all'avventura

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Kyle87
00sabato 4 settembre 2004 00:21
Quella sera Kyle era strano, non era socievole come al solito e non voleva stare in compagnia.
Ben presto lasciò la locanda, preoccupato, e si mise a vagare senza meta per le vie più oscure del Regno (per quanto scuri possano essere i vicoli in un Regno di Luce).
Alla fine si fermò, seduto su una cassa e rilesse con più calma il messaggio che gli era arrivato poco prima da un Messo.
"Fratellino, nel bosco vicino al Regno c'è un branco di lupi mannari. Non sono di per se molto potenti, potrei farcela da sola, ma vieni qua. C'è qualcosa di importante che riguarda nostra madre e.... Lui."

Si soffermò su quelle parole, passò il dito sull'inchiostro della parola Lui, come se potesse rivelare qualcosa di più sul suo conto. Ma non poteva dire niente al riguardo.
Sapeva che era colui che aveva diffuso la Peste Angelica e colui che aveva sterminato la maggior parte egli Angeli costringendoli a vivere chissà dove.
Kira fece qualche passo verso Kyle, piano.
- Ehilà fratellino. -
- Kira. Che ci fai tu qua? -
- Niente, sento che tu non stai molto bene, e ho deciso di seguirti. Cosa vuoi fare di quel messaggio? -
- Sai già cosa c'è scritto? -
- Sì. E la cosa mi attira. Io posso andare in qualunque momento, non apppartengo al Regno, sono sotto la tua custodia, ricordi? - Kira sorrise beffardamente. Era in tutto e per tutto uguale a Kyle se non che le sue ali erano color grigio perla anziché bianco puro. Un'altra differenza dal Serafino Puro stava che non aveva nessun tipo di sigillo al braccio, questo perché non aveva niente da sigillare. LE differenze si fermavano lì. Stesso tono di voce, stessa altezza, stessi occhi, stesso colore della pelle.
- Io devo chiedere il permesso ai Sommi. Se mi vorrai aspettare qua, io sarò da te fra qualche ora, non penso di più. Devo prendere i miei abiti da viaggio, emntre vedo che voi li avete già presi. -
- Eh sì, in ogni caso io parto. Se entro due ore non sarai ai cancelli io me ne andrò. -
- Tranquillo, ci sarò. -
Kyle diede una pacca sulla schiena al fratello. Poi gli voltò le spalle e di diresse verso il grnde palazzo al centro del Regno.
Una volta rrivato si identificò alle guerdie all'entrata.
- I Sommi Vi stavano aspettande, Sir. - gli disse una di queste.
Kyle fu leggermente stupito, ma non molto dato che se lo sarebbe dovuto aspettare.
Si incamminò a passi lenti e a testa bassa, in segno per una riverenza che aveva verso tutto ciò che era all'interno di quel palazzo e un po' per la riluttanza a partire, in fondo era tornato da poco nel Regno e voleva passarci almeno altre due settimane prima di ripartire.
Pensando questo alla fine arrivò nella Sala del Trono, dove vide Ostri e Palank seduti sui loro troni.
- Buonasera, Kyle. -
L'Angelo si inchinò.
- Che vi porta qua? - chiese Palank. Anche se conoscevano che Kyle sarebbe arrivato volevano conoscere da lui il motivo della partenza. Anche se potevano conoscerlo leggendo nel cuore dell'Aspirante preferivano da sempre parlare con gli stessi Aspiranti per dare loro modo di esporre le motivazioni ai viaggi.
- Ho ricevuto in giornata il messaggio di mia sorella, Sire. Vorrebbe mostrarmi qualcosa, è stata vaga, non so cosa, ma riguarda dei lupi mannari presenti nel bosco a sud di qua. Vi chiedo il permesso di andare. -
- Certo, Kyle. Andate pure e tornate. - disse il Sommo Ostri, calmo.
- Grazie infinite, Sire. - ringraziò.
- Ora vai, ho l'impressione che qualcuno vi stia aspettando. - concluse il Sommo Palank, sorridendo.
L'Angelo si alzò e se ne andò frettolosamente.
Andò nel locale che poteva chiare casa, prese il mantello da viaggio e le sue due spade, Emery e Inferna, e le infoderò ai suoi fianchi.
Emery era spezzata, rimaneva solo una piccola parte della lama, dopo il duro scontro avvenuto tempo prima.
La parte mancante della spada era stata trafugata da Lui. "Forse è questo il motivo per cui mia sorella mi ha chiamato", pensò mentre metteva nell'oramai troppo lunga fodera la fida Emery.
Dopodiché si diresse verso l'entrata del Regno.
Kira era ancora lì ad aspettarlo.
Una volta uno a fianco dell'altro attraversarono i cancelli, seri. Non dissero una parola ai GuardMen, ed essi non la rivolsero loro, pensando che fosse una delle solite avventure che li vedeva insieme.
Gianlu79
00sabato 4 settembre 2004 12:32
eh eh eh eh eh, con la fine dell'estate, tornano anche i nostri scrittori......vai Kyle, aspettiamo il seguito [SM=x92701] [SM=x92701] [SM=x92701]
Kyle87
00sabato 4 settembre 2004 14:41
quella stessa notte
i due Angeli arrivarono al limitare del bosco dove la loro sorella era lì ad aspettarli.
Appena oltrepassati i primi alberi i due poterono sentire chiaramente nell'aria un'eletricità innaturale, quasi maligna.
Kira sorrise, divertito, sicuro che si sarebbe divertito un sacco.
Una tigre bianca si avvicinò ai due. Non parvero affatto spaventati.
Kyle s'avvicinò e le diede una pacca sulla testa:
- Kia, come mai siete ridiventata una tigre? -
L'animale allora riprese le sue sembianze umane. Una bellissima ragazza con due ali bianche come la luce e gli occhi di smeraldo.
- Semplice, così è più faggire sfuggire ai miei assalitori. Avrei potuto assaltarli, ma ho preferito aspettare voi due. C'è qualcosa di strano in loro, qualcosa che sono sicura ricorderete molto bene -
Kyle s'allarmò un attimo.
Kira continuò a sorridere.
Kia si incamminò all'interno della foresta, subito seguita dagli altri due Angeli.
Si trovarono in una radura dopo pochi minuti.
Si sentirono degli ululati molto vicini.
- Lupi mannari... - commentò Kira.
Ed arrivarono a fiotti, da ogni direzione. Erano circa una decina, contro tre Angeli.
Kyle e Kira inorridirono alla loro vista.
Avevano gli occhi persi nel vuoto, quello stesso vuoto che avevano sempre visto negli occhi dei loro genitori. In testa avevano un piccolo e profondo foro che andava da parte a parte della loro testa.
Kyle estrasse Inferna, ed essa prese immediatamente fuoco.
Kira impugnò la falce, pronto ad attaccare. Sapeva che non sarebbe stato un gioco, quello era solo l'inizio di qualcosa di più grande, o meglio, il continuo di qualcosa di gigantesco.
Kia estrasse la sciabola d'ordinanza.
I lupi ci assaltarono, tutti insieme.
Kyle ci andò giù pesante. Fece prendere fuoco alla maggior parte di essi.
Kira dopo aver preso fiato cominciò a mozzar teste.
Kia se ne stava dietro, a guardare i due fratelli combattere. Era da poco che li aveva lasciati e adesso stavano combattendo come come se avessero sempre combattuto insieme. Ma non era così. Era da poco che si conoscevano come amici, prima erano sempre stati agguerriti nemici.
Ben presto tutti i lupi mannari vennero uccisi.
- Speriamo che così la loro anima possa riposare in pace. - disse Kyle con un tono amaro.
Erano posseduti, proprio come lo erano stati i suoi genitori. Non c'era alcun modo per farli tornare normali per quanto ne sapessero. Non potevano fare niente fintanto che non avrebbero saputo chi era Lui.
- Avete visto? - disse Kira.
- Sì. Posseduti. - fu il commento di Kyle.
- Non è una bella cosa. Se sono estesi fino a questo punto probabilmente presto potranno azzardarsi ad invadere persino il Regno. Dobbiamo agire in fretta. - commentò Kia.
- Sì, ma come? -
- Con questa. Guardate cosa ho trovato qua. - disse Kia cihnandosi a terra ed indicando ai fratelli un fiore fatto di smeraldo. Non era dello stesso colore, i suoi petali erano proprio smeraldi, e il suo cuore era un enorme rubino.
- Sapete che ci è perfettamente inutile fino a che non ritroveremo l'altra parte di Emery, no? - disse Kyle, sconsolato.
- Guardate qua, Angelo di poca fede! - la ragazza prese da una tasca nascosta della sua gonna una lama verde smeraldo.
- No, non può essere! - escalmò Kira.
- Invece sì. Ho dovuto patire le pene dell'Inferno per prenderla, ma ci sono riuscita. Kyle, tenete, vi appartiene di diritto. -
L'Angelo dalle ali bainche era stupito, ma non c'era tempo.
- Va bene. Andiamo tutti al Regno, dobbiamo trovare una fucina. Riforgerò Emery e le donerò una nuova forza grazie a questo fiore. Dopodiché assalteremo. -
- Siete cambiato molto, fratello. Non è che il sigillo sta per rompersi di nuovo? Vi sento sempre più malvagio ad ogni attimo che passa. - disse sicura Kia.
- Non lo so. Ultimamente non capisco molte cose, ma non fa niente. Ci sarà tempo di pensarci dopo che avremo affrontato e sconfitto questo essere. -
Gli altri Angeli rimasero perplessi. Videro un alone nero dietro a Kyle, ma non gli dissero niente.
Cominicarono a correre in direzione del Regno, e vi arrivarono dopo alcune ore.
I GuardMen erano stupiti di vederli già di ritorno.
- No, non ci insegue nessuno, siamo di fretta. - spiegò Kia alle guardie quando gli passarono molto vicino.
- Bene. Ora ci serve una fucina. Dove la possiamo trovare qua dentro? - disse Kira, con calma e risolutezza.


Kyle87
00lunedì 6 settembre 2004 00:24
- La fucina del Regno è grande, venite, vi accompagnerò. - disse un uomo, probabilmente un fabbro che aveva per puro caso sentito parlare i tre Angeli.
Costui li accompagnò in una grande fucina.
- Io sono il fabbro. Se volete potete darmi ciò che volete fondere, ci penserò io. -
- Se possibile vorrei fare io stesso. Vedo che la vostra fucina è molto grande, ci sarà sicuramente un posto dove possa fondere un'arma, no? Scusi il tono - continuò Kyle più pacato - ma è una cosa importante, un caro ricordo di famiglia del quale vorrei occuparmi io stesso. -
- Non c'è problema allora, messere. Per Voi farò un'eccezione, perché mi avete aiutato tempo addietro, vi ricordate di me, no? -
- A dire il vero no. - rispose sinceramente Kyle.
- Non importa, venite, vi accompagno. -
- Kyle, vorrei che voi prendeste anche questa, sapete cosa farne. - Kia porse al fratello la spada che portava al fianco.
- Non posso, sorella. Questa appartiene a voi. -
- No. Avete vinto voi quello socntro, per tanto tocca a voi, e non sento storie. - la ragazza sorrise.
Kyle si strinse nelle spalle e seguì il vecchio.
Lo accompagnò in una grande fucina dove la temperatura era insopportabile.
- Penso che mi metterò al lavoro qua, posso signore? -
- Certo. Fai pure con calma. -
Per due giorni Kyle non uscì mai dalla fucina, intento a battere e a raffreddare, a spaccare e a rifare.


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OT: sembra che tutti i miei racconti sia destinato a farli in solitaria... se qualcuno si vuole unire è ben accetto, ma questo lo sapete già, no? Vero che lo sapete? Perché se no c'è stato un megaequivoco....
Gianlu79
00lunedì 6 settembre 2004 19:49
A me piacerebbe intervenire (anche perchè ho letto pure l'altro, anche non lo ricordo ben), ma ultimamente ho un calo di fantasia eh eh eh eh, e mi voglio giocare tutto quello che rimane con la Reliqua [SM=x92709]
Però credo che non ci vorrà molto a trovare qualche volontario [SM=x92702]
Kyle87
00lunedì 6 settembre 2004 23:23
OT: io le idee le avrei anche
solo che dopo un po' di post mi sembra di scrivere solo per me, quindi la fantasia cala e così la voglia di scrivere. Già adesso se notate quei post si sono accorciati (ieri poco e oggi niente, ma il motivo è che sono nella fucina), e spero domani di ripendere a pieno ritmo dopo le parole di Sir Gianlu, che mi fa capire che qualcuno le legge le storielle che metto ogni tanto [SM=x92710]
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Non successe niente il giorno dopo, ma chi passava vicino alla fucina poteva udire un flebile canto alternarsi al battere del martello su una lama.
Chi chiedeva spiegazioni non ne riceveva dal fabbro poiché non voleva disturbare il lavoro dell'Angelo, mentre Kia e Kira davano spiegazioni sommarie ai più curiosi.
Tobia di Griferia
00martedì 7 settembre 2004 12:21
Breve retroscena
Tobia era presente, come al solito, all'interno della locanda e non gli era sfuggito lo sguardo pensieroso dell'angelo dalle ali bianche.
Era una creatura che lo incuriosiva molto, l'unica che avesse visto fino ad all'ora, almeno fino a quando quello che sentì chiamato Kira raggiunse il fratello.
Continuava a mangiare in modo disumano, il giovane arciere tradito da una incredibile magrezza.
Vide qualcosa gettato nel bracere mentre i due angeli uscirono scansando qualche cavaliere errante troppo preso da lungimiranti discorsi o dalle visioni altrettanto appaganti dell'alcool.
Guizzò senza farsi notare raccogliendo una piccola pergamena bruciacchiata.
'Fratell... nel bosco vi... al Re... lupi mannari...' il resto era annerito o già completamente incenerito.
Pensò al conto che incrementava, ormai una giovane cuoca, fra l'altro molto carina, era stata assunta dal taverniere per cucinare solo per lui. 'Mannari? Bene li seguirò senza dar fastidio, qualche testa alla NeMa facile non guasta mai!'
L'abilità principale di un ranger è sparire completamente. In questo Tobia era fenomenale, agevolato anche dalla sua lunga veste elfica scura e da quell'inaturale velocità nei movimenti. Profumava di bosco, in modo così intenso che non si percepiva l'odore del sudore umano. Una volta era passato in mezzo a un branco di lupi senza esser scorto...
Con gli umani, e i Vassalli poi, era più difficile. Bisognava nascondere la propria aura per non esser percepito... dopo quella notte nel covo dell'alchimista non emanava più alcuna aura: il Sommo studiò le sue potenzialità non avvertendo nulla e stupendosi... solo il Sommo Ostri grazie alla sua bandana vide la verità.

Avvisò al bancone di sospendere la cottura dei suoi pasti... finì divorando il fondo di un padellone e uscì dalla finestre della taverna. Si recò prima ai Cancelli.
'Sono stati visti due angeli uscire in questi pochi minuti?'
'No Messer Tobia, nessuno: è invero entrato Kira poco fa, lo ho riconosciuto per le ali...'
Con la coda dell'occhio Tobia vide delle ali avvicinarsi... per fortuna non avevano preso il volo come temeva... inseguire creature volanti è sempre così fastidioso...
'Grazie' sopirò gioviale ed uscì di corsa oltre il ponte osservando fra i cespugli la direzione dei due.
Era proprio sul loro cammino... sarebbe sfuggito a degli angeli? Non riusciva ad immaginare quali fossero i loro poteri.
I due lo oltrepassarono a velocità sostenuta: l'inseguimento proseguiva con tutte le attenzioni prese per i vampiri. A tratti li precedeva anche intuendo il percorso, sempre cercando il miglior riparo.
Così incrociò un'enorme tigre che aveva seminato alcuni mannari. Freccie con punte d'argento, si occupò degli ultimi più vicini per poi recuperare gli altri e magari catturare la tigre.
Però sentì i due angeli vicini, si ripiedò fra i muschi e le felci tendendo al massimo il proprio udito.

