dottrine incoerenti fra loro

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persoinaltomare
00domenica 27 novembre 2011 12:45
avventisti del settimo giorno
stavo per curiosità leggendo i punti dottrinali degli avventisti del settimo giorno.
non ho potuto fare a meno che scandalizzarmi della mancata coerenza tra la trinità e la La vita, la morte e la risurrezione del Cristo .

partiamo dalla trinità

"C’è un solo Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo, un’unità di tre persone coeterne. Dio è immortale, onnipotente, onnisciente, onnipresente ovunque e sempre. Egli è infinito e trascende l’umana comprensione, ma si fa conoscere tramite la sua rivelazione. Egli è degno per sempre dell’adorazione e del servizio di tutta la creazione "

poi chi è il padre


Dio, l’Eterno Padre, è il Creatore, la Fonte, il Sostenitore, il Sovrano di tutta la creazione. Egli è giusto e santo, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco di immutabile amore e di fedeltà. Le qualità e i poteri espressi nel Figlio e nello Spirito Santo sono anche rivelazione del Padre

poi il figlio

"Dio, l’Eterno Figlio, si incarnò in Gesù Cristo. Grazie a lui furono create tutte le cose, è stato rivelato il carattere di Dio, si compie la salvezza dell’umanità e il mondo viene giudicato. Per sempre vero Dio, egli divenne anche vero uomo: Gesù Cristo. Fu concepito dallo Spirito Santo e nacque dalla vergine Maria. Visse e sperimentò la tentazione come un essere umano, ma fu un esempio perfetto della giustizia e dell’amore di Dio. Tramite i suoi miracoli manifestò la potenza di Dio e fu dichiarato il Messia promesso da Dio. Soffrì e morì volontariamente sulla croce per i nostri peccati e al nostro posto. Risuscitato dai morti, ascese al cielo per esercitare nel santuario del cielo il suo ministero in nostro favore. Egli verrà di nuovo in gloria per la liberazione finale del suo popolo e per la restaurazione di tutte le cose"

ed infine lo spirito santo

"Dio, l’Eterno Spirito, partecipò con il Padre e con il Figlio alla creazione, all’incarnazione e alla redenzione. Egli ispirò gli autori delle Scritture. Manifestò la sua potenza nella vita del Cristo. Sensibilizza e convince gli esseri umani, rigenera e trasforma a immagine di Dio coloro che rispondono al suo invito. Inviato dal Padre e dal Figlio per essere per sempre con i suoi figli, egli concede i doni spirituali alla chiesa, le accorda potenza per testimoniare del Cristo e, in armonia con le Scritture, la guida in tutta la verità"

ed ora LA VITA,LA MORTE E LA RESURREZIONE DI CRISTO

"Con la vita di perfetta ubbidienza di Cristo alla volontà di Dio, con le sue sofferenze, la sua morte e la sua risurrezione Dio ha provveduto all’unico mezzo per espiare il peccato dell’uomo, affinché coloro che per fede accettano questa espiazione possano avere la vita eterna e l’intera creazione possa comprendere meglio l’infinito e santo amore del Creatore. Questa perfetta espiazione rivendica la giustizia della legge di Dio e la misericordia del suo carattere: essa infatti condanna il nostro peccato ma provvede anche al nostro perdono. La morte di Cristo è sostitutiva ed espiatoria, riconciliatrice e trasformatrice. La risurrezione di Cristo proclama il trionfo di Dio sulle forze del male e a coloro che accettano l’espiazione essa assicura la loro vittoria finale sul peccato e sulla morte. Essa dichiara che Gesù Cristo è il Signore, davanti al quale «si piegherà ogni ginocchio in cielo e sulla terra»"

[SM=x1408438]

ma se credono nella trinità come fa CRISTO NELLA SUA VITA PERFETTA ESSERE UBBIDIENTE ALLA VOLONTA' DI DIO???
come faccio io ad essere ubbidiente a me stesso???
ma sanno quello che scrivono?
senza offesa ma neppure loro sanno cosa vogliano dire tutte queste cose.




mamma mia aiuto mi viene da piangere [SM=g7364]
christofer2006
00domenica 27 novembre 2011 16:04
Un aspetto interessante, che può chiarire quanto sopra, riguarda il fatto che in origine gli avventisti avevano una posizione antitrinitaria o meglio non trinitaria.

