il caso zoro

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plaintive reverie
00mercoledì 30 novembre 2005 11:03
su tutti i campi di calcio 5 minuti di ritardo contro i cori razzisti verso l'ivoriano zoro nell'ultima messina-inter.
intanto, leggevo che la questura starebbe analizzando alcuni video per individuare gli autori dei cori. non ho capito quali provvedimenti vorrebbero prendere, ma mi sembra la solita ipocrisia della solita republic of bananas. mi sembra che abbiamo i peggio razzisti in parlamento, che non si risparmiano dal fare certe dichiarazioni pubblicamente, e ora dovrebbero pagarne le conseguenze quattro analfabeti da stadio no?
guarda te se mi tocca pure difendere gli interisti [SM=x145462]
gior77
00mercoledì 30 novembre 2005 13:01
fino a quando le società non li metteranno alla porta questi pseudo tifosi continueranno a frequentare gli stadi e a contraddistinguersi con gesti di questo livello.
la società inter (in questo caso, ma il discorso è uguale per tutte) può chiedere scusa quanto vuole e dissociarsi da questi tifosi, ma sanno benissimo chi sono e non fanno niente per metterli alla porta.
questo è l'unico provvedimento che devono prendere: altro che società vittime di questi pagliacci, le società devono essere le prime promotrici di un cambiamento. da loro deve partire la prima iniziativa. finchè non faranno niente, se non qualche comunicato di belle speranze e tanta immagine, non cambierà un cazzo.
wildusty
00mercoledì 30 novembre 2005 15:04
Domenica sera seguivo in tv le discussioni sull'episodio accaduto a Zoro, saltando dalla Rai (Domenica sportiva) a Italia uno (Controcamo).
In entrambe le trasmissioni, chiamato in causa il giocatore del Messina, che viene (Domenica sportiva) praticamente messo sotto processo per il suo comportamento(!).
I commenti degli ospiti in studio e collegati - allenatori, giocatori, giornalisti - sono tutti improntati a generiche frasi di "disapprovazione" dei cori razzisti (e vorrei vedere), attenti però a non sbilanciarsi troppo e a non essere troppo "duri" coi razzisti.
Fino ad arrivare all'allucinante e delirante intervento di Silvio Baldini (all. Lecce): "Vorrei dire a Zoro che al suo paese sono molto più razzisti nei confronti dei bianchi!". Sono rimasto allibito, aspettandomi una valanga di critiche a queste parole vergognose.
Invece... niente. Tosatti e Mazzocchi cambiano discorso facendo i complimenti a Tommasi per il suo gol... gli altri zitti.
Le uniche parole chiare, di condanna senza ambiguità per i cretini che fanno questi gesti le ho sentite (Controcampo) pronunciate da Serse Cosmi.
Il quale - nel desolante scenario attuale dei protagonisti del calcio italico - dimostra ancora una volta di essere tra i pochi a saper esprimere valori umani e sociali.

[Modificato da wildusty 30/11/2005 15.05]

admin/moris
00mercoledì 30 novembre 2005 15:17
Ho sentito Zoro parlare : si esprime con una proprietà di linguaggio sconosciuta alla stragrande maggioranza dei colleghi nati in Italia e (ne sono sicuro, anni di curva me lo hanno insegnato) di coloro che lo hanno beceramente insultato.

Per il resto, condivido quanto scritto da voi... è curioso pensare al fatto che chi è incaricato di trovare i colpevoli, molto spesso vive in un ambiente di lavoro dove l'espressione "sporco negro!" è all'ordine del giorno...