Senti parlare della necessità di riforgiare una spada e un "Poi assaliremo", dopo un breve scontro in cui tutti e tre gli esseri si dimostrarono ottimi combattenti. Nessuna titubanza: ogni mannaro del branco era stato sterminato.
I tre angeli si allontanarono seguendo il percorso inverso. Il ranger li seguì fino ai Cancelli.
'Farò bene a continuare la caccia finché è buio' si promise e corse sul posto.
Altri mannari erano giunti sentendo i guaiti dei compagni. L'arco era pronto e con lui i dardi argentei: Tobia rientrò prima dell'alba con tre grossi sacchi pieni.

Si presentò alla NeMa incassando una bella ricompensa.
A una domanda dell'armigero di turno rispose "Sì, va tutto all'oste anche questo... no, aspetta. Ho bisogno dell'equivalente di 23 ricompense in contanti: non merito io la ricompensa."
Detto questo intascò quella parte di bottino.

Scoprì da un fabbro che la sua fucina era occupata da un angelo: così Tobia seppe dove poter trovare un angelico.
All'ingresso della piccola fucina c'erano due angelici. Dai colpi possenti provenienti dall'interno suppose che il terzo fosse al lavoro.
'Salve io sono Tobia di Griferia, vi ho portato questi' mostrando i kion 'che appartengono più a voi che a me: sono i vostri mannari uccisi' calcando la voce a sottolineare quel "vostri".
'Non ci occorrono danari' rispose uno
'Bene, non accetto carità. Dateli piuttosto al fabbro che vi ospita per ringraziarlo della sua gentilezza. Nella sua generosità sta sicuramente rinunciando a delle ore di lavoro. Passiamo al dunque. Alla prossima caccia di Mannari preferisco essere in mezzo a voi tre che vicino e nascosto per non farmi vedere.'
I due protestarono dicendo che non erano stati seguiti: che il giovane avrebbe fatto meglio a tacere simili sciocchezze! Angelici pedinati inconsapevoli. Ma chi credeva di essere quell'umano?
Nel mentre dall'interno i colpi venivano intervallati dai vapori della lama posta a scaldare dentro la forgia. I colpi non ricominciarono.
Uscì un angelico dalle ali bianche. Il volto era inespressivo, non denotava alcuna stanchezza. Senza occuparsi dell'umano domandò ai compagni: 'Non trovo più il martello... ma lo avete preso voi?'
'No Kyle non è entrato...'
'...nessuno' suggerì Tobia allegro passando da una mano all'altra un grosso martello.
'E voi chi siete?' ruggì Kira.
'Tobia di Griferia... come ho già avuto modo. Quello che volenti o nolenti vi seguirà a caccia di Mannari. Ma di che vi lamentate, insomma! Non avete preso nemmeno gli scalpi di Mannari uccisi ieri, lo sapete che valgono moneta ma non vi interessa! Permettete almeno di batter cassa a me che sono bisognoso e come!'

I tre protestarono sulla gravità della missione, o meglio i due, perché ripreso il martello Kyle era rientrato al lavoro.
Alla fine si ripromisero di permettere a Tobia di seguirli almeno per un tratto. In caso di crisi sapevano che sarebbe stato in grado di tagliare la corda con decisione.

Tobia attese i preparativi degli angelici andando ad esplorare i territori infestati di notte e continuando a rimpinguare i bottini per la Nema e le tasche dell'oste.
Kyle87
00martedì 7 settembre 2004 16:25
Kyle uscì trionfante dalla fucina
dopo due giorni di estenuante lavoro.
Appena uscito ringraziò il fabbro per la pazienza e gli disse che grazie a lui molto probabilmente un grande avversario sarebbe stato definitivamente sconfitto.
L'uomo non capì, pensando che l'Angelo avesse forgiato una semplice spada, anche se con molta lentezza.
Kia e Kira si avvicinarono.
Kyle sorrise, stancamente:
- Ebbene. Possiamo partire. Quel tale Tobia di Griferia, vorrei che ci accompagnasse, è un bravo esploratore e potremmo avere bisogno di lui. -
- Dite quando partiremo. - disse in fretta Kira. Kia stava tremando leggermente, l'idea di partire la spaventava moltissimo, come sempre.
- Ho compiti diversi per voi due. Voi sorella state tranquilla, non andrete lontano. Dovrete tenere d'occhio la "Porta", dopo averla attraversata, per garantire il nostro ritorno. Voi fratello invece controllerete l'afflusso delle creature controllate che risiedono su questo piano d'esistenza. Ho ferma intenzione di uccidere il loro capo e non so cosa potranno fare, dopo. Forse moriranno tutte, forse impazziranno. Voi dovrete cercare di fare in modo che siano il minor numero possibile per sicurezza. -
- E voi fratello? - commentò Kia.
- Io andrò nella tana del nemico. Vicino a quella foresta so che c'è una grande e profonda caverna, e si sa che tutti quelli che vi sono entrati non sono mai usciti. Probabilmente è lì che si nasconde il nostro comune nemico. -
Tobia si avvicinò a passo sostenuto.
- Sir Tobia di Griferia, non siamo diretti a caccia di lupi mannari, ma a caccia di una creatura che neanche conosciamo. Non sappiamo dire che cosa sia o da dove provenga, ma ho un conto in sospeso con essa. Abbiamo sospetti che questa creatura abiti una caverna vicino alla radura dove la notte scorsa abbiamo trovato i lupi mannari. Io mi dirigerò lì, se mi vorrete accompagnare pariremo all'alba. Prima è bene che riposi un poco, in questo momento non potrei fare niente. - l'Angelo tossì, si sporcò il pugno messo davanti alla bocca in segno di rispetto e quando lo allontanò dalla bocca era cosparso di sangue.
- Per me va bene, - disse Sir Tobia - ci incontreremo laggiù all'alba, se vorrete partire prima mi troverete in locanda. - Dopodiché costui si allontanò dal gruppetto di Angeli dando loro le spalle.
Qaundo questi se ne fu andato Kyle si accasciò a terra, esausto:
- Sono stremato! - esclamò.
- Hai proprio intenzione di andare fino in fondo? Sapete che vi ci vorrà del tempo per ripristinare la vostra voce. Ho avuto modo di sentire quanto sia diventata roca da due giorni a questa parte. -
- Non c'è problema. - Kyle estrasse la spada di smeraldo e la conficcò a terra. Questa cominciò a brillare di una luce verde proveniente dal'interno. Una leggera e fresca brezza arrivò e cominciò a circondare la spada.
Il sangue sul pugno di Kyle scomparve come per magia.
- Ecco fatto. - l'Angelo dalle Sei Ali bianche era ancora a terra, ma la sua voce era di nuovo ferma e sicura. - Adesso mi serve solo qualche ora per riposare. Intanto andate, non preoccupatevi per me. Giuro che mi vendicherò anche per voi. -
Così i tre angeli si separarono.
Kyle si rialzò a fatica, fece apparire il suo bastone magico per magia e, dopo aver rinfoderato la spada, si incamminò appoggiandosi al suo bastone verso la sua abitazione, dove stette fino a un'ora prima dell'alba.
Tobia di Griferia
00giovedì 9 settembre 2004 00:36
Fuori dalla porta l'angelo trovò accovacciato il giovane arciere.
Era rannicchiato di fianco alla porta, ricoperto di sangue, con il volto nascosto fra le due mani.
Al suo fianco c'era una sciabola di buona fattura: completamente nuova e ripulita scintillava alle prime luci del giorno tanto da sembrare l'incongruenza lasciata da un pittore distratto.

'Cielo Tobia state bene?' si preoccupò Kyle.
'Ehm, sì' si scrollò rilassando le braccia in avanti 'insomma, sai com'è' sbadigliò 'schiacciavo solo un pisolino'
Si rialzò facendo scrocchiare la schiena da una parte all'altra, come tutte le mattine, come se anziché inzupparsi di sangue nemico avesse comodamente dormito.
'Nei boschi non c'è poi molto che non vada: esclusi dei posseduti mannari. Sono creature poco disciplinate che solitamente si spargono in piccoli branchi'
Proseguì tirando dei fogli molto curati nella loro rappresentazione del territorio.
'Ecco capire da dove partano i branchi e dove si rifugino nelle ore diurne è molto differente. Nelle ore diurne, infatti, non se ne incontrano.'
'Si spostano velocemente e disordinatamente: ne ho avvistati qui qui e qui' puntellò dei punti. 'e gli avvistamenti sono in tutta quest'area' disegnò una piccola circonferenza. 'senza dimenticare i villaggi desertici della giurisprudenza di Ocre tutti qui. Povera gente' il suo viso si era fatto serio
'Il centro, più o meno, ho pensato fosse qui. In mezzo alle montagne.'
'Porto notizie che ritengo cattive: i mannari non sono che gli esseri più inutili ed incapaci. La cosa è molto più grossa, molto.'
Grattando il vestito scrostava un po' di sangue.
E così proseguò a descrivere la situazione.

La catena montuosa era oggettivamente l'epicentro.
I mannari ed altre creature, da non morti a orchi, si stavano organizzando.
Vi erano dei vecchi tunnel utilizzati dai nani che si erano spostati sulle più ricche catene del nord. Lì sotto si stava organizzando qualcosa.
Tutti gli antichi ingressi dell'insediamento nanico erano stati fatti crollare o erano presidiati.
Ve ne era anche un principale: chiuso da un enorme portone l'antico ingresso di una roccaforte incrollabile.
Era rimasto lì, insieme altre fortificazioni, abbandonato quando quasi un secolo prima le miniere si erano esaurite.
Lì Tobia era stato scoperto: alcuni negromanti risvegliavano dei cadaveri dei mannari sterminati nelle sere precedenti. Ed evocavano anche alcuni demoni facendoli reincarnare in creature mostruose. Orchi, troll di montagna... le poche creature malvage dei dintorni che erano state ricacciate là sotto ora si erano moltiplicate.
Qualcosa non andava: quella parte di territorio era come schermata: solo entrando fisicamente lì si iniziava a percepire la presenza malvagia.
Così Tobia lo percepì. Mostruoso era uno dei primi demoni reincarnati. Il suo potere incrementava, sentiva come corrompesse ciò che lo circondava...
Un colpo solo al giorno, il più potente. Definitivo.
Se era quell'essere di cui parlavano gli angeli un colpo solo sarebbe stato definitivo.
E un colpo solo partì diretto al putrido essere sacrilego.
Il corpo iniziò ad essere percorso da piccole scariche elettriche. Il mostro si muoveva e la sua scorta di mannari si scagliò verso il giovane.
Il sol corpo era uno, certo, ma restavano ancora parecchi colpi a sua disposizione.
Il demoniaco avversario si dimenava. Era sollevato di quasi un passo... le scariche elettriche si rafforzavano. Poi un bagliore che coinvolse anche alcuni scagnozzi. Quello che restò fu cenere.
Ma la battaglia infuriava: i negromanti che avevano ceduto le loro anime per evocare il demone, erano accasciati a terra svuotati. Come loro le loro creature minori.

Ma non per questo i mannari erano diminuiti e con loro gli altri obbrobri vivi.
Tobia comprese di aver errato. Era impegnato su ogni fronte: senza margine di manovra essere un ottimo combattente nella lunga distanza non era un pregio.
Ma soprattutto alcuni nemici, per la prima volta, potevano spargere la voce dell'intruso. Addio effetto sorpresa per la spedizione vera e propria: questo era il peggior fallimento che potesse ammettere. Più della morte.
Tanto valeva darci dentro.
Esistevano ancora molti colpi a disposizione, il secondo più potente faceva al caso suo nelle mischie, solo, circondato da nemici.
Muro di fuoco: un dardo sulla sua testa che si apriva e faceva ricadere un muro di fuoco tutto attorno a sé. Però un nerboruto orco era abbastanza vicino da entrare nel corpo a corpo.
Uccidere un orco con piccoli pugnali. Un lavoro duro.
E sporco.
Il muro si stava già affievolendo: dall'esterno pareva non ci fossero più tentativi di sfondarlo.
Ripetè il colpo, poi dall'interno scagliava a caso dardi incendiari ed esplosivi. L'arco obbediva ma il limite era vicino.

Uscì dal muro: gli mancava l'ossigeno, ormai era quasi del tutto spento. Fuori sembrava che si fosse radunato l'Inferno per lo spuntino di mezzanotte.
Il secondo elemtento dell'arco era l'Aria, che con il Fuoco componeva il terrificante potere folgomante che ahimé aveva già sfruttato.
Ma con dei turbini d'aria riusciva a scansare dei nemici e crearsi un passaggio disperato.
Soprattutto c'era un secondo demone reincarnato. Un segugio, resistente, veloce più di ogni altra creatura avesse mai incontrato. Ne sentiva altri. Col numero era annullato ogni vantaggio.
Così provò un ultimo disperato stratagemma. Un mero di fuoco e un turbine sotto i piedi.
Il muro era quasi istantaneo, dannazione restava poco per il secondo dardo. E il secondo dardo non sapeva nemmeno quanto sarebbe servito: il turbine a terra lo avrebbe scalzato da suolo e scagliato via.
Lo avrebbero visto? Sarebbe stao sufficientemente lontano?
Dal portone ormai infernale sembrava potesse uscire ancora di peggio. Ed era già braccato da un secondo demone.
Dannazione il demone ucciso dal suo colpo migliore non era il pezzo grosso che credeva di trovare: aveva sottovalutato la voce allarmata di Kia.

Il dardo si stava per aprire nei suoi bagliori infuocati. Fu scagliato dallo sbalzo d'aria del secondo. Per fortuna non prese fuoco come temeva ma l'impatto fu durissimo.
Se non sbagliava era sopra al portone.
Aprì gli occhi e i due demoni alzarono le mani in direzione del falò che esplose.
Sogghignarono: 'stupidi eroi di bluedragon così finisce la loro bravura. Ben fatto miei schiavi: attacchino pure e attacchino in forze! Il Maestro ci aspetterà nel suo covo, per ogni nostro caduto rimarrà un suo servitore più forte!'
Aveva udito perfettamente mentre già alcuni negromanti ricomponevano le mie vittime. Salvo il demone, le ceneri del demone.
Sentì perfettamente che c'era un filo ad unire tutte quelle creature mentre nel palato l'erba mistica sprigionava i suoi poteri rigeneranti: erano gli sconfitti delle ere passate riportati in vita con un'unica orribile matrice.
Non c'era però traccia di quell'unica matrice.
Un'ombra lunga si proiettò sopra il campo di battaglia. Non scorreva sufficiente energia per risvegliare ogni corpo esanime.
A ristabilire i sacrileghi equilibri era giunta quell'ombra.
'Ecco, dev'essere lui!' sospirò Tobia. 'Ma cosa...'
Si getto all'inseguimento: doveva comprendere da dove partisse quell'energia. Non giungeva dal portone ma più in là, più in alto.
L'onda era proiettata con una parabola curva: oscurava le stelle, aveva la direzione.
Così cinque ore dopo trovò un piccolo uscio, l'ingresso di una caverna. Dentro era come se non vi fosse nulla.
Eppure la parabola era precisa nella sua memoria. esistevano due vette più alte, ma erano completamente fuorirotta.
E l'altezza era quella.

