giocare con l'arte

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°calime°
00venerdì 9 febbraio 2007 16:54
Giocando da casa con statue e quadri
Svolta virtuale dei musei, ma in Italia...



Trasformare un museo on line in un parco giochi. Lo hanno fatto molte delle più prestigiose gallerie anglosassoni come la londinese Tate Gallery o il British Museum, che hanno scelto di sfruttare tutte le potenzialità della rete, per raggiungere i loro giovani utenti: è diventato così possibile visitare il MOMA di New York stando a Napoli, gli Uffizi da Londra ed il Louvre da Madrid.

Tuttavia nonostante questa possibilità sia allettante, è chiaro che trovarsi di fronte ad un quadro di Van Gogh è molto più suggestivo che osservare una sua versione digitale, per quanto alta possa essere la qualità della riproduzione. E infatti non è a questo che punta l'offerta della parte più avanzata dei musei. La vera scommessa è multimediale.
Un bambino, con una minima padronanza della lingua inglese, potrà saltare su una navicella spaziale che attraversa il MOMA virtuale (www.moma.org), e, di stazione in stazione, scoprire chi ha progettato la Wassily chair, a quali criteri si è ispirato e cos'è il Bauhaus. Oppure potrà giocare con i materiali della Sacco chair creata dagli italiani Franco Teodoro, Cesare Paolini e Piero Gatti, cambiandoli a piacimento, o produrre con le proprie mani un'opera in stile DADA. Il museo statunitense dedica addirittura tre sezioni a studenti ed insegnanti, ed è curioso che fra i curatori del sito salti fuori il nome di un'italiana Paola Antonelli.

Tuttavia non solo l'arte moderna o il design si prestano al gioco. Anche l'inglese Tate Gallery, con la sua collezione d'arte che va dal 1500 ad oggi, propone a bambini ed adolescenti il proprio patrimonio, invitandoli a scrivere, postandole come su un blog, delle storie ispirate ai personaggi di una qualsiasi opera o a leggere quelle inventate da altri piccoli autori.
Il londinese British Museum, dove vengono conservati oltre 50.000 oggetti provenienti da ogni parte del il mondo, rende proficuo il surfing dando agli studenti la possibilità di porre domande ad esperti e persino di crearsi una cartella dentro cui raccogliere informazioni e immagini di proprio interesse.

E' il caso di dire, invece, che in Italia con l'arte non si gioca. Dalla Gallerie degli Uffizi, ai Musei Capitolini, fino ai Musei Vaticani, ma l'elenco dovrebbe essere molto più lungo, è tutto un fiorire di proposte per visite guidate, e, nei casi migliori, di percorsi scelti in base all'età. Poco male, tuttavia, se si pensa che il parigino Louvre non riesce ad andare oltre la semplice, per quanto elegante, vetrina, anche se, al museo francese, va riconosciuto l'intento di avvicinarsi alla scuola con programmi, workshop, concorsi creati su misura, secondo l'età degli studenti.
Dal museo della Fondazione Mirò (www. bnc. fjmiro. es), a tutto il Polo museale fiorentino (www. polomuseale. firenze. it) sino alla Galleria Borghese (www. galleriaborghese. it) e al Museo del Prado (http://museoprado. mcu. es) il panorama non cambia. Nel deserto virtuale italiano sboccia come un bel fiore il Museo della Scienza e della tecnologia - Leonardo da Vinci (www. museoscienza. org), che, con i suoi giochi interattivi, ricostruisce la storia dell'evoluzione del rapporto uomo-macchina.

In questa breve classifica è evidente che la vittoria della cultura museale anglosassone è schiacciante, non solo per i siti attraenti e curati, quanto piuttosto perché questi riflettono la capacità dell'arte, ma soprattutto di chi la custodisce di avvicinarsi ai più giovani, con grande disinvoltura, usando un linguaggio che i ragazzi recepiscono velocemente e senza troppe resistenze.
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