il ritorno a scuola

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
++stasi++
00mercoledì 5 settembre 2007 13:55

La mia vita è tutta un' incertezza, sto imparando a procedere giorno per giorno senza programmare ( programmare mi aiutava a sentirmi più sicura ) ma la Ts mi ha costretta a continue eccezioni non richieste ed ora penso che tutto questo deve avere un motivo. Lo scoprirò forse più avanti ; poi non è così male vivere alla giornata, mi sto abituando.
Mio figlio non ha ancora deciso se quest'anno torna a scuola a finire la quinta, se torna in convitto se va per conto suo se si mette a lavorare. Non sa nulla e continua a distrarsi facendo altro pur di non pensare e decidere. Io mi rendo conto di avere sempre meno potere sulle sue decisioni e sulle mie. Forse mi sono arresa, sono veramente stanca di continuare a lottare contro i mulini a vento.
Sto attraversando la fase del lasciar correre, pensate che non ho nemmeno comprato il libro delle vacanze al mio piccolo di 9 anni.
Ho pensato : a cosa servono i compiti? A rompere le balle ai bambini e lo ho lasciato libero.
Probabilmente non sono una buona madre ma non mi sento in colpa sono veramente stufa di sentirmi in colpa verso tutti, faccio quello che posso, tutti facciamo cio che possiamo ed ogni tanto è utile renderci conto dei nostri limiti.
Scusate il pessimismo poi mi passa...
Un abbraccio a tutti voi
Clod
-giovi98-
00mercoledì 5 settembre 2007 17:00
I compiti, i torturatori
Anche io ho 9 anni, sei un'ottima mamma quei torturatori ti fanno sprecare del tempo prezioso, hai fatto bene a non comprarglieli, tutti noi bambini dobbiamo protestare perchè non ti fanno imparare niente, quindi io vorrei finirla e tirare un colpo secco di pistola ai compiti [SM=g8075].
Invece di fare i compiti si potrebbero leggere libri dove si impara davvero e anche più divertenti : Topolino, Tex, un libro di Dragologia che mi ha regalato mia sorella e i fumetti speciali di storia di mio papà.
Il tuo bambino è fortunato ad avere una mamma come te? Come si chiama? Dì a tuo figlio di rispondermi...

Dedico questa filosofia ai compiti: " Se la vita fosse fatta di tempo libero i compiti sarebbero l'intervallo, invece siccome adesso la vita è fatta di compiti, l'intervallo è l'intervallo. Infatti la cosa che mi piace di più della scuola è l'intervallo!" [SM=g8071]

Ciao, adesso devo andare [SM=g7566]

Giovanni
++stasi++
00mercoledì 5 settembre 2007 17:49
Ciao Giovanni ti ringrazio per essere dalla mia parte, sai il fatto è che io non ho mai dimenticato la bimba che è dentro di me anche se sono cresciuta. Il problema edesso sarà convincere la maestra di questa nostra filosofia.
il mio bimbo si chiama Pablo e spero di potertelo presentare un giorno.

Sei forte... anche io preferivo l'intervallo e la ginnastica però dai qualche cosa di buono la scuola lo insegna.

Pablo in questi giorni ha paura ad andare nel suo letto da solo, ieri ha trovato in casa un libro: "oggi ho catturato un altro mostro"
e mi ha detto: mamma questo libro mi aiuta a difendermi dal mostro del letto, oggi leggo questo fa proprio per me. Forse tu che hai la sua età lo puoi capire.

A presto

Clod




Angela.Angie
00mercoledì 5 settembre 2007 19:12
non sei sola
Cara Clod sono la mamma di Simo, 12 anni e con tourette. Quest'anno per la prima volta ho deciso anche io di non fargli fare i compiti e ti assicuro che se potessi tornare indietro farei così tutte le estati. I professori vanno in vacanza o no? E perchè non ci devono andare anche i bambini? Come diceva Maria Montessori, la scuola si fa in classe non a casa, i bambini a casa dovrebbero vivere in un ambiente sereno e non tra gli urli delle mamme che insistono per fargli fare i compiti. Che incubo quei pomeriggi!!! Mi chiedo spesso che cosa gli fanno fare in quelle aule.

Per Giovanni: Simone da più di un anno dice che i momenti migliori durante la mattinata sono l'intervallo e le infinite pause pipì.

Caro Gianfranco, ma cosa combini, caschi anche dalla bici? Spero che non ti sia fatto tanto male, ti siamo vicini.
Simone sta meglio, ha sfogato una valanga di tic e ora gliene sono rimasti forse due. Lui ha detto al medico che lo segue che in vacanza ha cercato di controllarsi molto dirottando il tic sonoro che faceva col naso su quello della gola che era silenzioso e nessuno lo sentiva, questo eccessivo autocontrollo lo ha stancato molto e quindi è scaturito. Dopo quasi un mese è quasi ritornato alla normalità. Ieri ha anche accettato di andare in libreria a prendere i libri di scuola, pensa te.... Non ti ho chiamato perchè sta meglio, la cagnolina, Luna, lo sta aiutando molto. Ti chiameremo a scuola iniziata così ti faremo sapere come è stata la ripresa. Io spero di tenere fede ai miei buoni propositi di non dare peso alla scuola in fondo non è l'unica cosa della vita e purtroppo la condiziona veramente tanto. Ha ancora parecchie paure. Il medico che lo segue era tuttavia molto soddisfatto perchè nonostante la ricaduta lo ha trovato migliorato soprattutto nella sua capacità di esprimere le sensazioni che prova, ciò che gli crea ansia e il perchè reagisce in certi modi, insomma ha detto "se sei capace di parlare del tuo problema vuol dire che lo stai già affrontando". Ti abbraccio. Auguro a Giovanni e a tutti gli altri bambini e ragazzi del forum una buona ripresa della scuola. [SM=g7542] [SM=g7559]
ardena
00giovedì 6 settembre 2007 09:35
Re: I compiti, i torturatori
-giovi98-, 05/09/2007 17:00:

