cyann & ben in concerto venerdi 6 aprile salerno

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Doctor Terror
00domenica 25 marzo 2007 13:01
Venerdi 06 Aprile 2007
Cyann e Ben in concerto
a La volpe e l'uva Wine bar - Salerno
Web: www.cyannandben.com/
Un paio di anni fa una piccola indie francese è riuscita a far parlare di sé sulle colonne virtuali di pitchforkmedia.com. Il gruppo che trainava la gooom revolution nell'autunno del 2004 erano gli M83, ma ai più attenti non erano certo sfuggiti i compagni d'etichetta Cyann & Ben, allora già con un paio di bei cd all'attivo. Ora che i fuochi di quella piccola rivoluzione sembrano oramai spenti, giunge il terzo album del duo parigino diventato in questi anni un gruppo a tutti gli effetti. Oltre a Cyann (keyboard, vocal) e Ben (vocal, guitar), si sono aggiunti, infatti, in pianta stabile Charlie (drum, sampler, synth) e Loic (guitar, keyboard), già presenti in alcune canzoni di "Spring" (Gooom, 2001) e "Happy Like A Tree" (Gooom, 2004). "Sweet Beliefs" si apre con "Words" un kraut-pop che farebbe morire d'invidia gli Stereolab: il pezzo parte scuro come la pece e sul finire esplode in un crescendo emozionante. Il brano seguente, "Sunny Morning", è una lunga divagazione psichedelica che alterna momenti epici con chitarre elettriche tuonanti in primo piano ad altri più sognanti dove sono i suoni eterei dei sintetizzatori analogici a caratterizzare l'atmosfera. Jason Pierce alle prese con una cover dei primi Pink Floyd non saprebbe essere più lisergico. L'omonima "Sweet Beliefs" getta sull'album un'aura malinconica degna del miglior Robert Wyatt. Solo con "In Union With..." la carica esplosiva del gruppo sembra rallentare mentre i suoni si dilatano in un'atmosfera che ricorda i paesaggi artici descritti dai Sigur Ròs. Senza soluzione di contuinità inizia "Guilty" e le scelte armoniche richiamo ancora una volta in causa il pop canterburiano degli anni '70 - rivisitato con un'attitudine figlia delle sperimentazioni di casa Constellation. "Recurring" è una ballata folk immersa nel verde di una foresta scandinava. L'arpeggio di chitarra che introduce "Let It Play" sembra rubato al campionario degli svedesi Kent. La canzone poi esplode sotto muri di chitarre elettriche vorticose e cambi di tempo impetuosi proprio come nella maggior parte dei classici dei Mogwai. "Somewhere In The Light Of Time" è la quiete dopo la tempesta, sottolineata da una romantica frase di pianoforte. Per finire l'ennesima meraviglia di un disco incantato: "Sparks Of Love", otto minuti di sali e scendi entusiasmanti. L'alternanza delle voci, i continui cambi di atmosfera, la brillante produzione, la corposità dei suoni, i riferimenti alla migliore psichedelia inglese, e mille altre cose fanno di "Sweet Beliefs" uno dei dischi dell'anno.


06/04/2007 •PASTENA DI SALERNO (SA) • La Volpe e L'Uva
Info:
La Volpe e L'Uva•089/6307097•Borgo Picarielli 34•Pastena•Salerno•www.lavolpeluva.it
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