le riforme sono roba seria per gente seria. Le proposte del Pd

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DarkWalker
00giovedì 9 dicembre 2010 21:00
FEDERALISMO FISCALE: BERSANI PRESENTA LE PROPOSTE DEL PD

''Noi siamo per un federalismo che non sia ideologico, delle chiacchiere, siamo per un discorso serio, abbiamo gli argomenti e dimostriamo che ne sappiamo piu' di loro perche' alle spalle abbiamo culture autonomiste che non sono improvvisate e che hanno fatto tutto quelle che nelle realta' locali e' stato inventato, dagli asili nido all'urbanistica, dalle aree artigianali alla sanita' pubblica''.

Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani durante la presentazione alla stampa de ''Le proposte del Pd per il federalismo fiscale'' insieme ai capogruppo di Camera (Dario Franceschini) e Senato (Anna Finocchiaro) e agli esperti del settore, Davide Zoggia, responsabile enti locali della segreteria del partito, Walter Vitali, capogruppo Pd nella commissione parlamentare per il federalismo fiscale, e Marco Causi, vicepresidente della commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo.

''In questa cultura autonomista noi -ha aggiunto Bersani- ci siamo pienamente dentro. Altri che l'hanno sbandierata, cosa hanno inventato in questi quindici anni? Cosa hanno fatto di politiche locali che non siano le ronde? Qui siamo ad un bivio: Il federalismo cos'e'? una bandiera ideologica, propagandistica o e' una roba seria? Per noi e' roba seria.

E' il modo piu' efficiente attraverso la responsabilita' locale per produrre nel Paese uguali diritti di cittadinanza, il raggiungimento di uguali livelli essenziali dei servizi''.

Gli hanno fatto eco i due capigruppo che hanno sottolineato come le proposte presentate siano la testimonianza dell'impegno e della serieta' del Pd.

Le nostre proposte, ha sottolineato Franceschini, ''sono molto dettagliate e concrete''. Il Pd, ha aggiunto, ''ha seguito la strada di modificare il testo della Lega assumendo un atteggiamento responsabile coscente che le scelte di oggi condizioneranno i rapporti istituzionali di domani''. ''Non e' stato facile'' ha fatto ossservare Franceschini, avendo di fronte ''un governo che punta alla sottrazzione dei poteri al parlamento''. L'atteggiamento di responsabilita' assunto dal Pd ''dovra' continuare anche dopo il 14, qualsiasi governo avremo -di transizione o di emergenza- perche' siamo dentro al discorso delle regole e del confronto con il parlamento''.

Sempre alla ''serieta''' di atteggiamento la Finocchiaro attribuisce il risultato di avere ''spostato il federalismo da posizioni 'lombarde' di tipo egoistico, senza solidarieta' e senza sussidiarieta', ad un testo che recepisce i principi costituzionali''.

Purtroppo oggi il federalismo e' minacciato dal fatto di essere ''diventato una questione politica, quella dell'alleanza tra Berlusconi e la Lega. Con in piu' il grande equivoco che lo Stato-nazione non c'entri piu' con il federalismo che viene giocato tutto in una partita elettorale che tradisce la Costituzione''. Il senso politico della conferenza stampa, al di la' dei suoi aspetti tecnici, e' che ''l'attuazione del federalismo fiscale e' a rischio''.

Sono 31 -e' stato spiegato- gli oggetti di delega contenuti nella legge 42 del 2009 e che richiedono alltrettanti punti di attuazione, non importa in quanti decreti perche' al limite ne basterebbe anche uno solo che li ricomprendesse tutti. Di 1uesti 31 oggetti di delega, secondo quanto evidenziato dalla relazione semestrale governativa, 16 sono attuati o in corso di attuazione; uno, quello di Roma capitale e' ancora parziale perche' manca l'indicazione delle funzioni e del sistema finanziario. 14 sono gli oggetti di delega del tutto privi di attuazione.