" Se la vita fosse fatta di tempo libero i compiti sarebbero l'intervallo, invece siccome adesso la vita è fatta di compiti, l'intervallo è l'intervallo. Infatti la cosa che mi piace di più della scuola è l'intervallo!" [SM=g8071]

Ciao, adesso devo andare [SM=g7566]

Giovanni



Bellissima filosofia Giovanni,anche io la penso allo stesso modo,e nonostante lo abbia detto ai professori (sono rappresentate di classe)di non torturare i ragazzi durante le vacanze,loro lo hanno fatto ugualmente.
Angie,ti do' un consigliio datomi dal Neuropsichiatra infantile,manda tuo figlio da qualcuno per fare i compiti,magari una ragazza simpatica (ma di polso).Con me ha funzionato,lui studia di piu',e non puo'usare gli stratagemmi per perdere tempo che usava con la madre. Provare non costa nulla e serve anche a te,non amareggiandoti con lui a causa dei compiti potrai dargli piu' serenita'.
Un abraccio.
Ardena
fmazzucco
00giovedì 6 settembre 2007 14:30
reset
Cara Clod e ... a tutte le mamme stanche ...
ogni tanto occorre un bel "reset", termine informatico per indicare un imperativo "riparti da zero" !
E' l' unico modo per recuperare la forza sfuggente che occorre in questa nostra battaglia quotidiana (ignorando i 'risultati').
Se puo' consolare ... io ho speso e sto spendendo tutta la settimana in macchina a portarlo ai corsi di recupero (dei debiti); 20 KM all' andata e 20 al ritorno; quando sale in macchina gli chiedo che cosa ha ripassato il professore; mi dice "le solite cose" e parte con una scarica di compulsioni !
Un abbbraccio a tutti
Franca
simonline
00giovedì 6 settembre 2007 17:34
Re:
++stasi++, 05/09/2007 13.55:


La mia vita è tutta un' incertezza, sto imparando a procedere giorno per giorno senza programmare ( programmare mi aiutava a sentirmi più sicura ) ma la Ts mi ha costretta a continue eccezioni non richieste ed ora penso che tutto questo deve avere un motivo. Lo scoprirò forse più avanti ; poi non è così male vivere alla giornata, mi sto abituando.
Mio figlio non ha ancora deciso se quest'anno torna a scuola a finire la quinta, se torna in convitto se va per conto suo se si mette a lavorare. Non sa nulla e continua a distrarsi facendo altro pur di non pensare e decidere. Io mi rendo conto di avere sempre meno potere sulle sue decisioni e sulle mie. Forse mi sono arresa, sono veramente stanca di continuare a lottare contro i mulini a vento.
Sto attraversando la fase del lasciar correre, pensate che non ho nemmeno comprato il libro delle vacanze al mio piccolo di 9 anni.
Ho pensato : a cosa servono i compiti? A rompere le balle ai bambini e lo ho lasciato libero.
Probabilmente non sono una buona madre ma non mi sento in colpa sono veramente stufa di sentirmi in colpa verso tutti, faccio quello che posso, tutti facciamo cio che possiamo ed ogni tanto è utile renderci conto dei nostri limiti.
Scusate il pessimismo poi mi passa...
Un abbraccio a tutti voi
Clod




++stasi++
00mercoledì 12 settembre 2007 13:06
Per Giò

Mi interessano i fumetti di storia che leggi, potresti darmi qualche titolo?
Come sono andati i primi giorni di scuola? Pablo è già a casa con febbre e mal di gola, così l'intervallo si prolunga.

un abbraccio
Clod
++stasi++
00venerdì 5 ottobre 2007 13:46
Incontro con il preside
Domani vado a parlare con il preside per le regole del convitto che mio figlio non riesce a seguire.
So già che mi guarderà sconsolato e ci sarà nei suoi occhi compatimento per questa madre che non sa come spiegare le cose improponibili che servono a suo figlio.
Gli educatori fanno molta fatica a capire che non devono imporgli le regole con la prepotenza e le minacce. In questo modo non fanno che invitarlo a trasgredire.
So già che non riuscirò a far capire neanche questa volta e che mi sentirò di nuovo sola e triste. Del resto anche in casa mia non capiscono... è molto più facile incolparlo di egoismo e menefreghismo.
So però che voi capirete il mio stato d'animo e questo un poco mi consola. [SM=g7531]

Clod
marcimari
00venerdì 5 ottobre 2007 16:04
school
cara Clod...penso che il discorso scuola meriti da parte di tutta l'AST una riflessione seria, importante e necessiti di interventi ben programmati in generale e nello specifico.
Poi il mondo lavoro...vero Bruna?
Penso che su questo fronte dovremo lavorare tanto e con l'esperienza di alcuni (es. Eddie, Giglio...) ragionare in termini compiuti.
...hai ragione se pensi che per noi sarà come arrivare al polo nord, partendo dal deserto in pantaloncini corti e magliettina, sarà una vera storia...tutta da scrivere.

