la meravigliosa follia di Tim Burton

Ho appena terminato di vedere "Big Fish". Forse mi sono decisa un po' tardi a guardarlo, però credo che per un film non sia mai davvero troppo tardi. Sono rimasta senza parole e tutt'ora lo sono. Conoscevo già "Eduard mani di ferbice", "La fabbrica di cioccolato", "Nightmere before Christmas", "La sposa cadavere", "La maledizione della prima luna", "Il mistero di Sleepy Hollow" ma devo dire che "Big fish" è stato quello che mi ha fatto riflettere maggiormente, quello che in qualche modo ha chiuso il cerchio. E' incredibile quanto Burton riesca a ricondurre lo spettatore in quella dimensione onirica che si percepiva solo da bambini, quella che così maledettamente perdiamo diventando adulti. Non so quale strana e bizzarra caratteristica abbia egli in sè, ma è in grado di generare storie dalla complessa trama e dalla grande intensità utilizzando immagini delle favole che ci leggevano da bimbi. Quegli ambienti di streghe, di giganti, di circhi e di fate...è stato un vero sogno! Significativa la frase finale, tra l'altro: "A furia di raccontare quelle storie, un uomo diventa quelle storie, esse continuano a vivere dopo di lui e in questo modo egli diventa immortale"...dopo tutto l'insegnamento appreso dall'esame di italiano...è stata la ciliegina sulla torta!

Devo ammettere il mio errore: ero convinta che "La maledizione della prima luna" fosse di Tim Burton ma mi sono sbagliata, è di Gore Verbinski...! Scusatemi ma, erroneamente, ho associato il particolare personaggio interpretato da Johnny Depp ai soliti protagonisti che si trovano nei film di Burton (nei quali, tra l'altro, c'è spessissimo lo stesso Depp).
Quindi chiedo scusa per l'errore!