fino a quando

il_complice
sabato 8 novembre 2008 03:19
e venne ancora -per la terza volta-
calò la scure sui dubbi e il tempo si tagliava
brutale, come una derisione
inconsistente

la sua candenza era solita
-quel passo ormai
si accostava a memoria-
entrò come fanno gli spifferi
silenzioso e anonimo
come una tenda che si muove
appena

al nostro passaggio le strade
si fanno clessidre -la sabbia sale
e amara la bocca, per noi
che dove i suoni sono inermi
non abbiamo nulla da ridire-

aspetto un senso che scriverà di me
lasciato a traspirare vita
fino a quando


giugno '08
anumamundi
sabato 8 novembre 2008 14:50
Devo dire subito che leggerti, Francesco, è davvero un piacere.
Possiedi uno stile che ben s’accorda con la mia concezione di poesia: lineare, discorsivo, intelligente, ricercato, raffinato.
I tuoi testi danno l’impressione di un attento studio dei termini e di un loro accostamento meditato. Magari tutto questo ti viene spontaneo e allora credo che la tua poetica sia ancora più da apprezzare.
Tuttavia in alcuni passi trovo qualche incertezza e mi permetto di esprimere qualche piccola perplessità. Ad esempio nel verso iniziale :

"e venne ancora -per la terza volta-"

si rimane immediatamente interdetti sulla sua interpretazione.
Che sia un riferimento “erotico”?
Ma allora nel seguito ci sarebbe dovuto essere qualche richiamo che ne chiarisse il senso.
E allora chi venne?
Purtroppo neppure nel seguito ci viene fornita una chiave di lettura sul soggetto.

Altro punto meditativo (ma solo perché non ne afferro l’intimo significato), è dato dal cambiamento repentino, dopo la seconda strofa, da una terza persona singolare che diventa una prima plurale come se ci fosse un cambio di scena che però sembra non avere nesso immediatamente percettibile con le strofe precedenti.

Nonostante ciò rimane il mio giudizio di un’ottima impostazione poetica.

Mi piace molto la chiusa in sospensione.

[SM=g28002]
il_complice
sabato 8 novembre 2008 15:40
Re:
anumamundi, 08/11/2008 14.50:

Devo dire subito che leggerti, Francesco, è davvero un piacere.
Possiedi uno stile che ben s’accorda con la mia concezione di poesia: lineare, discorsivo, intelligente, ricercato, raffinato.
I tuoi testi danno l’impressione di un attento studio dei termini e di un loro accostamento meditato. Magari tutto questo ti viene spontaneo e allora credo che la tua poetica sia ancora più da apprezzare.
Tuttavia in alcuni passi trovo qualche incertezza e mi permetto di esprimere qualche piccola perplessità. Ad esempio nel verso iniziale :

"e venne ancora -per la terza volta-"

si rimane immediatamente interdetti sulla sua interpretazione.
Che sia un riferimento “erotico”?
Ma allora nel seguito ci sarebbe dovuto essere qualche richiamo che ne chiarisse il senso.
E allora chi venne?
Purtroppo neppure nel seguito ci viene fornita una chiave di lettura sul soggetto.

Altro punto meditativo (ma solo perché non ne afferro l’intimo significato), è dato dal cambiamento repentino, dopo la seconda strofa, da una terza persona singolare che diventa una prima plurale come se ci fosse un cambio di scena che però sembra non avere nesso immediatamente percettibile con le strofe precedenti.

Nonostante ciò rimane il mio giudizio di un’ottima impostazione poetica.

Mi piace molto la chiusa in sospensione.

[SM=g28002]




ti dirò, mi stupirei se dalle mie poesie non nascessero perplessità ;) per fortuna o purtroppo io concepisco la poesia come una via per parlare a se stessi (o meglio, a me stesso) e assolutamente non agli altri (a meno che non siano poesie dedicate, o poesie d'amore in cui si deve mettere l'altra persona in condizione di comprendere ciò che si dice).. sarà una concezione azzardata e forse un po' egoistica, ma francamente "non mi importa" (e lo virgoletto) che qualcun'altro riesca a comprendere le varie sfumature dei miei scritti, per me ogni incertezza degli altri, leggendomi, è "semplicemente" (virgoletto) una curiosità semi-svelata sul mio modo di rivelarmi, a me stesso..

in sostanza, postando io le mie poesie in un forum, mi assumo sì qualsiasi responsabilità riguardo commenti spiacevoli, critiche posi/nega-tive e quant'altro, ma mi aspetto che un lettore dopo avermi letto una, due, tre volte, capisca che non faccio altro che parlare di me stesso e a me stesso, poichè io qui non vi parlo, ma mi condivido.

passando alle risposte vere e proprie ;) quel verso che tu hai evidenziato ovviamente non è di carattere sessuale [SM=g27990] quello che volevo esprimere, con la struttura del verso, con la forma e con le parole era semplicemente un senso di solennità.. non credo vi sia dato di sapere (non per mia tirchiaggine emozionale, ma per pura emozionalità) chi, o cosa sia venuto per la terza volta; nella poesia c'è tutto, per voi e per me, ed è chiusa in quanto (per me soltanto, forse) rivelatrice a 360° di quella visione che tanto mi ha scosso, e condotto a metterla su carta..

ora probabilmente, puoi spiegarti senza affanni quella prima persona plurale che nasce dalla terza strofa; io ci sono sempre, costantemente io ciò che scrivo, ma il soggetto vero e proprio sono quelle emanazioni di me che prendono forma, dapprima nell'animo e poi nella poesia..

ti ringrazio, sono felice che la mia poesia (in generale) arrivi e che ti piaccia [SM=g27988]
anumamundi
sabato 8 novembre 2008 20:48
Ottima spiegazione. Condivido la visione di poesia come liberazione dell'animo di chi scrive, sapientemente espressa nella frase: "io qui non vi parlo, ma mi condivido", sebbene la stessa debba essere comunque, a mio avviso, un tramite per fare in modo che lo stato d'animo arrivi il più possibile integro anche al lettore.

Diciamo che la mia era una piccola "provocazione" per fare in modo che tu esponessi, senza che te lo chiedessi, la tua concezione di poesia e sono lieto l'abbia fatto in maniera diretta senza scendere a "compromessi".

Lieto di leggerti e di continuare a farlo.



elfo nero
mercoledì 12 novembre 2008 19:28
Oscura ed intensa
Molto piaciuta
Complimenti a te
[SM=g28002]
al_qantar
giovedì 13 novembre 2008 09:57
Bellissimo testo caro Francesco ed interessante risposta ad Anumamundi e a tutti noi che, ovviamente mi aspettavo visto che ne avevamo già parlato in altre circostanze.
Mi pare di averti già detto che il tuo scrivere mi affascina proprio per il motivo che hai esposto nel tuo controcommento e lo ribadisco!

Ad Anumamundi volevo dire, affettuosamente, è chiaro, che il verbo "venire", si può anche usare per indicare altro oltre che raggiungere l'orgasmo.

Scherzo naturalmente!

Un grande abbraccio Da Catania

Sebastiano
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