Un abbraccio

Eugenio [SM=g7557]

...Come non capirti cara nordista.
Gianfranco Morciano
00venerdì 5 ottobre 2007 19:27
Montessori, scuola e tourette
Come é normale che sia, la maggior parte dei bambini si ritrova, se non hanno mamme attente come Clod ed Angie, a fare la maggior parte dei compiti nell'ultima parte delle vacanze accumulando lo stress della scadenza credendo veramente che gli insegnanti .................
...............................................................
..............................................................
Angela.Angie
00sabato 6 ottobre 2007 16:16
brutta cosa la scuola
Ciao Gianfranco, grazie per esserti ricordato di noi, ti chiamo più tardi. Ho riflettuto molto su quello che hai scritto, condivido pienamente. La realtà scolastica per tutti i ragazzi e soprattutto per i nostri è veramente difficile, i ragazzi odiano la scuola perchè è solo fonte di sofferenza, di offese e frustrazioni. Giorni fa Simone è stato di nuovo tanto male sempre per colpa della scuola in particolare la matematica che per lui è un tormento. Io osservando la nostra situazione penso che se il pomeriggio non avesse compiti da fare lui a scuola ci andrebbe molto più volentieri, nonostante le difficoltà di autocontrollo che lui presenta con conseguente presa in giro dei compagni. Purtroppo è il sistema che è sbagliato e i vertici non lo vogliono capire. Giovedì ci ha sbattuto la porta in faccia il ragazzo che seguiva Simo in matematica due pomeriggi alla settimana perchè si è convinto che il ragazzo non ha voglia di fare nulla e che mette in atto strategie per non fare. Simo era nevrotico perchè non è riuscito a difendersi ma a me ha detto che purtroppo non riesce a seguire i ragionamenti della matematica, ha detto che lui lo faceva sentire limitato mentalmente, non oso raccontare cosa è successo in casa finchè non ha sfogato la rabbia per l'offesa e l'umiliazione subita. Nonostante tutto quest'anno a scuola arriva in orario, con grande fatica ma per noi è comunque una grande conquista.Speriamo che duri
Un abbraccio e a dopo
fmazzucco
00sabato 6 ottobre 2007 21:32
la matematica .... questa brutta bestia !!
Cara Angela, come ti capisco ! Pensa che io sono un' insegnante (anche se precaria) di matematica e informatica.
Alle medie, con sforzi sovrumani da parte di mio figlio e da parte mia siamo riusciti ad arrivare faticosamente alla sufficienza. L' anno scorso, il primo anno di superiori, ho resistito fino al primo quadrimestre poi ho gettato la spugna; era diventata letteramente una tortura reciproca; i problemi principali : mancanza quasi totale di attenzione e concentrazione, disordine, errori di scrittura e fondamentalmente disturbi ossessivi.
E' uscito ovviamente anche con il debbito di matematica. Io e mio marito decidemmo di mandarlo a lezione per il bene di tutti e cosi' fu nell' estate e a settembre per la preparazione del recupero debito. L' insegnante e' stata una mia amica/collega che stimo parecchio. Ma dalla mente di mio figlio le cose entrano ed escono subito. E c'e' e c'e' sempre stato un rifiuto totale della materia! Risultato : qualche leggerissimo miglioramento in termini di ordine, ma assolutamente non sufficiente a superare la verifica.
Devo dire con grande dolore che mi sono rassegnata ed ho deciso che e' meglio non insistere piu' perche' ho paura di vederlo star peggio.
Occorre accettare questa triste realta' della scuola per i nostri figli.
Non riesco ad esprimere la sofferenza che provo quando guardo al suo futuro e vedo ormai con chiarezza che difficilmente riuscira' ad arrivare in quinta.
Un caro saluto
Franca
Gianfranco Morciano
00sabato 6 ottobre 2007 23:00
Per Angela


ho visto solo ora il messaggio, ma il mio cell nella casa nuova non prende, ti mando il mio fisso per sms...mi puoi far chiamare domani o anche ora se vuoi.

Ciao
minastra
00venerdì 12 ottobre 2007 17:53
scuola
Si parla di scuola.... Sono un'insegnante che ha conosciuto la tourette attraverso un ragazzo che ormai da anni è nella sua classe. La sua è stata una storia travagliata e solo l'anno scorso si è arrivati alla diagnosi. E' una scuola superiore e lui è in difficoltà. Come possiamo aiutarlo? Ho letto molte delle vostre storie e in tanti avete dei ricordi terribili della scuola. Noi insegnanti abbiamo bisogno del vostro aiuto. Cosa possiamo fare quando il ragazzo si blocca davanti ad un tema? Quando ci accorgiamo che le ossessioni di cui ci ha confidenzialmente parlato lo assalgono e lo torturano? Quando ci rendiamo conto che sta per essere assalito da una scarica di tic e che ormai è troppo tardi per invitarlo ad uscire, perchè non ce la farebbe? Io lo tocco dolcemente su una spalla, sembra fargli bene. O fa bene solo a me che forse non sarei in grado di gestire la situazione se scoppiasse?
Forse se raccontaste quello di cui avreste avuto bisogno voi, riusciremmo a trovare una strada insieme. Grazie
owlly
00venerdì 12 ottobre 2007 20:51

