cosa è l'intelligenza senza il sentimento?

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partigiano-combattente
00venerdì 17 settembre 2010 21:13

voi sapere ..............cosa ne pensate!

pubblicata da Partigiano Combattente il giorno domenica 22 agosto 2010 alle ore 9.45

Intelletto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Per intelletto si intende quella facoltà mentale che ha ogni essere umano di comprendere la realtà e di farsi delle idee, la quale comporta a sua volta la capacità di scegliere, discernere, confrontare, comparare, dissociare, associare, sintetizzare. L'insieme di queste funzioni viene chiamata capacità intellettuale.

 

Il termine "intelletto" deriva dal latino intellectus (dal verbo intelligere), composto di intus + legere, che significa «leggere dentro».

 

inizio del ragionamento

Vedendo sta realta alquanto degradata in ogni suo aspetto, per un concetto egoistico di liberismo dico

Ma ci siamo veramente evoluti?

Viviamo di io dalla mattina alla sera, i rapporti coi ns simili sembrano atti notarili, dove finita la genuinita'

la spontaneita di dare senza pretendere nulla in cambio

Penso che i tempi di oggi siano accompagnati da deficenza Umana, credo che l'evoluzione dell'uomo e' nel NOI e nell'amore dove per me c'e' la vera intelligenza.

L'intelligenza a se come arte di crearsi una comodita' sempre piu sviscerale, immorale legata all'io delle persone si possa chiamare NON intelligenza, la vera intelligenza e' quel qualcosa che ci permette di relazionarci al mondo esterno con Amore portando come frutto il NOI,

Intorno ad esso creare tutti i giochi che vogliamo.......

Ma se devo chiamare intelligente una persona che in un anno guadagna 10 miliardi di euro, senza porsi

la semplice domanda, a cosa mi servono tutti sti soldi?Senza che faccia i conti con la propia coscienza anzi e lui il diffusore dell'ipocrito senso della vita che viviamo quel grigiore che ci accompagna giorno per giorno, perche costringe tantissimi esseri come lui con pari diritti a servirgli,la comodita avara che vuole.

L'intelligenza e' solo nell'amore e nella luce della vita.E' nella verita' ed il dare senso al nostro vivere.

Guardiamoci siamo profeti dell'esteta dell'apparire cioe' di un consumismo legalizzato e trascuriamo la ns anima la parte piu' importante di ogni essere.......

che coscenza porga conto a tutti senza sconto alcuno.

 

agginta seconda parte alle 14 del 18

aggiungo sto concetto che vorrei calaste nel senso di entrare nella realta ed interagire

Stupidità

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« Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. Della prima non sono sicuro. »

 

(Albert Einstein)

 

Originariamente il termine "stupidità" ha due accezioni distinte: una vede una condizione d'incapacità o insensibilità, indotta da meraviglia, sorpresa; l'altra una condizione duratura, come dire un handicap. Generalmente "supidità" indica "incapacità" e "carenza", sul piano materiale e su quello morale. Carlo Maria Cipolla[1] definisce lo stupido come "una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita".

 

Il termine deriva (sec. XIV) dal verbo latino stùpeo, ossia "son stordito, resto attonito". Lo "stupido" è infatti colui che non sa dominare il circostante, e le situazioni, con tutti i loro fenomeni: ne resta attonito, spiazzato. L'inetto descritto da Italo Svevo è un tipico esempio di "stupido": di fronte al bivio non saprà mai che direzione imboccare.

 

(aggiungo di mio)

"la dove si perpetra un sopuso, in nome di qualsiasi ideologia,

nasce una stella di nome sogno......quale?

che si annienti la stupidita' che e' nell'uomo....."

"l'intelligenza biologica segue la vita e la luce , l'amore,il NOI,tutto......il virus e' l'oscuro senso dei giorni di oggi scambiare il senso del vero con uno cinico ed ipocrito fatto di parvenza"

 

AGGIORNAMENTO n°3 ore 19 del 18 febb

Saggezza

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La saggezza è una particolare connotazione o capacità propria di chi è in grado di valutare in modo corretto, prudente e equilibrato le varie opportunità, optando di volta in volta per quella più proficua secondo la ragione e l'esperienza.

 

 

La saggezza, dal punto di vista dell'etica, consiste nel riconoscere la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male, e nello scegliere di conseguenza l'azione che è volta al bene. Va tuttavia rilevato che, per chi ritiene che in ambito etico non sussista la possibilità di discernere oggettivamente il bene dal male, la saggezza è invece la consapevolezza dell'assenza di un criterio morale trascendentale. In questo senso tutto ciò che accade è il risultato di infinite forze "negative" e "positive" che, intrecciandosi, portano inevitabilmente alla situazione presente; saggio è dunque l'individuo che sa adeguarsi di volta in volta allo stato dei fatti, modificando i suoi valori secondo le concrete opportunità che gli si presentano.

 

Riconoscere ciò che è saggio vuol dire quindi riconoscere le conseguenze di ciò che è stolto o addirittura folle: "follia" è il termine filosofico opposto a "saggezza".

 

Come ogni decisione, una decisione saggia va presa anche quando le informazioni a disposizione sono incomplete. Pertanto, per poter agire saggiamente, bisogna essere capaci di intravedere al meglio gli scenari futuri prospettati dalle conseguenze di una certa azione, di desiderare il meglio per i più (anche a scapito del proprio personale interesse) e di agire in maniera consequenziale.

 

di mio

"L'interagire delle forze negative che vanno contro l'intelletto umano e' follia di vivere?"

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