esposimetro per sistema zonale

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jigen975
00mercoledì 5 dicembre 2012 20:06
Ciao a tutti,
dopo aver letto l'articolo pubblicato sull' ultimo numero di Classic Camera circa il sistema zonale, vorrei provare a cimentarmi in questo tipo di metodica fotografica.
A tal proposito leggo che occorre un esposimetro capace di leggere l'angolo di 1° e avendo un Gossen Profisix vi chiedo se sia adatto o meno.In caso contrario su quale marca e modello potrei orientarmi?
Una curiosita vorrei mi toglieste : puntando l'esposimetro verso un dettaglio in ombra in un paesaggio, per esempio un cespuglio distante diciamo 50 metri e non raggiungibile fisicamente , come faccio a capire e ad avere la certezza che lo strumento stia misurando la luce riflessa propio da quel particolare elemento?
Grazie sempre

Ruggiero
DavideG(83)
00mercoledì 5 dicembre 2012 20:53
Ciao!
Io ti consiglio un minolta spotmeter o un pentax sempre spotmeter.
Magari uno moderno che monti pile alcaline (quelli vecchi hanno il problema delle pile al mercurio). Gli esposimetri che ti ho detto sono spot, quindi hanno un vero mirino ottico (un obiettivo) che ti permette di puntarli con precisione (vedi magari il manuale dello spotmeter).
Personalmente ti sconsiglio gli aggiuntivi, sia perché non vanno sotto i 5 gradi, sia perché con l'aggiuntivo montato il minimo valore EV leggibile cresce un bel po'.
Inoltre gli aggiuntivi gossen costano uno sproposito.
Io ho preso un minolta spotmeter un po' vissuto a circa 100 $ più tasse e mi trovo benone. Fai attenzione che non sia starato/disallineato. In quel caso lo dovresti far sistemare.
Ciao!
Rollei_Pino
00mercoledì 5 dicembre 2012 21:04
Ciao, non volermene, ma se posso esprimere una opinione controcorrente, per me il sistema zonale è stata una bella invenzione che ha fatto vendere tonnellate di esposimetri, ettolitri di sviluppi di tutti i tipi possibili e immaginabili, come pure carte da stampa e libri scritti dallo stesso autore.
Tuttora c'è chi campa lautamente tenendo corsi e controcorsi sul faragginoso sistema zonale e sue varianti varie.
Ma tutto questo bel impianto teorico (puramente teorico) va a quarantotto quando vedi che Adams in camera oscura faceva abbondante ginnastica di braccia per mascherare, sovraesporre, sottoesporre le varie zone della carta sotto l'ingranditore.
Più che cruciarsi per non avere un costosissimo esposimetro che misura il buco del culo di una mosca a 100 metri, è più profiquo e produttivo farsi l'occhio con un solo negativo e un solo sviluppo in varie situazioni di luminosità ambientale, con il costo di uno strumento ti vengono pellicole per i prossimi 5 anni e ti sarai divertito di più! Fa una semplice misurazione media e poi misura a spanne verso alte luci e verso ombre, alla fine decidi cosa vuoi privilegiare e vai.
DavideG(83)
00mercoledì 5 dicembre 2012 21:20
Concordo parzialmente con Pino, nel senso che si riesce a fotografare bene anche senza. Però per farsi l'occhio senza impazzire secondo me ha senso usare l'esposimetro spot. In fondo alla fine basta usarlo per esporre sulle ombre e per misurae il contrasto per sviluppare di conseguenza.
Comunque non serve spendere una barca di soldi, si trovano a poco.
Questa ovviamente è la mia opinione.
Ciao!
jigen975
00mercoledì 5 dicembre 2012 23:13
Vi ringrazio entrambi e ritengo che entrambe le vs opinioni siano valide.
Sono daccordo sul fatto che per ogni cosa, occorra buon senso , creativita' e un po' di spirito critico e sopratutto il non dover necessariamente e pedissequamente seguire delle linee guida.
Mi ha incuriosito l'articolo letto in quanto avevo spesso sentito parlare di zone , di grigi etc etc ma mai avevo approfondito l'argomento.
Sono altresi' daccordo sul fatto che se si decide di fare qualcosa è bene farlo con gli strumenti piu' adatti che ci puo' permettere.
Un caro saluto
Ruggiero
Rollei_Pino
00giovedì 6 dicembre 2012 08:08
Ruggero e Davide, vorrei che fosse chiaro che la mia risposta non ha niente di personale nei vostri confronti e sulle vostre scelte e preferenze, è anche chiaro che se uno vuole andare a prendersi il giornale con la Ferrari e se la può permettere, è padrone di farlo.
Credo che sia anche chiaro il mio intento dissacrante nei confronti di tanti miti e bisogni che nel tempo sono stati creati artatamente da chi aveva come scopo reale quello di vendere, e non c'è pregiudiziale ideologica in quello che dico, (tanto da anni non vado più a votare anticipando nel mio piccolo un'onda che a livello di massa arriva solo adesso).
Il mio ragionamento è rivolto a chi legge in generale (e tutto quello che si dice in un forum pubblico ha una utenza di lettori che non riguarda solo chi sta scrivendo) perchè per fare una foto bastano veramente poche cose e non ci si deve intimorire se non si hanno capitali da investire (specie in questo periodo); è con lo stesso spirito che ho postato le foto di quel marchingegno miscelatore, anche se potrei acquistare senza grandi sforzi una stazione di sviluppo automatica.
(http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10446756)
Mi è simpatico e mi conforta il suggerimento che molto tempo fa dava in una discussione un membro anziano di qusto Forum che diceva: usate la regola del 16, in fondo la storia della fotografia ha visto grandissimi maestri che hanno fatto opere immortali, lavorare almeno fino agli anni '30 senza esposimetri (che quando sono arrivati non erano certamente spot).
Un cordiale saluto
DavideG(83)
00giovedì 6 dicembre 2012 11:01
Pino, non preoccuparti, nessuna offesa o polemica personale [SM=g7348]

