inchiesta sui divari tra grandi e piccole

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toto49
00martedì 9 novembre 2004 19:20
E’ notizia di questi giorni. Un’illuminazione divina ha aperto le menti delle alte sfere dell’UEFA, che hanno aperto un’inchiesta ufficiale sul divario economico che la Champion’s League scava tra i grandi club e tutti gli altri. La geniale intuizione sarebbe arrivata guardando le classifiche dei vari campionati nazionali del vecchio continente.

In Inghilterra infatti è già corsa a due tra Chelsea a 29 punti ed Arsenal a 27; in Spagna il Barcellona ha già scavato tra se e le inseguitrici un solco di 7 punti; in Francia l’Olympique Lyon ha già preso il largo, e soltanto il Lille riesce a starle dietro. In Italia poi la Juventus è già in fuga, il Milan prova a starle dietro e dopo queste due squadre c’è il vuoto, una grande ammucchiata che in pochi punti racchiude le formazioni ambiziose e quelle pericolanti. Che gli introiti televisivi derivanti dalla massima competizione europea siano una voce di bilancio irrinunciabile è ovvio ed evidente. Che l’affluire di questi denari nelle casse dei club già ricchi porti ad una perdita di interesse dei campionati lo è ancora di più.

Le conseguenze però possono essere ancora più gravi. Basti pensare al nostro campionato, dove squadre con bacini d’utenza anche molto grandi, per poter competere con gli squadroni metropolitani e non perdere la possibilità di attingere alla risorsa economica della Champion’s League hanno speso più di quanto potevano, arrivando sull’orlo del fallimento. L’aspetto più grottesco è che l’unico modo per aumentare la redditività e tornare a galla sarebbe proprio mettere le mani su quei proventi che, per essere raggiunti, richiederebbero ancora altri investimenti.

Quello che però balza agli occhi è l’ipocrisia dell’UEFA. I “saggi” dell’organismo calcistico europeo non possono nascondersi dietro un dito, denunciando una situazione voluta da loro stessi. E’ proprio per questo che è stata creata la Champion’s League, a scapito dell’affascinante Coppa dei Campioni. Per aumentare cioè la redditività dei grossi club che minacciavano l’ammutinamento e la creazione della “Super Lega”. Da più parti, al tempo, si levarono voci allarmistiche, che annunciavano apocalissi inenarrabili fatte di campionati privi di interesse, di società ridotte al fallimento, di morte lenta del carrozzone-calcio.

Ma, si sa, le Cassandre sono sempre esistite. Risparmiateci almeno di queste sceneggiate.

Michele Mavino
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