Re: Re:
decorlanzi, 4/26/2008 12:22 AM:
se tu avessi un bimbo di 2 anni e lo lasciassi morire perchè la tua coscienza ti dice cosi... e dopo qualche anno venisse cambiato l'intendimento sul sangue da parte del cd, che diresti?
Bella domanda! Ricordo il film documentario Fahrenheit 9/11 di Michael Moore dove una madre rimpiange il fatto di aver incoraggiato il proprio figlio ad intraprendere la carriera militare. Una volta che quest'ultimo muore in battaglia essa prende coscienza della natura immorale della guerra in Irak che travestita da campagna di liberazione risulta essere solo un grosso affare commerciale per la conquista delle risorse energetiche. Pensava di lottare per un ideale meraviglioso e si ritrova invece a rimpinguare le tasche delle multinazionali del petrolio attraverso il sacrificio del proprio ragazzo. Indubbiamente il senso del dovere farebbe posto a risentimento e rabbia.
In ogni caso sappi che l'ipotesi da te proposta non è attuabile, è ormai normale e consolidata routine lasciare che le autorità "impongano" la trasfusione
senza oppore resistenza agli organi competenti.
A differenza del passato l'imposizione della trasfusione ad un minore non viene più vissuta come una forma di violenza e ciò lo constato in base a recenti cronache.
Una volta l'ospedale che voleva trasfondere il minore veniva considerato come un "violentatore", oggi invece l'imposizione da parte del giudice viene considerata come "la cosa più ovvia che un non credente possa fare". I genitori tdG sono sempre fermi nelle loro credenze tuttavia hanno ormai sviluppato una forma di empatia rispetto a chi una volta avrebbero identificato come strumento satanico; quando parlo di un'empatia intendo una comprensione di quello che è il loro ruolo di medici e ciò nonostante possa essere in qualche modo contrapposto al loro dal punto di vista dottrinale.
Condivido il fatto che un bambino non possa essere obbligato ad essere cristiano, ateo, omosessuale, ingegnere meccanico, docente universitario, centralinista del call center ... e tantomeno tdG.
E' tecnicamente impossibile che un bambino possa "peccare" da questo punto di vista in quanto non ha coscienza delle proprie azioni. Il genitore invece potrebbe sentirsi in qualche modo responsabile davanti a Dio delle scelte che opera in vece del figlio ... quindi mi sembra davvero assurdo pensare che far trasfondere un figlio significhi votarlo alla geenna ... al massimo la responsabilità di un tale gesto ricadrebbe sul genitore in quanto responsabile(!) ma il figlio sarebbe innocente in ogni caso, con o senza trasfusione.
Sono dell'idea che dove non c'è responsabilità non c'è nemmeno possibilità di peccato. Un genitore in questi casi si troverebbe di fronte ad una situazione che volendola schematizzare potrebbe essere simile a questa, simile a questa serie di opzioni:
1. Scelgo di peccare (come genitore) permettendo la trasfusione.
Mio figlio rimane in ogni caso innocente in quanto privo di responsabilità, la condizione spirituale che viene compromessa non è quella del figlio, semmai quella del genitore.
2. Scelgo di non peccare (sempre come genitore) non permettendo la trasfusione.
Mio figlio è innocente (ovviamente, lo sarebbe stato in ogni caso) ma rischia di morire. La condizione spirituale del genitore viene compromessa.
Tirando le somme, quando c'è in ballo la trasfusione di un minore i genitori non dovrebbero preoccuparsi della salvezza eterna del proprio figlio, quella è a mio parere fuori discussione, capisco però che questo mio punto di vista possa avere qualche limite che magari mi sfugge ma lo ritengo, nonostante ciò, coerente con tutto ciò che ho imparato in questi anni da tdG.
ciao