[Post rimosso dall'autore]
minastra
00venerdì 12 ottobre 2007 21:14
grazie Owlly. E' stato proprio il mio studente a darmi il sito. Lui non lo frequenta però. Credo sia troppo spossato per fare anche solo questo. So che la madre viene a leggervi.... Ora sono io però ad avere bisogno del vostro aiuto. :-) Ciao ciao
Gianfranco Morciano
00sabato 13 ottobre 2007 00:15
Per l'insegnante

...se le interessa anche una risposta tecnica, oltre che testimonianze dall'interno lo dica.
Comunque le ossessioni non sono in tutti i tourettici, e là dove ci sono possono assumere forme e intensità molto diverse.
In linea generale si tratta di "eccessi d'ansia" che prendono una forma compiuta...cioè la mente si convince che il suo stato di allerta é relativo ad una paura o ad un bisogno di controllo inesistente. La mente sceglie una o due ossessioni e controllando queste si illude di frenare tutto lo stato d'allerta ansioso.
Gli ossessivi cercano di allontanare i pensieri ossessivi evitandoli, così invece non fanno che renderli sempre più accentuati.
Da insegnante lo faccia parlare dei suoi pensieri, più ne parla e li descrive e più é possibile che perdano di forza. Lo faccia parlare senza mai cercare di sminuire o rassicurare, di smentire la portata del pericolo. Come tutte le paure anche l'ossessione può calare il suo effetto paura imparando a conviverci, standole accanto.

Le scriverò ancora, se vuole.
Poi sul sito c'é la mia mail

GFM

marcimari
00sabato 13 ottobre 2007 08:03
e bravi tutti...
per più cose:
primo...questo forum è uno spazio preziosissimo e unico;
secondo...è una terapia fenomenale;
terzo...è ricco di interventi importanti e da l'opportunità a molte persone di guardare dall'esterno e ancor più dall'interno,cosa accade a chi vive e convive con l'ombra di Gilles de la Tourette;
quarto...è un po' che mancano scambi che fanno urlare il profondo.
Parlo di interventi che fanno bene a tutti.
Io personalmente da questo forum ho preso tanto e quando non posso comunicare con voi,sto male dentro.
Alcuni di voi vivono molto intensamente questo spazio come lo vivo io...mi piace leggervi nei richiami e nelle forme di sollecito ad intervenire, mi ricordate qualcuno a me molto vicino...e mi fa bene.
La cara MInastra,merita molto di più...qualche mese fa,intervenne una maestra che chiedeva consigli e spiegazioni, carinissima,ma poi dopo alcuni scambi è sparita...peccato avremmo voluto capire se le discussioni avevano portato bene, ma il forum è così...gli affezionati vivono di questo spazio e per questo spazio,tanto da metterci dentro anche il proprio profumo....
Mi dispiace non poter essere partecipativo come prima, mi dispiace tanto, ma l'evolversi della nostra vita familiare di questi ultimi giorni, porta via tutto il tempo, il fiato e ti lascia con l'amaro in bocca.
Ma prometto di voler tornare in questi spazi con un colorito più forte e tonalità diverse dal grigio.
...se posso un consiglio...vigilate su queste pagine, annusate e fate in modo che i visitatori capiscano che è un momento di transizione, che continuiamo tutti ad esserci e purtroppo però solo a leggere...momentaneamente.
Un abbraccio forte
Eugenio
minastra
00sabato 13 ottobre 2007 16:55
Grazie GFM
Tutto quello che riguarda la Tourette mi interessa, quindi anche risposte di tipo tecnico (Anche se non sono sicura di aver ben capito che cosa intende). E' un po' che cerco di informarmi e il vostro sito ha certo dato un notevole contributo alla mia conoscenza. Ora quello che vorrei è sapere come agire, come evitare di sbagliare, come permettere a questo ragazzo di arrivare fino in fondo. Credo che voi, con le vostre esperienze, possiate aiutarmi ad evitare il pietismo e il senso di colpa per una passata bocciatura che ha dovuto subire. Vorrei che potesse veramente imparare, tirare fuori il meglio di sè e non solo prendere un diploma. Approfitterò di lei scrivendo anche qualche mail con domande precise. A presto.
GiglioDellaTorretta
00martedì 16 ottobre 2007 02:53
Ciao Minastra e benvenuta,