[Modificato da admin/moris 30/11/2005 15.18]

scottishflag
00mercoledì 30 novembre 2005 16:21
Adesso io sarò (forse) riduttivo e semplicistico, però... siccome gli illustri ed illustrati autori dei vari "buuuuh" ed insulti vari pagano un biglietto, alle società sta bene così. In più spesso le "menti" razziste sono conosciute e straconosciute da tifoseria e società stessa. E' chiaro che così non si può più andare avanti. Avessi io le leve del comando toccherei le società dove fà più male... le tasche! Ogni volta che ci sono cai di razzismo, alla società i quali tifosi fanno parte viene trattenuta metà dell'incasso spettante. Vedrai che la domenica dopo c'é Facchetti (o Berlusconi, o un Agnelli, o un altro presidente) a fare selezione all'ingresso dello stadio. [SM=g27831]

La frase di Baldini (che ritenevo un allenatore genuino, umano e rispettoso) si commenta da sola... così come il comportamento di Adriano e Martins che, quando Zoro gli ha chiesto sostegno nella sua richiesta di reclamare un pò di giustizia hanno fatto spallucce e pensato ai 3 punti da mettere in salvo... metti caso che ripetevano la partita e metti caso non la avessero vinta. [SM=g27829] Bella figuraccia... tutti!
poguemahone77
00mercoledì 30 novembre 2005 16:30
da ultras trovo tutti gli sfottò, anche pesanti, accettabili e anzi trovo siano il sale del calcio. da pescarese non mi offendono gli "zingaro" o il "terrone" o il "pesciarolo" che puntualmente ci riservano le tifoserie nemiche e non mi faccio problemi a riversare insulti simili contro gli avversari (anche se so che è razionalmente sciocco e stupido e non mi sognerei mai di usare certi epiteti per strada dato che risulterebbe offensivo). però su queste cose bisogna cercare di capire (anche se forse può solo chi c'è dentro) e non mi piace affatto il moralismo snob con le quali spesso le si bollano. il mondo ultras è un mondo totalmente irrazionale nel quale si sceglie, entro certi limiti, di abbandonarsi per qualche ora quando c'è la partita. gli insulti tra curve sono parte di codici accettati consapevolmente dalle tifoserie, sono consuetudini storiche tra persone che da decenni si affrontano e si pizzicano in quel modo ma che poi nella vita di ogni giorno posson tranquillamente essere amiche al di la della rivalità ultras. la partita che si gioca tra tifoserie è uno spettacolo a se, una recita (per molti senza senso) che può piacere o non piacere ma che va comunque rispettata.
gli insulti razzisti contro i giocatori sono invece tutt'altra cosa e secondo me è fondamentale distinguere questo dal resto. sono una vigliaccata contro persone che saranno pure miliardarie ma che non fan parte di quel mondo e si trovan sole contro centinaia di idioti: sono cose che offendono davvero la sensibilità e l'orgoglio di un'essere umano e che dovrebbero far vergognare ed indignare chiunque si trovi anche solo ad assistere a tali porcate !
d'altronde il razzismo è ottusità per definizione, le curve in genere non sono dei circoli di intellettuali...dunque molti sostengono che il problema sia l'ignoranza delle masse che riempiono le curve. ciò mi sembra semplicistico, non è un problema di ignoranza e maleducazione. in realtà tutti sanno che all'interno di molte tifoserie si sono verificate massiccie e pericolose infiltrazioni politiche (specie forza nuova ed in alcune realtà del nord la lega). le curve di inter, roma, lazio, verona, fiorentina (prima sempre stata di sinistra) e tante altre realtà sono oggi guidate da agitatori di estrema destra che inscenano questi spettacoli pietosi ! si tratta di gruppetti deboli, relativamente poco numerosi ma molto pericolosi composti da soggetti a cui del calcio non frega niente ma che usano le curve come luogo di propaganda e reclutamento (d'altronde il national front fece in molti casi la stessa cosa nell'inghilterra degl anni'80). credo che solo le curve possano dall'interno sconfiggere questo male. finchè i veri ultras ed i veri tifosi scelgono di convivere con queste situazioni...il fenomeno davvero non credo possa sparire. gli ultras devono riprendere in mano le curve buttando fuori la politica, di destra o di sinistra che sia (ed in questo divergo anche dai miei carissimi amici delle BAL livorno). la matrice politica non ha alcun senso allo stadio se non per una vaga e secondo me inutile funzione identitaria o appunto come strumento di propaganda e reclutamento per certe realtà politiche di estrema destra. d'altronde parliamoci chiaro ! adoro la città di livorno e simpatizzo per il livorno. conosco diversi delle BAL, molti di loro in gamba, alcuni attivi politicamente a sinistra...ma per loro stessa ammissione ad un buon 90% di coloro che sbandierano il "che" o cantano "bandiera rossa" della politica non può fregar di meno ed è solo una questione di moda.
posso citare il caso della mia realtà: la curva pescarese negli anni '70 nasce come una curva piuttosto di sinistra (diversi elementi di spicco erano vicini all'autonomia). a fine '80 e soprattutto negli anni '90 vi furono diverse infiltrazioni di gruppi di destra che gradualmente si resero egemoni facendo etichettare in quel senso la nostra curva ma creando diverse spaccature; da diversi anni chi ha preso in mano il gruppo principale della tifoseria è riuscito a fare pulizia buttando fuori la politica dalla curva e bandendo qualsiasi espressione che potesse che caratterizzarla politicamente in qualche modo. in tal modo in curva e nel direttivo del gruppo convivono persone di ogni idea politica (e d'altronde, a me di sinistra, cosa mi frega di quel che vota uno che sta vicino a me mentre faccio il tifo ? magari mi ci scontro nella vita ma che senso ha in curva ?). inoltre quando c'era ancora qualche idiota che soltanto provava a fare dei BUUU contro un giocatore nero...veniva subito zittito a brutto muso ! questo credo sia il punto...la politica deve uscire dalle curve e le curve devono tornare alla passione per il calcio, per la bandiera, per il tifo, per lo spirito di gruppo, per gli sfottò...in modo sano...senza secondi fini. vedrete allora come finiranno certi spettacoli indecorosi !...
jay.ren
00mercoledì 30 novembre 2005 16:32
Re:

Scritto da: scottishflag 30/11/2005 16.21
così come il comportamento di Adriano e Martins che, quando Zoro gli ha chiesto sostegno nella sua richiesta di reclamare un pò di giustizia hanno fatto spallucce e pensato ai 3 punti da mettere in salvo...



Mi chiedo davvero se ritenere i "tifosi" dell"Inter razzisti anche perché né Adriano né Martins mi sembra siano proprio di pura razza ariana...

Secondo me sono dei cre...ni perché si rendono sempre più ridicoli però il vecchio detto dice "al peggio non c'è mai fine" e voglio vedere dove riusciranno ad arrivare.

Concordo con voi, occorre toccare le società nel portafoglio perché solo così potranno cambiare qualcosa. D'altronde le curve sono ormai diventate padrone di buona parte del tifo: le società offrono biglietti a prezzi ridotti o aggratis che poi, i famosi capipopolo, rivendono ai loro accoliti; inoltre sempre le società finanziano le varie coreografie delle curve ( se avete presente gli ultimi derby di San Siro avrete visto striscioni che coprono tutta la curva, stampati e ricamati e dal costo notevole - da usare 1 sera sola).

Zoro non doveva farsi convincere a continuare la partita ma andare in fondo alla sua protesta.
scottishflag
00giovedì 1 dicembre 2005 12:27
Re: Re:

Scritto da: jay.ren 30/11/2005 16.32


Mi chiedo davvero se ritenere i "tifosi" dell"Inter razzisti anche perché né Adriano né Martins mi sembra siano proprio di pura razza ariana...




Non saranno razzisti in toto, ne sono certo... però il caso Zoro se lo sono "legato al dito" eccome. Leggo su la Repubblica che ieri sera a Parma un manipolo di tifosi dell'Inter ha gentilmente concesso il bis - per chi si era persa la performance precedente - intonando cori contro Zoro e sul genere di quelli di domenica scorsa. Tanto per ribadire, no? [SM=g27812]
gior77
00giovedì 1 dicembre 2005 13:40
intervista a Thuram da Repubblica On-Line
Il campione della Juve e della nazionale francese è da dieci anni in Italia: racconta pregiudizi, episodi e il disagio di essere trattati sempre con diffidenza
Thuram, una vita
contro il razzismo
di EMANUELE GAMBA


Lilian Thuram, 33 anni, da cinque stagioni alla Juventus
TORINO - Lilian Thuram, lei è da dieci anni in Italia ed è da sempre in prima linea nella lotta contro il razzismo: servirà a qualcosa la ribellione di Zoro?
"Non lo so, è difficile lottare contro certe persone. Ed è impossibile tappare la bocca a tutti".