'Bene Kyle abbiamo un vantaggio straordinario: avreste sbagliato completamente nel dirigervi all'ingresso principale. Non è quella la porta che cercate.' mostrò veloce il percorso corretto, gli assembramenti nemici, i punti di avvistamento.
'Non posso essere più preciso, il giorno sopravanzava e le energie scemavano. Non credo che ciò a cui date la caccia sia sempre presente: ho compreso di quale porta parlate. La chiude e la riapre. Serve un diversivo per farla aprire. Tutti i combattenti che possono serviranno: ho avvertito in Gilda Paladini. L'attacco è già stato approvato dal Sommo: crede che il compito più importante spetti di diritto a voi e ai vostri familiari, e la missione di diversivo è più consona a dei giovani che ancora si devono far le ossa...' sospirò. 'Partiamo entro prima, ho comprato questo stupido ferro.' mostrò la sciabola nuova 'Spero di non doverla usare, di certo è meglio che scavare nello stomaco di un orco con due piccoli pugnali'
'No. Se partite ora non sarà utile. Alla luce del sole quella soglia non può ancora dischiudersi.' avvertì Kyle dalla sua esperienza. Le bianche ali erano distese poco fuori dall'ingresso, in mano reggeva il bastone: di certo non era più il bastone a reggere lui.
'Sir Kyle seguite il mio ragionamento: parte delle creature subisce ancora un forte handicap dovuto al sole. Ho percepito un totale di cinque, forse sei di quei demoni. Nella biblioteca ho avuto informazione che maturano la capacità di vivere in questo mondo solo poco alla volta. Non credo che si azzardino, non per primi.' prese un'altra cartina con segnati due schieramenti. Rispetto alla catena sembravano così piccoli... 'Atteccheremo qui e qui, di giorno. Falceremo senza troppi rischi molti dell'avanguardia. Quando calerà la notte la musica cambierà.'
mostrò un'altra cartina zeppa di piccole croci rosse 'Ogni croce è lo sbocco possibile di uno dei vecchi tunnel dei nani. Da ogni dove i due schieramenti verranno attaccati.' e puntò un dito su un pendio. 'Questa è la nostra speranza: anziché attaccare il portone i due schieramenti si rifugeranno e compatteranno qui. Terra detritica e argillosa: pendii dovuti a valanghe e materia di scarto delle miniere. Tatticamente è il punto più difendibile dell'intera catena, non sbucano tunnel, inoltre fino all'ultimo sembrerà che puntiamo all'ingresso principale.'
'Quindi al sopraggiungere della notte saranno là... ma circondati... in trappola!'
'Questo è esattamente ciò che serve. La porta si aprirà per oscurare il campo di battaglia e riaccendere i lumi spenti dei caduti nemici. Occorre loro una vittoria fulminia. Devono pensare che sono stati sottovalutati e muoversi in modo tale da non permettere che il Regno si organizzi con maggiore cura. Occorre che quella dannata porta si apra e per tutti le anime perse che andiamo a liberare occorre che voi siate là.'
Tobia fissava Kyle. 'Ora manca solo un punto. Il Sommo ha affidato dei compiti e ha fiducia. Ha fiducia nel mio responso, fiducia nei primi volontari, fiducia in voi angelici. E io so perfettamente che un intervento suo e dei suoi Vassalli più potenti sarebbe così dirompente da rendere quella catena vede e lussureggiante in poche ore. Sento l'importanza della prova ed è un onore poterla sostenerla anziché stare a guardare.'
Deglutì, qualcosa comunque non andava. 'Ebbene ho chiesto se fosse logico che fossi io a guidarvi all'ingresso vero. Il Sommo crede che siate voi a decidere se volete la compagnia di altri volontari. Le cartine sono sufficientemente chiare e ogni Aquila Bianca conosce esattamente come muoversi. Mi sono reso conto che non sono indispensabile e visti i miei errori affido a voi la scelta se portarmi o meno'

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E così ricominciano le scuole e un solo pc diventa poco. Per fortuna ho potuto scrivere a quest'ora visto ke guardano SkullsII.
Cerkerò di seguire ancora questa avventura!! Insomma nn c sono Vassalli pronti a passare la porta con Kyle e me??
Se nn mi porti vedrai ke guerra al portone, sarai invidioso!
Kyle87
00giovedì 9 settembre 2004 15:45
Sir Tobia di Griferia, - disse Kyle di punto in bianco -
non è mia intenzione farvi andare via, voglio che siate Voi a decidere. Vi debbo dire che quei demoni per la maggior parte sono... miei fratelli. Ebbene sì, io sono esattamente come loro, in fondo. Sono riuscito a domare la mia indole malvagia e a diventare quello che sono, ma in princio ero come loro. C'è una discreta probabilità che impazzisca in mezzo a loro. In tal caso sarà difficile che possa combattere al Vostro fianco. Se, una volta conscio di questi pericoli, vorrete ancora accompagnarmi, potremmo incamminarci. -
Kyle stette in silenzio per un po'. Tobia rifletteva.
Dopo un po' Kyle arricciò il naso, disgustato:
- Puzza di drago. Di drago morto per di più. Sembra essere un drago nero, una mia vecchia conoscenza probabilmente. Se anche lei è stata controllata allora ci sarà da divertirsi, e forse dovrò anche rompere il sigillo. - Kyle si massaggiò il braccio fasciato, posando la mano sul largo bracciale, che era a questo punto incandescente; poi continuò - In ogni caso il sigilllo potrebbe rompersi in qualsiasi momento, questo ambiente emana un'aura molto malvagia che risveglia il mio animo malvagio. -
Detto questo Kyle fece scomparire il magico bastone e mise mano sulle sue due spade.
- Io ho deciso che entrerò. Non penso che il Sommo invii altri Aspiranti o Vassalli se servirà come diversivo un potente attacco. E' vero che se siamo pochi potremmo non farci notare, ma se entreremo solo in due, o in quattro se richiamerò i miei fratelli, saremo veramente in pochi e riusciremmo solo a farci uccidere. Lo capisco, anche io non sono onniprensente. E per quanto riguarda le Vostre ferite bevete questa, vi curerà e vi renderà immune a qualche effetto magico che le creature là dentro potrebbero procurarVi. - detto anche questo Kyle mise una mano in una tasca e ne estrasse una boccetta, che diede in mano a Tobia.
- Il mio piano infine è questo. - Kyle parlò piano, come se ofsse sicuro che qualcuno lo stesse ascoltando - Entreremo fra una decina di minuti, il tempo per fare in modo che la pozione che avete in mano faccia il suo effetto e cercheremo di arrivare fino a quella che voi avete definito la "Porta" alla quale io mi riferivo e cercheremo di oltrepassarla. Sapete, io mi riferivo ad una delle tre porte che portano al mio mondo d'origine, oramai distrutto da demoni e creature come questa. Le tre porte sono state distrutte tutte, non si sa come, e sembra siano state trasferite non si sa dove. Se davvero una è qua potremmo oltrepassarla e vedere di dare un taglio netto a questa creatura e al suo malefico potere. Di questa creatura comunque so molto poco, MA so dove vive, e questo è un punto a nostro favore. Ha stabilito la sua residenza nel mio piano d'origine, ha distrutto tutte le città e vive in un grande castello nero. Probabilmente sarà l'unica costruzione che vedremo, anche se non ne sono sicuro. L'ultima volta che ho avuto modo di fare visita ai miei fratelli la gravità era instabile e c'erano numerose isole volanti e fuoco dappertutto. -

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OT: adesso mi servirebbe che Tobia decidesse se venire con me o no, dopodiché andrei avanti io con la storia, visto che Tobia attualmente ha un po' di impegni con la scuola.
Se altri si vogliono unire sarebbe il momento giusto, dopodiché passerà un po' di tempo prima di arrivare nel Regno d'origine, da dove potrebbero entrare da una delle tre porte casualmentee ritrovata o comparsa per caso sotto ai personaggi. Ora devo andare, proseguirò questo messaggio al prossimo post di narrazione.
Tobia di Griferia
00giovedì 9 settembre 2004 16:57
'Come dicevo'
'Non è mio il sangue di cui sono inzuppato, e l'erba mistica ha già fatto il suo effetto. Certo che mi bevo quest'intruglio: non ho alcun tipo di protezione dal magico. Però avverto, non so perché il mio corpo procede a tratti a velocità molto superiori. Consumo più infretta il mangiare e mai arrivo a più di dieci minuti di sonno. Sono caduto dentro una qualche pozione alchemica qualche tempo fa e sinceramente non so che farci, se non sfruttare gli indubbi vantaggi di una velocità innaturale.
Per il resto sono un comunissimo umano bravissimo con l'arco. Ed è quest'arco a rendermi utile.' indicò il legno sporgente sulla spalla destra.
'Se volete partire fra dieci minuti o una decina di ore credo non sia un problema. Volevo comunque mettermi in marcia il più presto visto che la luce del sole a noi serve più che mille nascondigli in quel percorso cosparso di creature delle tenebre.'
Indicò invece in direzione delle mura, facendo segno di seguire: 'Invece temo che i volontari dell'attacco non siano propensi che gli venga tolto tutto il divertimento: non curatevi di loro, sono certamente in grado di cavarsela.'
Si stava grattando il viso cercando di ripulirselo un minimo, svoltando verso ovest le vie del Regno ricominciavano a prender vita: i fornai erano già al loro lavoro e con essi parte del solito via vai di mercanti e faccendieri.
'Per quanto mi riguarda mi viene profilato un viaggio in una dimensione che non mi appartiene. Lo devo proprio vedere questo nero castello. Se oltre a noi due si stringessero ancora una mezza dozzina di avventurieri credo che ci sarebbero utili. Penetrare quella zona in un numero inferiore a dieci non è comunque un problema. Una cosa vi chiedo ancora, a questo punto. Dite che voi stesso potreste diventare un problema. Sapete che intendo fare?' sul viso tutt'altro che pulito si scolpì un sorrisetto 'vi seguirò certo, ma a mio modo. Se procederete solo con i vostri due familiari vi lascerò alla Porta.' osservò per un attimo Kyle.
'Mi butterò dentro il lavatoio... puzzo di sangue di orco! Poi darò il segnale alle due squadre di partire, se ne hanno voglia. E ne hanno molta. Gli antichi tunnel saranno pure da ripulire! I nani di ValenDum ne hanno addirittura fatto un'offesa personale: sono i discendenti di coloro che quei tunnel li hanno scavati con così tanta fatica e sudore. Immaginate la faccia rugosa di Re Krough nel momento in cui ho riferito che si era riempito della peggio feccia.'
Detto questo corse via, a velocità normale. Kyle seguiva i passi della corsa 'Ma è una macchinetta a parlare... certo non è facile contraddirlo. Dunque ci accompagnerà solo fino alla Porta, immaginavo che per la sua giovane età fosse più sconsiderato.'

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Nn avere il mattino a disposizione è un peccato. Se poi il pc viene occupato è una condanna.
Cerco di esser presente, nn è detto ke qualche freccia comparirà qua e là a sorpresa[SM=x92710]
Siamo ai Cancelli del Regno: c sono raggruppati alcuni armigeri x andare a divertirsi un po'. Potremmo sospendere la narrazione fino a lunedì ke tornò e vedere se qualcuno ha voglia di scortare Kyle... anke se temo ke le scuole pesino su tutta la vassallanza!![SM=x92705] [SM=x92710] [SM=x92710]
Io xò lunedì pomeriggio accendo o martedì al massimo.[SM=x92713]
Sarò comunque presente in versione "stealth" se necessario: non si vede ma si sente, W I RANGER![SM=x92708]
Kyle87
00venerdì 10 settembre 2004 00:37
dopo una decina di minuti passati in solitudine
Kyle vide arrivare sua sorella, che stava per partire:
- Sorella, forse Sir Tobia è riuscito a trovare una delle tre porte. -
- Non posso crederci, come ha fatto? -
- Merito di un viaggio che l'ha portato là, e ci ha quasi rischiato la vita. I demoni incombono. Sembrano essere molti, molto potenti. E probabilmente ritroveremo alcune persone a noi care durante il viaggio. -
- Secondo te da che parte saranno? -
- Conoscendo il soggetto probabilmente saranno nostre avversarie. Hai scoperto nulla nella missione dove ti avevo mandato? -
- Sì, sono stata là e un diversivo ha portato via le guardie al momento giusto. Sono riuscita ad entrare nelle file nemiche e ho scoperto che... beh, c'è tutta la famiglia al completo. -
- Tu...tutta la famiglia? - Kyle si mise in ginocchio, dando un pugno al terreno. - Non può essere.... -
- Purtroppo sì. Sono tutti, compresa la Nonna. -
Kyle diede un altr pugno a terra, più forte.
- Su di Lui cosa hai scoperto? -
- Ho sentito molto su di lui e ho trovato un'immagine molto sospetta. Era un'immagine fatta col sangue, che raffigurava una rosa e una coppia di spade dietro. - Kia stette zitta per un attimo e chiuse gli occhi, come se per lei fosse brutale ricordare tutti i particolari - Sotto il simbolo c'era un occhio umano che si muoveva ancora, era fissato al muro da qualcosa che sembravano dei nervi. Mi guardava con odio, e si muoveva sul simbolo della rosa e delle spade, ci strisciava, lo alterava. Alla fine della sua alterazione era diventato il simbolo di un occhio e due draghi, probabilmente uno metallico ed uno cromatico. -
Kyle rimase inginocchiato a terra, sussurrando appena:
- Così sono questi i suoi piani. Lui non vuole attaccare e distruggere il mondo dove viviamo, vuole solo usarlo come trampolino. Kira dov'è? -
- Sono qua. - Kira fece un passo avanti. Se ne stava all'ombra dell'alba, scuro in volto. Aveva sentito tutto.
- Kira, ho un compito per te. Visto che non saremo noi l'obiettivo principale vorrei che andassi nel Regno delle Ombre, c'è un passaggio qua vicino che probabilmente Lui non conosce. -
- Io... io voglio aiutare gli altri quando Lo attaccheranno tutti insieme. - disse Kia flebilmente ma sicura.
- Perfetto. Io mi recherò nel covo con Sir Tobia e forse qualcun altro. -
- Gli hai detto come fermarti se il sigillo dovesse rompersi? - chiese Kira.
- Non ancora. Quando tornerà glielo dirò, in fondo è bene che sappia come fermarmi in un momento di pazzia. -
- Vedo che il momento è vicino, - sostenne Kira guardando il bracciale di Kyle - non è vero? -
- Già. Forse prima di sera questo salterà. Ma penso di riuscirmi a controllare ancora per un po' dopo che sarà saltato, ho imparato. -
- Se lo dici tu.... però stai attento, eh? - disse Kia, sorridendo forzosamente.
- Io adesso vado, se davvero dovrò avvertirli sarà bene che parta immediatamente. Ma stai attento, fratellino. So che la rosa e le spade sono il tuo simbolo di famiglia e quindi sono sicuro che c'è qualcosa di veramente grosso dietro. -
Kira dopo aver detto quelle parole si allontanò, scuro in volto.
Kia rimase un poco con l'Angelo, poi se ne andò.
Kyle rimase lì, in ginocchio a ripensare al simbolo.
I simboli familiari cambiano da Angelo ad Angelo se accade un cambiamento nella condizione di uno di essi. Kyle era stato un Angelo delle tenebre per tanto aveva in origine il simbolo aletrato di sua madre, una frusta con davanti una rosa nera. Dopodiché era diventato un Angelo Puro ed aveva sostituito la rosa scura con una rosa rossa, simbolo di sua sorella, con dietro la frusta, segno che comunque discendeva da sua madre. Dopo l'avventura di qualche tempo prima si era completamente staccato da sua madre e modificò ancora il simbolo togliendo la frusta ed inserendo due spade incrociate. Era praticamente l'unico Angelo che aveva quello stemma, per tanto non c'erano dubbi, quel messaggio era rivolto a lui, e forse quell'occhio poteva essere la chiave del mistero, pensò Kyle.

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OT: io comincerò la scuola lunedì ma penso che almeno questo post non rimarrà indietro per quanto mi riguarda.
Se qualcuno vorrà accompagnare Kyle e Tobia nella narrazione sarà ben accetto e secondo i miei canoni (completamente stravolti ad ogni post non mio, ma è proprio questo il bello) dovremmo arrivare alla porta entro 10 giorni o forse poco più, quindi non è un grandissimo impegno secondo me. Se volete unirvi sarete i benvenuti. Dopo quella parte ci sarà quella più lunga nel "Piano di Celestia" che si protrarrà per molto tempo. Se volete unirvi secondo me questo è il momento migliore, ricapitolando:
Sir Tobia sta per tornare ai Cancelli, dove un Kyle a metà tra il disperato e il pazzo lo sta aspettando. Il Regno si sta mobilitando per un attacco massiccio.