Capisco e rispetto pienamente il tuo punto di vista. Per ciò che mi riguarda, apprezzo poter utilizzare uno strumento che ritengo utile per ottenere il risultato prefisso. Ovviamente questo desiderio va mediato con l'investimento necessario per poterne usufruire (col cappero che mi prendo un super esposimetro nuovo fiammante [SM=g7350] ).
Sono però conscio del fatto che il mio attuale modo di procedere è piuttosto lento e questo è un aspetto che vorrei migliorare, anche imparando ad esporre ad occhio (ce la farò mai? [SM=g7364] ). Insomma alla fine credo che l'unica cosa importante sia dominare il mezzo per ottenere quel che si vuole e non il contrario!
prabolin
00giovedì 6 dicembre 2012 15:35
In ultima analisi, ricollegandomi all'esempio della regola del 16, l'inventore della ruota non ha fatto altro che gli interessi della Fiat creando il bisogno di possedere un'automobile quando sarrebbe bastata la bicicletta ed ancor prima la carroza ed ancor prima la biga e...? Non sono del tutto in accordo con quanto dichiarato da Pino; Adams ha prodotto i capolavori che conosciamo lavorando a gesti in c.o. ma partendo da un negativo superbo, esposto al meglio secondo i suoi canoni estetici ed è questo il principio che deve passare: se il sistema zonale lo ha aiutato in questo, bene, evviva il sistema zonale; altri preferiscono esporre per le ombre o per le alte luci? Bene, il principio è sempre quello, non serve avere lo spot a disposizione ma usare intelligentemente un sistema di riferimento pensato e ragionato per avere dei risultati certi. Ripeto, senza necessariamente avere un'esposimetro spot.

roberto
Rollei_Pino
00giovedì 6 dicembre 2012 19:12
Posso passarti la battuta, un sorriso fa bene a tutti, me compreso, ma al di là della apparenze non è esattamente questo che intendvo dire, (non sono a questo livello di ottusità):
...è stata una bella invenzione che ha fatto vendere tonnellate di esposimetri...
Non ho detto che l'ha inventata per indurre ad acquistare esposimetri (è stata profiqua poi alla vendita di esposimetri)
-come pure quando mi riferisco a ... tanti miti e bisogni che nel tempo sono stati creati artatamente da chi aveva come scopo reale quello di vendere...
è un fenomeno a cui assistiamo quotidianamente (basta che vedi il mercato dei telefonini, sono stato colpito anch'io, pur refrattario).

jigen975
00giovedì 6 dicembre 2012 19:20
Pino non ho mai, nemmeno per un secondo, interpretato le tue parole come polemiche nei miei confronti.
Ritengo anzi che il tuo discordso fili per molti aspetti.
Credo comunque che il sistema zonale per quanto non fondamentale per ottenere ottimi negativi possa aiutare ad avere il controllo sul risultato finale senza dover verificare sul display!!
Conferisce sicuramente una buona padronanza della tecnica e aiuta soprattutto a ragionare prima di scattare cosa che oggi con le macchine digitali fanno in pochi....tanto poi se la foto fa schifo si cancella!!!
DavideG(83)
00giovedì 6 dicembre 2012 21:34
jigen975, 06/12/2012 19:20:

Pino non ho mai, nemmeno per un secondo, interpretato le tue parole come polemiche nei miei confronti.
Ritengo anzi che il tuo discordso fili per molti aspetti.
Credo comunque che il sistema zonale per quanto non fondamentale per ottenere ottimi negativi possa aiutare ad avere il controllo sul risultato finale senza dover verificare sul display!!
Conferisce sicuramente una buona padronanza della tecnica e aiuta soprattutto a ragionare prima di scattare cosa che oggi con le macchine digitali fanno in pochi....tanto poi se la foto fa schifo si cancella!!!