Ma è facile, purtroppo, gridarvi "buuu" solo perché siete neri.
"Oltre al razzismo, mi deprime la mancanza di rispetto nei confronti dell'altro, qualsiasi tipo di altro. Questa gente non capisce che, a volte, l'altro sono loro: e allora come la mettono? Ma è gente che faccio anche fatica a definire".

Ci vuole provare?
"Stupidi no, mi sembra riduttivo. Ignoranti, forse, anche se credo che siano perfettamente consapevoli di ciò che fanno. Il problema di base è la cultura, è l'educazione. Quindi è un problema sociale".

Un problema di cattivi maestri?
"Sì, perché manca l'educazione al rispetto. Cosa significa urlare "buuu"?".

Che un nero vale una scimmia, giusto?
"Giusto, e questo perché ci insegnarono che i neri non erano uomini, ma animali. Era l'unico modo per giustificare la tratta degli schiavi. Ora, invece, il potere gestisce l'ordine attraverso la paura".

La paura?
"Dopo l'11 settembre, una persona qualsiasi con un filo di barba e la carnagione leggermente scura viene guardata con sospetto. La gente ha paura, così il potere può offrire ciò che la gente chiede: sicurezza. E in nome della sicurezza si è autorizzati a fare qualsiasi cosa. Si insegnasse il rispetto, anziché il sospetto, il mondo andrebbe diversamente. Ma vedo che i cattivi maestri proliferano".

A chi si riferisce?
"Ho letto sul giornale che un cardinale importante ha sconsigliato matrimoni fra persone di religione diversa, di cattolici con musulmani. Ma che razza di ragionamento è? Mi sembra esista un comandamento che invita ad amare il prossimo come noi stessi. Mi piacerebbe sapere come, secondo il cardinale, Gesù valutava il prossimo. Si rende conto di quanto siano pericolose, quelle parole?".

Pericolose quanto?
"Quei quattro cretini, o ignoranti, che hanno urlato quelle cose a Zoro non hanno contagiato il resto dello stadio, perché la maggioranza non condivide certi atteggiamenti. Ma il discorso di quel cardinale sì che può contagiare, condizionare, convincere".

Quindi ciò che ha detto Ruini l'ha proprio colpita?
"Sono parole che portano alla divisione, non all'unione. E così continueremo a guardarci di traverso. Lo vedete che si ritorna sempre alla base, cioè all'insegnamento e all'educazione? Ma se l'insegnamento è quello, non si può pretendere altro che non sia l'intolleranza".

Questa settimana, le partite cominceranno con cinque minuti di ritardo: basta, serve?
"Non basta ma serve, perché la Figc ha preso una posizione contro il razzismo. Il problema è che la soluzione non la conosco nemmeno io. Ma sono meglio cinque minuti di niente".

Lei è stato spesso vittima di episodi razzisti?
"I soliti cori, ma ormai non ci faccio caso. Per fortuna sono arrivato in Francia da francese, anche se ero francese d'oltremare, e questo mi ha aiutato: conoscevo già la lingua e la cultura, due elementi fondamentali. Ma volete che ve ne racconti una?".

L'ultima che le è capitata?
"Sì. L'altra settimana ero a Parigi. Vado al ristorante, chiedo di entrare perché avevo un appuntamento con una persona ma un responsabile mi guarda storto e comincia a farmi mille domande: chi è lei, cosa vuole, chi deve vedere?".

Poi?
"Poi un paio di buttafuori mi riconoscono, ma io chiedo loro di fare finta di nulla. Volevo capire perché c'era quel sospetto nei miei confronti, e fin dove voleva arrivare quel tipo. Fatto sta che alla fine, dopo lunghe discussioni, mi lascia entrare. Sono andato al mio tavolo, ma non ho resistito e me ne sono andato".

