embrio transfer

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caramellae luci
00lunedì 22 novembre 2010 11:35
Buongiorno Doc,
ho una domanda da farti: leggevo dell'embrio transfer nelle cavalle che per svariati motivi non si vuole mettere a rischio con una gravidanza...non potrebbe essere una tecnica applicabile anche per i bulldog visto che a volte le gravidanze sono così tremende e rischiose? qualcuno applica questa tecnica in ambito allevatoriale? trapiantando il o gli embrioni in una cagnolina ricevente, magari di taglia molto grande, non si ridurrebbero molto i rischi per la mamma naturale? i costi del transfer non andrebbero a pareggiare quelli di parto cesareo, controlli etc?
Grazie in anticipo per la risposta!
caramellae luci
00lunedì 22 novembre 2010 11:36
PS: è una pura curiosità!
banvivet
00giovedì 25 novembre 2010 14:53
In realtà l'embrio transfer è nato nelle bovine da latte con altri scopi. Se ci pensiamo vacche e cavalle portano a termine normalmente gravidanze con un solo feto per cui è molto difficile ottenere tanti figli da una fattrice di altissimo valore genetico. Quindi il ruolo di un procedimento come questo non è tanto risparmiare la gravidanza alla fattrice.
La vacca è l'animale dove viene più praticato e il tutto si esegue provocando con i farmaci una superovulazione e poi procedendo con le fecondazioni.
Gli embrioni si raccolgono con lavaggio uterino e poi impiantati dopo selezione su una nuova fattrice.
Tutto questo lavoro è molto complesso e molto costoso non di certo paragonabile ai costi di un cesareo.
Nella cagna poi c'è un altro problema che è il superamento della cervice che non è possibile nemmeno per via endoscopica, tanto è vero che la deposizione del seme è normalmente vaginale.
In più la cagna comunque mette al mondo molti più cuccioli permettendo un eventuale miglioramento genetico più rapido.
Non sottovalutiamo infine il fatto che si parla di embrio transfer negli animali da reddito dove il valore economico dell'animale sia produttivo (latte o carne) che sportivo è perfettamente quantificabile, mentre nel cane questa valutazione è spesso puramente teorica.
in conclusione credo sia molto difficile proporre una tecnica tale in ambito canino sia per problemi anatomici che economici.
Saluti Marcello
Uragano Dior
00giovedì 25 novembre 2010 15:05
Complimenti per la risposta!
caramellae luci
00giovedì 25 novembre 2010 20:34
Grazie!!! super soddisfacente!!!
potresti spiegarci meglio ( quando riesci con il tempo non c'è fretta!) il discorso del superamento della cervice? cos'è che ne ostruisce l'accesso? e il discorso della inseminazione?
Grazie in anticipo: ci aiuti a conoscere meglio i nostri patatoni!
banvivet
00lunedì 29 novembre 2010 16:14
Mi sono fatto un pò di ricerca bibliografica sull'argomento e mi sono reso conto di avere scritto qualche inesattezza.
Allora parlando di inseminazione artificiale cominciamo con dire che si può effettuare con seme fresco, refrigerato e congelato.
Con seme fresco o refrigerato l'inseminazione è sempre vaginale craniale mentre col seme congelato è indispensabile la fecondazione intrauterina.
Inutile dire che per una maggior riuscita della tecnica è fondamentale la scelta del momento in cui fecondare. Per questo io uso gli strisci vaginali e il dosaggio del progesterone che tende ad un notevole aumento durante l'ovulazione.
Io normalmente uso seme fresco prelevando lo sperma dal maschio e procedendo subito alla inoculazione nella femmina. Normalmente uso un catetere urinario di grosse dimensione in modo da evitare il meato urinario e cerco di percorrere tutta la vagina in modo da depositare il seme nel tratto vaginale craniale. Nella cagna la vagina ha un andamento quasi verticale nel tratto caudale per poi diventare orizzontale nel tratto più craniale.
Infine cerco di tenere la cagna col posteriore sollevato per circa dieci minuti per facilitare il passaggio del seme in utero.
Un piccolo reflusso di seme dopo l'insemionazione è assolutamente normale.
Utilizzando il seme refrigerato la tecnica è assolutamente identica per quanto riguarda la deposizione del seme in vagina.
In questo caso il seme può essere utilizzato fino a 4-5 giorni dopo il prelievo grazie al fatto che viene centrifugato e concentrato per poi venire diluito con appositi kit presenti in commercio prima dell'inseminazione.
Il vantaggio maggiore è la possibilità di importare il seme senza far viaggiare le fattrici.
Io non ho mai usato seme refrigerato.
Per quanto riguarda il seme congelato vi ricordo che tale tecnica non è ancora approvata dall'ENCI e in questo caso l'inseminazione deve essere fatta in utero.
Le tecniche principali sono due, una chirurgica mediante siringa dopo aver esteriorizzato l'utero attraverso una breccia chirurgica, l'altra invece mediante cateterizzazione della cervice per via endoscopica o attraverso un catetere definito norvegese.
Io pensavo non fosse possibile passare la cervice neanche per via endoscopica, ma sbagliavo perchè con uno strumentario adeguato e sofisticato è possibile passare l'ostio cervicale (il passaggio che dalla vagina permette di arrivare nel corpo dell'utero è particolarmente piccolo nella cagna).
Il catetere norvegese invece è uno strumento particolare che permette di passare la cervice ma si deve operare alla cieca perciò è una tecnica veramente difficile e ci riesce solo che ha una adeguata esperienza (sinceramente non credo venga ancora usato).
Saluto Marecllo
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