Nota per tutti: Kia e Kira danno del tu a Kyle in quanto sono esterni al Regno, e lui li ricambia in quanto comunque loro non sono appartenenti al Regno. Per quanto riguarda tutti gli altri danno del Voi, mi sembra che si capisca questo, no? Spero che questo mio metodo di scrivere (appunto di dare del tu ad alcuni esterni anziché del voi) non sia contro le regole, almeno, a me non risulta, poi ditemi, nel caso edito e modifico [SM=x92705]
Gianlu79
00venerdì 10 settembre 2004 19:27
Gianlù raggiunse Kyle e Tobia "Salve Messeri"
"Salve Gianlù, come mai qui?"
"Beh, avete chiesto aiuto alla Gilda dei Paladini, no? Il Gran Maestro BrightBlade mi ha affidato il compito di guidare l'assalto diversivo verso i tunnel, mentre voi procederete per la missione vera e propria! Abbiamo già redatto il piano di battaglia, semplice ma efficace: Una decina di Cavalieri, guidati da me, daranno l'assalto iniziale. La presenza di un Vassallo farà credere che sia un attacco in grande stile, di conseguenza il nemico riverserà tutte le forze contro di noi, che li attireremo lontani in modo che la fanteria pesante e squadre di arcieri colpiranno dai fianchi annientandoli, dopodichè una parte di noi entrerà nei tunnel, come se volesse penetrare in profondità, ma in realtà ci fermeremo a pochi metri dall'ingresso, tenendo il nemico impegnato il più a lungo possibile, mentre la parte che rimane fuori servità a coprirci le spalle da eventuali attacchi a sorpresa! Questo dovrebbe bastare a darvi tutto il vantaggio che vi serve......."

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Come detto sono impegnato con la Reliquia di Heiran, però almeno alla battaglia diversiva vorrei partecipare....sperando che Bright non mi strangoli per essermi auto-proclamato comandante della spedizione ah ah ah ah ah ah
Kyle87
00sabato 11 settembre 2004 01:45
- Solo una cosa -
Kyle intervenne, serio e scuro in volto - Sir Gianlu. Mi dovrete promettere una cosa prima dell'imminente assalto. Alla prima ferita seria di uno dei Vostri uomini dovrete abbandonare il campo, il tempo che ci serve non è molto, dovremmo solamente attraversare la prima parte velocemente, dopodiché penso che se non si accorgeranno di noi sarà facile penetrare in profondità. -
Kyle si rialzò a fatica, appoggiandosi ad una pietra.
- Certo, Sir Kyle. - disse Gianlu, serio; dopo un momento di riflessione si decise a parlare - Sento in Voi un'aura di perplessità e, ciò che è peggio, un'aura maligna. Cosa Vi sta accadendo? -
Kyle si appoggiò al muro, reggendo forte il bracciale con la sua mano sinistra, si prese un attimo per scegliere le parole giuste e poi rispose:
- Ciò che mi accade è una maledizione che si riversa su di me. Io non sono un Angelo della Luce, come tutti pensano, sono stato uno dei generali delle truppe demoniache, ed è per questo motivo che ho chiesto ad Owen, il corvo della ragazza entrata da poco, di dirmi chi era suo padre o dove era il suo Regno. Conosco piuttosto bene quelle terre, visto che ho vissuto per molto, molto tempo. Questa maledizione a volte riporta in me un io a volte incontrollabile e sempre circondato da una malvagità estrema. Per questo porto i due sigilli sul braccio. Ma sembra che non siano destinati a durare in eterno, a quanto pare. -
Tobia rimase perplesso, era rimasto in disparte:
- Qeusto è ciò che volevate dire quando avevate detto che ci avreste potuti attaccare? -
- Esattamente, Sir. - Kyle si scostò dal muro - Ho anche un'altra cosa da rivelarvi. A quanto pare Lui sta cercando di radunare tutta la mia famiglia dalla sua parte e, per quanto buffo possa sempbrare, probabilmente io sarò il suo prossimo obiettivo. Oramai rimaniamo solo in tre. Io, Kia e Kira, gli ultimi Custodi delle Arti Angeliche. Quando avrà preso noi tre Lui potrà attaccare il suo vero obiettivo, che a quanto pare non è questo mondo ma il mondo delle Ombre, dal quale probabilmente discende. - Kyle prese fiato. Il suo respiro era piutosto affannoso, quasi stanco.
- Cos'avete, messere? - chiese Tobia, accortisi immediatamente del cambio di respiro dell'Angelo.
- Niente di preoccupante, non preoccupatevi. Sto bene. Piuttosto voglio donarVi questo, Sir Gianlu. Questo piccolo Angelo di Rame è in grado di fare qualcosa di veramente speciale, anche se non ve lo sparei spiegare. Si attiverà da solo. Inoltre, se la missione dovesse fallire e io morissi, se dovessi cadere nelle mani del nemico, allora si spaccherebbe in mille pezzi. -
Kyle allungò il braccio sinistro dopo aver messo la mano in tasca verso gianlu e gli porse una collana di rame, con un pendaglio a forma di Angelo Crocifisso, anch'esso di Rame.
- Grazie infinite, Sir Kyle. Ditemi, dunque, quando avete intenzione di partire? - rispose Gianlu prendendo in mano l'artefatto e mettendoselo al collo.
- Adesso. Ci nasconderemo davanti alla porta in attesa di un segnale del Vostro attacco. Allora ci infiltreremo il più furtivamente possibile. - esclamò Kyle, sicuro.
Tobia lo guardò. Anche se l'Angelo faceva il possibile per non darlo a vedere la sua voce appariva stanca e la sua fronte era sudata. Il bracciale al suo braccio destro aveva due piccole incrinature ed era diventato rosso incandescente. Un po' di fumo di tanto in tanto fuoriusciva da esso, proprio come dalle bende, che apparivano consumate dal tempo. L'odore di bruciato non era però percettibile nemmeno ai sensi dell'Esploratore, segno che doveva esserci di mezzo un qualche tipo d'incantesimo.
Notò che l'Angelo si incamminava verso la foresta appoggiandosi nuovamente al bastone a forma di croce, ma non lo usava come appoggio, lo usava più come un vessillo.
Lo seguì.
Si alzò una leggera brezza che scompigliò i capelli di tutti i presenti al Cancello.
Solo allora Tobia notò che l'Angelo faceva ben attenzione a nascondere le proprie ali dentro al corpo. Così come era adesso non lo riconobbe quasi più, sembrava un'altra persona senza emanare quella sua perenne aura.
Gianlu79
00sabato 11 settembre 2004 22:15
Gianlù, dopo essersi messo al collo il dono di Kyle, convocò i luogotenenti che avrebbero guidato la spedizione con lui e parlò loro: "Come ben sapete, questa sarà solo un diversivo, perciò dite ai vostri uomini che non voglio eroismi inutili, chiunque venga ferito, anche se leggermente, dovrà immediatamente spostarsi ai margini della battaglia, dove i Guaritori di Torre di Magia li cureranno.
Poi c'è una variante al piano iniziale, dopo aver annientato le orde che si riverseranno fuori dalle caverne, saranno i nanni ad entrarvi, noi gli guarderemo le spalle da fuori, mentre i nostri arcieri creeranno un tiro di sbarramento contro chiunque tenti di accerchiarci.
Sarà necessario tenere una squadra di arcieri e fanti di riserva per evitare sorprese! Avete domande?"
"Si Lord Gianlù" disse il capitano dei fanti "Come dovremo avanzare?"
"Col massimo silenzio! Una volta arrivati all'ingresso che dovremo attaccare, elimineremo tutte le sentinelle, tranne un paio che mancheremo apposta perchè corrano a dare l'allarme. Ricordate che il nostro compito è quello di distrarli dalla vera missione, anche se nessuno di voi per ovvie ragioni di sicurezza ne è stato messo al corrente. Questo per evitare che se qualcuno cada in mano al nemico, possa essere costretto a parlare. Ora avanti, mettiamoci in marcia"

E detto ciò, lui e i luogotenenti raggiunsero le truppe schierate. Gianlù era eccitato, non era certo la prima volta che andava in battaglia, ma era la sua prima esperienza di comando e sperava di non perdere neanche uno dei suoi.
Al suo segnale, cominciarono tutti a muoversi, preceduti dagli esploratori, con gli arcieri davanti, la fanteria dietro, mentre la cavalleria costeggiava le colonne per proteggerle da eventuali attacchi ai fianchi.........
Kyle87
00domenica 12 settembre 2004 02:04
Kyle e Tobia
arrivarono velocemente all'entrata dalla quale sarebbero passati per attuare il vero piano.
Aspettarono con calma che arrivasse la squadra di distrazione, così l'aveva definita Kyle in un momento di poca fantasia.
Non sentirono niente per qualche minuto che parve un'eternità, così ebbero tutto il tempo di nascondersi ben bene fra le fronde.
Nello stesso momento in cui Sir Gianlu formulava quei pensieri davanti agli uomini, in marcia verso l'attacco principale il pendaglio a forma di Angelo Crocifisso al collo del paladino si illuminò, dandogli un po' di sicurezza. La luce era lieve, quasi spenta, ma pur sempre presente.
Gianlu79
00domenica 12 settembre 2004 11:07
Ben presto la piccola armata raggiunse gli ingressi verso i quali avrebbe dovuto attirare il nemico.
Gli esploratori, dopo aver individuato le varie sentinelle, comunicarono la loro posizione agli arcieri, i quali iniziarono il tiro al bersaglio, tutte le sentinelle vennero colpite, tranne una che venne solo sfiorata da una freccia conficcatasi a pochi centimetri dalla sua testa, dandole così la possibilità di correre a dare l'allarme.
Orde di non-morti, demoni e goblin uscirono dalle grotte scontrandosi con i soldati di Blue Dragon e il clamore della battaglia, si udì a grandi distanze, informando Kyle e Tobia che la manovra diversiva aveva avuto inizio.....
Kyle87
00domenica 12 settembre 2004 15:46
kyle e Tobia uscirono dal loro nascondiglio
quatti quatti, cercando di non fare rumore, ed entrarono dal passaggio.
All'interno era tutto scuro, le pareti erano fatte d'onice, un minerale in grado di assorbire in sé la luce, a volte riflettendole e a volte no. In questo caso gli onici non riflettevano la luce.
Come supposto, non c'era nessuno a guardia e i due non incontrarono molte difficoltà per il primo tratto, quando un rombo li fece sobbalzare, allertati. Si guardarono intorno ma non vedendo niente continuarono, piano, a muoversi silenziosamente. Probabilmente Lui non si aspettava di essere attaccato su due fronti, specialmente non da Kyle, che era probabilmente il suo prossimo obiettivo.
Ma c'era qualcosa nell'aria di innaturale, di troppo calmo: quelle pareti erano lisce e levigate, molto ampie e mai nessuno le aveva anche solo graffiate. Per quanto i due cercassero di muoversi piano l'eco era talmente ampio che i loro passi rimbombavano.
Alla fine una grande porta d'acciaio era davanti a loro, una porta finemente lavorata:
- Sapete scassinarla? - chiese Kyle a Tobia, con cautela e a toni molto bassi.
- Posso provarci. -
Non appena si avvicinò alla porta questa si aprì. Tobia fu lesto ad indietreggiare in una posizione più favorevole e caricò l'arco.
All'interno della stanza stava una figura minuta, seduta per terra che dava le spalle ai due intrusi.
Kyle si avvicinò, sempre usando il bastone come vessillo, e rimase stupito nel vedere chi era quella figura.
Non appena si avvicinò infatti questa si voltò. Era anche lei un Angelo, probabilmente appartenente all'ordine dei Cherubini Caduti, aveva quattro ali piumate completamente nere.
- Benvenuto, Kyle. Benvenuto anche a voi, umano. - la figura si voltò.
Tobia sussultò. Essa era infatti identica a Kia, in tutto e per tutto, tranne nel colore e nel numero delle ali. Mentre Kia ne aveva due bianche, questa ne aveva quattro, per giunta nere.
I suoi capelli rossi ondeggiavano al vento e i suoi occhi blu erano gelidi e freddi, privi di luce.
Si accesero delle fiaccole alle pareti, come per magia.
Kyle estrasse la sua fida Inferna, che prese fuoco al contatto con l'aria del posto. Un fuoco che non bruciava Kyle ma che bruciava nel profondo i suoi nemici, così era sempre stato.
Tobia era indeciso sul da farsi. Sempre con l'arco carico e mirato sulla figura dalle ali nere, si avvicinò a Kyle:
- Ma... è Kia! Che le è successo? -
- Questa non è Kia, Sir Tobia. Questa è un'altra mia sorella. Una sorella che ho dovuto uccidere io con le mie mani. -
La ragaza si muoveva lentamente, come fosse una marionetta.
Si voltò verso di noi, sorrise beffardamente ed estrasse una spada dalla lama d'Ombra.
Tobia tirò con l'arco: la freccia si fermò prima di arrivare a contatto con la ragazza.
- Rada, che diamine ti è successo? - Kyle era irritato, non avrebbe voluto combattere contro sua sorella, non un'altra volta, almeno, e stava inutilmente cercando di farla ragionare.
Rada si alzò in volo senza muovere le ali, che erano oramai arti inutili, privi di ogni utilizzo. Dopodiché si mosse velocemente verso Kyle, cominciando a menare fendenti, prontamente parati dal bastone e la spada.
Kyle non contrattaccava, non voleva combattere contro sua sorella, non ancora.
Tobia aveva indietreggiato, incerto. Vide delle figure muoversi nelle ombre e tirò loro delle frecce. Notò che erano goblin, probabilmente venuti a dare man forte. Avvertì il compagno.
Kyle parve alterato della notizia:
- E così siamo di nuovo uno contro l'altra, eh? - Kyle partì al contrattacco con un veloce colpo con la punta del bastone, attacco seguito da molti altri tutti dati di piatto alla sorella.
Ella rimase immobile anche mentre prendeva fuoco per via delle fiamme di Inferna, aspettando il momento giusto per contrattaccare. Il bastone non le dava troppi problemi, in fondo era un banale bastone fino a che Kyle non avesse estratto qualcuna delle sue ali.
Il momento arrivò e lo colpì di taglio al braccio destro. Il braccio coi sigilli.
Rada colpì il bracciale.
Il bracciale cominciò a vibrare, incandescente, e scoppiò.
Kyle non si fece alcun danno, se non ché una piccola parte della fasciatura era andata e si poteva vedere una parte del tatuaggio dei draghi brillare ad intermittenze più o meno regolari.
Kyle dette un calcio alla ragazza, scaraventandola a terra.
Piantò Inferna nel terreno e vi mise anche il bastone, in posizione verticale.
- Adesso basta! - Kyle gridò. Non era da lui perdere le staffe in quel modo, notò Tobia. I goblin si fermarono per un attimo, e così anche Tobia, che però riprese a tirare con l'arco molto prima che i goblin capissero cosa dovessero fare.
Rada era in piedi, compiaciuta.
Kyle estrasse Emery. Questa cominciò a brillare di una luce verde smeraldo così forte che illuminò a giorno tutta la stanza.
Rada rimase attonita nel vedere la spada.
Kyle caricò e cominciò a menare fendenti. Fendenti che sferzavano l'aria e dilaniavano le carni che solo venivano sfiorate, affondi dalla potenza della carica di un rinoceronte e sferzate che sarebbero riuscite a tagliare in un sol colpo la superficie più dura.
Rada rimase attonita e cercò di schivare i colpi, senza riuscirci.
Ben presto tutta la sala era cosparsa del suo sangue. Kyle continuava ad attaccarla anche se era morta, ocn una furia indemoniata.
I goblin fuggirono urlando. Ma le porte dietro di loro si chiusero.
Il Serafino alzò lo sguardo. Sorrise. Tobia lo guardò: come mai aveva i canini così allungati? e soprattutto perché gli occhi erano diventati rossi? Cosa gli stava succedendo? Non sapeva cosa rispondere.
L'Angelo scomparve alla vista di tutti e ricomparve in mezzo ai goblin, dove riprese ad attaccarli con furia immane, abbattendoli dal primo all'ultimo.
Poi rinfoderò la spada e riprese le proprie armi, conficcate al terreno:
- Mi serviva proprio del sano esercizio fisico. - fu il suo commento.
Tobia a quel punto fu abbastanza vicino da notare che anche le sue unghie erano diventate lunghi e resistentissimi artigli e la pelle dell'Angelo si era appena appena scurita; per condire il tutto due piccole corna erano spuntate sulla fronte dell'Angelo.
Tobia gli puntò contro l'arco, indeciso.
- State tranquillo, Sir Tobia. Il mio repentino cambio d'umore e il mio cambio d'aspetto non vi devono stupire. Uno dei miei sigilli si è rotto - Kyle alzò il braccio destro, la mano stretta in pugno a reggere un rosario, l'espressione cupa e triste che aveva sempre era tornata sul suo volto - è normale che il mio aspetto sia... cambiato. Se dovesse essere rotto il secondo sigillo non mi riconoscerete quasi più, non oso dirvi altro. -
Dopodiché i due varcarono le porte che Kyle aveva chiuso con un lesto e semplice incantesimo mentale di telecinesi e ripresero il loro viaggio.
Tobia notò a quel punto che anche il bastone risentiva del cambio del suo padrone, ed era diventato grigio opaco anziché bianco.

