Dal Gazzettino, edizione nazionale:
Domenica, 21 Agosto 2005
GENOVA
GENOVA - (A.G.) Notte da ultrà, notte da infiltrato, notte tra le frange più violente della tifoseria genoana, scesa in piazza nella notte per manifestare la propria rabbia per la retrocessione forzata in C. Niente taccuino, niente tesserini, pantaloni rossi e camicia blu: i colori del Genoa. Sono le 21 e in piazza De Ferrari arrivano i duri e puri. Si capisce immediatamente che non sarà serata pacifica. Caschi, spranghe, zaini gonfi, sciarpe, foulard. Hanno i volti di chi si prepara alla violenza. E violenza sarà. Raccolgono pietre, si armano, si preparano alla battaglia annunciata. In silenzio. «Stasera sarà un macello». Il punto di osservazione del cronista è in mezzo ai tifosi, nelle prime file, tra i pochi a volto scoperto e senza un'arma in mano. Cantano, ma non tanto. Bevono e fumano, tanto. Invocano giustizia, ma la giustizia ha già parlato. «L'unico modo per farsi sentire in questo Paese è menare le mani». L'odore è quello della trappola e le poche famiglie scese in piazza, vista l'atmosfera ritornano a casa. Si parte. I volti inferociti nascosti da sciarpe e caschi e i primi cori. Un gruppo compatto. Si scende in via XX Settembre e da quel momento in poi sarà come vivere in un'altra dimensione.
Siamo mille, anche se tiro una pietra chi mi beccherà? Si scende e si trovano i cassonetti su ruote da usare come comode barricate semoventi. Ci sono i poliziotti e i carabinieri che guardano e ascoltano gli insulti impassibili. Lasciano fare, per un po', sperando che prevalga il buon senso. Siamo davanti alla stazione di Genova Brignole: è l'obiettivo. Pare che lo scontro sia inevitabile. I cassonetti bruciano, gli agenti in tuta antisommossa, caschi in testa, maschere antigas al volto e manganelli in mano marciano lentamente verso l'esercito rossoblu, che però sorprende tutti e fa dietrofront. Conoscono bene la città: «Forza ragazzi, gridano i primi. Ora ce li mangiamo». Sottopassaggio, un cancello divelto, una scaletta e i primi sono sui binari. I teppisti salgono, forse in trecento. Siamo sui binari e le munizioni non mancano. Si raccolgono sassi dalla massicciata e si lanciano sui poliziotti che stanno sotto. La gragnuola scatena la loro reazione. Lancio di lacrimogeni. E si piange, si scappa. Poi di nuovo sui binari, altro attacco. Guerriglia pura, mordi e fuggi. Due o tre volte. I treni bloccati. Una mano con una bomboletta rossa scrive Genoa su un locomotore. Non c'è tempo di scrivere altro. È tempo di fuggire e di farlo veloci. C'è gente che inciampa mentre scende dalla scaletta e mentre i poliziotti caricano. Lacrime e panico. Gli irriducibili gridano agli altri di combattere, di resistere. Ma c'è poco da resistere. Ora chi fa paura è la polizia. I binari sono sgombri, ma la carica non si ferma e nemmeno il lancio dei lacrimogeni. Ora tutti scappano, anche i tifosi che non hanno partecipato alle violenza. È un fuggi fuggi generale.
Con gli occhi gonfi e la gola in fiamme si cerca riparo dietro un angolo. Si cerca acqua con cui bagnarsi gli occhi. Ma sono scene da battaglia. I duri e puri si disperdono in gruppetti e inizia il contrattacco a macchia di leopardo. Bottigliate, biglie d'acciaio lanciate con le fionde, barricate in fiamme, cariche e controcariche e la colonna sonora è quella dei tonfi dei lacrimogeni, dei vetri infranti, dei pianti, dei colpi di tosse e delle urla. Fumo e fiamme ovunque. Brucia tutto il bruciabile, l'aria è irrespirabile. Le sirene ululano e i furgoni della polizia sfrecciano zigzagando tra le barriere improvvisate. Ma il peggio è passato, per ora.
I "duri e puri" eh?
non so se mi fanno schifo più loro e quei mentecatti così idioti :crz da bersi le loro scemenze e farsi mandare al massacro...
A questo punto mi viene un dubbio, ragazzi...ma chi cavolo sono 'sti "duri e puri" da potere guidare simili manifestazioni, da costringere un Prefetto della Repubblica a considerarli come interlocutori e da costringere un magistrato a girare sotto scorta?
"We few, we happy few, we band of brothers" (Shakespeare)