva già lasciato almeno 5 dita sul viso del malcapitato.
X, mortificato per quanto successo ha prontamente espresso il suo rammarico nei confronti dell'interposta persona con una frase che suonava più o meno così: "...ceeeeh goppà scusammì...c'è stato un equivoco. Oh, comunque, tranquillo, non è successo niente eh. Quando mi vedi salutami, tranquillisceddu, non ci sono problemi. Oh...se hai bisogno, minca, tranquillo, quando mi vedi ini strada, no ri preoccupisi...vieni e mi dici oh X la ghi mi anti cagau su cazzu, mi dici chi è stato e risolviamo tutto. occhei?"
Dal vostro inviato a Gaggiolandia un cordiale saluto.
[Modificato da m@io 19/03/2006 10.27]