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Nello stesso momento sulle mura stavano avendo grandiosi combattimenti, demoni fuoriuscivano da ogni dove assieme a goblin, orchi e creature non morte. Alcuni possenti troll sbucarono dalla foresta cercando anch'essi d'attaccare la squadra di distrazione.
Sir Gianlu manovrò l'attacco in maniera splendida, ad un certo punto un negromante fece capolino sulle mura e cominciò a lanciare potentissimi incantesimi.
Una cosa era strana: sembravano pronti a ricevere quell'attacco.



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Bene.... ho cominciato a narrare una parte più movimentata... vorrei che qualcun altro scrivesse il combattimento che avviene fuori, mentre Kyle e Tobia si stanno addentrando per i cunicoli fatti d'onice. Ovviamente, se vedo che nessuno lo fa mi ci metto io nel prossimo post.
Alla prossima e speriamo un bene [SM=x92710]
Gianlu79
00domenica 12 settembre 2004 16:36
OT
Per il combattimento all'esterno, me ne occuperò io più tardi, ho già un paio di idee sul come utilizzare l'amuleto che mi hai regalato [SM=x92702]
Gianlu79
00domenica 12 settembre 2004 19:05
L'arrivo del Negromante aveva turbato non poco Gianlù, ma i maghi di Torre di Magia stavano rispondendo efficacemente ai suoi attacchi, mentre i suoi soldati falcidiavano qualunque creatura malvagia uscisse dalle caverne, aiutati in questa anche dai nani che erano giunti a marce forzate per dar loro aiuto e nel contempo vendicarsi di chi aveva osato usurpare le loro caverne.
Tuttavia ad un certo punto accadde qualcosa, il negromante, con voce tonante gridò "Stolti e sciocchi, pensavate veramente di poter venire qui e cacciarci dalle nostre fortificazioni? Adesso vedrete con chi avete a che fare....."
Detto ciò formulò un incantesimo, il fianco della montagna si squarciò e da esso ne uscirono legioni di angeli neri che iniziarono immediatamente ad assalire le truppe del Sommo.
"Maledizione" esclamò il Vassallo "Un attacco aereo, questo nonlo avevo previsto!" poi gridò ai suoi "Rimanete compatti, non allontanatevi dallo schieramento, cerchiamo di resistergli il più a lungo che possiamo"
Così fecero, in questo protetti parzialmente anche da scudi di magia dei loro maghi, ma una staffetta portò una cattiva notizia
"Sir Gianlù, gli angeli neri che ci stanno attaccando sono in troppi, i nostri maghi non sanno per quanto tempo riusciranno a mantenere le loro barriere!"
"Dannazione, siamo in trappola" esclamò uno dei luogotenenti "Siamo assaliti da tutti i lati, e non possiamo ritirarci con quei maledetti esseri volanti che ci colpiscono fuori dalla nostra portata"
Gianlù non sapeva cosa fare, quella missione diversiva rischiava di diventare una missione suicida, già molti dei suoi avevano sanguinose ferite e nonostante ciò continuavano a combattere....stava quasi per cedere allo sconforto, quando qualcosa accadde all'amuleto di che Kyle gli aveva donato.
Infatti cominciò ad emanare una luce sempre più abbagliante, un globo di energia si stava formando sotto gli occhi stupiti del Paladino e dei suoi armigieri, un globo sempre più grande che esplose in mille raggi in tutte le direzioni, colpendo tutto l'esercito di BlueDragon.
Fù un istante, tutti rimasero immobili per lo stupore, anche le schiere nemiche...nessuno capiva cos'era accaduto, quando improvvisamente il cavallo di Gianlù diede un potente nitrito e contemporaneamente dai suoi fianchi iniziarono a spuntare delle poderosi ali, ma non era l'unico, la metamorfosi si stava compiendo su tutta la cavalleria del Sommo.
Il Vassallo comprese che era quello il grande potere dell'amuleto, nel momento del bisogno era giunto a soccorrerli mettendoli alla pari con i loro avversari.
Il Paladino non ci pensò due volte e brandendo Julia, la sua fedele spada, spiccò il volo col cavallo alato, come se avesse sempre cavalcato gli ippogrifi e come se il cavallo avesse sempre avuto le ali.
Gianlù lanciò il grido di battaglia del Regno "Viva Lo Re" e manovrò contro le schiere angeliche, presto seguito anche dagli altri cavalieri, che galvanizati dal vedere il loro condottiero andare all'assalto lo imitarono!
A Parità di condizioni, i nuovi cavalieri volanti del Sommo erano combattenti superiori agli angeli neri, che vennero presto travolti dalla fuoria del Vassallo e dei suoi, senza riuscire a fermarli! Molti ebbero le ali e gli arti recisi, schiantandosi così al suolo dove le asce dei nani e le spade degli umani facevano il resto.
Anche a terra la situazione cambiò repentinamente, senza più il pericolo dall'alto, i fanti e i nani assalirono i goblin e le altre orride creature, mentre gli arcieri ripresero il loro infaticabile lavoro di arginare chiunque osasse mettere la testa fuori dalle caverne!
Ormai la sorte della battaglia era segnata, e quando Gianlù, dall'alto vide il terribile negromante che cercava la fuga, caricò contro di lui e con un colpo netto gli recise la testa! Questo sgomentò le restanti forze demoniache che vennero definitivamente annientate dalle forze della Luce!
Solo i seguaci di BlueDragon e i loro alleati nani rimasero interamente padroni del campo nel silenzio più assoluto rotto poi dal clamore delle loro grida di gioia "Viva Lo Re, Viva BlueDragon", mentre i nani facevano lo stesso nella loro gutturale lingua.
Il Paladino scese a terra dove abbracciò Daren, principe dei nani, al comando di quella spedizione.
"Ben Fatto Lord Gianlù, ma adesso mi dovete spiegare da dove avte tirato fuori le ali dei vostri cavalli" disse il Principe
"Beh, devo ringraziare un amico, ma non è ancora tempo con le spiegazioni, qui fuori abbiamo finito, madobbiamo ancora ripulire l'interno"
"Come daccordo, di questo c'è ne occuperemo noi nani" replicò fiero Daren
"Vabbene, noi rimaniamo qua fuori nel caso arrivasse qualcun altro, ma ricordate principe di entrare e di attestarvi a non più di dieci metri dall'ingresso...solo quando avremo notizie che la missione principale sia riuscita, attaccheremo in forze, liberando ogni singolo cunicolo da quelle bestie!"
"Benissimo, allora ci vediamo dopo......" e detto ciò il condottiero nano radunò i suoi e iniziò l'assalto alle caverne, mentre Gianlù e i suoi si attestavano fuori in attesa che arrivassero notizie di Kyle.......

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Ecco fatto, che ne dici Kyle? [SM=x92710]
Kyle87
00domenica 12 settembre 2004 21:54
OT: io stesso non avrei saputo fare di meglio Sir Gianlu, davvero un lavoro strepitoso! Aggiungo comunque qualche riga sui miei cari fratellini e sorelline....

Kia arrivò in tempo per vedere la cavalleria del piccolo esercito di BlueDragon spiccare il volo, li vide attaccare gli Angeli Caduti e li vide tornare a terra vittoriosi.
Li vide esultare, abbracciarsi.
Lei stava lì, in mezzo ai corpi dilaniati di quelli che probabilmente potevano essere i suoi fratelli e si accasciò lì, in lacrime. Come potevano essere stati mobilitate tutte quelle truppo? Come mai proprio gli Angeli erano stati mobilitati per attaccare il Regno? Come mai erano stati nascosti dentro una montagna o comunuqe evocati da essa? Kia cominciò a cercare fra quei visi qualcuno conosciuto, e rivide parecchi amici d'infanzia.
- Questa me la pagherete.... - Kia, sottovoce, si mise in volo, diretta sulle mura del castello, dove quel negromante era stato abbattuto, decapitato.
Come supponeva si trattava di una vecchia conoscenza, una tale Festrumenum, una vampira in grado di stare al sole come se nulla fosse:
- Fest, - le disse in tono irato - lo so che non sei morta davvero. So riconoscere quando un vampiro muore o no. -
- Infatti. - la testa prese a parlare - Piaciuto lo scherzetto? Adesso Kyle è all'interno dei cunicoli, presto incontrerà Rada, tua sorella, e il primo sigillo si romperà. Un passo che porterà più vicini alla distruzione del vostro mondo!!!! - la testa si mise a ridere.
Kia la afferrò per i capelli e la lanciò giù dalle mura, in mdo che tutti potessero vederla, e la tranciò con la sua spada d'Ordinanza mentre non aveva ancora toccato terra.
Sir Gianlu la vide, la vide piangere e vide la preoccupazione nei suoi occhi.
- Cos'avete, Lady Kia? - gli chiese, calmo, lui.
- Mio fratello... fatemi vedere la collana. - Kia era esasperata e irata, esaurita e aveva la voce tesa. Gianlu le porse la collana, il pendaglio era ancora integro.
- Forse... forse ha solo detto una bugia e sta andando tutto bene. - Kia si sedette un attimo.
Gianlu la guardò, perplesso. Si sentì un qualcosa che si incrinava.
Kia alzò la testa, allarmata.
Come temeva, l'Angelo di Rame si era incrinato profondamente all'altezza della testa.
- Oh, no.... - eslamò Kia, rialzandosi. Senza dare spiegazioni riprese il volo diretta verso chissà dove, verso chissà quale meta.
Gianlu stette lì, indeciso. Non sapeva come interpretare quel segnale: forse era successo qualcosa a Kyle? Non voleva pensarlo, la missione DOVEVA riuscire.
Dopodiché si rimise in groppa al proprio cavallo e continuò con la missione, senza dire niente agli uomini dell'incontro con la sorella di Kyle. Non voleva allarmarli e rischiare d'abbassare il loro morale, adesso altissimo.
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Kira raggiunse la porta che collegava quel mondo col Piano delle Ombre.
Spezzò i sigilli, in silenzio, e attraversò la porta.
Appena entrato una ventata di veleno e morte tutto attorno a lui gli fece capire che l'attacco era già cominciato: doveva fare in fretta.
Si diresse verso un grandissimo cancello.
Non c'era nessuno a custodirlo, un fatto molto strano.
Lo attraversò inosservato e richiudendolo dietro di sé.
Camminò e volò per diverse ore, finché arrivò sino ad un grande castello nero.
Entrò senza bussare, passò attraverso le pareti e i muri, fino ad arrivare nella sala delle udienze.
- Signora. - disse Kira inchinandosi reverenzialmente davanti ad una figura che gli dava le spalle.
Questa si voltò. Una bellissima donna, probabilmente una vampira, gli si presentò davanti. Era davvero una ragazza molto avvenente, probabilmente molti uomini la sognavano e cadevano fra i suoi malvagi canini, ma questo effetto non aveva effetto su Kira, abituato sin da bambino a ragionare con certe persone che cercavano di affascinarlo, per lo più inutilmente, in tutti i mod possibili.
- Dimmi pure, che succede? -
- Signora, ho bisogno del vostro aiuto. Li sta venendo per attaccare questo castello e questo mondo. Io e i miei fratelli stiamo facendo il possibile per evitare che questo accada ma a quanto pare non è possibile da soli. Chiediamo il Vostro aiuto in battaglia contro di Lui. -
La vampira lo guardò e si mise a ridere di gusto.
Kira alzò la testa. Aveva parlato troppo. Vide chiaramente un foro nella testa della sovrana del castello. Era posseduta.
Posseduta da lui. Kira si guardò attorno. Ovunque tutti erano posseduti.
Kira imprecò, alzandosi ed impugnando la sua falce.
- Fratellino, niente fattore sorpresa, scusami. Farò il possibile per venire ad aiutarti, non appena mi sarò sbarazzato di questi qua. -
Cominciarono a combattere come dei pazzi. erano almeno centocinquanta contro uno.
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Kyle e Tobia camminavano per i lunghi cunicoli. Ad ogni passo a Tobia pareva che Kyle trovasse nuova forza, anche se non sapeva dire da dove proveniva.
- Attento. - gli disse ad un certo punto.
Tobia si stupì. Doveva essere lui quello che sentiva le trappole, ma questa volta sembrava che ci fosse riuscito Kyle. A lui non pareva niente di strano la via che era davanti a loro.
- Sento puzza d'imbroglio. Probabilmente Lui sa già che siamo qua. E non ce lo vuole dare a vedere. - Kyle prese fiato e annusò l'aria - Odore di drago, lo sentite anche Voi? -
- No, non capisco, è come se queste pietre allargassero i nostri rumori e abbassassero le mie abilità, come mai a Voi non succede? -
- Io sono fatto della stessa materia che vedi attorno a te. Continuiamo, penso che mi sarete di grande aiuto nel prossimo combattimento. Sembra essere un drago nero, molto grosso. Sai che ci stiamo avvicinando alla porta? Sento perfettamente la sua risonanza. -
Risonanza? Tobia non capiva. Lui non sentiva assolutamente niente. Non capiva come mai Kyle sentisse tutti i rumori, tutti i suoni e lui no. Non capiva più niente. Lo vide come demone, per un attimo ebbe paura, ma l'attimo dopo la sua forza mentale gli scacciò quei pensieri dalla mente.
- Tobia. Un'ultima cosa. Lui è in grado di sferrare potenti attacchi mentali. Probabilmente ci metterà uno contro l'altro, prima o poi. Ricordatevi che abbiamo uno scopo comune e non avremo problemi. Vi chiedo scusa per il mio tono di voce, non posso farne a meno di essre così... scortese. - Kyle sputò in terra. Sputò sangue. L'onice che toccava evaporava per chissà quale reazione chimica.
Tobia si stupì. Era pla prima volta che stava così vicino ad un Angelo e lo sentiva malvagio in fondo all'animo. Che quello che aveva sempre creduto fosse stato sbagliato? No, non poteva essere.
Kyle diede un pugno in terra, fracassò l'onice su cuio erano i due.
Tobia ricominciò a pensare con la sua testa.
- State attento. Mi raccomando. Io sono immune a questi attacchi mentali perché io stesso sono parte di essi. -
Tobia continuò a non capire. Quell'Angelo aveva un modo strano dip arlare, il suo passato era avvorto nel mistero più buio e neanche lui riusciva a capirci qualcosa.
I due continuarono per il loro viaggio diretti verso la Porta.
horza1984
00domenica 12 settembre 2004 22:14
è vero
Horza entra trionfante nel regno di Blue Dragon...
Kyle87
00lunedì 13 settembre 2004 14:18
???
questo intervento personalmente non l'abbiamo capito.... potreste essere più esplicativo?
Gianlu79
00lunedì 13 settembre 2004 22:46
Mentre i nani davano battaglia nei cunicoli, Gianlù raggiunse i maghi per accertarsi della condizione dei suoi.
"Abbiamo diversi feriti leggeri, alcuni contusi, e purtroppo una ventina di feriti gravi che devono essere urgentemente portati nel Regno, dove potranno essere curati meglio" disse uno dei guaritori.
Gianlù imprecò a bassa voce, poi si mise in disparte e scrisse un lungo e dettagliato rapporto su cosa era accaduto, ed alla fine aggiunse anche una richiesta che gli fossero inviati dei draghi dorati, sia per difendersi da altri eventuali attacchi aerei, sia per trasportare i feriti più gravi.
Dopo aver redatto il rapporto, lo consegnò ad una staffetta "Portalo alla Gilda dei Paladini, anche se Sir BrightBlade non ci fosse, c'è sempre qualcuno che lo sostituisce a cui lo potrai consegnare".
La staffetta annuì e partì di gran carriera, mentre il Paladino dal canto suo si inoltrava nelle grotte per vedere come fosse la situazione.
Daren si era posizionato in una grande caverna dove sboccavano quattro tunnel in cui i suoi nani erano impegnati a combattere.
"Come stà andando?" Domandò il Vassallo
"Bene, grazie ai cunicoli stretti, i miei guerrieri possono battersi a turno, lasciando il tempo agli altri di riposarsi"
"Bene" riprese Gianlù "ma se le cose si mettessero male, uscite immediatamente fuori"
"Non temete, queste sono le nostre dimore ataviche, ed ora che abbiamo di nuovo la possibilità di riconquistarle, non riusciranno a farci fuggire via"
Gianlù sorrise alle parole del nano ed uscì fuori ad aspettare.....le ore trascorrevano lente, e finalmente giunsero le due squadre di draghi, una si pose a vigilare i picchi, mentre l'altra raccolse i feriti riportandoli nel Reame di Blue Dragon.
Gianlù riprese a guardare l'amuleto di Kyle, pregando che quella maledetta incrinatura non aumentasse........
Tobia di Griferia
00mercoledì 15 settembre 2004 14:18
'Ebbene Sir Kyle'
ruppe il silenzio e il flusso dei suoi pensieri Tobia.
'E' ora che io inizi a capirci qualcosa ed è tempo anche che voi sappiate quale su quale aiuto possiate contare.'
Era a lato dell'angelo, mentre con la mano seguiva la levigatezza dell'onice.
'Prima cosa questo spazio è angusto: spero che nei momenti determinanti ci sia più spazio o già potete contare di un esile aiuto. Ma questo già lo saprete'
Scrutò più avanti non immaginando cosa potesse attenderlo oltre. Fral'altro le mura in onice non presentava possibili anfratti e zone d'ombra. Liscio, levigato, tanto da riflettere la luce...
'Seconda cosa ho poche carte a disposizione. Si parla di scontri eccezzionali, draghi, e questo "lui" che pare qualcosa di mostruosamente aldilà di un semplice drago...'
Osservava i suoi piedi intervallarsi l'un l'altro al tempo del passo deciso. Francamente si accorse che solo quell'alternanza gli era familiare in quel luogo.
'Io ho dal mio arco posso saettare un colpo, unico per potenza distruttiva. Ed unico anche per il fatto che uno ne ho a disposizione.' si scrollò tornando a guardare avanti.
'Oltre questo colpo non credo di avere carte nel mio mazzo. Non voglio sprecarlo contro una illusione, quindi quando voi lo ritenete opportuno urlate "kevendras" ed io capirò che è giunto il momento.'
Ora passò il suo sguardo sull'angelo.
'E guardate bene che colpirò la più potente creatura malvagia che avvertirò. Sarà un bene che non siate voi'
Con uno scatto fu di fronte all'angelo e si arresto. 'Forse sarebbe opportuno che io sappia cosa vi sta accadendo, e perché. E cosa mi devo attendere da voi, oltre a ciò che incontreremo. Vi manifesto una certa inquietudine...'
'Vampiri' disse voltandosi e incoccando l'arco 'Due... tre'
Scattò in avanti scomparendo già prima di aver tagliato la curva.
Da quella direzione arrivava un'odore di bruciato.
Kyle accelerò anch'egli l'angolo positivamente sorpreso che il suo compagno di viaggio si fosse accorto di alcuni vampiri che li stavano seguendo su percorsi conosciuti solo da creature del Mondo delle Ombre.
Non avevano sbagliato nulla, dopotutto, potevano nascondersi ai sensi normali, anche se per lui la risonanza era netta. Lui avvertiva loro ma nettamente loro avvertivano lui con la consapevolezza che lui sapesse.
Era una specie di empatia fra creature così diverse da quelle del piano di BlueDragon... e così simili fra loro.
Semplicemente queste sentinelle demoniache erano passate dove anche Tobia poteva avvertirle.
E così lo vide frapposto tra una torcia umana e un vampiro a terra, nel cui petto era conficcata una freccia molto spessa.
Con un colpo netto della sciabola mozzò la testa della sua vittima scatenando un torrente di sangue maleodorante dal collo.
Alzò il cranio per i capelli "Ecco... questo buco. Lo avevano i Mnnari, e ogni nemico. LUI sa ed è inutile cercare di raggiungere l'altro. Ci sono passaggi che non conosco però inizio a capire... credo ci stessero seguendo già dal precedente incontro"
Il corpo incandescente dell'altro vampiro si consumava, Kyle annuì vedendo come quelle fiamme fossero potenti e rigogliose quanto quelle della sua spada. Quell'arco possedeva doti arcane, questo era già stato appurato, ma in quel momento ebbe la conferma che erano di un livello molto più utile del previsto.
'Ricordatemi Tobia' iniziò ignorando la riflessione del giovane arciere 'con un vostro colpo mi avete detto di aver distrutto un demone la scorsa notte'
'E' esatto. Ma per l'appunto quello era quell'unico colpo che vi dicevo' disse decisamente più sconsolato. Era conscio che non aveva a disposizione altre carte di quel genere.
Ma fu una pacca sulle spalle a scrollarlo 'Tornerete più utile del previsto. Ve lo assicuro.' disse Kyle il cui bastone sembrava esser tornato quasi bianco. 'Ed ora vi dirò quel poco che so e che credo vi si utile...'

