comunicato 3 del 6.1.06
AVIARIA: STORACE, NON ANCORA SCONSIGLIATI VIAGGI IN TURCHIA
(AGI) - Roma, 6 gen.- I tre fratelli morti a causa dell'H5n1, il virus dei polli che ha gia' provocato circa 70 decessi in Asia, e la paura per gli altri otto componenti della famiglia, soprattutto per una sorellina di 11 anni che desta in condizioni gravissime all'ospedale, riportano l'allerta ma non l'allarmismo nel nostro Paese.
"E' accaduto all'estremo confine con l'Asia, in una provincia al confine con l'Iran ma cio' non significa di dover sottovalutare i rischi. La famiglia colpita vive in una situazione di scarsa igiene macellando in casa i polli con cui si alimentano e probabilmente gli animali avevano il virus dell'influenza aviaria conosciuto come H5N1. Ma da qui a dire che ci sia una pandemia e' una storia molto lunga". Lo sottolinea all'Agi il ministro della salute Francesco Storace ricordando che l'influenza aviaria e' ben conosciuta. "Non sappiamo pero' la sua evoluzione pandemica. E, ad oggi le organizzazioni mondiali sanitarie sono all'erta ma l'Oms (organizzazione mondiale della sanita') non ha ancora modificato il tipo di allarme, rimasto in fase 3. Non ci sono ulteriori restrizioni - ha detto ancora il ministro della Salute - dall'Unione, ne raccomandazioni di evitare viaggi verso la Turchia".
"L'Italia e' in grado di assicurare la popolazione sul divieto, gia' vigente da molti mesi, d'importazione di carne dalla Turchia e lo abbiamo fatto prima della decisione comunitaria", ha aggiunto Storace che ritiene probabile un incontro a Londra. "Non c'e' nessuna agenda, ma sicuramente si svolgera' un vertice con la nuova presidenza austriaca, anche se in calendario, ripeto, non c'e' ancora nessun appuntamento".
Comunque l'Italia ha gia' da tempo fatto i suoi passi (e' stato il primo paese dell'Unione a prendere le misure contro il rischio pandemia). Il piano pandemico nazionale, inoltre, preparato dal centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del ministero della salute (CCM) sara' approvato dalla conferenza Stato-Regioni entro questo mese. Il nostro Paese, infatti, gia' all'inizio aveva ordinato 4 milioni di antivirali.
"Mese per mese stiamo acquisendo le scorte di farmaci che si concluderanno a settembre prossimo e, - ha aggiunto il ministro della Salute - anche se dovesse iniziare la pandemia, l'Italia e' pronta con una linea di vaccini che saranno preparati entro 3 mesi dal momento in cui verra' riconosciuto il virus (che non e' quello attuale h5n1)".
Sul territorio a controllare gli allevamenti di pollame,anche quelli a carattere familiare, ci sono infatti oltre 5 mila veterinari, 32 uffici specifici in porti e aeroporti e 11 zooprofilattifici mentre uno specialista dell'istituto zooproflattico del centro di Padova e' gia' in Turchia per verificare giorno dopo giorno la situazione in atto.
.
061327 GEN 06
COPYRIGHTS 2002-2005 AGI S.p.A.