dispiace anche a me quando questioni importanti come quella che poni tu non accendano vivi dibattiti. Abbi pazienza, siamo ancora in pochi a partecipare attivamente al forum. Mi fa molto piacere il fatto che sia un’insegnante ad aprire un simile argomento.
Faccio parte del gruppo di quelli che hanno abbandonato la scuola superiore. Ai tempi non sapevo che cosa fosse la TS. Non avevo un’attività ticcosa molto elevata. Non so se avessi veri e propri pensieri ossessivi. Ricordo che avevo grossi problemi di concentrazione, sia a lezione che a casa. La testa vagava ovunque e le ore passate sui libri erano estenuanti e improduttive, riuscivo a studiare solo ciò che mi appassionava. I miei genitori hanno sempre avuto la pazienza di aiutarmi, ma al terzo anno di liceo sono esploso, anche perché ero molto coscienzioso, non sopportavo l’idea di presentarmi a scuola impreparato. Ero un adolescente mite, serio e introverso, non disturbavo in classe, non facevo notare i miei problemi, non avevo gli strumenti per o il carattere per chiedere aiuto agli insegnanti, o forse non lo ritenevo lecito. Era un problema mio, anzi, ero convinto che tutti avessero sempre la testa per aria, invasa di pensieri. Mi chiedevo come certi miei coetanei sapessero studiare impigando poco tempo, o riuscissero a divorare libri. Pensavo fosse normale essere invasi dal flusso di pensieri. Così ho deciso di dedicarmi solo agli studi musicali, proprio perché la passione mi ha sempre salvato dall’essere del tutto inconcludente.

Ora sono dall’altra parte della barricata. Insegno musica, però individualmente, e in scuole musicali, che consentono la totale libertà didattica, dunque una situazione assai diversa dalla tua. Non ho nessuna competenza pedagogica specifica. Ho e ho avuto alcuni allievi con disturbi dell’attenzione, uno forse è tourettico. La lezione individuale mi consente di costruire una relazione approfondita. Coll’esperienza ho capito che ai bambini con disturbi dell’attenzione non posso richiedere uno studio rigoroso e costante, come richiederebbe un corso di pianoforte che restituisca risultati soddisfacenti nel tempo. Rischia di generare frustrazione, abbandono, e disamore per la musica, quando spesso sono stati proprio cli stessi bambini a chiedere di studiarla. Mi barcameno, essendo comunque in strutture scolastiche che, per qunto non troppo rigide, non sono di regola di larghe vedute, e dunque bisogna in qualche maniera dimostrare che il bambino ha imparato a suonare qualcosa decentemente e poterlo esibire in occasione di quell’odioso rituale che sono i saggi scolastici. Tutti i bambini con disturbi dell’attenzione che ho incontrato (ma non solo quelli), hanno mostrato spontaneamente una propensione alla creatività. Ho sempre colto la palla al balzo, cercando di trasmettere lo spirito di libertà ed espressività che sono propri dell’arte. So bene che un’artista, di regola, per raggiungere un livello professionale, debba prima o poi riuscire a disciplinarsi e a lavorare intensamente e con costanza. Non so se questi bambini diventeranno professionisti musicali, ma non m’importa. Cerco di trasmettergli la gioia e la passione per la musica. Il pianoforte, in questo senso, è lo strumento più adatto, perché offre subito moltissime possibilità espressive, senza ostacoli tecnici, sin dal primo giorno. Col passare degli anni, può subentrare comunque la frustrazione, perché se non c’è crescita nell’abilità tecnica, non si va molto oltre lo stadio iniziale, e l’entusiasmo e l’interesse rischiano di esaurursi. Per questo ho introdotto anche negli esercizi di tecnica, un approccio creativo: s’inventano insieme, e successivamente li inventano loro, in base alle mie richieste. Questo consente di mantenere alto l’interesse, per quanto gli esercizi inventati possano somigliare ai classici esercizi subiti acriticamente, proprio perché il bambino è stato reso partecipe alla creazione.

Quando vedo che il bambino perde interesse o concentrazione, traggo spunto da un suo stimolo del momeneto per proporgli un’attività creativa o giocosa che interrompa la spirale della noia. Sono sempre attività che sottendono un obbiettivo formativo inerente alla musica, ma strettamente connesse al qui ed ora. Non so mai come possa procedere una lezione a priori, proprio perché parto dall’empatia e dalla relazione. Ovviamente non mi costa nessuna fatica empatizzare con bambini del genere. E’ un po’ faticoso perché devo essere molto attento e allocentrato, e attingere alla mia cratività. Devo essere in forma, per fare una lezione soddisfacente per me e per il bambino, e, ovviamente, questo non è sempre possibile. Si fa quel che si può. Ho il culto dell’improvvisazione (più il bagaglio di conoscenze è ricco, più è possibile farlo) e sono allergico alla lezione preparata.

Gli spunti più efficaci da cogliere, oltre a essere il più possibile legati al qui e ora, devono essere legati al mondo del bambino: un loro sogno, un cartone animato, un videogioco, un episodio, la stessa noia contingente. Se l’energia del bambino che è in me si unisce all’energia dell’allievo, le idee e le immagini si moltiplicano, fino a creare un mondo tutto nostro ed esclusivo. Una complicità che mi consente di fargli passare anche qualche richiesta meno divertente. Tutto può essere trasformato in musica, e, se l’argomento coinvolge il bambino, facilmente s’impegna a cercare soluzioni efficaci e originali, così il suo bagaglio espressivo e musicale si arricchisce. Se usciamo tutti e due contenti dalla lezione, penso di avere fatto un buon lavoro, L’importante è che l’adulto che c’è in me sia sempre vigile a non lasciare che la giocosità debordi e porti lontano dall’obbiettivo.