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Avevo detto lunedì. Oggi è mercoledì però vedo che il racconto non si è fermato! Non ho saputo bene come proseguire, non vorrei andar troppo fuori dal sentiero di Kyle, ho letto che in precedenza si è trovato un po' portato fuori pista.
Bene sia io che Tobia abbiamo un secondo bisogno di spiegazioni [SM=x92713]
Se c'è qualcos'altro di scritto per comprendere meglio il personaggio di Kyle potreste darmi il link, se pensi che possa esserti/mi/ci utile.
Ebbene Horza è entrato! BOOOOHHH![SM=x92712]
Kyle87
00mercoledì 15 settembre 2004 16:48
- Non posso dirvi molto su di me in questo luogo, perché quelle probabilmente no nerano le uniche creature che ci seguivano. -
Kyle si appoggiò al muro d'onice e sorrise. Tobia rabbrividì, notò che gli occhi di Kyle per un attimo erano divenuti rossi.
- Io sono il figlio di un Angelo Caduto: Ira Souls. Nacqui come Angelo caduto. Come un demone, una di quelle creature che voi avete ucciso l'altra notte. Mia madre mi generò da una pietra, l'onice, in quanto era in grado di assorbire la luce in sé e rifletterla come tenebra. Praticamente è il mio ingrediente principale. - Kyle fece spallucce - Non ho organi interni praticamente, quindi non ho punti vitali. Non so nemmeno io come posso morire perché rigenero gli arti che mi vengono tagliati. Non so nemmeno come sono fatto all'interno, non mi è mai piaciuto sezionare gli Angeli. Tornando a me, comunque, ho sempre cercato la via della redenzione quando sono fuggito da mia madre e da suo marito, Klaus. Un vampiro che mi ha donato diverse capacità per essere come lui. - Kyle fece una breve pausa e si concentrò sulla pietra. Questa si illuminò e funzionò come un proiettore.
- Venni cacciato anche dagli Angeli, che però mi insegnarono la Saggezza, la Carità e l'Amore. Vissi come un vampiro sul piano materiale perché spaventando tutti non mi davano troppo fastidio, dopodiché trovai il Regno di Bluedragon e vi misi residenza. Grazie a molte azioni che ho compiuto ho potuto diventare un Angelo puro ed arrivare al grado di Serafino, uno dei gradi più alti della Gerarchia Angelica. Ma questo lo acquisii con la morte della mia più amata sorella, Kia. E' una storia complicata, se mai usciremo vivi da questa avventura ve la racconterò. In ogni caso mi trasmise la maledizione del sigillo. Questo dona poteri praticamente illimatati, ma fa perdere completamente l'umanità della persona. Come disse un antico filosofo "Un guerriero non è degno di essere chiamato tale se guadagna la sua forza a costo della sua umanità". Chiesi al Sommo di fare qualcosa per la maledizione visto che spesso perdevo il controllo e impazzivo diventando una creatura dannatamente malvagia. Mi diede un sigillo, che si ruppe per sempre in una delle mie vecchie missioni. Ne creai uno artigianale, ma sembra stia per rompersi anche questo. - Kyle vide la faccia di Tobia interessata ma preoccupata - Non preoccupatevi, ho imparato a controllarmi in quella forma, almeno per la maggior parte del tempo. Più ali estraggo e più difficile sarà controllarmi, il potere è proporzionato a quelle. Se dovessi estrarre anche sei ali dovrei controllarmi, ma con difficoltà, altresì, con più ali è quasi sicuro che non ci riuscirei... -
- Ma quante ali avete? -
- In questa forma 7, quando le bende si saranno rotte 8. Sembra una cosa strana, ma è così. Un giorno racconterò tutta la storia a te e a tutti, adesso non c'è molto tempo. Sappiate in ogni caso che se le ali che estrarrò saranno bianche la mia aura sarà benevola, se saranno nere cominceranno i problemi. - Kyle fece nuovamente spallucce scostandosi dalla pietra.
Poi riprese ad andare avanti, tranquillo.
- Spero di essere stato abbastanza chiaro per il poco tempo che avevamo. -
Kyle riprese ad andare avanti, seguito da Tobia. C'era un grosso portone metallico davanti a loro.
- Sento che dopo questa stanza sarà tutto molto più largo. - disse Kyle, tranquillo.
- Bene, così potrò dare il meglio di me. -
- Non sono della stessa opinione. Significa che c'è qualcosa di più grosso e che qua non riesce a passare. -
Tobia annusò l'aria e arricciò il naso:
- Drago... morto? -
- Esatto. La porta non sembra molto resistente. - Kyle si avvicinò e vi posò una mano.
Tobia cercò di afferrare il braccio dell'Angelo ma era troppo tardi, oramai aveva toccato la superficie della porta. Probabilmente sarebbe scattata qualche trappola.
Ed in effetti una lama partì dal basso tagliando una gamba a Kyle.
Cadde a terra, calmo. Si rialzò poggiandosi sul bastone e stando su una gamba sola.
Tobia inorridì. Come faceva a non sentire il dolore? Col il braccio liberò Kyle afferrò la propria gamba mozzata e la mise sul mozzicone che gli rimaneva.
In pochi secondi la ferita si era rimarginata e la gamba si muoveva di nuovo.
- Neanche io so come posso morire. - disse il Serafino sconsolato abbassando la maniglia della porta.
un possente Dragone Nero era al centro della stanza: il drago puzzava di morto, era in effetti solo un esoscheletro, non aveva occhi né lingua, ma aveva mantenuto le zanne e con ogni probabilità anche il soffio:
- Forse ora lo so. - disse Kyle sarcastico, sentendo nell'aria un forte odore di acido.
Tobia esclamò, stupito:
- Ma lui è morto o no? Ha l'odore degli scheletri ma ha ancora la pelle! -
- Posseduto. - fu il commento di Kyle.
La stanza dove adesso si trovavano era molto ampia e spaziosa, non c'era nessun onice tranne uno grande per terra e uno sul soffitto, completamente corrosi. L'acido di *QUEL* drago era in grado di scioglierli, notarono i due.
Tobia caricò l'arco mentre il drago compiva spostamenti lenti, girandosi verso i due Aspiranti.
- Lo dovete colpire nel buco che ha sulla testa. Quel punto diventerà vulnerabile dopo averlo attaccato e aver subito il suo potente soffio. -
- Come lo sapete? -
- Non è la prima volta che ci combatto contro. -
Il Drago caricò i due compagni senza dire una parola.
Kyle resistette all'assalto schivando gli artigli e attirando l'attenzione del drago su di sé.
- Non mi sconfiggerai mai! - la testa rimbombò al Serafino, che cadde a terra. Qualcuno aveva parlato direttamente là dentro, e notò che anche Tobia era scosso.
- Dici, Kekra? - l'Angelo si rialzò, sicuro.
Chiuse gli occhi. Sentiva il respiro del drago molto vicino ma non abbastanza da impedirgli di fare ciò che volle fare.
Si accasciò su se stesso e dalla schiena cominciò a sgorgare del sangue. Un'ala bianca uscì dal corpo dell'Angelo.
Tobia era perplesso, il drago si fermò, immobile.
- Ala della Saggezza, che da sempre mi accompagni. - disse estraendo l'ala. Tobia sentì come qualcos che si rompeva in lontananza, ma era un suono talmente lontano che lo ignorò, preferendo caricare nuovamente l'arco e prepararsi al tiro al momento giusto. Adesso il drago era di spalle ed era intento ad osservare, per quanto potesse senza occhi, l'Angelo che stava risvegliando il suo potere.
Ma questi, pur provando molto dolore, si mise in piedi e continuò ad estrarre un'altra ala.
- Ala della Carità, simbolo di ogni Serafino. -
Altro sangue sgorgò dalla schiena dell'Angelo. Anche quest'ala era bianca come la neve.
Il bastone di Kyle cominciò a brillare. Una luce azzurrognola si attorniò ad esso. l'Angelo aprì gli occhi e si mise in posizione di combattimento.
- Ogni ala che estrai ti avvicina alla distruzione del piano dove vivi! - la voce suonò nuovamente in testa ai due compagni, ma stavolta non si scomposero, c'era qualcosa che stava attenuando la voce.
Il drago soffiò.
Kyle si scansò, volando in alto con le sue due ali.
Ma Tobia era dietro al drago e non poteva ancora tirare.
L'Angelo pensò di attirare il drago a girarasi, ma come poteva fare?
Alla fine decise di non pensarci più di tanto:
- CHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHEEEEEEEEEEEEE!!!! - il grido di battaglia risuonò forte all'interno della stanza.
L'angelo caricò al collo la creatura e la colpì col bastone a più riprese.
Il Dragone si alzò anche lui in volo e si voltò verso Kyle, che intanto si era messo in una posizione tale da fare in modo che Tobia potesse tirare senza problemi alla testa del drago se si fosse voltato.
Il drago soffiò di nuovo.
Kyle venne preso di struscio dal soffio, quel tanto che bastava per non farlo girare ma che purtroppo gli fece cadere dell'acido sul bracciod estro e sulle bende.
Tobia tirò un'unica freccia diretta ala testa del drago. Centrò perfettamente il punto, la freccia entrò in profondità ed il Drago implose su se stesso, formando un grosso cratere.
Kyle tornò a terra. Le bende al suo braccio bruciarono totalmente.
Tossì. Sputò sangue, ma rimase in piedi.
- Mettiamoci.... in cammino. - disse tappandosi la bocca e tenendo il braccio destra discosto.
Tobia non sentiva aura malvagia in lui benché in quel momento si accorse che davanti aveva un Demone completo.
- Dove andiamo? -
- A diritto c'è la porta. La sento chiaramente. Che ore saranno fuori? -
- Penso sia passata una mezz'ora, non di più. Vi accompagnerò alla porta, poi uscirò seguendo questa via. -
- Vi teletrasporterò io. Penso di esserne in grado, in questa forma. - Kyle continuò a sputare sangue su di un fazzoletto prontamente uscito dalla sua tasca.

