ANGELO.ALAIMO
00sabato 13 novembre 2004 18:39
Il 19 giugno esce nei cinema americani, e il 4 settembre
da noi, il film che Chris Carter ha tratto dalla sua serie
X-Files, il mistero continua
ma il bacio ancora non c'è
di SILVIA BIZIO
LOS ANGELES - Dopo mesi di segreti, dopo interminabili congetture su Internet, arriva finalmente sugli schermi americani (il 19 giugno; su quelli italiani il 4 settembre, dopo una probabile anteprima alla Mostra di Venezia) l'atteso film dalla serie X-Files, intitolato The X-Files: Fight the Future. E Chris Carter, l'ormai leggendario creatore della serie nonché produttore e sceneggiatore del film, è riuscito ancora una volta a tenerci con il fiato sospeso: Scully (Gillian Anderson) e Mulder (David Duchovny) non si baciano nemmeno questa volta. Ci provano, solo per essere interrotti proprio quando le loro labbra stanno per toccarsi, da un'ape portatrice di un terribile virus: cuore della gigantesca cospirazione dei più potenti governi del mondo per tenere nascosta, come ormai sappiamo dopo cinque anni di episodi di X-Files, la verità sulla presenza di extraterrestri nel nostro pianeta.
Sulla scia del successo di "Deep Impact" e del relativo fallimento di "Godzilla", X-Files è l'arma principale della 20th Century Fox nella battaglia estiva al botteghino. Costato 60 milioni di dollari, è diretto da Rob Bowman, un giovane cui Carter ha affidato nel corso degli anni la regia di 25 episodi. Avvantaggiato dal grande schermo che permette un maggiore uso di effetti speciali, il film rimane tuttavia un'estensione della serie, riuscendo nel suo difficile intento di soddisfare chi la segue da anni pur essendo comprensibile a chi non ne ha mai visto nemmeno un episodio. Scully, con il suo passato di medico, decisa a provare che la scienza può spiegare anche quello che appare senza spiegazione, vede le sue convinzioni vacillare nel film; Mulder, convinto di aver assistito da bambino al rapimento di sua sorella da parte di extraterrestri, è sempre più fermo nella determinazione che esiste un intero mondo inspiegabile dal pensiero razionale; un mondo fitto di alieni, cospirazioni e anomalie umane. Ma ancora più forte è la sua scoperta di non poter vivere senza Scully accanto.
Nel film il futuro che Scully e Mulder devono combattere inizia nel Texas di 35.000 anni fa, quando un paio di trogloditi risvegliano con il calore delle loro torce una creatura affamata di sangue in una caverna ghiacciata. Neanche a dirsi, quella creatura riemerge oggi in forma liquida quando un ragazzino, in quella località del Texas, oggi un arido deserto, cade nella stessa caverna e ne viene rapidamente divorato, e come lui quattro pompieri inviati a soccorrerlo. Da questo punto interviene spietato il governo americano per prendere possesso della situazione, nascondendo l'evidenza e studiandola allo stesso tempo, con laboratori e strutture capaci di scomparire da un secondo all'altro, colpevolizzando poi Mulder e Scully che si ritrovano al centro di un'inchiesta giudiziaria.
Spetta ovviamente ai nostri due agenti, soli contro schiere di funzionari governativi, di scoprire la verità prima che loro e il resto del mondo ne facciano le spese. Nel film appaiono il vice direttore dell'Fbi Mitch Pileggi e "l'uomo sigaretta" William Davis cui si uniscono attori come Martin Landau e Armin Mueller- Stahl. Durante la produzione Carter aveva avvolto il film in tanta segretezza che la stessa Anderson aveva letto la sceneggiatura completa solo pochi giorni prima di iniziare le riprese, mentre un assistente del produttore piantonava il suo camerino. Ogni sceneggiatura, scritta su carta rossa per impedirne le fotocopie, era numerata e le pellicole inviate ai vari dipartimenti di effetti speciali avevano impresso un numero di codice per svelare gli eventuali colpevoli di riproduzioni. Carter aveva perfino scritto un finale finto per ingannare eventuali infiltrati, consegnando alla troupe quello vero pochi giorni prima che venisse filmato nei teatri di posa della 20th Century Fox a Los Angeles.
"Non volevo rovinare il divertimento degli spettatori", spiega Carter, creatore indiscusso di X-Files e della serie parallela Millennium. Ma continua a mantenere il mistero sugli sviluppi "intimi" della serie. "Il fatto che Mulder e Scully siano andati così vicini a baciarsi è qualcosa che non potrà venir ignorato nel corso della prossima stagione", ammette. A differenza di Mulder, Carter non crede negli extraterrestri: "Non li ho mai visti ma come Mulder sono paranoico e credo nell'esistenza di funzionari governativi, ai massimi livelli, che lavorano per servire i propri interessi e non quelli della comunità".
Il produttore, che pur non avendo voluto dirigere lui stesso il film era un'ovvia presenza onnipotente sul set, si augura che questo sia solo il primo di una serie di lungometraggi su X-Files, da realizzare ogni tre-quattro anni. È esattamente quello che vorrebbe David Duchovny, che nel corso dei suoi incontri con i giornalisti a Los Angeles per la presentazione del film non ha perso occasione per esprimere la sua stanchezza verso la serie: "Avrei già voluto che la scorsa stagione fosse l'ultima", dice. "Le darò al massimo altri due anni, poi basta. Ho bisogno di una vita personale e di esplorare la mia carriera nel cinema". Gillian Anderson è riuscita invece a fare piccole apparizioni in numerosi film che usciranno nel corso dell'anno, fra cui "The mighty", con Sharon Stone, e "Dancing about architecture" con Sean Connery e Gena Rowlands. A differenza di Scully è convinta dell'esistenza di extraterrestri: "Mi sembra logico che esistano delle intelligenze di gran lunga superiori alle nostre al di fuori del nostro pianeta", dice, "e proprio per questo il concetto espresso dal film che siano venuti su questa terra con l'intenzione di colonizzarla mi sembra poco plausibile. Secondo me possiamo stare tranquilli!".
(7 giugno 1998
Scully Dana
00martedì 16 novembre 2004 17:48
La matrice.........
"Furono alcuni strani fenomeni,ingigantiti dalla superstizione popolare,che indussero gli scienziati sovietici ad interessarsi al "pozzo senza fondo" dell'Adzerbaijan.Dalla voragine salivano urla raccapriccianti,sibili,tonfi,gemiti, ed a volte una luce azzurrognola sembrava emanare dalle sue pareti.Alcuni di loro si calarono nella voragine,ma nn riuscendo a vederne la fine preferirono esplorare i dintorni,ricchi di fenditure,con la speranza di trovare qualche via di comunicazione,e scoprirono piu' di quanto si attendessero:un vespaio di gallerie,che rivelò presto di avere corrispondenti in Georgia e nell'intera regione caucasica.Le entrate delle caverne caucasiche sono regolarissime ,le loro pareti diritte,le volte strette,offrono a volte uno spettacolo di bellezza ultraterrena e la cosa piu' singolare è data dal fatto che esse ricordano,anzi rispecchiano quasi,i tunnel dell'America Centrale.
Come nn restare attoniti dinanzi ai misteriosi accenni dei capi indiani che vogliono le gallerie per mezzo di raggi che disgregano le rocce da "esseri vicini alle stelle".....!
DANA SCULLY