Minastra, non sono in grado di rispondere direttamente alle tue domande. Spero che la mia risposta ti possa essere in qualche maniera utile. Io mi auguro che il forum cresca, anche nell’ottica del mutuo aiuto. Ci sono tantissime cose da fare per l’AST, che deve uscire dalla dimensione quasi esclusivamente internet, e siamo pochissimi ad operare in tal senso. Morciano ci ha viziato con le sue perle quotidiane, ma non è fisicamente possibile che si prenda in carico tutti i tourettici d’Italia, nel forum e fuori forum. Dunque, tourettici taciturni, spero che partecipiate più attivamente a questi scambi d’esperienza sul forum. In alcune regioni (sicuramente in Lombardia) i tempi sono maturi per organizzare incontri di gruppo dal vivo. Siamo sempre un po’ con l’acqua alla gola per mandare avanti l’associazione (anche per tutte quelle noiose faccende burocratiche). Chissamai, che in occasione degli incontri dal vivo riusciremo a reclutare un po’ di manodopera fra i soci? Dai, vi faccio scappare?

Un bacio a tutti

Il Giglio Notturno
++stasi++
00mercoledì 17 ottobre 2007 00:17
Per minastra
Ciao sono la mamma di un ragazzo che frequenta la 5 liceo scientifico e che fatica non poco a far accettare la propria particolarità ai suoi insegnanti.
Non so se ti può servire quello che io sento quando mi relaziono con lui, ma ci provo.
Non capivo che cosa avesse mio figlio in quarta superiore quando iniziò a dirmi che dovevo farmi fare dal medico un permesso per poter uscire dalla classe alla fine di ogni ora per assentarsi per un pò, come non capivo quel suo implorare + tempo alla fine di ogni verifica disperandosi se non gli veniva concesso e quel suo stare ore ed ore con il libro in mano riuscendo a studiare solo poche pagine. Come dice Giglio, lui non sapeva che quei pensieri che lo assillavano erano un problema, pensava fossero comuni a tutti e si stupiva quando sentiva che gli altri riuscivano a studiare in poche ore. Quando capi' di non essere proprio come gli altri si spaventò parecchio, i suoi pensieri ossessivi aumentarono ed entrò in una crisi terribile che gli fece perdere l'anno e lo ridusse a letto per diversi mesi.
Ora capisco che quelle sue strane richieste erano il suo modo di chiedere aiuto ad una scuola che aveva dei tempi e delle valutazioni troppo rigidi per lui. Dato che non poteva reggere l'umiliazione di sentirsi inferiore agli altri e voleva continuare a prendere ottimi voti come aveva fatto fino all'anno precedente, chiedeva dei trattamenti speciali per riuscire a raggiungere lo scopo.
Ovviamente la scuola non ha capito che il tempo che serve ad un ragazzo preso da pensieri ossessivi compulsivi deve essere superiore a quello concesso ad un altro ragazzo comune della sua età. Non è riuscita nemmeno a capire che le sue regole rigide (a volte necessarie per riuscire a tenere una classe con 20 studenti) dovrebbero essere riviste almeno in parte in alcuni casi e che non è necessario scrivere note sul registro ogni volta che si assenta dalla classe per qualche minuto.
Tutta questa fermezza dovrebbe essere usata per dare coraggio a questi ragazzi, per farli continuare nella loro lotta quotidiana, per ricordargli che la loro sensibilità li rende speciali , che noi adulti abbiamo fiducia nelle loro capacità e che riusciamo ad immedesimarci in loro ed a capire il dolore che spesso li affligge.
Con loro è molto importante evitare che arrivino le crisi di rabbia, ma nel mio caso ho potuto constatare che si verificano sempre quando ci sono imposizioni che non lasciano vie d'uscita, quando si dice : "è così e non si discute". Con loro ci vuole fermezza ma non imposizione, devono poter dire la loro e si deve concedere ogni tanto qualche vittoria.
Se non siamo d'accordo con qualcosa che chiedono ci sono modi diversi di comunicarlo. Possiamo dire che capiamo che per loro in questo momento è molto importante( fargli capire che siamo in sintonia con loro), che ci dispiace deluderli ma che purtroppo non è proprio possibile concederla per questo o quel motivo. Oppure possiamo dire: questa è la regola e non voglio sentire questioni.
Con il primo metodo spesso capiscono, con il secondo metodo andiamo sicuri verso una crisi di collera. Una volta che è esplosa ( con un ragazzo di 19 anni), ho potuto verificare che è meglio lasciarla sfogare controllando a distanza. Romperà qualcosa, prenderà a pugni qualche porta e poi... una volta passata cadrà nel torpore del dopo tempesta. A questo punto possiamo parlargli ed abbracciarlo. Con i bambini vengono invece suggerite tecniche di contenimento.
Settimana scorsa la scuola di mio figlio durante un consiglio di classe ha deciso di lasciarlo a casa. Il preside ha detto con lui presente: non lo vogliono più in classe, fa troppe assenze, entra in ritardo al cambio dell'ora, continua a fare richieste. Vi sembrano motivazioni sufficienti per lasciare a casa un ragazzo che a causa della Ts ha già perso un anno e che si trova all'ultimo anno? Non si merita nemmeno di arrivare al diploma?
Lo hanno umiliato e lo hanno fatto piangere. Io ho pianto con lui, ma poi lo ho difeso ed ora abbiamo un' altra possibilità.
Questa è la scuola italiana quando si parla di ragazzi speciali. Per fortuna che ogni tanto si trova qualche insegnante attenta come te e disposta a conoscere. Ti ringrazio e non arrenderti, se capiti questi ragazzi sapranno diventare uomini veri.