Perché?
"Perché mi è rimasto il dubbio che quell'atteggiamento ostile dipendesse dal colore della mia pelle. Ed è bruttissimo convivere con quel dubbio, è assurdo. Quel che è peggio, è che per altri non è solo un dubbio, ma una certezza. Ma poi la serata è proseguita".

Come?
"Ho cambiato locale ed è esplosa una rissa tra un altro buttafuori e una persona con i tratti arabi. Non volevano farlo entrare, lui si è ribellato, si sono alzate le mani. E tutti dicevano: visto?, gli arabi sono violenti. Ma io mi chiedo: e non è violenza umiliare una persona solo perché ha tratti somatici che noi associamo, sbagliando, a qualcosa di pericoloso?".

E la violenza delle banlieues?
"Ecco un'altra cosa che vorrei che si dicesse: i casseurs si sono comportati da delinquenti, hanno sbagliato. Ma erano delinquenti francesi a tutti gli effetti, cittadini francesi da generazioni. Per l'opinione pubblica, invece, erano 'solo' africani. Africani di cui avere paura, naturalmente".

Non crede che gli emigrati sbaglino a ricreare i loro clan, quando vengono in Europa?
"Ma questo è naturale, fisiologico. Se un italiano incontra un italiano all'estero, fraternizza. È una questione di affinità, di cultura, di lingua. A volte, per esempio, i miei compagni di squadra ci fanno delle battute: Lilian, ma voi stranieri fate sempre gruppo. E io rispondo: e voi no? Solo perché voi siete quindici e noi cinque il vostro non è un gruppo? È il gruppo più ampio che dovrebbe aprirsi per ospitare quello più piccolo, ma questo non è successo e l'integrazione non c'è stata, per quanto nelle banlieues ci siano ragazzi che non hanno mai visto l'Africa ma che tuttavia non vengono considerati francesi. E poi c'è un altro problema".

Quale?
"Che nessuno ha mai capito che chi emigra non lo fa per nessun altro motivo che non sia cercare di essere felice. Si lascia il proprio paese perché non si trova da lavorare, da mangiare, da vivere, le stesse cose che cercavano gli italiani quando emigravano in America. Ma il mondo occidentale non ha mai trovato spazio per questa gente. D'altronde, i politici hanno sempre e solo fatto gli interessi dei ricchi".

Lei ha due figli, uno si chiama Chefren. Perché?
"Gli ho dato il nome di un faraone perché voglio che la gente sappia che anche l'Africa ha una storia, una cultura, un passato, mentre per molti l'Africa è cominciata soltanto quando gli schiavi sono stati caricati sulle navi. Là è nato il genere umano, ma non voglio andare così lontano. Vorrei solo che ci si ricordasse che l'antico Egitto è sempre stato in Africa e che il popolo che creò quella straordinaria civiltà ha la pelle scura. Chissà quanti lo sanno".

Sarkozy lo saprà?
"Gli ho già risposto, del resto io sono cresciuto in mezzo a quello che lui chiama feccia. Ma ho visto che anche lui ha detto cose molto interessanti, l'altro giorno: se l'è presa con l'Italia e la Spagna che hanno accolto troppi stranieri. Anche queste sono parole pericolose, come è pericoloso qualsiasi pregiudizio".

Anche religioso?
"Anche. Qualche tempo fa, ho dato l'elemosina a un mendicante, e lui mi ha chiesto se ero musulmano. Mi sono offeso, volevo quasi riprendermi i soldi, gli ho detto: amico, cosa c'entra cosa io sono? Io sono un uomo, come te. Tutto il resto non conta".

È sospettoso anche nei confronti della chiesa?
"Ho il sospetto che le religioni, qualsiasi religione, siano prima di tutto un centro di potere. Ma era così anche nel Medioevo, se non sbaglio. Credo che tutti gli uomini del mondo vorrebbero vivere felici con le proprie famiglie ma il potere, politico o religioso che sia, punta a condizionare le menti con un unico obiettivo: controllare le persone".

