cosa significa Oulanem

Jon Konneri
00domenica 8 novembre 2009 10:34
OULANEM VUOLE VENDETTA

Poco dopo che Marx ebbe ricevuto il diploma, nella sua vita accadde qualche cosa: divenne profondamente, appassionatamente anti-religioso. Incominciò a emergere un nuovo Marx.

Egli scrive in un poema: « Desidero vendicarmi contro quell'Uno che regna lassù » 1. Così era convinto che lassù ci fosse Uno che regna. Era in lite con Lui. Ma quell'Uno lassù non gli aveva fatto nulla di male. Marx apparteneva a una famiglia relativamente benestante, non aveva sofferto la fame nella propria infanzia. Stava molto meglio di molti suoi compagni di scuola. Che cosa aveva prodotto questo terribile odio contro Dio?

A una età in cui ogni giovanotto normale ha sogni di far del bene agli altri e di preparare una bella carriera per se stesso, perché dovrebbe aver scritto questi versi nel suo poema Invocazione d'un disperato?


Su in alto costruirò il mio trono,

Fredda e tremenda sarà la sua vetta.

Terrore superstizioso ne sarà il baluardo,

Suo ministro, l'angoscia più nera.

Chi lo guarderà con occhio sano

Distoglierà pallido e muto come morto lo sguardo,

Afferrato da forza di morte cieca e tremante.

Possa la buona sorte scavargli la tomba 2.


Marx sognava di rovinare il mondo creato da Dio. In un altro poema diceva:


Potrò allora marciare in trionfo,

Come un dio, fra le rovine del loro regno.

Ogni mia parola è fuoco e azione

Il mio petto è uguale a quello del Creatore.

(Citato in « Deutsche Tagespost », Germania Occidentale, 31 dicembre 1982.)


Le parole « Su in alto costruirò il mio trono » e la confessione che da colui che siede su questo trono, emaneranno soltanto terrore e angoscia, ci rammentano l'orgogliosa vanteria di Lucifero: «Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio » (Isaia 14:13).

Ma perché Marx desidera questo trono? La risposta si trova in un dramma poco conosciuto che compose anche durante i suoi inni da studente. Si intitola Oulanem. Per spiegare questo titolo bisogna fare una digressione.

Esiste una "chiesa satanista". Uno dei suoi riti è la messa nera, che i satanisti recitano a mezzanotte. Nei candelieri sono poste candele nere rovesciate. Il "sacerdote" dice tutto ciò che è prescritto nel libro di preghiere, ma le legge dalla fine verso il principio; i nomi della divinità vengono letti pronunciandoli alla rovescia. Un crocifisso è fissato pure alla rovescia, oppure viene calpestato. Durante la messa nera viene bruciata una Bibbia. Tutti i presenti promettono di commettere ogni peccato, e di non fare mai nulla di buono. Segue un'orgia.

È caratteristico che Oulanem sia un'inversione del nome biblico per Gesù che in ebraico significa: « Dio con noi ». Simili inversioni di nomi sono caratteristici della magia nera; saremo capaci di capire il dramma Oulanem soltanto alla luce di una strana confessione che Marx fece in un poema chiamato Il giocatore 3, più tardi rappresentato da lui stesso e dai suoi seguaci:


Sorgono i vapori infernali e mi riempiono il cervello

Sin che impazzisco e mi si cambia il cuore.

Vedi tu questa spada?

Me l'ha venduta il prìncipe delle tenebre.

Per me batte l'ore e dà i segni.

Sempre più audacemente suono la danza della morte.


Questi versi assumono uno speciale significato, quando apprendiamo che nei riti della più alta iniziazione nel culto satanista viene venduta al candidato una "spada incantata" che garantisce il successo. Egli la paga firmando un patto col sangue estratto dai suoi polsi, per cui la sua anima, dopo morte, apparterrà a Satana.

Cito ora dal dramma Oulanem:


Ed essi son anche Oulanem,

Oulanem, Il nome risuona ancora come la morte,

Risuona ancora sino a spegnersi miseramente. 4

Ho però nelle mie giovani braccia,

Di che stringervi e schiacciarvi (l'umanità personificata)

Con la forza d'una tempesta,

Mentre per entrambi l'abisso si disserra nel buio.

Sprofonderai, ed io ti seguirò ridendo,

Sussurrandoti all'orecchio, « Discendi,

Vieni con me, amico! » 5


Marx desidera trascinare tutta l'umanità nell’abisso riservato per il Diavolo e i suoi angeli (si veda Apocalisse 20:3).

Chi parla attraverso Marx in questo dramma? È ragionevole attendersi che un giovane studente mantenga come sogno della sua vita la visione dell'umanità, mentre penetra nell'abisso delle "tenebre eterne", mentre egli stesso ride seguendo coloro che ha guidato verso l'incredulità? In nessun luogo al mondo questo ideale è coltivato, eccetto che nei riti iniziatici della chiesa satanista, ai suoi gradi più elevati.

Viene il momento della morte, per Oulanem. Le sue parole sono:


Rovina, rovina. Il mio tempo è trascorso.

L'orologio s'è fermato, la minuscola casa è crollata,

Presto stringerò al mio petto l'eternità

Presto ululerò colossali anatemi sull'umanità 6.


Erano piaciute a Marx le parole di Mefistofele nel Faust: « Tutto ciò che esiste, merita d'essere distrutto ». Tutto: compreso il proletariato e i compagni. Marx citava queste parole in « Il 18 Brumaio » 7. Stalin si è fondato su quelle, e ha distrutto la sua stessa famiglia.

La setta satanista non è materialista: crede nella vita eterna. Oulanem, la persona in nome della quale Marx parla, non contesta la vita eterna. Egli la afferma, però come una vita d'odio esaltato all'estremo. Merita osservare che eternità, per i demoni, significa «tormento».

christusveritas.altervista.org/altra_faccia_di_marx.htm
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