k e n s
00domenica 3 dicembre 2017 14:55

...dovrò dirti prima o poi che non ho
una stanza da scrittura; che inseguo
parole lungo viottoli in penombra
dettati dalla cifra nei tuoi passi

una festuca riversa, piegata
su di sé, nel tepore asceso alla terra
un sentore come di conca, di nido
un infinire, un grido nell'alba

tersa.

--
Antonellat
00sabato 17 febbraio 2018 16:34
quell'infinire è assai lodevole come quel tersa staccato dal corpo ma incisivo e lì deve appoggiare l'ultimo respiro di lettura.

sempre bravo kens
apassoleggero
00domenica 18 febbraio 2018 18:17

Grazie Nicola per questo tuo dire sommesso eppure potente, intimo ma universale per chi si sente anche solo sfiorato dalle tue parole...

Anna
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