incidente sull'antelao

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fedipos
00lunedì 8 giugno 2009 17:08
per ricordare un UOMO alpinista
Le squadre di soccorso hanno recuperato il corpo di Giuliano De Marchi, 60 anni, medico di Treviso, fortissimo alpinista con oltre 200 vie estreme salite e 60 nuove vie aperte. Tre ottomila e svariate spedizioni. Non conoscevo personalmente Giuliano, ma ho avuto il piacere di avere in spedizione con me il padre, che anni fa, a 72 anni, si era scoppiato uno dei trekking più impestati dell'Hymalaya intera, e mi parlava sempre del figlio, che peraltro conoscevo avendo conoscenze comuni nell'ambiente delle spedizioni. Voglio ricordarlo perchè nell'epoca attuale dello schifo che succede sugli ottomila, il Giuliano aveva rinunciato per ben 2 volte all'Everest per soccorrere gente moribonda e se ricordo bene, entrambe le volte all'altezza dell'Hyllari step, ossia a un'ora dalla cima. Stessa sorte sul K2, rinunciando alla cima per soccorrere un'altro moribondo.In quel ambiente, dove ormai non si mettono nemmeno più i cadaveri in un sacco da bivacco per calarli in un crepo ma si lasciano sul posto e gli altri ci inciampano dentro,non mi sembra cosa da poco ed è per questo che ho voluto rendergli omaggio.
(Ale74)
00lunedì 8 giugno 2009 17:14
Re: per ricordare un UOMO alpinista
fedipos, 08/06/2009 17.08:

Le squadre di soccorso hanno recuperato il corpo di Giuliano De Marchi, 60 anni, medico di Treviso, fortissimo alpinista con oltre 200 vie estreme salite e 60 nuove vie aperte. Tre ottomila e svariate spedizioni. Non conoscevo personalmente Giuliano, ma ho avuto il piacere di avere in spedizione con me il padre, che anni fa, a 72 anni, si era scoppiato uno dei trekking più impestati dell'Hymalaya intera, e mi parlava sempre del figlio, che peraltro conoscevo avendo conoscenze comuni nell'ambiente delle spedizioni. Voglio ricordarlo perchè nell'epoca attuale dello schifo che succede sugli ottomila, il Giuliano aveva rinunciato per ben 2 volte all'Everest per soccorrere gente moribonda e se ricordo bene, entrambe le volte all'altezza dell'Hyllari step, ossia a un'ora dalla cima. Stessa sorte sul K2, rinunciando alla cima per soccorrere un'altro moribondo.In quel ambiente, dove ormai non si mettono nemmeno più i cadaveri in un sacco da bivacco per calarli in un crepo ma si lasciano sul posto e gli altri ci inciampano dentro,non mi sembra cosa da poco ed è per questo che ho voluto rendergli omaggio.




Una preghiera per lui e per la famiglia
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