lavoro educativo con i disabili

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franci.pasqua
00mercoledì 19 gennaio 2011 23:30
cooperativa
CIAO A TUTTI! Non esercito ancora la professione, ma lavoro nel sociale come operatrice nei servizi domiciliari e scolastici rivolti a minori con disabilità. Volevo chiedere un parere riguardo ad una situazione che ho in carico.
La bimba, di cui mi occupo, ha otto anni e la chiamerò Anna.
Anna ha un lieve ritardo negli apprendimenti, ha un fratello di 13 anni ed una sorellina più piccola di 7. I tre fratellini non sono molto curati da un punto di vista igienico e vivono in una casa molto sporca. La mamma è casalinga ed il padre è operaio.

Il comune ha attivato il servizio educativo ad ottobre dello scorso anno, dopo due anni dalla richiesta e prevede 4 ore settimanali.
Il progetto educativo è stato elaborato, adesso,a metà gennanio 2011 ed io per tre mesi ho lavorato dietro indicazioni verbali della mia coordinatrice, cioè fare supporto didattico presso il domicilio e occuparmi dell'igiene personale di Anna (aspetto delicato e difficile da affrontare), nell'attesa che l'èquipe multidisciplinare chiamasse, ma credevo entro breve.

Tuttavia, il progetto educativo, ora finalmente elaborato, prevede obbiettivi diversi e attività educative diverse da quelle che io ho fatto in questi tre mesi. La psicologa ha visitato Anna e dalla sua valutazione ne ha ricavato altri bisogni, che posso confermare avendoci lavorato per tre mesi. Gli obbiettivi sono ampliare le relazioni sociali e acquisire le autonomie sociali, attraverso attività di socializzazione, quindi fuori del domicilio.
Durarante l'elaborazione del progetto, la mamma riferisce di non essere molto d'accordo, perchè ha deciso di fare la casalinga proprio per stare dietro ai figli, anche se ammette che più volte ha trascurato alcuni loro bisogni, come portare Anna in piscina. Pertanto, dopo tanto ragionare, sembra convincersi che forse l'educatrice potrebbe essere di aiuto ad Anna, sia per distaccarsi dalla mamma che dalla sorellina.

Le insegnanti di scuola, presenti alla riunione, riferiscono che la bimba emana cattivo odore, ciò causa il suo isolamento dai compagni. Pertanto propongono l'intervento dell'educatore per rendere Anna più autonoma e attenta nella cura personale. La mamma nega il problema e respinge tale proposta, dicendo che Anna si fa la doccia sempre e si cambia i vestitini e l'intimo tutti i giorni.

Per cui mi chiedo, cosa devo fare? Il progetto prevede attività all'esterno, ma se non lavoro sull'aspetto igienico, come posso aiutare Anna? Certo non posso mica metterla sotto la doccia, arrivare a casa e fare la dittatrice, però se lavoro esclusivamente fuori del domicilio, temo che il mio intervento sia limitato. Ad esempio, fino ad ora, ho aiutato Anna nella sistemazione del materiale scolastico, nell'ordine della camera e la mamma non sembrava infastidita.
Non posso più aiutare Anna a fare i compiti, quindi non ho più il pretesto per entrare in casa e in èquipe l'assistente sociale e la psicologa non hanno riconosciuto la necessità del mio intervento rispetto all'aspetto dell'igiene personale di Anna. Io, non me la sono sentita di dire che la bimba è poco curata, in quanto ho visto la mamma molto scocciata e credo che non rientrava nel mio ruolo; ho lavorato sulla relazione con la mamma per tre mesi e rischiavo di comprometterla, invece io ora avrei le basi per poter impostare un certo intevento educativo.

Per capire meglio il motivo per cui il progetto educativo della bimba contempla questi obbiettivi, devo spiegarvi alcuni aspetti legati alla gestione dei servizi domiciliari della mia zona. L'unione dei comuni, hanno deciso che l'educatore non può più fare supporto didattico. Nei moduli di richiesta per le ore di assistenza, prevista dalla legge n 104 e da una legge regionale, sono espresse le aree di intervento, rispetto alle quali il progetto educativo prevede obbiettivi da raggiungere e attività specifiche da realizzare. Queste aree sono: socializzazione, autonomie sociali, personali e fino ad ora anche il supporto didattico (aiuto nei compiti) . Poichè, nel tempo sono arrivate tante richieste di solo supporto didattico, ora in tema di tagli, è stato deciso di eliminare tale criterio. Sarebbe da aprire una discussione, ma io con questa mail non la voglio affrontare, ora voglio capire come posso affrontare le conseguenze di questa scelta politica, conseguenze serie che mettono in discussione i bisogni degli utenti e anche il lavoro di tuttti gli operatori.

In attesa di vostre risposte, un saluto da Francesca



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