cover si,cover no, cover ni

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costello
00giovedì 9 dicembre 2004 18:24
certo, è opportuno non demonizzare chi suona cover,
sia perchè è un primo passo, credo appagante, per av
vicinarsi alla musica e cominciare a sentirsi "musici
sta", sia perchè và anche riconosciuto, a chiunque, u
na particolare passione per questo o quel gruppo, come
fosse la colonna sonora della propria vita.
Un mio amico romano, giuro, ascolta da almeno 25 anni
solo ed esclusivamente i deep purple, a casa, in mac
china, ovunque sia. Se sale nella mia macchina, state
pur certo che tirerà fuori il suo cd e sostituirà quel
lo che già suona nel lettore (l'ultima volta ha tolto
un vibrante Sergent Garcia apostrofandomi: che cazzo
te senti!. Immagino che se suonasse qualcosa di diver
so dal suo clacson, non potrebbe che suonare deep pur
ple e basta. In definitiva, non è infernale mettere su
una cover band. Discorso diverso per chi gestisce un
locale che vede nella musica un sistema per migliorare
il proprio business (penso sia lecito, comunque me
glio che puntare sulle "macchinette") nel quale caso ci
si potrebbe anche aspettare un piccolo sforzo in dire
zione della novità, per lo meno un colpo al cerchio ed
uno alla botte. Una programmazione tutta incentrata su
tribute band di mestiere (perchè anche questo và detto,
non che sia un reato, ma insomma non aiuta in termini
di "freschezza", a me pare) è francamente abbastanza
triste.
Sarebbe bello se una richiesta di rinnovamento venisse
dal "basso", ossia dal cliente! sogni? sarebbe bello se
esistessero spazi dedicati alla musica, gestiti con un
contributo pubblico da non dilapidare, e rivolto alla
promozione di proposte nuove, al di fuori di qualsiasi
business, per il semplice (e rivoluzionario) gusto del
la musica e della sua fruizione.
Ma penso siano cose ben lontane dal venire. Mi pare che
la televisione stia occupando anche i locali di intratte
nimento serale, con quiz karaoke e cose varie. Quanto ci
vorrà per avere un reality show dentro qualche birreria?
I format televisivi invaderanno anche i luoghi dove un
tempo si recavano i nemici della televisione. Tutto som
mato bastano pochi pacchi, un piccolo monte premio, una
bella ragazza col giusto vestito, uno di questi dj vaga
mente anfetaminici ed il gioco è fatto.
E la musica? nelle catacombe, come i primi cristiani...
marco
00martedì 21 dicembre 2004 11:04
divertimento
La musica nei locali è divertimento.
Ora basta che fai divertire il pubblico o con le cover o con i propri brani fa lo stesso.
Io quando vado in un locale e c'è un gruppo non faccio come molti qui dentro : la prima critica è per il genere :<> ,
Una volta a cassino c'era un tizio che faceva tuttii pezzi di Murolo e mi ha fatto divertire molto.
Al contrario 4 coglioni che facevano "brani" loro mi ammosciavano
Poi dipende sempre dal contesto. Se vuoi fare un disco la cover band devi lasciarla a casa
Bluto.
00martedì 21 dicembre 2004 13:37
Credo che esistano due tipi di locali (almeno quelli che ho girato io) cioè i locali dove si "sente" la musica e i locali dove si "ascolta" la musica.Nella mia esperienza con il gruppo sono stato a suonare in tutti e due i tipi...anche noi iniziammo a suonare cover nei locali , suonavamo al Red Land , all'Avana , al Missisipi al Terence ma abbiamo suonato anche alla Cantina e all'Hot Ice (ho già finito la lista del secondo tipo di locale ? [SM=g27825] )...credo sia giusto dare spazio alle cover band , ce ne sono alcune veramente brave , ma preferisco comunque alzare il culo per andare a vedere un gruppo che fa musica originale...specialmente se parto proprio per ascoltare , a meno che , come succede al Qube , non ci sia una mega spettacolosa cover band...ma preferisco comunque la musica originale !
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