(1 dicembre 2005)

[Modificato da gior77 01/12/2005 13.43]

Matteo, Berghem
00venerdì 2 dicembre 2005 12:05
Re:

Scritto da: poguemahone77 30/11/2005 16.30
d'altronde il razzismo è ottusità per definizione, le curve in genere non sono dei circoli di intellettuali...dunque molti sostengono che il problema sia l'ignoranza delle masse che riempiono le curve. ciò mi sembra semplicistico, non è un problema di ignoranza e maleducazione. in realtà tutti sanno che all'interno di molte tifoserie si sono verificate massiccie e pericolose infiltrazioni politiche (specie forza nuova ed in alcune realtà del nord la lega).



I balordi da stadio sono dappertutto. Non hanno colore politico. Ci sono a Verona come a Roma. Si annidano in ogni curva.
Spesso il primo a urlare uh, uh è il ragazzo con il Che Guevara stampato sulla maglietta (vieni a Bergamo a vedere). Non c'è destra nè sinistra che tenga. Bianco o nero, rosso o verde.

Il problema razzismo non si risolve nè ingigantendo il problema, nè tantomeno ritardando di cinque minuti l'inizio delle partite.
Il razzismo è un qualcosa di più grave e complesso.
marta8
00venerdì 2 dicembre 2005 12:50
Logicamente la penso come tutti voi...rabbia e tristezza...
quello che è successo succede da sempre, da tanto, solo la ribellione di un giocatore che giustamente non voleva starsene, ha messo in risalto una triste realtà di molte partite delle nostre domeniche...
Io da tifosa Sampdoriana penso di potermi definire fortunata da questo punto di vista.
La politica esiste in gradinata sud ma non è ostentata. ci sono diversi gruppi, che possono avere idee politiche diverse, ma come forse già sapete la frase che si legge sulle magliette deGLi ultra doriani è proprio "ULTRAS NO POLITICA"....
..certo non basta una maglietta, (che poi sono centinaia), ma è già l'evidente tentativo di fare capire a tutta la gradinata che la politica lì non deve entrarci o comunque non deve prevalere sulla passione comune per la squadra.
...è difficile sentire insulti razzisti o cori come quello di cui stiamo parlando, e non ve lo dico perchè devo far fare bella figura a qualcuno, ve lo dico perchè è una cosa che mi rende estemamente felice....
so con certezza che per esempio tra i tifosi genoani esiste un gruppo di estrema destra che manifesta le proprie idee in modo evidente e si impone con arroganza al resto dei tifosi, perchè in qualche modo si sentono padroni di quei quattro gradini che occupano da anni....
bhè questo non lo sopporterei, ma purtroppo il caso della tifoseria del Pescara di cui parlava Poguemahone è raro...
Il fatto che sia stata fatta "pulizia "all'interno della tifoseria e che abbia prevalso un'etica comportamentale che cerca di ridurre se non eliminare ogni tipo di azione razzista è bellissimo..
...ma purtroppo Accade più spesso che queste persone riescano ad influenzare ragazzini più piccoli, ingenui o comunque stupidi che vedono in certi gesti forza e protezione....molti di loro non capiscono nemmeno il significato di certi cori, ed emettono un suono che li rende parte di un gruppo, ridono e sono felici di averlo fatto, non arrivano neanche al concetto di razzismo, si fermano alla demenza....e come ha detto qualcuno, spesso sono quelli con il Che tatuato sul braccio i primiv a fare queste cazzate...
fino a quando ci saranno tutti questi soldi di mezzo tutto andrà avanti, ci saranno momenti di polemica, tutti diranno la loro e si ritornerà a prima. nessuno verrà punito, nessuno pagherà multe salate...chi si ferma a pensare su queste cose alla fine siamo noi purtroppo non chi le fa...