Nel libro avventista Alla ricerca di un'identità. Sviluppo delle dottrine avventiste fondamentali del prof. Knight (Edizione AdV, 2004, pp.13,14) si legge questo interessante passaggio:


La maggior parte dei pionieri avventisti oggi avrebbe delle difficoltà a far parte della chiesa se dovesse esprimere il proprio consenso sui "ventisette punti dottrinali" della denominazione. Per scendere nei particolari, non potrebbero accettare il punto numero 2 che riguarda la dottrina della trinità. Per Joseph Bates, infatti, la trinità reappresentava una dottrina non scritturale, mentre James White la chiamava quella "vecchia assurdità trinitiaria" e per M.E. Cornell essa era il frutto della grande apostasia, insieme con altre false dottrine come l'osservanza dlela domenica e l'immortalità dell'anima. Nello stesso modo, la maggior parte dei fondatori si sarebbero trovati a disagio con il punto 4, che sostiene che Gesù ha una natura eterna ed è anche veramente Dio. Per J.N. Andrews "il figlio di Dio...ebbe Dio come Padre e, in un momento indeterminato di un eterno passato, i suoi giorni ebbero inizio"...
Ma i personaggi più noti dell'avventismo non avrebbero sottoscritto neppure il punto 5 relativo alla personalità dello Spirito Santo. Uria Smith, per esempio, non solo negava la trinità e l'eternità del Figlio, come molti suoi confratelli ma, sempre come loro, descriveva lo Spirito Santo come "quell'emanazione divinia, misteriosa attraverso la quale essi (il Padre e il Figlio) realizzano la loro opera grandiosa e infinita". In un'altra occasione definì lo Spirito Santo come un "influsso divino" e non come una "persona paragonabile al Padre e al Figlio"



Come è spiegato in maniera eloquente in questa fonte, la posizione originaria della chiesa avventista non era trinitaria. Solo successivamente c'è stato un cambiamento di vedute che li ha portati ad avvicinarsi alle altre chiese maggioritarie ma contemporaneamente ad allontanarsi dalle Scritture, almeno su questo aspetto trinitario e cristologico!

persoinaltomare
00domenica 27 novembre 2011 22:25
Re:
christofer2006, 27/11/2011 16.04:

Un aspetto interessante, che può chiarire quanto sopra, riguarda il fatto che in origine gli avventisti avevano una posizione antitrinitaria o meglio non trinitaria.

Nel libro avventista Alla ricerca di un'identità. Sviluppo delle dottrine avventiste fondamentali del prof. Knight (Edizione AdV, 2004, pp.13,14) si legge questo interessante passaggio:


La maggior parte dei pionieri avventisti oggi avrebbe delle difficoltà a far parte della chiesa se dovesse esprimere il proprio consenso sui "ventisette punti dottrinali" della denominazione. Per scendere nei particolari, non potrebbero accettare il punto numero 2 che riguarda la dottrina della trinità. Per Joseph Bates, infatti, la trinità reappresentava una dottrina non scritturale, mentre James White la chiamava quella "vecchia assurdità trinitiaria" e per M.E. Cornell essa era il frutto della grande apostasia, insieme con altre false dottrine come l'osservanza dlela domenica e l'immortalità dell'anima. Nello stesso modo, la maggior parte dei fondatori si sarebbero trovati a disagio con il punto 4, che sostiene che Gesù ha una natura eterna ed è anche veramente Dio. Per J.N. Andrews "il figlio di Dio...ebbe Dio come Padre e, in un momento indeterminato di un eterno passato, i suoi giorni ebbero inizio"...
Ma i personaggi più noti dell'avventismo non avrebbero sottoscritto neppure il punto 5 relativo alla personalità dello Spirito Santo. Uria Smith, per esempio, non solo negava la trinità e l'eternità del Figlio, come molti suoi confratelli ma, sempre come loro, descriveva lo Spirito Santo come "quell'emanazione divinia, misteriosa attraverso la quale essi (il Padre e il Figlio) realizzano la loro opera grandiosa e infinita". In un'altra occasione definì lo Spirito Santo come un "influsso divino" e non come una "persona paragonabile al Padre e al Figlio"