Clod


Gianfranco Morciano
00mercoledì 17 ottobre 2007 01:02
gentile insegnante


Diceva che il ragazzo le ha parlato delle sue ossessioni...direi che potremmo partire da lì, anche perché la TS é una sindrome che presenta una grande eterogeneità di manifestazioni.
Anche lei potrebbe dirci qualcosa di più, avrà più risposte.
Questo ragazzo conosce il nostro sito ma le ha chiesto di essere lei ad entrare, ho capito bene? Se é così potrebbe esserci una difficoltà a riconoscere dare un nome al suo problema e questa cosa andrebbe affrontata.
Qualcuno ha diagnosticato la TS, questo dovrebbe voler dire che il ragazzo é seguito, dunque é importante che lei prenda contatti con questo servizio...ad esempio per sapere se prende farmaci e con quale esiti umorali e comportamentali. Se ce lo dice potremmo fare qualche parallello con casi già visti...o con noi stessi.
Dove e come manifesta problemi, sulle regole o sulla didattica? Oppure sono solo problemi di moto corporeo (scatti o gesti ritualistici)?

Se lei riuscisse a definire con un po' più di merito la questione vedrà che molti le risponderanno, i tourettici possono essere molto diversi tra loro su specifiche questioni.

Cordialmente GFM


Eddie PJ
00mercoledì 17 ottobre 2007 01:22
Ciao GF

... come va la strada verso il Nulla Eterno?

[SM=g7566]
Gianfranco Morciano
00mercoledì 17 ottobre 2007 16:11
Non sono sicuro...

...di aver capito bene il senso della domanda.

Comunque sono continuamente in lotta e contrattazione col nulla, che mi pare avanzi da più parti, e quando mi raggiugerà...che ti devo dire, lo accetterò, ci proverò quantomeno.
E' come la "storia infinita" uno dei più bei cartoni che io abbia mai visto, eppure é quello che più mi ha angosciato.

Apro il giornale o accendo la TV e trovo "il nulla": fiumi di parole per dire tre cose, propositi sociali che non avranno mai seguito, tromboni che quasi nessuno ascolta e tanti prodotti vuoti in vendita più o meno travestiti d'altro (e ve ne sono ancora che ci cascano). Tanta gente che vorrebbe vivere per sempre e al top, che vuole vincere su tutto e su tutti...prendere. Ci sono nulla che non sanno di esserlo e gridano come se fossero veri, vorrei con una mano scrollarmeli aristocraticamente di dosso ma a volte, lo sai, si attaccano come zecche, e se le spingi fan puzza.
Cosa posso dire di ciò...ad esempio che la vita o la sindrome, non so, mi hanno abituato a lasciare, a ritirarmi dalle competizioni...che prima ancora che inutili trovo noiose, tanto nel nulla prima o poi ci si finirà tutti.
Possiamo impegnarci per tardare la scomparsa o lasciare tracce più o meno durature, forse figli che un giorno si ricorderanno di noi, nipoti, ma prima o poi tutti scompariamo dalla mente altrui...tra un giorno, sei mesi, un secolo, mille anni.
Mi accontento di cercare di far bene quel che mi piace, é vero qualcuno di noi con un po' di culo ogni tanto ci riesce e se lo può permettere, allora sei meno inquieto. Ma di culo ce ne vuole tanto, anche per farselo.

L'altro ieri sul "corriere salute" si dava indicazione, per avere informazioni sulla sindrome di tourette, di andare su di un sito...quello su cui tu hai ironizzato per la torretta che si agita; noi non esistiamo per questi "giornalisti scientifici" miopi o grassi ed affamati non so.
Pagare, affrontare, protestare, arrabbiarsi? Noia Eddie, solo noia. Mi sposto, che passi.

Noi comunque siamo qui, a dare indicazioni e ad orientare famiglie e professionisti, medici, psicologi e insegnanti...siamo ancora la realtà, almeno per un po', e intorno vedi anche tu quel che vedo io?

