Ciao a tutti.La mia non sarà un'esperienza paragonabile alle vostre,ma quando si parla dello Zoncolan da Ovaro penso che sia una salita degna da poter dire poi di aver fatto l'impresa.E non solo per la durezza della salita,ma devo definirla un'impresa anche per le situazioni verificatosi e per la casualità con cui è nata questa impresa.
Innanzitutto devo fare un preambolo,assolutamente.Eravamo io ed un mio amico in ritiro di allenamento-vacanza ad Ampezzo.Una settimana da dedicare solo alle montagne.Io e il mio amico(che poi è il forumista Quadricipite)attiriamo un pò la sfiga....un pò tanto.Dopo qualche giorno di pioggia che ci impedisce di andare in bici,arriva una bella giornata...almeno sembrava.Dopo aver fatto la salita di Val di Lauco,ci becchiamo un'acquazzone allucinante per ben 20 KM prima di tornare a casa.L'unico giorno stupendo della settimana il mio amico ha squarciato la gomma(solo Dio sa come),strano questo fatto perchè di norma sono io "l'addetto" alle forature.Poi di nuovo brutto fin ad un giorno.Quel giorno.Devo ripetere che noi due non siamo molto fortunati,questo dato è importante da sottolineare e lo capirete perchè.
VENERDI' 17 agosto
:data dell'impresa...
Capirete il nostro stato d'animo quando abbiamo visto la data...
L'obbiettivo era il Crostis,partiamo ormai mentalmente distrutti per una settimana ciclistica andata così così,e ci dirigiamo in bici verso il Crostis senza nessuna pretesa,ci eravamo messi l'anima in pace nela caso qualche spiacevole problema avrebbe causato l'arresto della "tappa".Ci bastavano anche pochi KM di pianura senza problemi che ci consideravamo fortunati.Per arrivare al Crostis dobbiamo fare circa 30 KM di falso piano fino a Comeglians,ma quando arriviamo a Villa Santina intravediamo il cattivo tempo(comparso all'improvviso)che ha già coperto Comeglians.L'unico tratto azzurro è sopra lo Zoncolan.Quante volte,mentre passavamo accanto al fatidico bivio,facevamo la finta con la bici o con la mano indicando la svolta verso il Kaiser.Poi tiravamo dritti e ce la ridevamo.Questa volta no.Il mio amico mi guarda e questa volta non vede nella mia faccia un sorriso ma uno sguardo sicuro(di cosa poi,sicuro di morire forse)e deciso.Lui non se l'aspettava ma lo sperava...e svoltiamo a destra...Kaiser Zoncolan.Fin qui tutto normale se non fosse che siamo giovanissimi,con due anni di..."allenamento" nelle gambe,con un "allenamento" scarsissimo(forse 700KM la mese,se va bene),dopo un mese di nullafacenza,con la mente già rassegnata a fare lo Zoncolan fra dieci anni(quando un allenamento serio me l'avrebbe permesso).Insomma,non ci eravamo preparati ad una salita del genere.
In più devo fare un appunto sulle bici da noi usate.Essendo poveracci in termini economici, io ho una "Eleven" scassata con le misure completamente sballate(ciò è importante perchè non pedalo assolutamente bene ed ho dolori alla schiena dopo pochi KM);il mio amico ha una cannondale tutta alluminio scassata ed anche lei con misure sballate.
Lui col 39-25 ed io con il 34-21,metro dopo metro,abbiamo cominciato a scalare questa terribile salita,devastante ma allo stesso tempo bellissima e non ti lascia strascichi.Durissima ma digeribile.E' impossibile descrivere l'emozione che ti assale quando vedi il cartello di Pantani,anche perchè significa che le fatiche sono finite.Il tratto finale infatti è una passeggiata rispetto al resto.
Ho dovuto fare questo calvario con il 34-21(equivalente al 39-24 )perchè il 23 e 25 non mi funzionavano.Il mio amico con il 39-25 perchè non aveva di meglio.
La soddisfazione,neanche dirlo,è enorme quando in cima sei padrone del mondo con un panorama mozzafiato di 360°.
E poi,nonostante fosse un venerdì 17,sembrava che Dio per un giorno ci avesse graziato...sembrava...
Discesa...ancora eccitati dall'esperienza ci gettiamo verso Liariis con velocità moderata.Ci scambiamo pareri sulla salita,emozioni,ecc..niente ci spaventa più...abbiamo vinto(in condizioni fisiche pietose e con bici pietose)la salita più dura d'Europa(io preferisco del mondo...),non ci passa nemmeno per la testa, per la tanta felicità,che è venerdì 17...anzi,lo pensiamo entrambi ed entrambi siamo tentati di dire "hai visto,e noi che temevamo la sfiga...una giornata come questa non la dimenticheremo mai..."...già,non la dimenticheremo mai...e per non dimenticarla non poteva mancare l'effetto speciale...BBUUUMMMM...un fumo blu(blu?
) esce impetuosamente dalla mia ruota,il mio amico dallo spavento si scansa e quasi va in fosso.Un botto tremendo,come un colpo di sparo...giusto qualche attimo per accorgermi che sto scendendo con il cerchione...Il copertone(nuovo di un mese e della Victoria,costo 50Euro)è distrutto!un taglio di 5 cm in diagonale oltre per oltre.E' scoppiato nel vero senso della parola,squarciato.
Ho dovuto farmi scalzo tutto lo zoncolan in discesa con bici in spalla e asfalto bollente.Infatti ora ho una vescica enorme e piena di sangue sul tallone con aggiunta di flebite(rigonfiamento che provoca dolore).E poi da solo,con il piede in fiamme,a pedalare con la bici dell'amico per arrivare a Ampezzo,prendere l'auto ed andarlo a prendere...non proprio una passeggiata...
Ci è successo di tutto quel Venerdì 17,nulla era programmato(la sera prima a letto alle 24!!! dopo una pizza strafarcita di 2 KG sicuri!)e ciò ha reso fantastico il tutto...nè forature,nè dolori,nè problemi di ogni genere potranno rovinare quel venerdì 17 agosto,anzi,noi che siamo abituati alla sfiga l'abbiamo presa in ridere senza pensare a cosa è andato male,ma a goderci ciò che è andato bene...scalare lo Zoncolan...il dono più bello per un ciclista...