Fin qui e' stato sottolineato si e' in un'ottica di valutazione meramente quantitativa. Da un punto di vista qualitativo, entrando cioe' nel merito dei provvedimenti, per il Pd ''il quadro risulta pesantemente negativo''. Proprio in quest'ottica di valutazione il Pd arriva alla conclusione che lo stato di attuazione della legge mette in evidenza che ''sui 31 oggetti di delega enumerati dalla Relazione della Commissione, 9 risultano attuati o in corso di attuazione, 6 risultano attuati solo parzialmente e 16 risultano non attuati''. In percentuale solo un terzo degli oggetti di delega e' stato attuato con il restante di due terzi non e' attuato o ancora in corso d'opera.

Tra gli oggetti di delega del tutto inattuati, vi e' la ''definizione degli obiettivi di servizio cui devono tendere le amministrazioni regionali e locali''. In piu' manca nella sostanza la definizione dei fabbisogni standard degli enti locali, indispensabili per ''applicare la convergenza verso livelli essesnziali delle prestazioni e la dotazione ottimale dei servizi'' prevista dalla legge.

Manca l'adozione di ''regole contabili uniformi e di un comune piano dei conti integrato e l'adozione di comuni schemi di bilancio''. Aspetti fondamentali per rendere confrontabili tra di loro i bilanci dei diversi livelli istituzionali.

Ancora da stabilire la previsione dell'obbigo di pubblicazione in siti internet dei bilanci degli enti.

Attesa anche per la ''determinazione dei costi dei fabbisogni standard sulla base dei livelli essenziali delle prestazioni'' (anche questa ancora in attesa di determinazione).

In lista di attesa anche il finanziamento delle citta' metropolitane che e' indispensabile per dare il via al procedimento istitutivo vero e proprio delle citta' metropolitane.

Mancante e' anche il ''coordinamento e disciplina fiscale dei diversi livelli di governo. La norma riguarda la garanzia della trasparenza delle diverse capacita' fiscali e delle risorse complessive per abitante, prima e dopo la perequazione. E' la questione della determinazione dei parametri fondamentali sulla base dei quali e' valutata la virtuosita' degli enti locali. Senza di questi il federalismo fiscale risulterebbe inapplicabile. Altro punto mancante e' la definizione di norme di coordinamento dnamico della finanza pubblica per l'obiettivo della convergenza dei costi e dei fabbisogni standard e degli obiettivi di servizio ai livelo'li essenziali delle prestazioni e alle funzioni fondamentali per stabilire a ciascun grado il livello programmato dei saldi del debito e della pressione fiscale.

Tutti aspetti, sottolineano al Pd che sarebbero dovuti essere regolati dalla legge di stabilita' o nel copllegato alla manovra.

Per la determinazione dei livelli essenziali di assistenza per ora regolati da legge statale si deve procedere ad una ricognizione della legislazione vigente a cui ''il governo non sta provvedendo e non ha annunciato di voler provvedere''.

Altra mancanza e' l'individuazione degli interventi finalizzati al recupero del deficit infrastrutturale.

Manca infine del tutto la disciplina relativa al procedimento di indizione e svolgimento dei referendum sulle proposte di istituzione delle citta' metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria.

''La situazione e' allarmante'' e' stato affermato al punto che si puo' sostenere che ''siamo di fronte ad un vero tradimento della legge 42''.

L'atteggiamento del governo e della maggioranza e' stato definito ''un misto di ritardi e di eccesso di velocita''' che produche ''faciloneria e pressapochismo''. Facendo l'esempio della fiscalizzazione che non prevede il trasferimento dallo Stato alle Regioni, il Pd sottolinea come ''il governo sta sfornando una serie di provvedimenti tutti transitori perche' manca la necessaria copertura''.

Altro aspetto ''preoccupante'' e' stato indicato nelle addizionali Irpef regionali e comunali che nella loro sovrapposizione possono provocare una ''grossa botta per i cittadini''. ''Noi -e' stato spiegato- in proposito abbiamo l'abolizione dell'addizionale comunale dell'Irpef'' con una diversa fiscalita'.

Non ultimo e' stato messo sotto accusa il ''grande pasticcio'' delle date dei diversi provvedimenti che rendono pressoche ' impossibile il loro coordinamento e di fatto la stessa riforma fiscale.

In conclusione i democratici ribadiscono la volonta' di procedere nel federalismo fiscale ritenendo ''possibile un consolidamento del processo'' a patto che ci sia ''un clima politico piu' sereno''.
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