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Spero di aver dato abbastanza informazioni, se ne servono di più contattatemi via email che ci mettiamo d'accordo..
(era per Tobia questo messaggio, che credevate?)
Riguardo al fatto che vengo distaccato dalla storia non c'è problema anzi, è proprio questo il bello! Pensa che la porta prima era esattamente al suo posto, adesso invece è distrutta e al suo posto c'è questa... adoro queste cose, se no era troppo prevedibile, non aver paura di andare avanti, ma quando si arriva alla porta devo mettere un post io con altre spiegazioni... Kyle lascia sempre i discorsi a metà se ci fate caso...
Kyle87
00giovedì 16 settembre 2004 21:14
Kyle e Tobia
si muovevano sempre più piano, i passi dell'Angelo erano lenti e affaticati, le due ali estratte da lui stavano floscie e strisciavano in terra per una buona parte, il suo bastone emanava pochissima luce, ogni passo per lui era un tormento.
I corridoi erano però bui e i due compagni vedevano pochissimo aldilà della luce del bastone, perché in quell'oscurità nessun Angelo e nessun Umano avrebbero potuto vedere niente.
Tobia di tanto in tanto si voltava verso Kyle, e lo vedeva sempre più affaticato, camminava a testa bassa, guardava per terra e non stava attento a ciò che lo circondava. Era stranissimo per lui, notò Tobia.
Lo vide massaggiarsi la testa, e in quel momento, quando scostò un po' i capelli, Tobia riuscì a notare chiaramente due corna non molto lunghe che erano ben piantate sulla fronte dell'Angelo, simbolo che in quel momento era più simile a un Demone che ad altro.
Ma l'aura che emetteva era un'aura di bene per tanto Tobia non si preoccupò più di tanto e fece più attenzione all'oscurità, dalla quale di tanto in tanto usciva qualche creatura.
Gli onici non c'erano più per terra né sulle pareti.

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OT: Spero che il comportamento ed il cambiamento di Kyle non preoccupino nessuno.... più che altro voglio vedere che impressione farà alla fine, e poi così posso parlare un po' del suo passato, è un sacco che aspettavo questo momento!
*Matteo saltella dalla felicità nella stanza... è impazzito completamente?*
Kyle87
00domenica 19 settembre 2004 23:00
Tobia scoccava frecce a più non posso verso tutte le creature che uscivano dall'oscurità, mentre

Kyle si massaggiava la fronte a testa bassa.
Camminando piano per dare modo a Tobia di scoccare tutte le frecce che poteva i due arrivarono dopo

un po' di tempo davanti all'ennesima porta di metallo e altre due strade.
Kyle alzò la testa:
- La Porta Celestiale è dietro qeusta porta di metallo! - esclamò. La sua voce era roca, ma ancora

la sua. Tobia sorrise:
- Ho l'impressione che sarà difficile attraversarla, vero? è stato tutto troppo facine sin qui,

drago a parte. -
- Molto complicato. Sento un'aura.... sin troppo familiare.... - Kyle si rabbuiò in volto. Il

tatuaggio sul suo braccio stava bruciando ed emanava luce come una torcia - potrei dover estrarre

tutte le mie ali. - continuò dopo un poco.
- In tal caso cosa dovrei fare? -
- La scelta sarà tua: potrai abbattermi come nemico oppure fuggire. Sento con chiarezza che andando

da quella parte - Kyle indicò col bastone il bivio di sinistra - sbucherai in complessi cunicoli

sotterranei, al termine dei quali arriverai nelle fogne del Regno... da lì sarà facile orientarti.

Probabilmente dopo aver sconfitto il mio nemico mi voleterò verso di voi per attaccarvi, quindi

dovrete decidere in fretta. -
- Non sia mai che lasci un Fratello da solo nel momento del bisogno! -
Kyle sorrise. Era da molto che nessuno lo chiamava così all'interno del Regno.
- Beh, Sir Tobia, un modo ci sarebbe, ma è pericoloso. -
- Ditemi. -
- Dovrete immobilizzarmi e legarmi queste bende al braccio, dopodiché dovrete riuscire ad inserire

questo bracciale sopra le bende. - Kyle tirò fuori dalla tasca un bracciale rosso fuoco e delle

bende e le mise in mano al Ranger.
- Bene. Farò il possibile. -
- Se dovesse essere troppo difficile fuggite lasciando tutto per terra, riuscirò a controllarmi di

nuovo prima o poi. Dovrete anche avertire il Regno che probabilmente questi qua sanno già che noi

saremmo venuti, chissà per quale motivo. Ma ora andiamo, si sta facendo tardi. -
Tobia annuì con la testa.
Kyle poggiò una mano sulla porta.
Questa risuonò al suo tocco.
- Lo sapevo... state attento, Tobia. -
Un suono entro nelle loro teste, un suono che a poco a poco divenne una litania.
- Non conosco questa lingua... - commentò Tobia.
Kyle non lo ascoltò. La porta si aprì da sola.
L'Angelo stava a testa alta, col bastone bene in vista utilizzato come uno stendardo.
Un Angelo, o almeno qualcos che pareva una volta essere stato un Angelo era lì, in piedi, dietro ad

un grosso arco. L'interno dell'arco risuonava di una potente energia negativa.
I due si avvicinarono. Tobia puntò l'arco.
L'essere si voltò. Aveva le ali fatte di carne, gli occhi erano due fosse nere senza globi, la sua

pelle era grigiastra, la bocca era solamente un foro immobile dal quale potevano uscire poche parole

in quanto non era presente nemmeno la lingua. Non c'erano capelli né piume sul suo corpo, aveva

lunghi artigli alle mani probabilmente d'argento puro e l'essere appariva nell'insieme debole di

costituzione e malaticcio.
Tobia inorridì alla sua vista.
- Ricordi la pozione che vi avevo dato? Bene, questo è il momento di berla. - disse Kyle

sussurrando.
Tobia bevve e si sentì più sicuro.
Puntò nuovamente l'Arco.
Kyle cominciò a parlare in una lingua che Tobia pensava di non capire ma la capì come se la

conoscesse da molto, molto tempo.
- Nonna, che ci fai qua? - disse Kyle.
L'essere emise qualche suono grutturale.
"Non metterti contro di Lui! Lui mi ha ridotta così e presto sarò sotto il suo controllo, fuggi fino

a che sei in tempo!"
- Nonna, sono qua per porre fine al tormento. -
"Sei solo uno sporco demone, lo sai benissimo! Uno come te non riuscirà mai a sconfiggerLo!"
- E' vero, sono stato creato con poteri demoniaci e demoniaco è anche il mio aspetto, ma non per

questo non posso essere un Phaera... e non sono affatto un Damaathi... -
Tobia guardò perplesso i due.
Vide la nonna di Kyle estrarre una coppia di asce dalla schina e la vide prendere il volo.
Vide Kyle inginocchiato.
- Se così deve esere.... Tobia lanciate quella freccia dal nome non-me-lo-ricordo-più! - gridò

l'Angelo, inginocchiato.
Tobia scoccò la freccia, sicuro.
Vide la direzione incerta della freccia ma poi la vide dirigersi verso quell'oramai ex-Angelo in

volo.
Vide le scintille uscire dal suo corpo ma non vide dolore o sofferenza in quel corpo, gli pareva

appena intorpidito.
In ogni caso stette immobile fino al momento più opportuno. Kyle cominciò a recitare:
- Ala della Bontà, che mai mi abbandonerai. - una terza ala bianca uscì sanguinando dal corpo del

Serafino.
- Ala dell’Amicizia, che fai gioire e soffrire. - Kyle prese fiato. Stava soffrendo molto, il dolore

alla schiena era altissimo ed era costretto ad appoggiarsi con tutte le sue forze al bastone per non

cadere. Era passato molto, molto tempo da quando Kyle aveva estratto l'ultima volta tutte le sue ali

in quella forma.
- Ala della Morte, perché tutto inizia per poi finire. - la quinta ala uscì, grigia come le perle.
- Ala della Lealtà, perché senza lealtà si è niente. - anche la sesta ala era grigia.
Tobia guardava con la coda dell'occhio l'Angelo e la pozza di sangue che era per terra. Vide che

questo cominciò a bollire. L'aria si fece molto calda e il Serafino si rimise in piedi.
Uscì un'altra ala dal suo corpo, completamente nera.
- Ala della Guerra, fai in modo che questo conflitto abbia termine con la mia vittoria! - la voce

dell'Angelo si fece, notò Tobia, in qualche modo più perfida.
- Ala della Crudeltà - Kyle deglutì all'uscita dell'ottava ala, nera come la pece - dammi il potere

di sconfiggere anche l'avversario più infame! -
Il sangue circondò il Serafino come una seconda pelle e venne riassorbito dal suo corpo come se

nulla fosse.
Gli occhi di Kyle erano rosso fuoco, le sopracciglia perennemente inarcate in un'espressione di

rabbia, il suo bastone nero come la pece emanava un'aura di pura malvagità.
La nonna di Kyle si liberò dall'effetto della freccia e sorrise:
- Bentornato Uthis. -
Tobia era perplesso, scoccò un'altra freccia. Sembrava che il suo compagno avesse saputo sin dal

principio che la freccia non avrebbe funzionato appieno, perché sprecarla così?
Il Serafino dalle 8 ali fece qualche passo in avanti.
Tobia non riconobbe più Kyle in lui. Chi era adesso? sarebbe stato nemico o nemico? Nell'incertezza

fece qualche passo indietro.
- Melania, sai benissimo che non vanno pronunciati i nostri nomi davanti ad esseri inferiori! - Kyle

gridò.
Quindi Kyle non era il suo vero nome? E come mai lo definiva un essere inferiore?
- Lo so, Uthis. - Melania era ancora in volo, in quel corpo intorpidito dal tempo e dalla

pestilenza.
Uthis buttò in terra il bastone ed estrasse le sue due spade. Sembravano emanare una luce malefica e

distruttiva. Entrambe le spade risuonavano al tocco del loro padrone e sembravano ingrandirsi e

plasmarsi secondo il suo nuovo, terrificante aspetto.
Prese il volo, portandosi allo stesso livello di Melania.
- Vuoi giocare duro, vero? -
Tobia, un po' preoccupato ricaricò l'arco e cominciò a indietreggiare.
Il corpo di Melania esplose in uno sfrigoliio di luci incandescenti e una luce accecante entrò nella

stanza. Uthis non distolse gli occhi dalla sua avversaria.
Dall'interno della luce un Angelo caricò. Tobia non seppe dire quale, per lui in quel momento erano

indistinguibili, la luce era troppo forte.
Melania aveva caricato Uthis con un potente colpo col piatto della sua spada.
L'altro Angelo aveva evitato il colpo e aveva provato a cercare di contrattaccare, senza riuscirci.
Il combattimento durò per qualche minuto su questo fronte, nessuno pareva prevalere.
Appena la luce si fu un po' diffusa e quindi divenuta meno accecante Tobia poté vedere che MElania

era cambiata. Aveva sei ali senza piume anziché due ma per il resto era un essere dall'incantevole

bellezza. Una donna che poteva benissimo essere paragonata ad una dea, con quei capelli corvini così

lunghi e lisci, quei suoi occhi profondi ma pieni d'odio, quel suo corpo snello e ben slanciato e

quei vestiti così succinti.

Tobia scosse violentemente la testa. "NO!" pensò, "Non devo cadere sotto l'effetto dell'incantesimo

che probabilmente mi ha fatto. Lei è una nemica, e per quanto bella sia è pur sempre una nonna,

chissà quanto sarà vecchia!" Tobia stava cercando di sdrammatizzare, anche se quella era una

situazione critica. Non poteva tirare con l'arco perché i due in volo avevano raggiunto una velocità

tale che lui riusciva a vederne solo le sagome in volo. Avrebbe rischiato di colpire il suo

compagno, e chissà come l'avrebbe presa.
Non poteva contare di percepire l'aura, in quanto sia quella di Kyle, o meglio, di Uthis che quella

di Melania erano malvagie allo stesso modo. L'unica differenza stava nelle ali. Non sapeva dirlo con

certezza ma Tobia era sicuro che la nonna di Kyle avrebbe avuto tutte le ali nere.

Il combattimento in cielo intanto infuriava violento.
Uthis venne colpito ad una coscia e la ferita non finiva di sanguinare.
"Come mai non si rigenera?" pensò Tobia quando vide cadere del sangue dall'alto.
Uthis maledisse questo famigerato Lui dall'alto della sua posizione in cielo, sapeva fin troppo bene

come ucciderlo! Quella lama di diamante avrebbe potuto segnare la sua fine, quindi si fece forza per

un ultimo, decisivo attacco.
- Non mi importa che tu sia mia nonna, non mi importa del fatto che questa sia la seconda volta che

ti uccido, non mi importa del fatto che dovrei provare gratidudine per te. - Uthis aveva una faccia

disgustata mentre gridava queste parole - Forse ne provo anche troppa, non avrei mai pensato di

potermi liberare grazie a te. Proprio per questo è mia intenzione ucciderti di nuovo, anche se

proverai un dolore infame, anche se sentirai un dolore talmente grande da pensare che fosse stato

meglio fuggire quando ne avevi l'opportunità, ti libererò da Lui! -
Uthis scagliò Inferna verso Melania ma la mancò di netto.
Essa si paintò al muro.
Dopodiché l'Angelo scagliò anche la seconda spada, la sua fida Emery.
Questa colpì di struscio Melania che non si aspettava una mossa del genere. Il solo tocco della

spada di smeraldo bastò a far cadere Melania a terra.
L'Angelo atterrò e chiuse gli occhi.
Melania si rimise in piedi e caricò l'Angelo disarmato con le sue due sciabole di diamante.
Il Serafino schivò i colpi come se stesse danzando, muovendo ritimicamente le ali e i piedi. Durante

la danza cominciò addirittura a cantare.
Tobia di tanto in tanto lanciava qualche freccia verso Melania per cercare di deviare i suoi colpi

quando pensava che avessero potuto minacciare maggiormente il compagno, che continuava a non capire

affatto.
Ad un certo punto Uthis aprì gli occhi.
Le spade dal muro tornarono indietro ai fianchi dell'Angelo.
Inferna risplendeva della luce del fuoco, una luce che venne trasmessa all'Angelo.
Emery emanò una grandissima luce verde e si mise davanti al padrone a fargli da protezione, quasi

fosse dotata di vita propria. Il bastone era proprio dietro l'Angelo.
Cominciò a risplendere anche lui.
Una luce nera, maligna.
Uthis impugnò Emery.
Partì all'assalto, implacabile. Distrusse completamente le spade di diamante dell'avversaria e, con

uno sguardo pieno d'odio e rancore passati, cominciò a tagliare con la spada le carni della sua

avversaria, inerme anch'essa alla velocità al di fuori del comune di Uthis.
Alla fine Uthis trovò una pietra all'interno del corpo di sua nonna.
Prese il quarzo rosa in mano, aveva un buco da parte a parte.
Il Serafino lanciò la pietra in aria e la tagliò in quattro parti mentre questa era ancora

svolazzante.
Dopodiché si voltò e guardò Tobia.
- Melania è morta. -
Tobia provò a sorridere:
- Guardate, Kyle, la porta è dietro di voi, ce l'abbiamo fatta! -
L'Angelo fece qualche passo verso Tobia con fare minaccioso.
- Oh no! Non mi dite che siete impazzito! -
L'Angelo arrivò vicino a Tobia, ma non attaccava. Questi, per precauzione, aveva caricato nell'arco

una delle sue frecce speciali.
Alla fine scoccò una delle sue frecce.
Uthis l'afferrò e la spezzò, come se nulla fosse. Continuò ad avanzare.
- Perché dobbiamo combattere? Non dobbiamo... siamo compagni! - provò a dire lui.
Uthis si fermò un attimo, poi continuò.
"Cosa ci si poteva aspettare in fondo da qualcuno che aveva appena ucciso sua nonna? Poco prima

aveva anche ucciso una delle sue sorelle, ma non le aveva distrutto la pietra all'interno del corpo.