Sottoscrivo in pieno.
atomeal
00venerdì 7 dicembre 2012 00:33
Io mi sono fatto regalare la trilogia di Adams dove il sistema zonale viene ovviamente spiegato dallo stesso inventore.
Non ho letto l'articolo, ma non credo che sia sufficiente a spiegare una tecnica così affascinante.
Con una piccola spesa trovi tutte le risposte che cerchi e anche di più!
Rollei_Pino
00venerdì 7 dicembre 2012 09:49
Ciascuno è libero di leggersi quello che vuole e sperimentare quello che preferisce ma (scimiottando Bersani), ...ragazzi, questa cosa qua non è mica da ridere, ragazzi, qua possiamo discutere fin che si vuole, ma poi bisogna governare!... (in questo caso produrre una buona foto)

Ho già definito il sistema zonale un bel impianto teorico ma se uno proprio vuole usarlo, deve essere già un fotografo assai esperto perchè non è che facendo il ragioniere della esposizione sommando e sottraendo Zone ed EV viene fuori la foto perfetta!!
Dopo tutto quel bel impianto, l'unica cosa che conta è la valutazione dei dati e questa la può fare solo una lunga eperienza e tanto per cominciare uno dovrebbe fare prima un sopraluogo per vedere quale pellicola usare in base alla distanza fra le zone misurate, con maggiore e minore latitudine di posa, ma il sopraluogo non vale niente se da un momento all'altro ti cambiano le condizioni di illuminazione come può succedere in esterni. Tanto per fare un esempio vedo spesso a Venezia professionisti che fanno foto di moda o matrimoni con tanto di assistenti (a volte anche una decina) ma pur usando le digitali più sofisticate un attimo prima di scattare c'è l'assistente che fa una ultima misurazione in luce Incidente e infatti secondo me questo tipo di misurazione è molto più importante perchè è indipendente dalla riflettenza dell'oggetto che si misura ed anche questa è un'altra variabile di cui tener conto a prescindere dal sistema zonale.

Infine ancora una considerazione: ve lo vedete Robert Capa che durante lo sbarco in Normandia misura con il Sistema Zonale, e così pure una infinita schiera di fotografi considerati maestri che scattavano al volo producendo immagini tecnicamente perfette?
E' una tendenza che abbiamo un po' tutti: pensare che ci siano strumenti o tecniche a cui affidarci che ci faranno produrre ottime cose in breve tempo; non è così, nella fotografia argentica l'unica cosa che conta è entrare in sintonia con gli strumenti che abbiamo (usare sempre gli stessi), percepire la luce non attraverso uno strumento di misura ma attraverso il database di esperienza che abbiamo e che il nostro cervello aziona in tempo reale davanti alla scena, e questo database lo costruiamo in un solo modo: fotografando e poi fotografando e poi fotografando, per anni.
atomeal
00venerdì 7 dicembre 2012 19:45
X jigen975:

Io mi sono fatto regalare la trilogia di Adams dove il sistema zonale viene ovviamente spiegato dallo stesso inventore.
Non ho letto l'articolo, ma non credo che sia sufficiente a spiegare una tecnica così affascinante.
Con una piccola spesa trovi tutte le risposte che cerchi e anche di più!

Ciao!
Condor I
00sabato 8 dicembre 2012 11:24
Rollei_Pino, 07/12/2012

... misurazione in luce Incidente e infatti secondo me questo tipo di misurazione è molto più importante perchè è indipendente dalla riflettenza dell'oggetto che si misura ...



Non ho molta pratica con la misurazione in luce incidente, al di là del pizzico di propria esperienza che sempre ci vuole, questa misurazione può avvantaggiare in caso di forte contrasto nella scena inquadrata, se non si dispone di uno spot per mediare la riflessa?

Un saluto
Stefano

Rollei_Pino
00sabato 8 dicembre 2012 13:20
Ciao, Stefano posso dirti soltanto che il vantaggio della misurazione della luce incidende (che si può considerare una misura media della luce che colpisce la scena) è soprattutto quello di non essere influenzata dalla capacità di riflettere la luce degli oggetti che può variare da superficie a superficie degli stessi; punto!
Certo potrebbe essere vantaggiosa ad esempio in una situazione in cui hai un bosco a fianco di una formazione rocciosa chiara e il sole alle spalle. Se fai una misurazione in luce media riflessa, le rocce molto riflettenti ti portano a chiudere parecchio dandoti il bosco con ombre nere, in questo caso la misurazione in luce incidente non ti dà questo problema. Così pure se hai una persona con un cielo azzurro alle spalle, la misura media ti da un viso nero, se invece ti accosti al viso con l'esposimetro e misuri verso la macchina in luce incidente, non hai questo problema.
Poi anche le misure di questo tipo vanno fatte con un po' di raziocinio ed esperienza.
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