il culto della personalità

I 'berluscones' a convegno sul 'berlusconismo'. E' iniziata questa mattina, in un albergo della Capitale, una tre giorni dedicata a tutto cio' che ha rappresentato Silvio Berlusconi con il suo ingresso in politica. Un convegno, al quale partecipano quasi tutti i big del centrodestra (Fini e Berlusconi parleranno sabato), organizzato anche per fare il punto sul prossimo obiettivo della federazione e che e' servito per poter manifestare apertamente "tutto il proprio orgoglio" di essere 'berluscones', di combattere contro chi "vuole annientare il nostro leader". "Questo e' l'unico luogo dove possiamo parlar bene apertamente di Berlusconi", ha infatti scherzato Ignazio La Russa. "I cosiddetti 'berluscones' sono stati costretti quasi ad agire clandestinamente, anche nel mio partito. Io - ha spiegato Maurizio Gasparri - ho solo e sempre lavorato per l'omogeneita', ma il termine 'berluscones', grazie anche alla stampa, e' stato subito usato con un'accezione negativa, come sinonimo di colluso, di venduto a Berlusconi. Ma noi siamo orgogliosi di essere chiamati in questo modo. Berlusconi Dio ce l'ha dato e nessuno ce lo tocca". Sulla stessa lunghezza d'onda gli altri interventi. "Il grande popolo dei moderati dal 1948 ad oggi si e' espresso sempre chiaramente: De Gasperi, Moro, Berlusconi. Il vero problema e' confermare la piattaforma politico-culturale del centrodestra" in modo che il partito delle Liberta' possa sopravvivere ai suoi uomini piu' carismatici, e' stata l'analisi di Carlo Giovanardi. "Berlusconi e' una cosa seria, non e' solo l'antipolitica ma anche l'unica prospettiva di modernizzazione di questo Paese", ha poi sentenziato Sandro Bondi. "In verita' gli elementi per azzardare un parallelismo fra Silvio Berlusconi e Charles De Gaulle non mancano", e' stata poi l'osservazione di Claudio Scajola