e con questo chiudo , ne avrei da raccontare... la vita non è il golf , la vita è .....questa !!!!

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=dipassaggio=
00martedì 28 giugno 2005 14:32
Le ultime volte che sono andato giù in via Zanardi e da qui fino in fondo a via Marco Polo é stata una delusione, niente di niente... ma anni fa, ragazzi, c’era della gran bella fauna.
Subito dopo il primo incrocio con via Beverara se ne trovavano due con una parlata stranissima, né serbo-croata né rumena, sembravano quasi spagnole, niente di speciale di viso ma cavoli, avevano delle gambe che erano troppo belle, ci fu una sera che passai lì davanti tre o quattro volte solo per guardargliele. Se non ci andai assieme fu solo perché non avevo una lira in tasca, eh eh.

Andando oltre, il vuoto (tranne una o due che ogni tanto comparivano alla fermata dell’autobus poco prima dell’ipercoop Lame e una ragazza di colore triste ed abbacchiata con le calze argentate poco dopo il centro civico Lame) fino a dopo la rotonda di via Barbieri (mi pare si chiami così la strada alberata che porta in via dell’Arcoveggio): lì iniziava un po’ di movimento con ragazze dell’Est che era difficile trovare, bisognava girare un bel po’ e aspettare che i colleghi utenti le riportassero: me ne ricordo un paio ad un incrocio con una strada secondaria che erano piuttosto belle, ma del tipo sfrontato “cazzo vuoi?” che non mi ha mai attizzato.

Più avanti, dove c’è uno slargo e una stradina sulla destra (che penso sia un capolinea per l’autobus) stavano due ragazze, una morettina riccia e una castana / rossiccia (a me sembrava sempre lei ma con un diverso colore dei capelli, potrei sbagliarmi, eh?), quasi mai in minigonna ma molto molto carine: la morettina mi portò in una stradina lì attorno per una veloce trombata che ricordo con molto piacere: ogni tanto se ne veniva fuori con una risatina e al mio “che c’é?” rispose “Mi fai solletico coi tuoi peli”.

Più avanti ancora, però, ad un distributore di benzina poco prima della rotonda che portava sulla via Galliera, ci fu una rotazione di ragazze che ebbe dell’incredibile. Prima, una decina (non scherzo, una sera ne contai dieci) di ragazze di colore che pur di salire con te si tiravano fuori le tette dal reggiseno e te le facevano toccare e per trentamila lire ti davano “bocca, culo, fica, tutta nuda”.
Era carino trattenersi con queste, anche se dopo un po’ cominciavano ad aggregarsi intorno alla mia macchina in maniera quasi minacciosa, mezze nude, e cominciavano un po’ a contendersi il cliente: “Vieni con me, mi metto tutta nuda, faccio anche culo”, “Dai, facciamo amore” e tutto il resto... una sera una di queste se ne salì sulla mia macchina e cominciò a toccarmi in quelle ”zone”, mi prese la mano e se la passò sul seno, ma sul serio, non avevo una lira, ma fu molto carino anche così.
Successivamente rimasero solo due o tre di queste ragazze al distributore prima (più verso Bologna), mentre quest’ultimo si popolò di ragazze russe che erano più bella dell’altra. Una me la portai nella stradina dietro al distributore, dove nella semioscurità si rese protagonista di un vero deep throat (coperto): lo prendeva fino in gola... io non avevo mai visto fare niente del genere se non nei film porno. Era davvero bella e con un bellissimo corpo, ricordo che per vederla (visto che era piuttosto buio) tenni accesa la lucina dell’abitacolo... lei voleva che la spegnessi, io la tenni accesa, non me ne fregava niente: vedermi stantuffare una ragazza così bella era troppo bello.

Da qui il mio giro “fuori porta Lame” mi portava, attraverso una strada abbastanza tortuosa, alla Galliera all’altezza di 1° Maggio: da lì mi riportavo verso Bologna: c’erano ragazze di colore sulle strade laterali, sedute su dei bidoni di metallo, che spesso litigavano tra di loro, mentre sulla strada principale c’erano delle morettine dell’Est piuttosto tristi ed abbacchiate che non mi attizzarono mai più di tanto.
Ben più avanti, però, a livello dell’uscita della tangenziale, vicino al centro sportivo dell’Arcoveggio, c’era il mio sogno proibito. Una bionda fantastica che però non riuscii MAI ad avvicinare, c’era sempre qualcuno che me la fregava.
64Drums
00mercoledì 29 giugno 2005 00:14
Musica per organi caldi
pero',sembri Bukowski (uno dei miei preferiti),dopo una
lobotomia.

consiglio...fatti un bel screening MTS

saluti e auguri.
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