Ciao

Gianfranco

minastra
00mercoledì 17 ottobre 2007 19:05
.....
Clod, quello che racconti mi fa vergognare di essere un'insegnante. Ma non demordere. Nella mia scuola eravamo del tutto impreparati ad affrontare il problema eppure ci abbiamo provato. C'è voluta una mamma "rompipalle" (che ho imparato ad ammirare), un dirigente che ci ha autorizzati ad agire in certi modi, una classe di compagni meravigliosi e tanta buona volontà. Credevo avessimo fatto proprio poco, ma ora che ho sentito te, forse posso dire che non siamo tanto male.
F. può entrare a scuola secondo i suoi tempi. Nessuno gli rimprovererà 10, 20, 50 minuti di ritardo. Può uscire per qualche minuto dalla classe in qualsiasi momento, se ne sente il bisogno. Non è in grado di terminare le verifiche nei tempi stabiliti e quindi, se è possibile, valutiamo solo la parte svolta, oppure completiamo con domande orali. Non riesce a prendere appunti e i compagni gli fotocopiano i loro. Non si concentra nello studio, perciò nel pomeriggio è seguito da un insegnante scelto (e pagato) dalla famiglia e con cui siamo in contatto per informarlo sulle parti di programma da approfondire.....
Non mollare Clod, vai dal dirigente, forniscigli del materiale informativo, chiedigli di fotocopiarlo per gli insegnanti di tuo figlio, quando andrai ai colloqui informati se lo hanno letto. Esigi che a tuo figlio sia riservata almeno la stessa attenzione che si riserverebbe ad uno studente diversamente abile o ad uno straniero. Non ti preoccupare di sembrare apprensiva, protettiva o altro, vai avanti per il bene di tuo figlio.
Ti devo anche dire però, che quello che è stato fatto non sembra essere servito a molto. Quest'anno F., pur uscendo tutte le mattine di casa, viene poco a scuola, chiede di andare via anche solo dopo un'ora di lezione, non sembra interessato ai compagni di classe.
Ed è per questo che sono qui. Che fare? Insistere perchè tenga duro? E se non fosse quello che vuole? E se fosse fargli un'ulteriore violenza? Ciao Clod. A presto.
minastra
00mercoledì 17 ottobre 2007 19:23
ah dimenticavo Clod
richiedi anche un incontro degli insegnanti con lo specialista che lo segue. Insisti per averlo. E convinci tuo figlio che a scuola è bello.
minastra
00mercoledì 17 ottobre 2007 19:43
ha ragione GFM
sono stata davvero poco chiara, ma le cose da dire sono tante.... Ve le scriverò poco per volta.
Allora.... La diagnosi è stata fatta l'anno scorso, il ragazzo è seguito ed è stato anche da lei. Non so che farmaci prenda(mi informerò), so però che fino a poco tempo fa rifiutava ogni cura. Sicuramente esiste una difficoltà a riconoscere il suo problema. Accetta, seppur con fatica, di parlarne con gli adulti, ma assolutamente non vuole che i coetanei sappiano. Si illude che gli altri non si accorgano dei suoi problemi e alle richieste degli amici racconta di mal di testa e stanchezza. Ciò che si fa con la collaborazione dei compagni di classe avviene a sua insaputa. Loro non sanno che si tratta di tourette, non è possibile informarli senza il suo consenso. Questo rende le cose un po' più complicate.
I suoi problemi riguardano il moto corporeo, scatti e movimenti ritmici, il rispetto degli orari e soprattutto la capacità di concentrazione. Mi ha riferito di una spirale che gli prende la testa. Me ne ero dimenticata perchè non avevo capito che cosa intendesse, poi leggendo quello che qualcuno ha descritto sul sito (forse Eddie) mi è tornato alla memoria.
E' difficile per me parlarne, non lo vivo in prima persona, quello che so è frammentario e temo che ciò che racconto sia filtrato dal mio modo di percepire le cose.
Per ora mi fermo qui......
Gianfranco Morciano
00mercoledì 17 ottobre 2007 21:54
SE F. e famiglia...


...ci autorizza potremmo essere più espliciti e telefonarci, lavorare di sponda può essere molto utile.
Solo una cosa mi sento di dirle, che ha anche un valore generale e per questo lo dico qui, per tutti.
Uno scherzettino frequente del nostro cervello é quello di spostare uno stato d'ansia generalizzato (che potrebbe non aver alcuna origine ambientale ma solo neurologica)in focalizzazioni fobiche, anche una sola. Sarebbe che il cervello che percepisce una paura immotivata sente il bisogno di dare una spiegazione e sceglie "una paura", un motivo.
Queste fobie vengono dirette a cose (luoghi e oggetti insopportabili), animali (piccioni, scarafaggi o altro) e persone (anche una sola) per la quale si può provare ribrezzo o antipatia fino a che diviene insopportabile anche il solo pensiero che lei possa essere lì vicino.
Un tempo, quando la psicanalisi era quasi l'unica interpretazione possibile, si riteneva che nelle fobie venissero spostate le ansie legate alla sfera sessuale, cosa che non si può in assoluto escludere. Oggi però sappiamo che basta un lieve difetto neurologico perché il cervello vada in "rumor bianco" (subisca delle interferenze) che trasmettono quello stesso senso di ansia generalizzata, sulla quale spesso si innestano ossessioni e fobie.

Proprio perchè avevo intuito che fosse "quell' F." le avevo suggerito in altro post di farlo parlare tanto delle sue fobie...magari non sono così tante; più ne parla ed impara a convivere con quel pensiero e prima quella fobia si attenua e magari pure se ne va (anche sostituita da altre meno intense).
Già attenuarla sarebbe un grande risultato, perché se dentro la scuola c'é quella cosa o quella persona che non vuol vedere, é motivo sufficiente per non venirci. L'ssessione é fobica perché la compulsione é ad evitare (cosa, persona o situazione)e si é rinforzata (la compulsione di evitamento) proprio dal fatto che per più volte é bastato evitare per non stare male...ma più evita e più la fobia diviene forte e si ripresenta.

GFM

PS F. potrebbe essere preoccupato di doverne parlare, di dover evocare, e per questo evita le attività di esposizione graduale allo stimolo, ora può essere che con un insegnante così motivato e di cui ha fiducia si lasci andare...e cominci.




Eddie PJ
00giovedì 18 ottobre 2007 02:24
Non solo intorno GF...

... ma anche qui dentro... e questo è grave non trovi?

Cmq per ulteriori ragguagli leggi mail privata...

[SM=g7574]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:48.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com