wildusty
00venerdì 2 dicembre 2005 13:27
Cara Marta,
La Gradinata Nord ha una sua storia che credo tu conosca.
E' giusto che tu parli con orgoglio della tua gradinata.
Ma dire "so con certezza che..." su argomenti relativi alla gradinata Nord potrebbe portarti a conclusioni sbagliate.
La Nord ha una tradizione e una connotazione politica chiara (anche se certo non così "sfacciata" come ad esempio quella dei livornesi, che fanno della politica una bandiera). Questo soprattutto negli anni 70 e 80.
Nel corso degli anni, la connotazione "politica" della gradinata si è attenuata (tanto che la gradinata si dichiara apolitica), ma una predominante "tendenza" politica rimane.
Lo testimonia l'enorme bandierone del Che che sventola ancora oggi ogni domenica in gradinata (se fosse vero che c'è un "gruppo di destra" che detta legge in gradinata questa bandiera sparirebbe, non credi?)
Il fatto che esistano (e ultimamente si siano rese "manifeste") persone di destra, non cambia lo spirito della gradinata Nord.
Che, sottolineo, non si è MAI resa protagonista del benchè minimo atto (gesto, scritta, coro, striscione) di razzismo.
A meno che non si consideri razzismo urlarvi ai derby "Benvenuti a Genova"... [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
Ciao. [SM=g27823]
poguemahone77
00venerdì 2 dicembre 2005 16:20
ho conosciuto i genoani. non c'è alcun gemellaggio ma ci sono varie amicizie personali tra noi e loro e in varie occasioni ci siamo ritrovati a bere insieme ai ragazzi dell'ottavio barbieri (che 4 anni fa, partecipando alla nostra festa promozione, ci omaggiarono con uno splendido bandierone raffigurante l'indiano dei rangers). per come li ho conosciuti: grande mentalità ultras (e viste le sfighe degli ultimi 10 anni...davvero un grande con la G maiuscola !) mentre non ho riscontrato particolari propensioni di gruppo in fatto di politica (come è giusto che sia). comunque bella anche la realtà doriana anche se, per via delle mie amicizie genovesi che son tutte rigorosamente genoane, parteggio un po'di più per la zena rossoblu...per me comunque è il derby più affascinante in una città che trovo in assoluto la più affascinante d'italia (e qui contano anche i miei umori di incallito deandreiano).

X matteo: non nego che anche qualche imbecille col "che" al braccio per moda possa rendersi protagonista di certe cose. tuttavia la questione delle infiltrazioni politiche di gruppi organizzati negli stadi è un fatto storico e reale se conosci un po'la realtà delle curve italiane...e secondo me è un problema niente affatto marginale rispetto a questa e tante altre questioni.
marta8
00domenica 4 dicembre 2005 22:16
...forse mi sono espressa male, o in modo troppo forte...
...quello che ho scritto non voleva assolutamente sentenziare su ciò che accade nella Nord perchè non la frequento e non mi devo porre io certi problemi.
...essendo però genovese e tifosa, mi confronto con i moltissimi amici genoani, tra cui anche persone dell'Ottavio Barbieri o di altri gruppi, o semplicemente gente che se ne va allo stadio senza appartenenze particolari , e spesso mi è capitato di avvertire un malcontento per atteggiamenti o atti violenti di un gruppo di persone dichiaratamente di destra che cercano di imporsi...
non deve essere secondo me solo uno striscione o un coro razzista a far scattare un allarme verso atteggiamenti sbagliati...
quello che mi è stato raccontato, e su cui (forse erroneamente) si basa la mia opinione, riguardava in particolare dei cori con i quali queste persone non erano d'accordo e per i quali dei ragazzi si sono presi dei ceffoni..
non si parlava di politica esplicitamente, ma non permettere a dei tifosi di esprimersi è una cosa piuttosto grave e ingiusta...
...non voglio assolutamente generalizzare parlando di questo gruppo, e so bene che l'impronta della gradinata nord e' tutt'altra...
..per quanto riguarda Pogue..bhè è un grande piacere per me che tu apprezzi così la nostra città e le tifoserie genovesi, capisco anche che le amicizie rosso blu e il fascino della storia genoana sia forte...ma quando passi da qui, magari dopo un giretto in Via del Campo fatti anche un giro nella Sud, sono sicura che non ti deluderà...!
ciao!
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