cetacei - riparte l'Istituto Tethys

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ciuteina
00sabato 21 giugno 2008 09:33

Riparte l'Istituto Tethys





In 20 anni di attività nel Mediterraneo
identificati dall’Istituto Tethys 1300 cetacei appartenenti a sette specie diverse

Dal primo secolo dopo Cristo a oggi, l’individuazione di segni particolari su pinne e code resta il metodo principale per riconoscere i singoli soggetti

Riprende l’attività di ricerca sui cetacei in Mar Ligure e in Mar Ionio. Dopo la pausa invernale, il team di ricercatori dell’Istituto Tethys, organizzazione non-profit che dal 1986 si dedica allo studio e alla tutela dell’ambiente marino, ha riavviato in questi giorni la propria attività. L’obiettivo è quello di verificare la presenza di balenottere, capodogli e delfini e valutare, attraverso procedure e tecniche diverse, la consistenza e lo stato di salute delle popolazioni.

Il principale strumento di indagine è il riconoscimento di segni particolari su pinne e code, tanto dei delfini quanto dei capodogli, che consente di identificare e quindi distinguere un soggetto da un altro. In vent’anni l’Istituto Tethys, grazie a questa tecnica e al contributo di centinaia di volontari, ha potuto catalogare individualmente nel Mediterraneo 1300 cetacei appartenenti a sette specie diverse (balenottera comune, capodoglio, zifio, globicefalo, grampo, tursiope e delfino comune).

“Si credeva – spiega Giuseppe Notarbartolo di Sciara, presidente onorario di Tethys – che la capacità di distinguere un delfino da un altro fosse una prerogativa degli scienziati del ventesimo secolo, ma non è affatto così. Nel IX libro dell’opera Naturalis Historia (pubblicata nel 77 A.D.) Plinio il Vecchio, uno dei primi naturalisti della storia, scrive infatti che la determinazione dell’età di alcuni delfini poteva essere fatta grazie al riconoscimento dei singoli attraverso tacche sulle loro code”. Oggi come allora, la presenza di questi segni naturali consente il riconoscimento anche a distanza di molti anni.

“Nell’ambito delle attività di ricerca svolte da Tethys – prosegue Notarbartolo – i singoli esemplari vengono fotografati con macchine digitali professionali e successivamente catalogati con l’aiuto dei partecipanti alle campagne estive, aperte a tutti gli appassionati. A tutti gli animali viene attribuito un nome, anche per consentire a chi lui studia di fissare nella memoria l’immagine particolare della loro coda, o la forma della loro pina dorsale”.

La tecnica basata sull’analisi di fotografie di pinne o altre parti del corpo è chiamata foto-identificazione ed è un metodo di notevole importanza in quanto consente di ottenere dati utili ai fini della tutela degli animali, tra cui la stima numerica delle loro popolazioni e l’eventuale aumento o diminuzione delle stesse.

L’Istituto Tethys gestisce una delle maggiori banche dati fotografiche sui cetacei esistenti in Europa e nuovi animali vengono aggiunti al catalogo ad ogni stagione di ricerca.

L’ Istituto Tethys è un’organizzazione non-profit che dal 1986 si dedica alla ricerca sui cetacei.

Tethys si avvale di uno staff composto da una trentina di biologi e naturalisti, che ogni anno raccolgono dati scientifici in mare con l'aiuto delle più moderne tecnologie, e li elaborano per mettere i risultati a disposizione della comunità scientifica. Le intense campagne di ricerca condotte negli ultimi vent’anni hanno consentito di accumulare un notevole know-how sui cetacei del Mediterraneo, divulgato in circa 300 contributi scientifici.

Tethys ha al suo attivo migliaia di avvistamenti e dispone, per la ricerca, di un archivio di oltre 200.000 immagini. Circa 380 sono le balenottere comuni foto-identificate in Mar Ligure nei primi dieci anni di attività. I cataloghi di foto-identificazione individuale comprendono anche diverse centinaia di tursiopi, delfini comuni, capodogli, grampi, globicefali, zifii e altre specie mediterranee, per un totale di oltre 1.300 individui.

Da vent'anni Tethys organizza spedizioni scientifiche e campagne di raccolta dati sia da imbarcazioni sia da stazioni di ricerca a terra. Tethys svolge le proprie ricerche principalmente nel mar Ligure, nell’Adriatico e nello Ionio, dove le popolazioni di cetacei sono oggetto di studi intensivi. Le ricerche sono aperte alla partecipazione di appassionati (per informazioni www.tethys.org), che possono contribuire attivamente alla raccolta dei dati e alle iniziative per la tutela di balene e delfini.

Istituto Tethys

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