sono cose che ti fanno incazzare alquanto.
domanda: all'inizio quello che vi rendeva particolari era un certo sperimentalismo: riuscite ancora a mantenervi creativamente indipendenti?
risposta: brandon- non sai quanto ci consideriamo fortunati. Per qualche miracolo le cose non sono mai cambiate. [seguono pippe sul rapporto meravigliosamente stupendo che hanno avuto con la label che gli portava la pizza in studio e non ha mai interferito: primo appunto allora siete voi che vi siete bevuti il cervello, non sono le costrizioni dall'alto che vi fanno produrre certa roba...va bhè andiamo avanti...]
josè: una cosa del genere è il paradiso in terra, anche se prima non ce ne rendevamo conto. oggi sento storie dell'orrore: i discografici ti stanno col fiato sul collo, c'è il massimo dell'invadenza. se il prodotto non rispetta certe esigenze di mercato, non ti lasciano scelta. mi capita spesso di sentire giovani band disperate che raccontano di come gli abbiano stravolto completamente il disco [...] oppure sulla scelta dei singoli, su cui l'artista non ha mai l'ultima parola. Insomma, più ci guardiamo intorno, più ci consideriamo davvero molto fortunati [...e qui sale sempre di più un'angoscia di fondo, mista a rabbia a pelle...allora ci sei vermanete non è che ci fai e basta....]
Domanda: il vostro suono ha venature eclettiche etc richiamando il confronto con mike patton e post fnm
risposta brandon- certo che mi piaceva! [segue storia su come a a scuola hanno scoperto i mr bungle e si sono innamorati di quel suono per concludere con rullo di tamburi...] ma il gruppo che veramente mi ha fatto capire che sarei diventato un musicista sono stati sicuramente i Rage Against The Machine, senza alcun dubbio [a sto punto chiudo il giornale che è molto meglio...e concludo che allora lo fa apposta].
[Modificato da midwesternstyling 20/01/2007 13.04]