Come è spiegato in maniera eloquente in questa fonte, la posizione originaria della chiesa avventista non era trinitaria. Solo successivamente c'è stato un cambiamento di vedute che li ha portati ad avvicinarsi alle altre chiese maggioritarie ma contemporaneamente ad allontanarsi dalle Scritture, almeno su questo aspetto trinitario e cristologico!





un adeguamento alle altre religioni?
persoinaltomare
00domenica 27 novembre 2011 22:25
Re:
christofer2006, 27/11/2011 16.04:

Un aspetto interessante, che può chiarire quanto sopra, riguarda il fatto che in origine gli avventisti avevano una posizione antitrinitaria o meglio non trinitaria.

Nel libro avventista Alla ricerca di un'identità. Sviluppo delle dottrine avventiste fondamentali del prof. Knight (Edizione AdV, 2004, pp.13,14) si legge questo interessante passaggio:


La maggior parte dei pionieri avventisti oggi avrebbe delle difficoltà a far parte della chiesa se dovesse esprimere il proprio consenso sui "ventisette punti dottrinali" della denominazione. Per scendere nei particolari, non potrebbero accettare il punto numero 2 che riguarda la dottrina della trinità. Per Joseph Bates, infatti, la trinità reappresentava una dottrina non scritturale, mentre James White la chiamava quella "vecchia assurdità trinitiaria" e per M.E. Cornell essa era il frutto della grande apostasia, insieme con altre false dottrine come l'osservanza dlela domenica e l'immortalità dell'anima. Nello stesso modo, la maggior parte dei fondatori si sarebbero trovati a disagio con il punto 4, che sostiene che Gesù ha una natura eterna ed è anche veramente Dio. Per J.N. Andrews "il figlio di Dio...ebbe Dio come Padre e, in un momento indeterminato di un eterno passato, i suoi giorni ebbero inizio"...
Ma i personaggi più noti dell'avventismo non avrebbero sottoscritto neppure il punto 5 relativo alla personalità dello Spirito Santo. Uria Smith, per esempio, non solo negava la trinità e l'eternità del Figlio, come molti suoi confratelli ma, sempre come loro, descriveva lo Spirito Santo come "quell'emanazione divinia, misteriosa attraverso la quale essi (il Padre e il Figlio) realizzano la loro opera grandiosa e infinita". In un'altra occasione definì lo Spirito Santo come un "influsso divino" e non come una "persona paragonabile al Padre e al Figlio"



Come è spiegato in maniera eloquente in questa fonte, la posizione originaria della chiesa avventista non era trinitaria. Solo successivamente c'è stato un cambiamento di vedute che li ha portati ad avvicinarsi alle altre chiese maggioritarie ma contemporaneamente ad allontanarsi dalle Scritture, almeno su questo aspetto trinitario e cristologico!





un adeguamento alle altre religioni?
christofer2006
00lunedì 28 novembre 2011 11:24
Re: Re:
persoinaltomare, 27/11/2011 22.25:




un adeguamento alle altre religioni?



Evidentemente si [SM=g27988]
roberto.testimonidigeova
00lunedì 28 novembre 2011 12:06
E' vero che gli "avventisti del settimo giorno" sono il gruppo avventista più numeroso, ma non è il solo. Ce ne sono decine di altri minoritari, e la maggior parte d'essi rigetta la trinità. Russell stesso, quando da giovane frequentò l'ambiente avventista fu molto aiutato nell'intendimento delle scritture dai vari George Storrs, George Stetson, Henry Dunn, Jonas Wendell, che erano si avventisti, ma non "avventisti del settimo giorno". Essi rigettavano la trinità, così come la maggioranza degli "avventisti del settimo giorno" di quell'epoca. La trinità fu un'accettazione successiva, tutt'oggi messa in dubbio quantomeno da alcuni fra gli stessi "avventisti del settimo giorno", e ancora recentemente per questa dottrina alcuni si sono separati.
Ovviamente, la concezione trinitaria degli "avventisti del settimo giorno" è tanto contraddittoria quanto in contrasto con l'insegnamento delle Sacre Scritture.
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