frammento intervista andrea chimenti

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djsix89
00martedì 9 novembre 2010 00:54
A:
Hai attraversato quasi trent’ anni di musica indipendente in Italia. In tutto questo tempo, quali pensi siano state le cose che sono cambiate di più e, se ce ne sono, quelle che più o meno sono rimaste le stesse?

B:
Ho iniziato a fare musica, gli anni 80, in un periodo storico particolarissimo, perché l’ Italia non arrivava “seconda” nei confronti del resto dell’ Europa, abbiamo cavalcato insieme la New Wave dove tutto avveniva contemporaneamente. Oggi questo movimento non c’ è. I gruppi di oggi sono figli di quel periodo, di quello che chiamavamo Nuovo Rock Italiano, però purtroppo tutti sono slegati gli uni gli altri, in un panorama molto più difficile di allora. Non c’ erano le comodità tecnologiche di oggi, ma non sempre questo è un bene, visto che quelli che fanno musica sono molti di più, con molta più concorrenza e una ignoranza dilagante mostruosa. L’ Italia non si accorse di nulla allora e tanto meno lo fa adesso, dove chi governa incoraggia la distruzione della cultura e di quel poco di nuovo che viene fuori dai giovani. Non è facile.

A:
Ti sei fatto un’ idea su come anche un giovane emergente possa orientarsi in questo “caos”?

B:
Spesso ritengo di essere stato fortunato a iniziare a suonare nel periodo in cui ho iniziato. Adesso ho un figlio di 21 anni che sta cercando di fare il mio stesso mestiere. Lo guardo e gli auguro buona fortuna, ma la speranza che ho per lui è che vada prima o poi via dall’ Italia. E’ triste dirlo, non è giusto, ma è anche anche inevitabile. Oltre a questo, ciò che conta di più è riuscire comunque a suonare, soprattutto dal vivo, perché è l’ unica finestra possibile che ti permette di farti in qualche modo notare. Sinceramente occorrerebbe una rivoluzione culturale che purtroppo non sta avvenendo e la televisione è ancora l’ unico mezzo di comunicazione che le persone ritengono “ufficiale”

A:
Parlaci di Massimo Fantoni, Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli, che sono i musicisti con i quali hai collaborato di più.

B:
Fantoni è stato un compagno di viaggio impagabile con il quale ci siamo influenzati a vicenda. La stessa cosa posso dire degli altri, personaggi con i quali sono cresciuto.

A:
I Moda insieme ai Litfiba e ai Diaframma sono fiorse il simbolo della New Wave fiorentina degli anni 80. Quali erano i rapporti fra di voi?

B:
I rapporti erano sostanzialmente buoni, visto che dividevamo la stessa sala prove, in via dei Bardi 32, cantina di una umidità mostruosa.

A:
Ci sono mai state frizioni o gelosie tra di voi?

B:
A volte sono nate ma poi alla fine è stata più la collaborazione. Abbiamo comprato il primo basso a metà io e Maroccolo e lo stesso Gianni ci ha fatto da fonico nella nostra tourné in Francia. Era un continuo prestarci la macchina. Ereditammo la Peugeot dei Litfiba, con un cassone sul tettino per gli strumenti e il celophan al posto dei finestrini.




Nota:
intervista presa dal seguente link esterno:
http://www.indie-eye.it/recensore/2010/07/andrea-chimenti-la-foto-intervista-italia-wave-2010/
slayer71
00martedì 9 novembre 2010 04:05

Luca, hai dimenticato di scrivere il link. [SM=g27987]






djsix89
00martedì 9 novembre 2010 07:22
mannaggia, ieri notte morto di sonno l'ho dimenticao, ed adesso come faccio a ritrovare il link? porca miseriaccia!
sadgh
00martedì 9 novembre 2010 11:36
djsix89, 09/11/2010 7.22:

mannaggia, ieri notte morto di sonno l'ho dimenticao, ed adesso come faccio a ritrovare il link? porca miseriaccia!




http://www.indie-eye.it/recensore/2010/07/andrea-chimenti-la-foto-intervista-italia-wave-2010/

??
djsix89
00martedì 9 novembre 2010 12:58
Re:
sadgh, 09/11/2010 11.36:





grazie mille sei stato fantastico :)

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