Non l'aveva nemmeno cercata." pensò Tobia, confuso, mentre caricava un'altra dele sue frecce

speciali.
L'Angelo arrivò a due palmi dall'arciere.
Piantò la sua spada per terra e cadde in posizione fetale, contorcendosi dal dolore.
- Cosa aspettate Tobia? Andatevene o sigillatemi! Non voglio farvi del male! - l'Angelo gridò ed in

esso Tobia riconobbe Kyle.
Allora il ranger prese le bende e le legò attorno al braccio destro di Kyle, dove il tatuaggio stava

risplendendo quasi ad acceccare Tobia.
Dopo avervi posto sopra le bende provò subito ad inserire il bracciale ma come se ci fosse uno

stesso polo della calamita gli riuscì molto, molto faticoso. Ad un certo punto una mano lo aiutò, ad

un'altra ancora.
- Insieme glielo metteremo! - era la voce di Rada, la sorella cattiva di Kyle.
Tobia non si stupì molto di vederla lì, non c'era tempo per stupirsi, bisognava agire prima che

Uthis riprendesse il sopravvento su Kyle.
Insieme riuscirono infine ad inserire il bracciale sopra le bende.
- Finalmente! - commentò Tobia, col fiatone dalla fatica come se avesse corso tutto il giorno.
- Bene... io mi sono ilberata di Balkatar... quindi ora sto con voi. Attraverserò quella porta quando mio fratello si sarà ripreso... fra una mezz'oretta credo. - Rada si scosse nelle spalle.
- Chi è Balkatar? -
- Un folle che vuole distruggere il Regno E invadere il piano delle Ombre. Anche se penso che abbia già cominciato. Non gli è bastato distruggere la casa dei miei avi, adesso vuole distruggere anche la casa dove mi hanno esiliata... beh, grazie a lui ho ripreso vita, per ora. E pagherà caro questo fatto. Melania, la nonna, era ormai morta e l'unico suo desderio era di essere liberata permanentemente, e l'unico modo di riuscirci era spaccare la pietra all'interno del suo corpo... -
- Capisco... quindi Belkatar è Lui... -
- Esatto. Adesso io aspetterò che mio fratello si rialzi... tu cosa farai invece? Verrai con noi? -

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Siamo arrivati alla Porta... mi è dispiaciuto dover uccidere Melania. Ho rivelato il vero nome di Kyle. Al suo risveglio approfondisco questo fatto. Ricordate la stradina a sinistra? Bene... ora Tobia la userà per tornare indietro dagli altri e riferire la missione oppure qualcuno può usarla per iserirsi... a voi la scelta.
Kyle87
00martedì 21 settembre 2004 16:00
Tobia scosse leggermente la testa, rialzandosi
- No, avevo promesso di accompagnarlo solo fino alla Porta, dopodiché avrebe dovuto proseguire da solo, io ho qualcosa da fare nel Regno. E poi questa è la sua battaglia, non la mia. -
Rada gli sorrise, dopodiché prese un piccolo pendaglio a forma di croce con una spada nel centro esatto e la porse a Tobia.
- Questo oggetto può parere malvagio, in fondo l'ho creato io, che non sono un essere buono. In realtà è solo un teletrasporto per il Regno di Celestia, dietro questa porta. Piantalo in terra e si creerà un piccolo cerchio nel quale tu ed altri due potrete entrare. PEr tornare non c'è modo, però, e non so se quando arriverete nel Regno di Celestia sarete ancora integri. Se lo attraverserte uno alla volta non ci dovrebbero essere troppi problemi. -
Tobia annuì e prese in mano quel pendaglio.
- Grazie, Signora. Vedrò di utilizzarlo nel momento del bisogno. -
- Non chiamarmi signora. - rise Rada - Non sono così vecchia, avrò appena 2000 anni! Ora va, da quella strada non ci dovrebbero essere troppi problemi. E stai attento, se non dovessi usare quella croce e Kyle tornasse, dagliela. Saprà lui cosa farne, quello non è l'unico potere che ha il ciondolo, ma gli altri ti porterebbero alla pazzia. -
Tobia annuì. Le diede le spalle e se ne andò, tranquillo. Aveva molta fame e voleva sbrigarsi a trovare qualcosa da mangiare, anche se prima voleva sentire la situazione sul fronte di Gianlu e del Re nanico che sapeva aveva dato man forte all'Elité inviata dal Sommo Blue Dragon.
La missione era finita, potevano tornare al Regno a difenderlo dal probabile contrattacco che sarebbe avvenuto quella sera.
Adesso era tutto nelle mani di Kyle.

Passarono due ore buone prima che si risvegliasse, malconcio com'era.
Kyle si rialzò a stento e vide sua sorella vicino a lui.
Lei lo aiutò a rialzarsi.
- Ehi Ut! Da quanto tempo, eh? mi sembra una vita... Grazie di avermi uccisa una seconda volta prima. Adesso sono libera dall'inganno di Belkatar. -
- Anche se siamo soli mi dovresti chiamare col mio soprannome, sai benissimo che Uthis è... un passato che raramente deve riaffiorare. -
- Eh già! Mi è venuto spontaneo però. Tieni, le tue armi. -
Kyle rinfoderò le sue due spade e fece scomparire il bastone per incanto.
- Bene, mi dai una mano per aprire la porta o devo fare da solo? - commentò lui dopo aver esaminato un attimo la struttura della porta di pietra al centor della stanza, sembrava non portasse da nessuna parte.
- Una volta aperta sai che non potrai più tornare indietro senza aver ucciso Berkatar, vero? -
- Sì, ne sono conscio. Ma non mi tirerò mai indietro, dovessero passare altri duemila anni lo ucciderò come lui ha ucciso i miei genitori, come ha ucciso mia nonna e come ha ucciso la nostra gente... -
Rada annuì.
Lei non faceva propriamente parte di quella famiglia. Era stata creata dagli elementi scartati per creare Kia, sua sorella gemella ed era sempre stata considerata una prole cattiva che portava malvagità e tentazione, così venne cacciata dalla sua casa natale e raggiunse sua madre, la pecora nera della famiglia.
- Ma ora non c'è tempo, che ore sono? -
- Fra pochi minuti sarà mezzogiorno. -
- E' tardi! Dobbiamo sbrigarci, vai dalla parte di là della porta - kyle indicò la parte opposta - e cominciamo l'incantesimo per schiuderla.

Un battito d'ali e un passo indietro, un saltello e una mezza giravolta, un leggero canto che diventava piano pino più vivo con l'aumentare del tempo che passava; i passi da eseguire si facevano sempre più complicati e veloci, ma alla fine la porta si socchiuse da entrambi i lati.
- Rada, attenta ora! Buttati a terra se non vuoi essere risucchiata! - gridò Kyle.
Una luce incandescente lo ricoprì, dandogli un forte senso di benessere. Questo non era cambiato.

Si ritrovò in una grandissima distesa desertica. Tirava un fetore di morte e delle dense nubi solcavano il cielo, pioveva già una sostanza che Kyle riconobbe chiaramente come sale... non erano chicchi grandi, ma evitavano alle coltivazioni di crescere e facevano in modo che se avesse voluto non avrebbe potuto volare.
La sabbia su cui si trovava era color osso. L'Angelo si chinò per toccarla.
Ossa. Pezzi di ossa quasi fossero grattugiate.
Kyle guardò perché su di lui non pioveva.
E si vide sotto un tettuccio fatto di casse toraciche e femori, tibie e quant'altro.
- Ma dove sono finito? è davvero così che si è ridotta Celestia da quando me ne sono andato l'ultima volta che piovevano fiamme? - commentò Kyle demoralizzato.

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Oddio, eccoci al piano d'origine di Kyle... che malinconia che mi fa...
Kyle87
00martedì 21 settembre 2004 23:07
Kyle tolse dalla tasca un mantello
[OT: un giorno vi spiegherò come ci entra e come ci esce tanta roba che sembra non starci... alla fine del post ad esempio.]

E se lo mise indosso.
Rabbrividì al profumo ancora presente su quel mantello, anche dopo tutti quei mesi. Quel mantello da viaggio verde marcio lo aveva accompagnato in molte avventure, regalo di un'amica lontana.
L'Angelo si mise il cappuccio e si incamminò nel deserto di polvere d'ossa.
Si sentiva chiaramente il fetore di morte che permeava la terra.

Nessuno osò tagliargli la strada.
Camminava piano, tanto aveva tutto il tempo che voleva. Sapeva benissimo che Berkatar sapeva che lui era lì, sapeva come ucciderlo e come fermarlo, era inutile accelerare i tempi, voleva aspettare e far capire la sua furia a questo essere per distruggerlo una volta per tutte, voleva liberare i suoi cari, non voleva più uccidere i suoi parenti, voleva vendicarsi e poi dedicarsi finalmente a se stesso.
Il Sale non smetteva di cadere, ma Kyle non lo sentiva, con le ali nascoste all'interno del corpo e il mantello da viaggio sarebbe potuto essere scambiato per un elfo o, nel peggiore dei casi, per un semplice umano.
Dopo aver camminato per molto, molto tempo Kyle trovò un cartello a terra. Era di legno e indicava due direzioni opposte.
Kyle si chinò, sapendo già cosa fosse.
Tirò fuori dalla tasca un anello e lo indossò, poi lo passò sul cartello.
La freccia che indicava la sinistra si era illuminata di verde. Doveva andare da quella parte.
Kyle rimise l'anello in tasca e si incamminò per quella direzione.
La strana pioggia pareva solo aumentar d'intensità.
La luce era molto fioca, molto più fioca di quanto Kyle ricordasse e si chiese, preoccupato, se non fosse un cattivissimo presagio.
Ancora dopo aver camminato a lungo Kyle intravide un accampamento. C'erano degli Angeli lì, lo sentiva chiaramente dall'odore che emanavano. Non dubitava che avessero già capito che un intruso era arrivato a disturbare la loro "quiete", ma si chiedeva come mai non accorressero.
Decise di avvicinarsi piano, cercando di cogliere tutti di sorpresa.
Mentre si avvicinava sentiva l'odore di orchi... orchi morti, proprio come molto tempo prima aveva sentito sul monte dove assieme ad un gruppetto di Vassalli aveva contribuito a fare in modo che una tribù pericolosa di orchi non attaccasse il Regno.
Kyle estrasse Inferna.
S'avvicinò di soppiatto e riuscì ad arrivare dietro ad un grosso orco che teneva in mano una frusta quasi più grossa di lui.
Non si era accorto di lui. Lo attaccò.
L'orco non si mosse, gli venne mozzata la testa e dopo un po' cadde a terra.
- Che strano - sussurrò Kyle, poi si ricordò del sale che pioveva e pensò "mi sa che il sale provoca anche un altro genere di cambiamenti, devo stare attento"
Proseguì fino ad arrivare ad una baracca e sbirciò all'interno.
Tre grossi orchi stavano frustando otto Angeli in ginocchio, con le mani e i piedi legati e le ali legate ad uno strumento di tortura di quelli che se ne vedevano solo circa 2000 anni prima.
Kyle rimase sorpreso. Fra quegli otto Angeli uno era Ashima, il Serafino del Tempo, uno dei quattro grandi Serafini.
Kyle bussò alla porta, come se niente fosse.
Voleva fare in modo di sembrare un pazzo per cogliere i tre orchi di sorpresa: se avevano imprigionato ben otto Angeli e li stavano torturando dovevano essere o molto forti o molto astuti.
Vennero ad aprire la porta. Tutti e tre.
E finirono a terra come tre stupidi, con la testa mozzata come il loro compagno.
Kyle entrò nell'edificio senza scostarsi il mantello dal viso:
- Chi siete Voi? - uno degli Angeli parlò, preoccupato.
- Io sono colui che avete scacciato e che già un paio di volte vi ha salvato la vita come riconoscimento. - Kyle si avvicinò agli strumenti di tortura e li tagliò con Inferna, liberando tutti e otto gli Angeli, che si inchinarono a lui.
- Chi siete? - era un Cherubino a parlare.
Kyle si tolse il cappuccio:
- Strano che non mi abbiate riconosciuto. Usavate il mio nome per far paura ai bambini prima di cantare le mie gesta e poi tornare a usarmi come simbolo di decadenza e pazzia. -
Ashima trasalì:
- Kyle? -
- Esatto, in persona. Cosa è successo? -
- Berkatar ha imprigionato tutti gli Angeli rimasti e li fa lavorare come schiavi. Quelli che provano a ribellarsi vengono portati qua e torturati. -
- E' una cosa orribile. - commentò Kyle.
- Esattamente, e dobbiamo fare qualcosa. Da soli non ci riusiremmo mai. -
- Ma con me sì, vero? Io sono qua solo per una vendetta personale, lo sapete. Ho ucciso di nuovo Melania, sapete cos significa, no? -
- Sì. Che adesso siamo di nuovo quattro ad essere i Grandi Serafini, ed il nostro potere è aumentato. -
- No. Che mi sono di nuovo macchiato del sangue della mia famiglia. Questo comporta la pena più grave, lo sapete, no? -
- Sì, ma non importa. Non adesso, dopo il combattimento finale sarete processato. -
Kyle sorrise. Sapeva benissimo che senza di lui il piano non avrebbe funzionato e soprattutto che se fosse morto sarebbe risorto come uno dei Suoi servitori.... questo non doveva accadere.
- Bene, - disse lui - sapete dove devo andare per far fuori questo tizio? - il suo tono era irriverente, come al solito quando parlava con altri Angeli.
- C'è una fortezza nera. Lui abita là ma un grandissimo esercito che ha formato in questi mille anni lo sorveglia. - disse un Angelo.
- Ashima, Signore del Tempo, pensate di riuscire a fare qualcoa perché io entri indenne nella fortezza? -
- Io non posso fare niente su di Voi. - disse lui, calmo.
- Giusto, in fondo sono un Damaathi. - Kyle si strinse nelle spalle - Allora libererò il sigillo e le 8 ali. Ho fretta di tornare a casa entro un'ora di quel piano. -
- Ho un'idea migliore, signore. - disse una piccola Angela femminile, era poco più di una bambina. Conosceva benissimo la storia di Kyle e lo temeva, ma non poteva fare a meno di ammirare quella sua figura per lei così alta e carismatica.
Kyle si inchinò:
- Dimmi, piccola. -
- Fate un esercito di Angeli. Ci siamo noi, un gruppo a sud e un altro ancora a est, uno ad ovest e uno a nord. Poi andiamo nella valle Oscura e prima distruggiamo i pezzi di diamante che cadono dal cielo in quella zona, poi andiamo là e spacchiamo tutto. - la bambina sorrise.
- Come ti chiami, piccola? -
- Kreitilantar... -
- Kreit... - disse Kyle, essendosi già dimenticato il resto del complicato nome Angelico, infatti chiamava tutti col diminutivo proprio per questo motivo, la sua scarsa memoria per i nomi - la tua idea salverà gli Angeli. - il Serafino si alzò, guardò Ashima e gli altri Angeli.
- Vogliamo andare ad abbattere questo essere per far tornare questo il nostro Regno e fargli riconquistare la pace e la bellezza di un tempo? -
Tutti emisero un fragoroso sì.
"Bene," pensò Kyle "qua presto comnceranno a volare colpi di spada, prego il Sommo BlueDragon di fare in modo che rimanga vivo almeno fino al compimento della mia vendetta." Kyle aspirò ancora quel profumo. Non c'era più la paura nell'aria, non c'era più il freddo squallore che aveva sentito da quando era entrato di nuovo nel suo piano Natale. Adesso sentiva il calore degli animi degli Angeli che gli erano vicino e quel poco profumo di Chanel che era rimasto sul mantello.

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Bene... l'invasione comincia! Yeah! (sto impazzendo...) Vedrete che cose... in ogni caso volevo spendere due righe sulle tasche di Kyle.
All'interno delle tasche sono cucite delle borse conservanti (chi gioca a D&D le conosce molto bene) della grandezza di un sacchetto. Per chi non sa cosa sono hanno un collegamento ad uno spazio fra le dimensioni dove possono essere messi numerosissimi oggetti. Kyle ovviamente non può metterci dentro le persone o cose di simili grandezza perché non gli entrerebbero in tasca, mentre il mantello una volta arrotolato e fatto passare poco alla volta ci entra.
Se volete sapere a cosa mi riferisco con il profumo di Chanel rifletteteci... magari spulciate negli archivi, io non dico niente al riguardo, magari qualcuno capirà entrambi i sensi di quella parola [SM=x92702]
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